Serie TV > CSI - Las Vegas
Ricorda la storia  |      
Autore: Emily27    20/04/2016    4 recensioni
Esprimersi a parole non era certo la loro specialità, preferivano tacere e lasciare tutto in sospeso, arrivando talvolta anche a ferirsi, piuttosto che osare mettere il proprio cuore nelle mani dell'altro. Forse la loro si chiamava semplicemente paura.
(Storia partecipante al concorso "Il Club dei 50" di Setsy)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gilbert 'Gil' Grissom, Sara Sidle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dichiarazione d'amore







Le sue mani, calde e sapienti, erano dispensatrici di brividi a ogni loro passaggio sul suo corpo. Mani che scendevano sempre più in basso annebbiandole la mente, trasportandola dove non importava più nulla se non il piacere cui anelava. E che non tardò ad arrivare, quando le dita esplorarono la sua intimità, liberando un gemito dalle sue labbra socchiuse. I gesti, lenti ma decisi, le regalarono l'estasi...
«C'è un capello qui.»
La voce di Grissom la riportò alla realtà, interrompendo le sue fantasie. Sara ne scacciò dalla mente le immagini e dal corpo le sensazioni, tornando alla concretezza del suo lavoro. Si rendeva conto che non era affatto professionale lasciarsi andare a simili pensieri sulla scena di un crimine, nel bel mezzo della ricerca di qualunque prova che potesse aiutare a individuare l'assassino, ma le era bastato osservare le mani di Gil mentre s'infilava i guanti in lattice per far volare la sua immaginazione. Per fortuna che il capo della Scientifica, tra tutte le sue doti, non possedeva anche il dono di leggere nel pensiero.
«Lungo, scuro. Potrebbe averlo perso l'assassino» considerò Grissom, imbustando il reperto trovato sulla scrivania. «O l'assassina.»
«Una collega, una studentessa...» ipotizzò Sara scattando alcune foto a un residuo di terriccio sul pavimento, accanto alla libreria.
La vittima era un professore di filosofia dell'Università del Nevada, rinvenuto cadavere da uno studente nel suo studio all'interno della struttura. Il corpo, accasciato sulla poltroncina dietro la scrivania, presentava evidenti segni di strangolamento. Non appena era stato portato via, avevano incominciato con le operazioni di rilievo della scena.
In concomitanza con l'inizio delle sue fantasie.
Era innegabile che provasse una forte attrazione fisica nei confronti di Grissom, la stessa che doveva sentire anche lui. Lo percepiva dalle vibrazioni scatenate da un loro casuale sfiorarsi e, soprattutto, dai suoi sguardi. Quegli stessi sguardi che parlavano anche di ben altro. C'era qualcosa tra di loro, di forte e profondo. Di non detto.
Esprimersi a parole non era certo la loro specialità, preferivano tacere e lasciare tutto in sospeso, arrivando talvolta anche a ferirsi, piuttosto che osare mettere il proprio cuore nelle mani dell'altro. Forse la loro si chiamava semplicemente paura.
Sara ripose la macchina fotografica all'interno della valigetta e prese un barattolino, dentro cui depositò il terriccio. Grissom, intanto, stava controllando il piano della scrivania e gli oggetti su di essa collocati: libri, articoli di cancelleria, un contenitore delle ciambelle vuoto.
«Schopenhauer, il dilemma del porcospino» disse il capo della Scientifica.
Sara, ancora china sul pavimento, sollevò lo sguardo e seguì quello dell'uomo, fermo sulle pagine di un libro lasciato aperto. «Un suo concetto filosofico, immagino» presumette alzandosi in piedi.
Gil annuì, spostando gli occhi su di lei. «L'ho studiato al liceo. Il dilemma del porcospino afferma che tanto più due esseri si avvicinano tra loro, molto più probabilmente si faranno del male uno con l'altro. Questo deriva dal fatto che i porcospini, possedendo gli aculei, stando vicini si ferirebbero con essi, infatti sono animali che vivono da soli e non in branco.»
Lo sguardo di Grissom era penetrante, e lei lo sostenne, mentre realizzava il significato di quelle frasi. Era di loro due che stava parlando.
Se si fossero avvicinati maggiormente, se avessero compiuto i passi che li separavano, si sarebbero davvero fatti del male? Più di quanto se ne stessero facendo adesso?
Si domandò cosa potesse dire in risposta alle parole di Gil che ancora lui non sapesse. Scelse il silenzio.
Ripresero il loro lavoro rilevando le impronte, Grissom sulla scrivania e lei sulla porta.
Sara meditò che forse lui, con il pretesto del dilemma del porcospino, aveva voluto esprimersi riguardo i loro rapporti. I graziosi animali, per non correre il rischio di ferirsi reciprocamente, preferiscono vivere in solitudine: così avrebbero dovuto fare anche loro. O, per lo meno, questa poteva essere l'intenzione di Gil, ma non la sua.
Doveva ammetterlo, la verità era che, nonostante i silenzi, i contrasti, nonostante tutto, lei quel rischio desiderava correrlo. Era da codardi non farlo. Grissom era dunque un codardo?
«Sono un'arma di difesa» disse lui tutto d'un tratto.
«Che cosa?» domandò Sara aggrottando la fronte, intenta a passare il pennellino per le impronte sulla maniglia della porta.
«Gli aculei dei porcospini. Potrebbero vivere felici l'uno accanto all'altro, se solo fossero in grado di liberarsene.»
Lei si fermò, voltandosi a guardarlo e incontrando di nuovo i suoi occhi. Si fissarono da un lato all'altro della stanza, finché Gil continuò: «Io sono pronto a farlo, so che ne vale la pena.»
Sara restò immobile, con il pennellino sollevato a mezz'aria. Quelle parole, pronunciate da uno come Grissom, così introverso ed enigmatico, potevano essere considerate una vera e propria dichiarazione d'amore.
Nel suo cuore esplose la felicità e sulle sue labbra fiorì un sorriso. «Anch'io, Gil.»
Sorrise anche lui.
Entrambi, poi, tornarono al lavoro.
Una volta finito il turno sarebbero finalmente rimasti da soli. Avevano ancora parole da dire, sentimenti da esprimere. E fantasie da realizzare.






 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - Las Vegas / Vai alla pagina dell'autore: Emily27