Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: ferao15    17/04/2016    2 recensioni
"[...] At the end of the world
Or the last thing I see
You are never coming home, never coming home
Could I? Should I? [...]"
È l'ultimo giorno prima di partire per il fronte, quella stessa sera viene organizzata una festa e non fai altro che pensare, toccare e baciare quella persona per averne un ricordo memorabile. Ma il momento della partenza è arrivata ed è difficile sopravvivere in guerra.
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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The ghost of you

 

https://www.youtube.com/watch?v=uCUpvTMis-Y
Vi consiglio di ascoltarla per immergervi meglio nella lettura, but it’s up to you.
Buona lettura!

 

C’erano tantissime ragazze quella sera alla festa, ricordo ancora come tutti i miei commilitoni rimasero in silenzio per qualche minuto, il tempo necessario per puntare una ragazza e rendersi più affascinanti per conquistarla.
Non appena la canzone ebbe inizio ci alzammo tutti dalle nostre sedie per invitarle a ballare, la notte non poteva durare a lungo dopotutto e il tempo a nostra disposizione per svagarci era praticamente finito.
Mi limitai a ballare con una delle donne che ancora erano rimaste sedute poiché non erano state scelte o avevano declinato l’invito, non mi interessava più di tanto ballare con una di loro, ma era molto più importante stare al suo fianco per poter vedere ancora il suo viso sorridente, cosciente del fatto che tra qualche ora anche il suo –il più luminoso e contagioso di tutti- sarebbe di certo svanito.
Danzai per qualche ora circa, incitato dagli altri e invogliato da canzoni più frizzanti e coinvolgenti dei soliti lenti, erano molto più dispersive e decisamente più divertenti.
Fu in quel momento che ci guardammo.
E, mai, mai, avrei potuto immaginare quello che sarebbe accaduto pochi secondi dopo.
Non mi ero mai reputato una persona molto brillante o perspicace ma credevo di riuscire a comprendere se i sentimenti provati da una persona che suscitava il mio interesse fossero ricambiati o meno. Be’, solo quando la porta del bagno venne chiusa a chiave mi resi conto di quanto fossi stato cieco fino ad allora, di quanto non avessi compreso i suoi sentimenti.
Non parlammo per tutto il tempo che rimanemmo chiusi lì.
Iniziò prima lui spingendomi contro il muro, cogliendomi totalmente impreparato a ciò che stava per accadere, e premendo le sue labbra contro le mie.
Ricambiai subito.
Dopotutto non avevamo tanto tempo.
I nostri respiri si affannarono subito, le nostre lingue non la finivano di muoversi freneticamente, la sua gola tentava invano di trattenere i gemiti a causa delle mie mani che, impazienti, si affrettarono a sbottonare la camicia ed abbassare i pantaloni.
Presto la serata si sarebbe conclusa.
Si morse la mano per non urlare, per cercare di contenersi.
Io feci lo stesso, mordendo la sua spalla, mentre spingevo sempre più in profondità.
Calde lacrime colarono dai suoi occhi –buchi neri nello spazio- e non potei fare a meno di alzargli il mento per poterle lambire con la lingua mentre entrambi raggiungevamo l’apice.
Non potevamo stare lì a lungo, non potevo farlo stancare troppo; le forze ci servivano per quello che avremmo dovuto affrontare nel giro di poche ore.
Arrivammo in sala in tempo; l’ultima canzone era iniziata.
Il tempo a nostra disposizione era terminato.

 

Quella mattina faceva freddo. L’aria era gelida e, nonostante il nostro equipaggiamento ci coprisse quasi del tutto –avevamo solo il viso scoperto-, sentimmo quel vento entrarci fin dentro le ossa. L’acqua del mare non aiutava schizzando piccole gocce ghiacciate sulle nostre guance, ma non importava, in quel momento avvistammo la terra su cui saremmo approdati.
E il gelo che ci faceva tremare scomparve per lasciare il posto ad un altro tipo di fremito.
Dato dall’adrenalina, dall’eccitazione, dalla paura.
Imbracciamo i nostri fucili e tirammo un grosso respiro; dovevamo riscaldarci il più possibile per essere in grado di correre fino alla nostra trincea, non lontana dal luogo di approdo.
Lo guardai un’ultima volta.
Mi rispose con un cenno e sorrise.
Sarebbe andato tutto bene.

Correvo senza sosta, i polmoni supplicavano per avere più aria, i polpacci bruciavano, i tendini delle caviglie erano in fiamme ma non potevo fermarmi, non ora che ero, che tutto  plotone era così vicino alla meta.
Gli spari nemici avevano già mietuto qualche vittima, le mine antiuomo avevano messo fine alla vita di due miei compagni di squadra.
Vedevo la trincea, ancora qualche metro…
Un ragazzo poco lontano da noi schiacciò l’ennesima mina e noi, impossibilitati a potergli salvare la vita, saltammo per poterci schermare dall’esplosione.
Fortunatamente, a parte quel ragazzo, nessun’altro perse la vita.
Con le spalle contro il “muro” fatto da sacchi di sabbia guardai i miei compagni mentre mi raggiungevano, volevo scorgere il suo volto tra i superstiti.
Aspettai a lungo ma poi lo vidi mentre correva verso di me, verso la salvezza.
Ci guardammo.
 Avrei voluto che quell’istante durasse per sempre.

Bang.

Vidi la scena a rallentatore.
Il suo sorriso si spense il pochi secondi e in altrettanti cadde per terra.
Sul suo volto non più un luminoso sorriso ma una smorfia di dolore.
-Marco!-
La sua divisa presto si imbrattò si sangue all’altezza del cuore; vidi il medico di campo avvicinarglisi per poterlo salvare ma, una volta che si fu chinato su di lui, l’unica cosa che poté fare fu chiudere gli occhi per qualche istante e scuotere la testa per poi correre verso di noi.
-Marco!-
Non volevo crederci, non potevo crederci; l’ultimo ricordo che avrei avuto su di lui sarebbe stato il suo corpo sanguinante con quell’espressione dolorante e gli occhi ancora aperti.

Seguirono poi altri proiettili, altri spari e, prima di accorgermene davvero, nel giro di pochi istanti la mia vista si appannò.

L’ultima cosa che Marco vide fu il volto di Jean.

L’ultima cosa che vide Jean fu il buio ma, nei suoi pensieri, erano fissi due profondi occhi neri.

[The end]

Buongiorno!
Grazie a tutti per aver letto questa fan fiction! Spero che vi sia piaciuta.
Inoltre vi ringrazio anticipatamente nel caso in cui vogliate spendere un po’ del vostro tempo per commentarla!
Un bacio a tutti e per ciascuno!

   
 
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