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Autore: Ilenia1605    21/04/2016    0 recensioni
Abrasiveness: tending to annoy or cause ill will; overly aggressive:
an abrasive personality.
Abrasiveness: persona che tende a infastidire e provocare in modo cattivo e senza preoccuparsi dei sentimenti altrui; eccessivamente aggressivo:
una personalità abrasiva.
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Il resto della giornata non fu particolarmente interessante e non incontrai più Ashton, però avrei voluto tanto sapere su cosa stava riflettendo sul tetto della scuola e come aveva trovato quel posto.

Io mi ci rifugiavo spesso, potevo scappare da tutto ed essere semplicemente Dianne, una normale ragazza che ama i tramonti e le passeggiate, alquanto banale, lo so.

Ma se togli tutta la stronzaggine, la cattiveria e le cattive cose che ho fatto, rimango solo io e siccome "solo io" non sono abbastanza interessante mi sono ricoperta da una corazza che mi ha reso quello che sono.

Ed era proprio questo il problema di Dianne, non credeva abbastanza in se stessa e questo la portava a non credere nemmeno negli altri, non credeva nelle persone e nemmeno in se stessa e questo forgiava il suo carattere abrasivo. Non si preoccupava dei sentimenti degli altri semplicemente perchè pensava che a gli altri non sarebbe importato dei suoi. Forse lei aveva solo bisogno di incontrare una bella persona tipo Ashton, una persona gentile a cui magari sarebbe potuto importare di lei. O forse no.

Se solo qualcuno fosse entrato  nella testa di Ashton in questo momento si sarebbe perso nel groviglio di pensieri e di emozioni che provava e che non voleva provare. Era incredibile come una persona all'apparenza tanto monotona, poteva rivelarsi così complessa e interessante se la si conosceva meglio. Lui era uno di quei ragazzi che non te li aspetti ma che ti entrano nelle ossa  e poi escono portandosi via tutto con loro  e forse Dianne per una volta aveva trovato pane per i suoi denti. Qualcuno simile a lei? No, Ashton era molto diverso, lui era molto di più di quello che Dianne sarebbe mai potuta essere, solo che lo teneva nascosto dentro di se e non permetteva a nessuno di tirare fuori da lui quel lato  che a lui stresso non piaceva. E Dianne aveva proprio trovato la preda perfetta per i suoi giochini malati.

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Era li seduta in mezzo al prato della sua lussuosa villa con un blocchetto a fogli bianchi estraibili poggiato sulle gambe incrociate ricoperte dai pantaloni di jeans. Erano circa le sei e mezza e a momenti sarebbe tramontato il sole ma lei era ancora li che disegnava qualsiasi cosa interessante che gli capitava a tiro, era un bel passatempo quando non si ha nulla da fare. Dopo aver finito il bellissimo disegno che raffigurava uno scoiattolo che sgranocchiava una nocciola, Dianne si alzò portando dentro il blocchetto e la matita ed uscì infilandosi una felpa più pesante. Ovviamente era diretta al parco dove aveva incontrato Ashton, era una scusa per vederlo?Forse. Era una scusa per sapere a cosa pensava quella mattina? Sicuro.  

Si sedette alla solita panchina e alzando lo sguardo in alto si accorse che anche oggi e per sempre il sole stava calando per poi sorgere il giorno successivo. Ma si accorse anche che non era sola e non gli dispiaceva in quanto  la sua compagnia era Ashton come sempre seduto a fissare un punto indefinito tra le nuvole. Lei colse l'occasione e si sedette di fianco a lui portando le ginocchia al petto e tenendo per un po lo sguardo fisso sul cielo e quando lo spostò sul ragazzo di fianco lo beccò mentre la fissava e sorrise appena per poi parlargli

-Ciao Ashy- disse poggiando la guancia contro le ginocchia ma continuando a guardare verso il ragazzo che poco dopo le rispose

-Ciao Dianne- disse per la prima volta ricambiando il mio sorrise ma sempre con quella sua timidezza caratteristica 

-Ashton ti posso fare una domanda?-disse lei giocando con la sua collanina 

-Dimmi-disse distogliendo lo sguardo da lei, forse aveva paura della domanda che avrebbe potuto fargli, avrebbe potuto chiedergli qualsiasi cosa e questo lo terrorizzava appena perchè di certo non poteva mentirle, lo aveva già fatto una volta e non aveva funzionato

