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Autore: I_S_Acquamarine    16/04/2016    6 recensioni
salve, questa è la mia prima long su Naruto, spero possa piacere.
ecco qui l'idea che mi è venuta: se Kakashi, al momento dell'attacco della Volpe a Konoha avesse avuto 20 anni e avesse deciso di prendersi cura del piccolo Naruto, come sarebbe andata la storia?
Come sarebbe stata la vita di Naruto con qualcuno accanto fin da subito?
E se magari, per puro caso (si come no), al posto di Sakura nel team 7 ci fosse stata Hinata?
Il nostro biondino si sarebbe finalmente accorto di lei e lasciato stare Sakura che non lo caga neanche di striscio?
Premetto anche, nonostante lo sterminio del clan Uchiha sia avvenuto non è stato Itachi, ma un altro membro del clan e che gli unici superstiti sono proprio Itachi e Sasuke.
Quindi, sì, Sasuke seguirà Orochimaru e via dicendo, ma magari riusciranno a riportarlo a casa un po' prima, chissà.
Per scoprirlo dovrete leggere.
Ringrazio fin da subito chi volesse lasciare un commento.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Itachi, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Il diavolo e l'acqua santa'
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Ok, sono in ritardo stratosferico, lo so e mi dispiace. Ma tra gli esami, il tirocinio, la tesi e la prossima laurea e qualche malanno di stagione, ho avuto qualche problema. Aggiungiamo anche che la crisi da pagina bianca si è fatta ben sentire, spero potiate capire.

In ogni caso ecco qui il capitolo.

Giuro che ci ho provato a scrivere lo scontro con Orochimaru, ma proprio non mi usciva in nessuna maniera, quindi spero che vi vada bene come ho risolto la faccenda.

Spero perdoniate eventuali imprecisioni in questo capitolo ma sono andata a memoria e potrei aver fatto qualche piccolo errore. In caso prendetele come licenze d'autore ecco.

Vi auguro buona lettura e spero vogliate lasciare un commento lo stesso nonostante il mostruoso ritardo.

Buona lettura!






CAPITOLO 28


Erano partiti quella mattina presto per poter arrivare a Konoha che faceva ancora giorno.

Per tutto il viaggio, chi più chi meno, era stato immerso nei suoi pensieri.

Uno soprattutto, il cui atteggiamento così traqnuillo aveva fatto preoccupare non poco Jiraya.

Sì, perché vedere Naruto tranquillo a riflettere per più di due minuti era preoccupante.

Però, pensandoci sopra, e osservando come guardava pensieroso Hinata, l'eremita era giunto alla conclusione che le pene di cuore potevano mettere ko chiunque. Soprattutto se testa e cuore erano entrambi confusi e non volevano saperne di collaborare.

Povero il suo allievo!

Alla fine aveva deciso di non intrommettersi preferendo vedere come si sarebbero svolte le cose. Era sicuro che ci sarebbe stato da divertirsi.

Naruto invece non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo durante lo scontro con Orochimaru e Kabuto di qualche giorno prima.

Perché sì, alla fine del tempo concesso da Tsunade per apprendere il rasengan, erano andati da lei e Shizune gli aveva comunicato che la sua maestra era andata all'incontro con l'ex-compagno di team e ex-amico.

A Jiraya era quasi venuto un colpo e si era precipitato a fermarla, nonostante fosse leggermente malfermo nei movimenti.

Perché Tsunade quando faceva qualcosa la faceva bene. Aveva dorgato uno dei tanti drink che la sera prima Jiraya si era scolato con lei con il risultato di lasciarlo intontito per parecchio.

Nonostante questo, l'uomo si era precipitato a fermare l'amica intimando ai due ragazzi di restare alla locanda dove alloggiavano.

Inutile dire che Naruto non l'aveva manco ascoltato e l'aveva seguito portandosi dietro Hinata.

