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Autore: SophieLeoman    18/04/2016    0 recensioni
Sangue, morte, pericoli, magia, amore, tutto questo spetterà a due giovani ragazze catapultate in un nuovo mondo...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
CAVALLI IN FUGA
 
Mentre il gruppo camminava e mentre Peter e Caspian spiegavano dove si sarebbero recati, Alhena notò una porta molto attraente Ma mai quanto PeteQui di attraente ci sono io... . Così diede una gomitata a Lyla che la seguì oltre la soglia di quella porta. Dobbiamo ripetere la prima regola?
Era una stanza colma di armi, vesti, quadri, bauli e libri.
 
Aslan apparve misteriosamente innanzi ai quattro giusto il tempo per dire “Vedo con piacere che avete perso le nostre ospiti” MUAHAHAH L'ultimo che ha perso degli ospiti è stato Mufasa Ma cos... . Questi si girarono di scatto e non trovandole cominciarono a cercare le due (*tosse forte* pecore *tosse forte*). Ma queste erano ben lontane dall’idea di tornare da quel luogo intriso di magia.
 
Lyla e Alhena ammirarono l’enorme e fulgida creatura Chi io? , da cui non riuscirono a staccare gli occhi Okay, sono sicuramente io . Scosse la criniera e la stanza si risvegliò Ho sempre saputo di avere dei capelli magnifici , le luci si accesero e ci fu più vita. Le due spalancarono gli occhi e osservarono la magia Che onore . Il sangue fremette al suono della voce più fiera mai udita Mi farete commuovere La smetti? La smetti. Guarda che tu non c'entri niente... a proposito, che cavolo ci fai qui?! ... “Ora Narnia ha bisogno di voi, non sapete il perché, ma lo sentite nel cuore Ah-ah. Ancora non conoscete questa terra, sarete guidate a scoprire le sue meraviglie. Dovrete difendere Narnia e voi stesse, per questo a malincuore vi porgo i miei doni u.u .” Fece una piccola pausa per avvicinarsi a un oggetto particolare "Questo, Lyla, era di tua nonna, è un arco molto resistente e possiede una sua anima, tienilo con cura” Non capisco...che c'entro io con queste armi, bellissime d'altronde... Ma non ha ancora capito che lui non fa parte della storia? A quanto pare, la stupidità è pari alla bellezza Che illuso . Il legno di tasso aveva subito una lunga stagionatura che gli aveva permesso di ottenere un’ottima flessibilità come anche elasticità. Gli intarsi particolari che ricoprivano i flettenti erano stati intagliati da grandi falegnami di un’epoca ormai remota, i puntali erano in corno. La corda invece era un’intreccio di crini d’unicorno, resistente, elastica, magica.  L’arco stesso era stato cantato dall’albero di cui è figlio, il suo nome era 'Phoenixos'. 
 La faretra riprendeva l’immagine della fenice, una creatura che rinasce dalle proprie ceneri, dominatrice del fuoco e creatura protettrice Guarda, non lo sapeva nessuno u.u... . Questa aveva il potere di non esaurire mai le frecce, ricreate dalle ceneri delle frecce che ospitava. “Lyla, tu sarai come la fenice alata che proteggerà dal cielo coloro che ama Me Ma cos... Non credo proprio .” Porse a Lyla l’arma che la ammirò, accarezzò le rifiniture e percepì il potere fluire dal legno a lei. Pose la mano sull’impugnatura e soppesò l’arma. Le labbra si schiusero ad emettere un suono, 'Phoenixos', e sentì una corrente percorrerla. Quell’arma e lei erano destinate ad essere unite, e quel legame non si sarebbe mai spezzato. Aslan scrutò Alhena Chi è Aslan? Mi state nascondendo qualcosa? “L’arma di tua nonna è stata spezzata dalla sorella, ne soffrì molto. Ora ti consegno una spada, forgiata dalle stelle e da Ramandu, possiede il potere della luce, del fuoco e del cielo 
#setedipotere Ah, ora gli hashtag si eh? Obv . Quest’arma combatterà e ferirà, infliggerà ferite mortali, recherà morte e distruzione.”  La lama era sottile e leggera, adornata da fregi e recava un’iscrizione nella lingua delle stelle “Quando sarai pronta ne capirai il significato” Sicuro. Cosa? Eh? Niente. Il forte presentava uno sguscio all’estremità anteceduta dai denti d’arresto che formano il ricasso. L’impugnatura elaborata era da una mano e mezza per cui la poteva usare con una mano o in caso si voglia impiegare più forza poteva usarle entrambe, il codolo anteposto al pomolo Ma vogliamo parlare di questi termini? Ok, allora, in una spada il pomolo è quell'elemento- Jace, era ironico in cui era raffigurato un germoglio al cui interno recava una stella, una pietra di immensa lucentezza, l’elsa si completava in una guardia affusolata, nel complesso un’arma maneggevole e leggera. Poi continuò rabbuiandosi “Avrei preferito non dovervi consegnare questi doni mortali Mi sono perso qualcosa, non si chiamavano strumenti mortali? O mamma mia , ma non potrete farne a meno.” D’improvviso Aslan scomparve lasciando le ragazze allibite e senza spiegazioni.
 