-A cosa pensavi oggi sul tetto-disse lei schietta girandosi per guardare la sua reazione, lui sembrò pensarci su qualche secondo e poi rispose

-A tutto e niente, hai presente quel momento della giornata in cui hai semplicemente bisogno di non pensare a nulla e goderti le grandi domande della vita?- e Dianne conosceva benissimo quella sensazione  e per un momento le sembrò di sentire Ashton così simile a lei

-Sì mi capita quando osservo il tramonto- disse lei annuendo

-Ecco quello era uno di quei momenti- osservò per poi tornare in silenzio

-Mi piace stare con te- disse lei non dando troppo peso alla frase 

-Anche a me- rispose lui cautamente, come se avesse paura di dirlo

-O almeno le volte in cui parli e non fai scena muta- disse lei ridacchiando e lui la seguì nella risata anche se si vedeva da lontano che era imbarazzato

Rimasero in silenzio per qualche minuto regalandosi a vicenda qualche sguardo di sfuggita e poi lei notò una piccola cicatrice sul palmo mano destra del ragazzo e siccome era una ragazza parecchio curiosa gli chiese come se l'era guadagnata. Lui le raccontò che da piccolo era caduto dalla bici finendo in un torrente solo che incredibilmente non si era fatto nulla ma mentre tirava su la bici dall'asfalto si tagliò con il pedale e dovettero correre al pronto soccorso per mettergli i punti mentre sua madre continuava a lamentarsi del fatto che il sugo si sarebbe bruciato. Dianne scoppiò in una fragorosa risata e non solo per le facce buffe di Ashton o in se per il racconto ma per il fatto che l'allegria di Ashton era contagiosa e non si poteva fare a meno di essere felice con lui.

Erano passate quasi due ore tra racconti d'infanzia e storielle varie e ogni minuto che passavano insieme avevano paura che uno di loro dovesse andare via  allora Dianne si decise e lo chiese per prima.

-A che ora dovresti andare?-gli chiese lei sicura di se come sempre

-In realtà non ho un coprifuoco- disse lui scrollando le spalle sorridendo

-Allora voglio stare ancora un po con te, nemmeno io ho il coprifuoco- disse girandosi verso di lui - e poi come ho già detto mi piace chiaccherare con te- ma a Dianne non piaceva solo "chiaccherare" con Ashton ma le piaceva stare con lui in generale. Lui le faceva momentaneamente dimenticare chi era, le faceva  passare momenti normali come una ragazza normale, cosa che Dianne non era mai stata.

-Che cosa vorresti fare?-disse lui leggermente titubante ravviandosi i capelli con una mano 

-Non lo so, francamente io sto bene anche qui- disse lei, ma non era la verità, almeno non tutta. In realtà lei temeva di essere vista in giro con Ashton, lui era il suo giocattolino privato e appena qualcuno gli avrebbe visti insieme tutte le ragazze della città gli sarebbero saltate addosso e questo non andava bene.

-Daccordo,vuoi che vada a prenderti qualcosa da mangiare?- disse lui guardando Dianne timidamente 

-Okay Ashy, prendimi una bevanda calda- disse lei sorridendogli e pensò che alla fine il suo comportamento non era poi così terribile, dopotutto era abbastanza carino con lei. Per ora.

Dianne rimase seduta sulla panchina a fissare le stelle mentre aspettava il ritorno di Ashton era davvero una notte fantastica, nel cielo non c'erano nuvole e le costellazioni si vedevano chiaramente e lei ne scorse alcune che le aveva insegnato a distinguere il padre quando era piccola. Alcuni punti erano più luminosi di altri e lei pensò che in fin dei conti le stelle sono proprio come noi ognuna ha qualcosa in più di un altra e tutte splendono in modo diverso, chi più e chi meno. Erano passati una decina di minuti quando Dianne sentì dei passi dietro di lei e girandosi vide Ashton arrivare con due bicchieri fumanti  che creavano nuvolette di vapore  nell'aria fredda. Poi lui si sedette e diede il bicchiere a Dianne.