E fu così che si era ritrovato davanti a Orochimaru e Kabuto intenti a convincere Tsunade a guarire le braccia del sennin delle serpi.

Mai come in quel momento il no gli è sembrata la parola più bella del mondo.

Fatto sta comunque che si era ritrovato in mezzo allo scontro tra Tsunade e Kabuto, mentre Jiraya pensava ad Orochimaru e Hinata e Shizune facevano quel che potevano per aiutare.

Ed è proprio qui che le riflessioni di Naruto cominciavano a farsi confuse.

Ricordava di essersi messo in mezzo quando Kabuto aveva messo all'angolo Tsunade con la sua paura del sangue.

Ricordava che aveva provato a fermarlo con un rasengan nonostante dovesse ancora, beh, metterlo a punto ecco.

Ricordava che c'era riuscito dopo un paio di tentativi grazie all'aiuto di un clone, ma che era stato colpito a sua volta finendo a terra perdendo i sensi.

Cos'era successo dopo non lo ricordava, ma ricordava una sensazione strana, come se qualcuno o qualcosa stesse rimettendo a posto qualcosa che si era rotto dentro di lui e poi solo il buio.

Quando aveva riaperto gli occhi si era trovato davanti Hinata che lo guardava preoccupata e nessuna traccia di Orochimaru e aiutante.

Quando aveva chiesto spiegazioni, Hinata gli aveva raccontato che Tsuande e Jiraya erano riusciti, assieme, a mettere in fuga il sennin dei serpenti in uno scontro sconvolgente.

La reazione del biondo era stata di sconcerto per essersi perso lo scontro e la ragazza non poté che sorridere per quella reazione prevedibile.

Solo in un secondo momento Naruto si era accorto della fasciatura che l'amica aveva alla gamba.

Quando aveva chiesto spiegazioni, lei lo aveva rassicurato che non era nulla di grave e così lui non ci aveva più pensato.

Il giorno dopo aveva dovuto mantenere la scommessa fatta con Tsuande e, contro ogni prognostico, ce l'aveva fatta.

Aveva imparato il rasengan, aveva convinto la donna a tornare a Konoha e non si era fatto rompere tutte le ossa in un colpo. Fantastico.

E così si erano messi in marcia, ma presto Hinata era rimasta indietro e così, senza neanche pensarci, lui l'aveva presa in spalla e aveva ripreso il cammino.

Evidentemente la gamba le dava ancora qualche fastidio.

E si era ritrovato a farsi raccontare da Tsuande come Hinata si era ferita e lo scoprire che si era ferita per dare il tempo alla donna di curarlo lo aveva fatto sentire strano.

Nessuno si era mai preoccupato così di lui, Kakashi a parte, e la cosa lo faceva sentire bene.

Un calore gli si era irradiato all'altezza del cuore e lo aveva scaldato come poche volte prima.

Però gli dispiaceva che Hinata si fosse fatta male per colpa sua.

E averla così vicina non aiutava i suoi pensieri a schiarirsi.

Perché lo aveva fatto?

Perché era sempre gentile con lui quando sapeva benissimo cos'era?

E perché averla vicina lo faceva sentire così bene?

Non riusciva proprio a capire da dove derivasse quel senso di benessere.

E più ci pensava più non capiva.

Anche in quel momento, mentre Hinata sembrava paralizzata, si sentiva stranamente bene, escludendo il senso di colpa per la ferita della ragazza.

<< Scusami >> si ritrovò a dire all'improvviso senza neanche pensarci.

<< Per cosa Naruto-kun? >> gli aveva chiesto la ragazza dopo un momento.

<< Perché ti sei ferita per colpa mia >> rispose colpevole.

<< Non è colpa tua Naruto-kun. >> rispose Hinata dolcemente.

A quella frase, per Naruto fu come se un peso gli si fosse tolto dal cuore.

E in quel momento si ricordò del piccolo regalo che aveva preso per l'amica quando avevano fatto quel giro tra le bancarelle del mercato.