Alhena dimenticò tutto ciò che la circondava, si concentrò sulla spada. Inizialmente non percepì niente, ma a poco a poco in lei crebbe una strana energia, si sentì potente, oh sì, molto potente, sentì il fuoco di una stella bruciare dentro lei.
Il flusso di pensieri venne interrotto da un rumore; Lyla aveva raggiunto un baule, lo aprì e fu colpita da ciò che conteneva. Cominciò a curiosare finché non trovò due coltelli identici dalla punta allungata e aguzza. L’elsa era interamente in metallo rivestito in polimero color legno con decorazioni dorate, i cui pomi di chiusura in metallo dorato. Il momento in cui Lyla diventa Legolas
Le lame con incisioni dorate a rilievo nella parte centrale, erano sicuramente usate per sferrare colpi veloci e precisi. Li prese e li saggiò, le piacquero subito, pensò che magari li avrebbe potuti prendere in prestito, nel caso si trovasse a dover combattere corpo a corpo. Li pose e li porse nella faretra data la forma allungata delle lame.
Alhena, ancora sbigottita, seguì l’amica finché non notò un particolare oggetto nero. Si avvicinò e lo prese. Era un set di pugnali ben conservati, ce ne erano da lancio e da combattimento. Ne prese uno, era semplice, ma utile e di buona fattura, spolverò la lama e si specchiò ... ... . Sempre la stessa ragazza…si era stancata della sua identità…gli occhi svegli da cerbiatta studiavano il riflesso, frenetici di trovare cambiamenti. Scrutò gli altri pugnali, ne selezionò alcuni da tiro, ne pose due negli stivali, tre nascosti dalla camicia nella cintura, poi prese con cura il primo pugnale, lo rinfoderò e lo agganciò anch’esso alla cintura sul lato destro, il sinistro era occupato dalla spada A quanto ho capito tu sei bella, abile e sai usare le armi? Sei una me al femminile, solo che io sono meglio... . Prese un pugnale a caso dal set, ci giocherellò tirandolo e riprendendolo al volo, quando lo afferrò di scatto e fulmineamente lo lanciò verso Lyla. Le accorciò una ciocca di capelli e si conficcò nella parete. Lyla la guardò spaventata “Mi stavi per uccidere, te ne rendi conto?! Maneggi un’arma per la prima volta e che fai?! La provi ad usare a discapito della vita altrui?!”
Alhena finse una faccia innocente e poi con un sorriso sghembo “Non avevo intenzione di ferirti”
“Lo spero”
“E comunque non ti avrei potuto ferire nemmeno ad occhi chiusi… chi ti dice che stavo usando il pugnale per la prima volta?”
“Il fatto che mi stavi per uccidere!”
“Ognuno ha i suoi segreti, tu sei portata per le scienze… io per la lotta, mi allenavo spesso a Londra” sorrise furbamente e continuò “Prendi il pugnale e tienilo per riserva, non si sa mai. Ti insegnerò strada facendo”
 Lyla tirò via con forza il pugnale dalla parete. Quando riuscì a staccarlo, si sbilanciò lievemente all’indietro per poi riequilibrarsi e sommessamente disse “Wow... grazie”. Notò i capelli e divenne rossa di rabbia, una ciocca era più corta Brava! *applaude in modo ironico* “I miei capelli! I miei bellissimi capelli!”
“Calma, calma…non è così grave, non si nota nemm-” Colpo basso, i capelli non si toccano Concordo, i capelli sono sacri Ben detto Seriamente? Cioè, concordi con lui? Con lui?! Be'... per i capelli *si allontana*
“Ma ti sei impazzita del tutto?! Che cavolo ti dice quel nanometrico cervello?! Razza di microcefala! Sai quanto c’ho messo per farli così lunghi?! Li hai accorciati notevolmente, ci metteranno almeno un anno a ritornare come prima, anzi un anno e una settimana! Questa l’hai fatta grossa!”
Mentre Lyla continuava a blaterare contro colei che puntualmente la ignorava, pensò sussurrando “Perché non hai un nome?” rivolta alla spada, quando le venne un pensiero in mente ‘E se fosse colui a cui appartiene l’arma a dover dare il nome a questa?’. Ci ragionò e trasse le conclusioni che il suo pensiero dovesse essere giusto. Pensandoci, ammirò la spada, sfiorò le rifiniture. I polpastrelli saggiarono la delicatezza dei fregi, ma percepirono inoltre la potenza dell’arma.
Alla fine decise ed esclamò a gran voce “Aranel!” e in quell’esatto momento la porta si spalancò rivelando un Edmund affannato “Come vi è saltato in mente di sparire in quel modo?” poi, notando i doni “Ma cosa è successo qui dentro?”, notando i capelli di Lyla “Cosa ti è successo?”, si girò sporgendosi nel corridoio “Sono qui, le ho trovate!” e aggiunse quasi parlando a se stesso “Stranamente non ricordavo questa stanza”. “Perché non lo chiedi ad Alhena?!” rispose la ragazza dai capelli tagliati, la quale uscì dalla stanza furiosa non prima di dire “Visto?! Si nota!” alla presunta amica che si limitò a sorridere nervosamente e ad alzare le spalle.
Quando tutti furono messi al corrente dell’accaduto e dopo aver chiarito la faccenda della riunione privata a cui le due avevano assistito di nascosto, si diressero tutti verso le proprie stanze per ordinare i bagagli.
 