-Che cos'è?- gli chiese lei curiosa

-Thè al limone, è la mia bevanda calda preferita, ti piace?- chiese lui sperando di averci azzeccato

-Sì la bevo spesso anch'io- in realtà Dianne avrebbe potuto vivere di thè al limone ma questo non l'avrebbe mai ammesso.

Lei e Ashton chiaccherarono ancora un po di tutto quello che gli capitava a tiro, mentre aspettavano che le bevande si raffreddassero, lei gli fece notare quanto era stupendo il cielo quella notte e gli mostrò anche diverse costellazioni mentre Ashton la  guardava rapito. 

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Un altro giorno di scuola stava per iniziare e Dianne iniziava a sentirsi ogni giorno più tranquilla, entrò a scuola e sfilò per i candidi corridoi e quando posò lo sguardo su Ashton lui le sorrise timidamente e lei ricambiò stando attenta a non farsi vedere, per poi continuare la sua sfilata quotidiana fino all'aula di letteratura  dove la lezione passò abbastanza velocemente e così via anche le altre fino all'ora di pranzo.

 A Dianne non piaceva immischiarsi con gli altri nella mensa e per questo solitamente mangiava o sul tetto o nascosta in qualche angolo del giardino in cui poteva avere un po di pace, senza doversi subire tutte quelle ochette che cercavano di diventare sue amiche per essere più "popolari". Stavolta andò sul tetto e si appoggiò come sempre alla cisterna del'acqua calda che la riscaldava nonostante il freddo di quei giorni. Dopo aver finito il suo pranzo si alzò ma le venne un dubbio, e se Ashton era anche lui sul tetto? Iniziò a girare cautamente tra le cisterne e gli oggetti abbandonati e alla fine lo trovò seduto in un angolino appartato.

-Ci rivediamo- disse lei sorridendogli

-Ciao- disse lui finendo il suo pranzo per poi sorriderle 

-Anche a te non piace la mensa?- gli chiese sedendosi accanto a lui

-Troppa gente per i miei gusti- commentò lui e lei appoggiò la testa sulla sua spalla come aveva fatto già al parco ma questa volta lui sembrava più a suo agio e così poggiò anche lui la testa su quella della ragazza e rimasero in quel modo fino al suono della campanella che indicava la fine della pausa ed entrambi si alzarono ritornando all'interno dell'edificio. 

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Le lezioni erano finalmente terminate e Dianne non vedeva l'ora di tornare a casa ma appena svoltò l'angolo vide qualcosa che non le piacque affatto c'erano due ragazzi ben piazzati, che se la stavano prendendo con il suo giocattolino, Ashton.

Era combattuta se fare qualcosa o meno e alla fine intervenne, anche perchè non voleva che i suoi giocattoli si rompessero subito. Andò vicino a quei ragazzi che appena la videro si bloccarono e lei pronunciò una sola parola affinche loro se ne andassero

-Via- disse lei atona  e fissando i due tipi come uno sguardo che diceva chiaramente che se non se ne sarebbero andati lei avrebbe fatto in modo di distruggere la loro vita, perchè tutti sapevano quello che era in grado di fare Dianne Mason se qualcuno gli metteva i bastoni tra le ruote. I ragazzi si dileguarono nel giro di un secondo e lei spostò lo sguardo su Ashton che la guardava dal basso. Era ridotto piuttosto male, aveva un labbro spaccato e sul suo petto era pieno di graffi e lividi chiari che fra qualche ora avrebbero iniziato a diventare più scuri, la sua maglia era a dir poco a brandelli e di fianco a lui c'era solo la sua giacca tutta sgualcita. Dianne l'aiutò a infilarsela e poi lo portò di malavoglia a casa sua in modo da poterlo medicare come meglio poteva.

-Dianne- disse lui con voce sofferente, era la prima volta che pronunciava il suo nome davanti a lei

-Pensa a camminare, mi racconterai tutto una volta arrivato a casa mia- disse lei sorridendogli appena e nonostante fosse una persona tremendamente curiosa, in quel momento le importava solo che Ashton stesse bene.

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 Okay già shippo Dashton *.*

No okay, spero che questo capitolo vi sia piaciuto

-Ileniaxx

 

  
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