Con una mano, facendo attenzione a non farla cadere, si mise a frugare nelle tasche della felpa finché non trovò il piccolo pacchettino e lo porse alla ragazza.

<< Per te >> disse semplicemente felice che Hinata non potesse gurdarlo in faccia visto quanto rosso era diventato.

Non che Hinata fosse messa tanto meglio.

Rossa più del rosso prese il pacchettino e balbetto un grazie pieno di sorpresa e imbarazzo.

Naruto non ebbe il coraggio di controllare se il dono era stato apprezzato, ma Jiraya e Tsunade videro la ragazza aprirlo con attenzione e sorridere nel vedere il piccolo fermaglio a forma di farfalla.

Hinata se lo mise in tasta con l'intenzione di metterselo appena ne avrebbe avuto l'occasione.

Il resto del tragitto passò in tranquillità e arrivarono alle porte del villaggio nel primo pomeriggio.

Hinata si sentiva meglio così decide di fare l'ultimo tratto sulle sue gambe così da non pesare più sul biondo.

E poi, che figura ci avrebbe fatto nel tornare al villaggio sulle spalle di Naruto? Non che le importasse, ma sicuramente suo padre sarebbe stato tra la folla ad accogliere il nuovo Hokage e non voleva dargli altri motivi per odiarla.

Lei ce la metteva tutta eppure sembrava che qualsiasi cosa facesse non fosse mai abbastanza.

Però una cosa voleva farla: si mise il fermaglio che le aveva regalato Naruto.

Il biondo, quando vide che lo aveva indossato, rimase piacevolmente sorpreso.

Non pensava l'avrebbe indossato.

Fu così che fecero il loro ingresso al villaggio, dove tutti li accolsero festanti quando videro che erano riusciti a riportare a casa la principessa delle lumache.

Tra la folla, un volto spiccava per Naruto.

Kakashi era orgoglioso di quello che il figlio era riuscito a fare, anche se avrebbe preferito essere avvertito di persona e non con un biglietto, ma dettagli.

Dopo si sarebbe fatto raccontare tutto, ora meglio lasciare il ragazzo a godersi il momento si disse.

Solo in un secondo momento vide il piccolo fermaglio tra i capelli di Hinata e si chiese se fosse stata la ragazza a comprarselo o qualcun altro.

C'erano parecchie novità a quanto pare che Naruto doveva raccontargli.

Per prima cosa, ancora prima di andare dai consiglieri per decidere il da farsi, Tsunade andò all'ospedale, aveva una promessa da mantenere.

Per prima cosa la donna passò a vedere Sasuke.

Quando entrò nella camera del ragazzo trovò Itachi e Sakura che vegliavano sul ragazzo.

Itachi aveva lo sguardo perso e si vedeva che era da un po' che non tornava a casa. Se non fosse stato per Kakashi, probabilmente si sarebbe anche dimenticato di mangiare.

Sakura invece era triste, ma con una piccola speranza ancora nel cuore. Passava tutti i giorni portando sempre un fiore fresco e si fermava a fare compagnia a Itachi quando gli allenamenti con il suo team glielo permettevano.

Con il tempo era arrivata a tollerare Shino e la sua mania degli insetti. Erano utili per carità, ma lei proprio non li sopportava.

Kiba invece, con il suo modo di fare, le dava su i nervi e aveva perso il conto delle volte che gli aveva tirato uno dei suoi pugni. Akamaru invece le stava molto simpatico. Forse era per il fatto che era ancora un cucciolo, chissà.

Fatto sta che Kurenai ci aveva messo parecchio per fare in modo che i tre giungessero ad un equilibrio durante le missioni.

Per ora, però, lo scopo sembrava raggiunto.

Tsunade diede un'occhiata a Sasuke sotto lo sguardo, ora attento, di Itachi e, dopo pochi minuti, Sasuke era sveglio e vigile sul letto.

