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Autore: Malanova    17/04/2016    6 recensioni
Premetto che questa storia è stata ispirata (oltre a essere una specie di collegamento) di due FF di Ciulla e dedicata sia a lei che a tutti voi lettori (se ce ne saranno). “Voglio che tu dia questa al Postino Namecciano …” “Chi?” “Il Postino Namecciano!” ripeté Beerus, per aggiungere con enfasi “Quello che si occupa della consegna dei bambini”. Whis non riusciva a capire fino a che non subentrò un ricordo, che gli fece fare un gemito e mettersi una mano sulla fronte. Era passata una settimana da quando gli aveva detto quella PICCOLA bugia sulla nascita dei bambini … Vi auguro buona lettura (e scusatemi se fa così schifo).
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Lord Bills, Whis
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Whis si stava dirigendo nelle sue stanze quando notò qualcosa che lo fece fermare e indietreggiare fino a raggiungere l’ingresso del sontuoso salotto, per poi rimanere a fissare Beerus con stupore. Il piccolo micio era chino sul lunghissimo tavolo, intento a scrivere qualcosa su un foglio, borbottando tra sé “No …” e “Così può andare …”. Lì per lì; il Maestro ebbe la sensazione di aver avuto le traveggole: Beerus non aveva mai dimostrato interesse per qualsiasi studio che non fossero quello delle arti marziali!

Il bimbo si accorse della sua presenza. Diede un tratto deciso con la penna, ripiegò il foglio e disse, voltandosi verso l’uomo “Maestro Whis … mi fai un favore?”. Gli occhi violetti di Whis si spalancarono di più. Era un tono gentile quello che il piccolo aveva assunto?!? Preoccupato; l’uomo andò a poggiare la mano sulla fronte setosa del piccolo micio ed a tastargli la mascella sotto le enormi orecchie. Poi osservò attentamente gli occhi dai bulbi gialli. No … Il bimbo non aveva la febbre ... “Maestro Whis, che fai?!?” sbottò Beerus spostandogli in malo modo la mano cerulea. Per tutta risposta; Whis fece un sospiro di sollievo e mormorò “Non ha la febbre …”. Poi, ricordandosi che il piccolo gli aveva chiesto un favore, lo fissò con un occhio chiuso, come faceva sempre con la sfera del suo bastone “Da quando in qua assumi questi modi cortesi? Non mi hai mai chiesto favori prima d’ora a meno che non riguardasse il menù della giornata …” “Si ma questa volta è importante!” esclamò l’altro, dondolandosi sui talloni. Gli porse il foglio ripiegato e disse “Voglio che tu dia questa al Postino Namecciano …” “Chi?” “Il Postino Namecciano!” ripeté Beerus, per aggiungere con enfasi “Quello che si occupa della consegna dei bambini”.

Whis non riusciva a capire fino a che non subentrò un ricordo, che gli fece fare un gemito e mettersi una mano sulla fronte. Era passata una settimana da quando gli aveva detto quella PICCOLA bugia sulla nascita dei bambini … Il Maestro si riprese quel tanto da annuire e mormorare “Vado subito a consegnarla ma a cosa ti …” “Grazie!”. Beerus strinse una delle gambe di Whis con una forza che avrebbe stritolato un mastodonte in 0.5 secondi; ma che, per fortuna, l’uomo lo percepiva come il goffo abbraccio di un bambino di appena sei anni. Quando Beerus lo lasciò andare fece un lungo e rumoroso sbadiglio: era arrivata l’ora del suo “sonnellino” di quattro settimane. Whis lo accompagnò pazientemente nella sua camera e aspettò che si mettesse a dormire profondamente, poi uscì in fretta dalla stanza e, arrivato nel giardino, aprì il foglio e si mise a leggere …

“Ciao Posti Ciano!
Sono quel bimbo ultra carino e simpatico che vive nel pianeta a forma di cono insieme al mio Mastro Miss.
Da un paio di ai sono diventato un Bio della Distrazione ... E’ divertente sai? Dormo, mangio, mi faccio i moccoli con gli allenamenti del mio Mastro e se faccio abbastanza il bravo lui mi permette di far scoppiare un pianeta o due.
Però ci sono momenti dove io mi annoio tanto così ho avuto un’idea: tu mi dai un fratellino. E se non ne hai dentro alla tua borsa puoi darmi anche una femminuccia, io non mi faccio troppi problemi.
Lo so che per ordinare un bimbo bisogna essere in due adulti e abbracciarsi ma l’unica cosa che piace abbracciare il Mastro Miss è il suo bastone luminoso mentre fa l’imitazione di una papera che muore. Vedi di darti una mossa, eh!
Beerus”.

Dietro alla lettera c’era un altro foglio con un disegno fatto con dei pastelli colorati, dove c’erano raffigurati due gatti viola, così stilizzati da sembrare forconi, che giocavano sotto il sole calciando una palla azzurra che Whis capì che era il povero pesce profeta. Non sapeva se arrabbiarsi perché la sua dote canora era stata descritta come una “papera che muore”; ridere dei errori d’ortografia oppure essere commosso. Alla fine prevalse la terza emozione. Si girò verso il palazzo e sospirò. Forse … era giunto il momento che Beerus conoscesse suo fratello, divenuto il Dio della Distruzione del sesto universo, tutelato da Vados. Fece apparire il suo bastone magico e diede un colpetto leggero alla sfera. Il volto di una graziosa ragazza dai capelli bianchi apparve subito dopo e lui si mise a parlare …

Dopo quattro settimane …
Beerus si svegliò dal suo sonno e la prima cosa che vide fu il volto del suo Maestro che sfoggiava un lieve sorriso. Il bimbo lo guardò stranito prima di mettersi, lentamente, a sedere sul materasso “Allora Maestro … che tecnica impariamo oggi?” “Nessuna: oggi andremo a far visita a tuo fratello Champa …”. Il micio spalancò i suoi occhi a palla ed esclamò “Davvero?!? Allora il Postino Namecciano me lo ha trovato!”. Si mise a saltellare sul letto, sul soffitto e sulle pareti dalla contentezza. Dopo un’abbondante colazione; Whis prese per mano il piccolo micio e lo portò a velocità luce nel sesto universo …

Diverse ore dopo …
Beerus sfondò la porta d’ingresso con un potente calcio, seguito da un sospirante Whis, e continuava a ringhiare “Quel budino andato a male … Come ha osato chiamarmi …”. Si voltò verso l’albino e ordinò “Portami carta e penna e un mucchio di pastelli colorati … devo mandare un’altra lettera al Postino Namecciano …”. L’uomo sospirò ancora ma fece come gli era stato detto. Quando ebbe ciò che voleva; il micio iniziò a scrivere velocemente e Whis, senza farsi scoprire, andò a sbirciare …

“Ohi, Posti Ciano!
T avevo detto un fratellino no un budino al mirtillo andato a male! Po che nome … Champa … come ‘Champa cavallo che l’erba cresce’.
Riprenditelo subito e portamene uno nuovo e questa volt non fare più sbagli atri menti dico a Mastro Miss di andare a distruggere il tuo pianeta!”.

Scarabocchiò in tutta fretta due immagini che avevano consumato tutto il set di pastelli. La prima c’erano due gatti, uno magro e l’altro grosso e quello ciccione stava su una specie di panchina, dove Beerus aveva scritto “Sopra la panca; Champa canta …”. La seconda era molto più macabra e vedeva gli stessi due gattini solo che il magro aveva staccato la testa a quello ciccione e aveva lasciato il resto del corpo sotto alla panchina “Sotto la panca; Champa crepa …”.

  
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