Si ritrovarono difronte al ponte levatoio, sia Alhena che Lyla dovettero farsi prestare il necessario dalle cortigiane, e diciamolo… andarono a fregare qualcosa di comodo anche in lavanderia.
Lyla era ancora incavolata nera con Alhena, secondo la quale non c’era nemmeno bisogno di chiedere scusa per una cosa così stupida Io non credo proprio , poi ripensò che anche lei per farli crescere, perfino più lunghi di quelli di Lyla, le ci erano voluti anni e anni. Così si avvicinò all’amica che non la degnò di uno sguardo, e sussurrò velocemente “Scusa se ti ho tagliato i capelli”, così Lyla girandosi “Cosa hai detto?”
Scusa se ti ho tagliato i capelli
“Mi spiace, mi sfugge ciò che hai detto”
“Scusa se ti ho tagliato i capelli” scandendo leggermente le parole Amplifon, i primi trenta giorni è gratis 
“Mi può quasi andare bene”
La colpevole si irritò del comportamento e quasi urlando “Ti ho chiesto scusa, maledizione!”
L’altra sospirò con un sorriso soddisfatto sulle labbra, poi propose “Prendiamo i cavalli?” Ma una moto a energia demoniaca? Di quelle che volano... Ci impiegate meno tempo se viaggiate di notte! Sorry, ne sono a corto Inoltre non ti possono sentire... è quello il bello muahah
“Si, le stalle sono oltre il cortile” rispose Caspian indicando la via.
Attraversarono il verde cortile, un pozzo circondato da siepi curate e un porticato da cui partiva il selciato che proseguiva verso le stalle. Un edificio isolato si ergeva alla sua fine, c’erano recinti e sgabuzzini attorno, un magazzino molto capiente conteneva redini, cavezze, selle…
Entrarono e trovarono tutti i finimenti lucidi e puliti. I compagni cominciarono a spartirsi le selle e le briglie.
“Voi potete prendere quelli lì, sono di Atos e Calypso, saranno i vostri cavalli” disse Edmund alle due ragazze.
Lyla chiese inopportuna “Ma non potevate far preparare i cavalli dai servi?”
“Penso che questo si chiami sfruttamento E che c'è di male? Caso perso Già... , e in questo regno ognuno deve essere padrone delle proprie cose, dico bene?” le si accostò Alhena.
“Dici bene” sorridendo Ed.
Lyla e Alhena si attrezzarono del necessario per sellare i propri cavalli e si diressero verso le stalle.
“Quello tuo Lyla, è quello pezzato bianco e baio, Atos, mentre la tua è la giumenta baia con le calze nere, come la criniera, si chiama Calypso… sapete sellare un cavallo, vero?” chiese Caspian.
Le due insieme “Più o meno”, con un sorriso ebete stampato in faccia.
Così appena Caspian e Edmund ebbero finito di sellare i propri cavalli si avvicinarono alle ragazze, e cominciarono ad aiutarle.
Alhena era già arrivata a buon punto, Caspian dovette fare poco per completare l’opera.
Il vero guiao lo fece Lyla che per non mostrarsi troppo ignorante aveva spiato da Alhena, che anche lei non è che ne sapeva molto di più. Il fatto è che, impicciandosi con staffe, legacci e cinghie varie, il cavallo era sfuggito al controllo irritato, e questo, dopo aver spaventato anche il pony di Trumpkin, era scappato fuori la stalla seminando panico presso altri cavalli. Edmund corse dalla sua giumenta grigia e con un salto si issò sulla sella, la spronò e seguì il percorso tracciato da Atos.