Il ragazzo venne sommerso dall'abbraccio di Sakura e di Itachi.

Naruto e Hinata osservarono il risveglio dell'amico con un sorriso, ma senza intervenire per paura di rovinare quel bellissimo quadro.

Dopo aver augurato una pronta guarigione all'amico, Naruto si diresse a casa dove il padre lo stava aspettando, mentre Hinata decise anche lei di andare a casa, dove ad attenderla trovò un padre freddo e distante come sempre.

Arrivato a casa Naruto prese d'assalto il padre raccontandogli del viaggio e non tralasciando nemmeno un minimo particolare.

<< Sai, Jiraya mi ha insegnato una nuova tecnica! >> disse tutto contento.

<< Ah sì? Di che si tratta? >> chiese Kakashi curioso sperando che l'eremita dei rospi non abbia trasmesso qualcuna delle sue brutte abitudini al figlio.

<< Mi ha insegnato il rasengan! Vuoi vedere? >>

Nel sentire quelle parole, Kakashi ebbe un tuffo al cuore.

Quella era una mossa inventata dal Quarto Hokage, il suo maestro, il vero padre di Naruto.

Non immaginava che Jiraya conoscesse quella tecnica e tanto meno che Naruto avrebbe potuto impararla.

Però, a pensarci bene, quella era una delle poche eredità che gli restavano dei suoi genitori e, se c'era qualcuno che sicuramente poteva impararla, era proprio Naruto.

Ma, orgoglio per il figlio che era riuscito a padroneggaire quella tecnica complessa, aveva anche un senso di gelosia che non sapeva spiegarsi bene.

Certo, era contento che Naruto avesse imparato una tecnica così complicata, ma qualcosa di non molto definito non riusciva a farlo gioire del tutto.

Sentiva come se fosse stato privato qualcosa, anche se sapeva benissimo che non era così.

Forse era perché difficilmente Naruto avrebbe potuto imparare una delle sue di tecniche. Sì, era sicuramente per quello.

<< Tutto bene papà? >> chiese il ragazzo.

Evidentemente non era riuscito a nascondere del tutto questo suo conflitto interiore.

<< Sì, stavo solo pensando. Da dove spunta il fermaglio di Hinata? >> chiese sviando il discorso.

A quella domanda il povero biondo divenne rosso come un pomodoro e si mise a balbettare sul fatto che era solo un regalo per un'amica e nulla di più.

Il tutto facendo ridacchiare il padre, ora più rilassato.

<< Allora, come avete convinto Tsunade a tornare? >> chiese l'uomo curioso.

La risposta che gli arrivò non gli piacque proprio per niente.

A parte la romanzine che doveva fare a Jiraya per la faccenda Shisui, dove suo figlio aveva rischiato grosso e Sasuke aveva rischiato di rimanere in coma per sempre, a quanto pareva avrebbe dovuto aggiungere anche questo.

Possibile che non potesse perdere di vista il figlio un secondo che questo si cacciava nei guai?

E meno male che credeva che con Jiraya non gli sarebbe accaduto nulla di troppo pericoloso.

L'eremita si sarebbe sentite le sue, altroché.

Ma avrebbe dovuto rimandare a dopo la celebrazione per il nuovo Hokage che si sarebbe tenuta il giorno successivo. Giusto il tempo di sbollire un po' insomma.

E mentre Naruto non capiva come mai il padre era così arrabbiato con Jiraya, al povero eremita dei rospi fischiavano le orecchie per le maledizioni che il copy-ninja gli stava mandando mentalmente.

E così, il giorno dopo, Tsunade, dopoaver sistemato tutto quello che era da sistemare con il consiglio, era stata proclamata ufficialmente Hokage.

Come prima cosa però doveva trovare un modo per rimettere in piedi Rock Lee per permettergli di riprendere la carriera di ninja senza correre rischi.

Gaara c'era proprio andato giù pesante.

