Ringrazio anche solo chi legge.
Seguito di Castle.
Wanda è figlia di Freya. Quando hanno cercato di dare fuoco
alla neonata, questa è diventata una strega di fuoco.
Ha sposato il vecchio Re padre di Biancaneve. E' scoppiata una
terribile guerra e il re è morto, lasciandola sola con la
figlia.
Scritta sentendo Black Sun.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt: Grimorio
Il cacciatore e la regina
Wanda accarezzò il
girasole appoggiato sul davanzale della
finestra, i petali presero fuoco e si trasformarono in cenere. La
giovane donna
chiuse gli occhi, mentre le fiamme le avvolgevano la mano.
Ascoltò il
cinguettio degli uccelli e sentì dei passi provenire dalle
sue spalle. Si voltò
e camminò nel salone, il suo riflesso si specchiò
nel grande cerchio magico
dorato affisso alla parete. La porta del salone si aprì e la
donna si voltò,
vedendo un uomo che avanzava verso di lei.
“Tu devi essere il
cacciatore che sta guidando l’esercito in
questa guerra. Vi ringrazio, ma mio marito aveva designato un generale
per
quello” disse gelida la donna. Salì lungo le
scalinate del trono e lui s’inginocchiò
davanti ad esso.
“Voi siete la
regina?” domandò. Wanda alzò e
abbassò la mano
e l’uomo si rimise in piedi, puzzava di alcool e i suoi
vestiti erano sporchi
di fango.
“Non è degna di
un re o di un regno, una regina che si
rinchiude in un castello, lontano dal suo popolo come la luna lo
è dalla terra”
disse il Cacciatore. Appoggiò la mano sul manico della
propria ascia,
accarezzando il legno.
“Sicuro di essere solo un
cacciatore? Vi esprimete troppo
bene“ domandò Wanda. Si tolse la corona, era di
cristallo rosso, con intagliati
dei fiori a campanula dai petali lunghi. La appoggiò su uno
dei braccioli del
trono.
“Ditemi che non siete come
vostra madre” disse il
cacciatore. Corrugò la fronte e dilatò le narici.
“Il mio cuore pulsa di
fuoco, non potrebbe essere di
ghiaccio neanche se lo volessi“ rispose la regina.
“Giuratemi che non siete
come vostra zia” ribatté il
cacciatore. Un rivolo di sudore gli scese lungo la guancia sudato, fino
a
finire nella sua barba bionda, sporca e aggrovigliata.
“La sua bellezza
l’aveva resa una statua d’oro. Io
sfiorisco”
sussurrò la regina. Giocherellò con la gemma a
goccia rossa che portava al
collo.
“Rubava la giovinezza dalle
fanciulle. Era sangue, non oro”
ringhiò il cacciatore. Dalla finestra entrava una luce
sempre più tenue.
“L’oro si nutre
del sangue, come il ghiaccio dai sentimenti”
disse la regina e le sue iridi brillarono di rosso.
“Di cosa si nutre il
fuoco?” domandò con voce bassa e roca
il cacciatore. La strega inarcò un sopracciglio e
strofinò la punta delle
scarpe per terra.
“Voi non siete qui solo
perché vi ho mandato a chiamare”
sussurrò.
“Avete ucciso mia
moglie?” chiese il cacciatore. Wanda
strinse un pugno e sgranò gli occhi.
“Cosa ve lo fa
pensare?” domandò, sibilando.
“Era da sola in casa quando
è stata ucciso. Accanto a lei
hanno trovato solo un libro di magia. E voi siete la strega del regno”
rispose il cacciatore, stringendo così
forte il manico della sua arma da far sbiancare le proprie nocche.
Wanda
schioccò la lingua sul palato.
“Mio marito muore in
guerra. Ufficialmente sono in lutto e
stiamo perdendo la guerra. E lei viene qui a dirmi che dovrei aver
ucciso sua
moglie” disse. La figura del cacciatore si rifletteva nello
specchio d’oro.
“Se avessi ucciso tua
moglie, prima sarebbe morta la mia
figliastra. La sua risata risuona in questo palazzo nello stesso modo
fastidioso di quando un uccelletto inizia a cantare
all’improvviso quando c’è
silenzio e si è molto concentrati”.
Proseguì la giovane sovrana. Il cacciatore
tolse la mano dall’arma.
“Allora il Grimorio
come è finito nella stanza di mia moglie?”
domandò.
“Dobbiamo
scoprirlo” rispose Wanda e si sedette sul proprio
trono.