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Autore: Iuccy_97    17/04/2016    0 recensioni
Perché lui è qui, vicino a te, bello e provocante come l’hai conosciuto, vicino come hai solo desiderato.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Stronzo.

Senti la sua mano calda a contatto con il tuo collo e riesci solo a pensare che hai freddo, tanto freddo, lui potrebbe riscaldarti con un abbraccio, ma tu non vuoi.
Continuate a camminare vicini, tu tremante nella giacca che ti hanno prestato, troppo grossa per te, in cui l’aria si intrufola infame. Lui, facendo amabilmente conversazione con gli altri, continua a tenere il braccio sulla tua spalla, come se nulla fosse, come se si aspettasse qualcosa de te. Con te?

Il buio non ti aiuta. Siete in gruppo, sono tutti tuoi amici, ma non riesci in nessun modo a chiamarli, a farti vedere. Non sai se mettere fine a tutto ciò, divincolandoti dal suo abbraccio, o lasciare che succeda, goderti il momento.

Perché lui è qui, vicino a te, bello e provocante come l’hai conosciuto, vicino come hai solo desiderato.

Ma allo stesso tempo è quello che ti racconta le sue storie, i suoi mille tradimenti e tutte le ragazze che ha portato a letto. Quello che ti chiede consigli per rimorchiare sicuro.

Stronzo.

La sua mano si sposta in avanti e le sue dita iniziano a sfiorarti la gola, il pollice scivola avanti e indietro nell’incavo sotto il mento. Socchiudi gli occhi. Sarebbe tutto così facile. Tutti nel gruppo conoscono la sua fama di Don Giovanni, se cedi ti prenderanno un po’ in giro, ma passerà.

Allo stesso tempo sai di essere troppo fragile per poter sopportare di essere una delle tante.

Ed ecco, muove un passo verso di te. Per un attimo la torcia che tiene in mano ti illumina i piedi e la tua spalla si ritrova sotto la sua ascella. Il tuo collo è completamente circondato dal suo braccio forte, delicato ed esperto. Un brivido ti scorre lungo la schiena. È il freddo, ti ripeti.

Lui sa come trattare una donna.

Ma tu sai che lui lo sa. E cerchi di contrastarlo in tutti i modi, non concedendogli nulla. Prima o poi il prato in cui state camminando finirà. Arriverete alla strada illuminata dalle luci delle case e lui smetterà per pudore. E non ti sentirai in colpa a doverti staccare da lui. Sarà tutta colpa del campo troppo corto in cui avete deciso di fare quella stupida passeggiata all’una di notte.

Ti inciampi in una buca e sei costretta a fare un passo più lungo per tenerti in equilibrio. È inutile, perché lui interviene pronto a mantenerti in piedi, cingendoti la vita con la mano in cui impugna la torcia.

-Luce!- gridano i tuoi amici, ritrovandosi a camminare nell’oscurità, senza aver capito cos’è successo.

-Scusate!- esclama lui, rimettendoti in piedi e sollevando la pila. Per un attimo il viso delle tue amiche davanti a te viene illuminato. Potresti dire qualcosa, ma non ce la fai. Ti scusi solamente per averle urtate inciampando.

La sua mano torna ad accarezzarti, lenta e languida, il collo e il viso.

Impietrita è la parola perfetta per descriverti. Non osi respirare, sentire il suo profumo, abbandonarti alle sue braccia. Guardi solo le luci delle case che si avvicinano.

Arrivate al giardino di casa, gli altri entrano, ma lui rallenta e li fa passare tutti, da bravo gentiluomo.

Ti trattiene ancora nel buio, le luci del salotto iniziano ad accendersi, gli altri si tolgono le giacche e le buttano sul divano.

-Come stai?- ti chiede. Almeno adesso ti ha lasciato più spazio, ma ti trattiene ancora per il braccio, fissandoti negli occhi. Avresti bisogno del minimo sforzo per liberarti da lui, ma non lo fai.

Scuoti le spalle, non sai bene cosa rispondergli. Così resti sul vago, è un periodo un po’ difficile, sei piena di impegni, gli esami, i lavori, i progetti, insomma, sei stanca e, sì, vedere gli amici ti ha fatto bene. Ma quest’ultima parte la ometti, o più semplicemente non ti escono le parole dalla gola.

-Dove sono quei due?- senti gridare da dentro.

-Non si saranno già imboscati?-

Ti riscuoti e immediatamente rispondi, siamo  qua, facendo un passo verso la porta.

Lui resta fermo dietro di te. Lo senti sospirare, ma infine ti segue.

-Perché dovete sempre pensare male?- chiede, rivolgendo al gruppo uno dei suoi migliori sorrisi.

Sì, si aspettava qualcosa da te. Ma non hai voluto darglielo, anche se ne hai avuta la possibilità.

Perché tu ti aspetti qualcosa con lui.
   
 
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