E mentre Kakashi cercava Jiraya, e non ci mise molto a trovarlo, Naruto si era diretto al parco per godersi la bella giornata. Magari, verso l'ora di pranzo sarebbe passato da Teuchi per del buon ramen appena fatto....

L'idea iniziale era di andare da Sasuke o da Hinata, ma il primo era ancora in convalescenza in ospedale per sicurezza, sarebbe comunque passato il prima possibile, a villa Hyuga era meglio se non ci metteva piede per non rischiare di finire molto male. A quanto pareva Hiashi Hyuga lo tollerava ben poco.

Così al momento era da solo e aveva deciso di passare il resto della mattina sulla sua altalena.

Però poco dopo fu raggiunto da Hinata che stava facendo una passeggiata prima di tornare a casa.

<< Ciao Hinata! >>

<< Ciao Naruto-kun >> lo saluta educata lei.

Solo in quel momento il ragazzo si accorge che lei indossa ancora il suo fermaglio e la cosa non può che renderlo felice in una maniera che non aveva mai provato prima.

Imbarazzato, Naruto cominciò a parlare a raffica di tutto quello che gli passava per la testa.

Idiozie, idee assurde o strambe, tutto.

Ma a Hinata non importava, lei lo ascoltava e basta.

Dopo la ramanzina del padre e il divieto di portare il fermaglio del giorno prima le ci voleva la solarità di Naruto.

Non avrebbe mai potuto non indossare quel fermaglio, ma in casa se lo toglieva per evitare polemiche di sorta.

Non voleva far arrabbiare e deludere ancora di più il padre.

Purtroppo, nessuno dei due si rese conto che il tempo passava e Hiashi, non vedendo la figlia tornare, andò a cercarla di persona.

Una cosa doveva fare, una. E non riusciva a fare neanche quella.

Una commissione e poi di nuovo a casa.

Si poteva sapere cosa passasse per la testa di quella buona a nulla?

Quando la trovò al parco, a parlare con Naruto e con ancora il fermaglio addosso, non gli piacque proprio per niente.

Si parò davanti ai due ragazzi e con sguardo e voce glaciale ordinò a Hinata di allontanarsi dal ragazzo e di tornare a casa.

La ragazza fece solo qualche passo prima che Naruto si opponesse.

<< Stavamo solo parlando! Non stavamo facendo nulla di male!! >> scattò il biondo.

<< Occhio a come parli ragazzo >> rispose Hiashi freddandolo con un'occhiata di ghiaccio.

Tutto inutile.

<< Ma si può sapere chi si crede di essere?! >> gli saltò addosso Naruto.

Non sopportava proprio il suo modo di fare, né il modo in cui trattava Hinata.

<< Ragazzo, non sono affari tuoi questi. E una cosa: niente più regali a mia figlia. Sono stato abbastanza chiaro? >> gelido come il ghiaccio del polo.

<< Padre.... >> provò a dire Hinata, ma si fermò subito non trovando le parole per continuare.

<< Non ti avevo detto di buttare via quel fermaglio? >>

A quelle parole del padre, la ragazza si fece piccola dalla vergogna, ma non avrebbe mai potuto buttare via quel piccolo regalo di Naruto.

<< Come sarebbe a dire che deve buttarlo via?! Non si può neanche fare un regalo ad un'amica ora?! >> scattò il biondo senza riuscire a trattenersi.

Quando è troppo è troppo.

Era solo un piccolo, insignificante, innocuo regalo per la miseria!

Cosa c'era di sbagliato in questo?

<< Non ti immischiare >> rispose Hiashi irritato.

<< Ma si può sapere perché è così idiota?! >> sbottò senza riuscire a trattenersi.

Quell'uomo gli dava proprio su i nervi con il suo atteggiamento.

Non lo sopportava proprio e la cosa sembrava essere molto ricambiata.

Hiashi guradò il biondo con la sua espressione più severa e raggialante.