Si trovò a rincorrere quel maledetto cavallo quando scorse una macchia bianca proveniente da est, appena fu più vicina riconobbe Peter su Axel, una creatura parlante, esattamente un unicorno. Adesso erano due ad inseguire il fuggitivo.
Lyla, maldestra com’era, inciampò su Alhena nell’uscire dall’edificio per rendersi conto di ciò che aveva combinato. Quando si rialzò, diede una mano ad Alhena e cominciarono a correre verso l’uscita. Osservarono la scena della cattura l’una vicino all’altra. Notarono anche l’arrivo di Peter, che montava a pelo, senza sella su un magnifico esemplare di unicorno, candido come la neve.
Peter ed Edmund tornarono con Atos, che, ridiventato mansueto, venne sellato e dopo aver fissato i bagagli sulla sella, Lyla montò.
Partirono al tramonto Non temerai i terrori della notte, nè la freccia che vola di giorno, la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a messogiorno. Mille cadranno al tuo fianco, diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire Santi numi Ma che dici? Ma che c'entra? , Alhena su Calypso, Lyla su Atos, Peter su Axel, Lucy e Ripicì su Sherlock, un pezzato nero e bianco, Trumpkin con Tartufello (praticamente avvinghiato a causa della sua paura dei cavalli, non riusciva a montarli, non erano stabili, e poi era un tasso! Non poteva montare su uno di quei… cosi traballanti. Lo obbligavano a starci sopra con scuse come “Ma si va più veloci” o “Dai che è mansueto” o addirittura “I cavalli non mordono”ma lui lo sapeva che non era così…una volta Sherlock ci aveva provato) sulla crema Blaska, Caspian su Nadir dal manto nero come la pece, e infine Edmund su Poppy. Poppy... sul serio?! Che nome ridicolo! Poppy... no comment 
Poppy, si proprio Poppy, perché dovete sapere che non scelse Edmund il nome della sua giumenta, bensì sua sorella.
Era una limpida giornata primaverile, Peter gli si era avvicinato di nascosto e lo aveva buttato a terra per fare la lotta, Ed rimasto sorpreso “Che ti salta in testa?” poi “L’hai voluta tu” e aveva cominciato a prepararsi al colpo e a sferrarne un altro. Dopo, Lucy era andata da lui e gli aveva portato questa giumenta. Ed era rimasto a bocca aperta del regalo; Peter aveva il suo unicorno, Lucy il suo Sherlock, perfino Susan aveva la sua Nike, solo lui non aveva un destriero. Mentre fantasticava sul nome adatto per quel cavallo, Lucy se ne era uscita con “Sai… si chiama Poppy”. Edmund si era girato e con voce incredula “Poppy?...Veramente?” “Si, ti piace?”. Il fratello deglutendo aveva assentito, ma appena Lucy se ne era andata aveva cominciato a riflettere ‘Poteva il cavallo del re chiamarsi Poppy? Ma daiiii….uffa’.
Ma si deve sapere che con il tempo Edmund si era affezionato talmente a Poppy che una volta al giorno le andava a farle visita portandole una carota, il suo sfizio preferito, e le accarezzava il retro delle orecchie come piaceva a lei.
 
 
Note d’autrici.
Ebbene si, siamo tornate con questo nuovo capitolo pieno di pecore smarrite, coltelli volanti, cavalli impazziti e- Poppy! Si...ok
Speriamo vi sia piaciuto e al prossimo capitolo!

Giuly Sofy
                                                                 
Con lo speciale dono della presenza del bellissimo, abilissimo, fortissimo... Jace!
 
   
 
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