Solo in quel momento Naruto si rese conto di aver fatto una cavolata e che era finito in guai molto seri da cui non sarebbe uscito con facilità, sempre che Hiashi fosse stato disposto a passare sopra alla cosa.

Peccato che non sembrasse proprio disposto a farlo.

Non sapeva cosa gli avrebbe fatto Hiashi, ma era sicuro che avrebbe fatto parecchio male.

Hiashi fece per muovere un passo, ma, come se qualcuno lo avesse evocato apparve Kakashi che si mise tra l'uomo e il figlio.

<< Posso sapere che succede? >> chiese con calma l'argenteo.

<< Non credo siano affari tuoi Kakashi >> rispose Hiashi freddo.

<< Visto che c'è di mezzo Naruto, direi proprio che siano affari miei >>

I due contendenti si fissarono in una prova di forza che durò qualche minuto, ognuno convinto delle proprie ragioni.

Naruto non riusciva a trovare la voce per dire qualcosa, mentre Hinata pregava in silenzio che il padre lasciasse stare.

<< Hiashi, dovresti saperlo quanto si può essere protettivi verso i figli >> disse Kakashi calmo, freddo, con tono di velata minaccia facendo riferimento a quel piccolo incidente con la Nuvola di anni prima.

Hiashi afferrò al volo la minaccia nascosta nelle parole del copy-ninja, ma non rispose. Si limitò a prendere Hinata e a andarsene.

Kakashi, assicuratesi che l'altro non tornasse indietro, prese Naruto e lo riposrtò a casa.

Sapeva che con tutta probabilità Hiashi non avrebbe lasciato correre, ma con un po' di fortuna, forse, chissà....

<< Papà... >> disse Naruto titubante.

<< Non preoccuparti, non è successo nulla. >> rispose l'uomo cercando di tranquilizzarlo.

<< Scusa... >>

<< Non è colpa tua, non hai niente di cui scusarti. Su, non è niente di grave >> “Spero” ma evitò di dirlo.

Il ragazzo si rifugiò nell'abbraccio del genitore, aveva un gran bisogno che qualcuno gli ricordasse che era come tutti gli altri.

L'ora di pranzo era passata da un pezzo ed era proprio per questo che Kakashi era andato alla ricerca del figlio ed era arrivato giusto in tempo per salvarlo dalla furia di Hiashi.

Fu così che i due mangiarono qualcosa in tranquillità senza alcuna fretta.

Neanche il tempo di mettere giù i piatti che qualcuno bussò alla porta.

Kakashi andò ad aprire e si ritrovò davanti due ANBU che lo convocavano d'urgenza dall'Hokage.

Strano visto che era il suo giorno libero. Il primo dopo parecchio tempo.

<< Come mai questa convocazione urgente? >> chiese avendo comunque mezzo intuito il motivo di quella visita.

<< Hiashi Hyuga ha presentato un reclamo verso di lei. L'Hokage vuole vederla per chiarire la faccenda >> disse uno dei due.

E ti pareva che non lasciava correre.” penso l'argenteo sarcastico.

<< Mi date cinque minuti per favore? Vorrei evitare di spaventare mio figlio >> disse sperando nella comprensione dei suoi ex-compagni di quando anche lui era un ANBU.

Perché potevano indossare tutte le maschere che volevano ma li avrebbe sempre riconosciuti ovunque.

<< Certo. Solo cinque minuti però >> rispose lo stesso di prima.

Kakashi tornò in cucina dove trovò un Naruto che lo guardava attendo di sapere chi c'era alla porta.

<< Naruto, devo andare un attimo dall'Hokage, torno presto. Non fare guai ok? >> cercò di indorare la pillola l'uomo.

Naruto non sembrò fiutare la mezza bugia e promise di non combinare guai. Disse anzi che sarebbe andato a trovare Sasuke più tardi.

Kakashi, rassicurato andò con i due ANBU dall'Hokage dove trovò una Tsunade alquanto contrariata e uno Hiashi più rigido del solito.

<< Allora, posso sapere che cavolo è successo stamattina di così importante e sconveniente da farmi interrompere il mio lavoro per trovare un modo di rimettere in piedi un ninja? >> la donna non nascondeva la sua palese irritazione per l'interruzione delle sue ricerche.

Come risposta partì una discussione tra Kakashi e Hiashi che, se possibile, fece innervosire ancora di più la donna.

Ok, forse Kakashi aveva esagerato, ma anche Hiashi non c'era andato giù leggero.

Naruto era solo un ragazzino che aveva fatto un regalo ad un'amica, nulla di più.

Era una forza portante, ma non per sua scelta, questo era certo. E non poteva cambiare la cosa.

Fatto sta che la discussione fece saltare definitivamente i nervi a Tsunade.

<< ADESSO BASTA!!! >> si ritrovò ad urlare picchiando con uno dei suoi pugni sulla scrivania.

I due si bloccarono immediatamente senza smettere però di guardarsi in cagnesco.

<< Ma vi sembrano modi di comportarsi questi?! Hiashi, da un capo clan non mi aspettavo un reclamo per una bega del genere. E per quanto riguarda la faccenda regalo, è solo un regalo. Nulla di più. Un ragalo tra amici, non c'è nulla di male. Kakashi, si può sapere che ti è preso? Lo sai vero che non posso ignorare un reclamo di un capo clan vero? >> disse la donna cercando di ritrovare la calma.

<< Sì, Hokage >> risposa Kakashi pronto per qualsiasi pena.

La donna si prese qualche minuto per pensare. Non poteva lasciare correre o Hiashi sarebbe stato una spina nel fianco dura da tenere a bada, ma non poteva neanche dare una pena troppo dura visto che, in fondo, non era successo praticamente nulla di grave.

Alla fine optò per una punzione che, sicuramente, sarebbe andata bene ad Hiashi e che non sarebbe stata vista come tale da Kakashi, o almeno così sperava.

E poi, qualche giorno di ferie al copy-ninja serviva.

<< Kakashi Hatake, visto l'accusa presentata dal qui presente Hiashi Hyuga a suo danno, lei è sospeso per due settimane dal suo compito di ninja, potete andare. >> detto ciò la donna tornò alle sue scartoffie senza più curarli di alcuna attenzione.

Hiashi se ne andò soddisfatto mentre a Kakashi scappò un piccolo sorriso da sotto la maschera.

Un po' di tempo libero gli ci voleva proprio.

Tornò a casa con calma, pensando se dire o no tutto a Naruto, ma quando aprì la porta non trovò nessuno.

Sarà andato a trovare Sasuke in ospedale” pensò l'uomo e cambiò subito destinazione.

Arrivò in ospedale una decina di minuti dopo, ma trovando la stanza di Sasuke vuota rimase sorpreso. Da quello che sapeva sarebbe dovuto rimanere sotto controllo ancora qualche giorno.

Dove si erano cacciati quei due?

Mentre ci pensava sopra vide arrivare una Sakura tutta trafelata che gli disse che Naruto e Sasuke erano sul tetto che stavano per scontrarsi.

<< Va a chiamare Itachi, subito >> ordinò a Sakura.

Aveva un pessimo presentimento e sicuramente Sasuke non avrebbe ascoltato lui, ma forse il fratello sì.

Intanto lui si precipitò sul tetto sperando che non fosse già successo qualcosa di irreparabile.

Per quella giornata aveva già dato in quanto a guai e disastri.

Decisamente aveva già dato.









Spero che vi sia piaciuto quello che avete letto e che sia bastato a farmi perdonare.

In caso contrario non posso far altro che implorare il vostro perdono.

Spero di non farvi attendere più così tanto ma non ne sono sicura. Di sicuro ce la metterò tutta.

Spero vogliate lasciare un commento con il vostro parere, alla prossima!!!



   
 
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