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Autore: Mitsuki no Kaze    21/04/2016    2 recensioni
- Yuu-kun, sai quali sono i compiti di un Generale?-
[...]
- Cosa sta tentando di dirmi?!-
- Che… Ecco… ho un allievo per te. O meglio, un’allieva.-
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo XXI - Declaration of War.


Era un’altra frenetica giornata all’Ordine Oscuro. Il via vai di Esorcisti per i Gate non si fermava mai, nel tentativo di far fronte a tutte le richieste di soccorso ricevute a causa degli attacchi di Akuma in varie parti del mondo. Non c’era un momento di pausa, non un solo attimo libero per poter pensare a quello che stava succedendo in quei giorni che si ripetevano identici ormai da mesi. Se nei primi tempi l’ansia e la preoccupazione del nuovo potere che avevano preso i Noah avevano occupato i cuori degli Esorcisti, con lo scorrere delle giornate quei sentimenti erano scivolati via, perché non c’era spazio per paura e disperazione, non c’era tempo da perdere.
Tempo per cosa? Molti si erano posti quella domanda e pressoché tutti si erano risposti nello stesso modo. Non c’era più tempo.
Sembrava ormai chiaro a tutti che la battaglia era giunta ad una svolta, si stava arrivando alla fine. E non era una conclusione positiva per l’Ordine Oscuro.
Sembrava fosse scontata la vittoria dei Noah in quella lotta secolare. L’ultimo attacco aveva creato spaccature troppo profonde, troppo difficili da riparare. Stavano venendo lentamente consumati da incarichi sempre più pericolosi e prima o poi tutti sarebbero caduti, e l’Ordine sarebbe rimasto senza Esorcisti, l’unica difesa contro quei nemici.
Non erano stati trovati nuovi frammenti di Innocence e anche se fossero arrivati dei nuovi Esorcisti, non avrebbero potuto addestrarli correttamente con un Generale, ma sarebbero dovuti andare in missione da soli e degli Esorcisti inesperti sarebbero stati solo una preda facile per gli Akuma e un’occasione per i Noah per distruggere dei frammenti.
Si trovavano davvero in un vicolo cieco. La situazione era così disperata, che anche i meno credenti si ritrovano a pregare per un miracolo.
Ma nessuno all’Ordine Oscuro sembrava volersi arrendere, tutti continuavano a svolgere i propri compiti senza lamentele, senza dubbi.
Era il loro compito, era la loro vita.
C’era una sorta di fiducia immotivata che spingeva tutti a resistere, a continuare ad andare avanti, come se aspettassero qualcosa. Qualcosa che nemmeno loro sapevano cosa fosse ma sapevano, sentivano che sarebbe arrivata. Sarebbe stata la svolta che avrebbe cambiato le carte in tavola, in quella partita a poker contro il Conte del Millennio.
Era solo una speranza, illusoria probabilmente, ma bastava a tutti loro per attraversare ogni volta un Gate.
Non lo sapevano ancora, ma quella speranza avrebbe salvato le loro vite.
 
Era un’altra frenetica giornata all’Ordine Oscuro, quando un Gate che non apparteneva all’Arca si aprì improvvisamente.
Fu immediatamente circondato dai finders e gli Esorcisti accorsero in breve tempo.
Quando il bagliore emesso dal Gate si dissolse, ebbero una grossa sorpresa. Allen Walker era tornato all’Ordine Oscuro, ma non era solo. La presenza di Road Kamelott e di Tyki Mikk smorzò la gioia che aveva ravvivato gli animi dei presenti.
- State tranquilli, non hanno cattive intenzioni.- si affrettò a dire il giovane Esorcista dai capelli candidi. – Sono qui per aiutarci, mi hanno aiutato a fuggire.-
- Chi ci garantisce che non sei il Quattordicesimo?- gridò Sokaro, uno degli Esorcisti in prima linea.
- Nessuno può farlo.- ammise il ragazzo. – Perché effettivamente sono Neah Walker, oltre a essere Allen Walker.-
Ricevette degli sguardi confusi come risposta e Tyki gli poggiò una mano sulla spalla.
- Credo che tu debba essere più preciso. Spiegalo meglio, non è facile da comprendere.-
Il ragazzo sospirò e dopo aver incrociato lo sguardo con il Noah, si voltò verso i propri compagni.
- Sapete tutti che nel mio corpo è presente la memory del Quattordicesimo, alcuni di voi sanno anche che la mia coscienza è sempre stata in conflitto con quella del Noah. Abbiamo combattuto per ottenere il controllo di questo corpo. Siamo però arrivati al punto di distruggerci a vicenda, perché le nostre coscienze sono legate e se scompare una delle due svanisce anche l’altra. L’unico modo che abbiamo per esistere, è coesistere. Non c’è Allen, senza Neah e non c’è Neah senza Allen. Può sembrare un’assurdità, ma vi assicuro che è così.-
Nessuno rispose. Stavano tutti meditando sulle sue parole. Il giovane emise un altro sospiro e continuò il suo racconto.
- Come vi ho detto prima, Road e Tyki sono qui perché mi hanno aiutato a fuggire dal luogo in cui i Noah mi tenevano prigioniero. Loro e Neah hanno lo stesso obbiettivo, cioè il nostro: distruggere il Conte del Millennio.-
A quelle parole tutti sussultarono, sgranando gli occhi. Due Noah, tre considerando Neah, cambiavano schieramento?
- Sembrerà folle, ma…- iniziò a giustificare quell’ultima affermazione, ma fu interrotto.
- Non è folle.- a parlare era stato Link.
Il corvo fissava Allan con sicurezza.
- Il Quattordicesimo voleva distruggere il Conte del Millennio, per questo è stato ucciso. E poi sembra che Road, il Sogno di Noè, sembrava essere molto legata a lui, quindi sembra plausibile che voglia vendicare la sua scomparsa.- fece una piccola pausa, vedendo il volto di Allen illuminarsi e un sorriso comparire sul suo volto. – Per quanto riguarda Tyki, Joyd, è sempre stato un po’ combattuto, diviso tra la sua parte bianca e quella nera. Il suo tradimento nei confronti dei Noah non mi sorprende.-
- Shonen! Credo che mi stia offendendo!- si lagnò Tyki, ma Allen lo zittì con un’occhiataccia.
- Potrebbe pure essere tutto un trucco del Quattordicesimo per fare infiltrare tre Noah nell’Ordine Oscuro?- chiese Tiedoll ignorando l’intervento del Noah e insinuando un ragionevole dubbio
- Che motivo avrebbe? Siamo in una situazione così disperata che non servono sotterfugi del genere.- intervenne Lavi, ricordando a tutti in che situazione disastrosa versavano.
Un mormorio si sollevò dalla folla ormai divisa nel dubbio.
Leenalee si fece strada a suon di spintoni pur di raggiungere Allen e parandosi davanti a lui a braccia spalancate.
- Io mi voglio fidare! Mi fiderò sempre di un mio compagno!-
Fu immediatamente raggiunta da Link, che si mise al suo fianco seguito subito dopo da Lavi. Crowley avanzò di un passo.
- Preferisco morire credendo ad un amico, che farlo dubitando di lui.- disse prima di schiarirsi con gli altri e fu immediatamente imitato da Miranda, Timothy ed Emilia. Kanda li raggiunse subito dopo senza motivare la sua scelta.
In poco tempo la maggior parte degli Esorcisti stava difendendo Allen e la sua strana compagnia, mettendo in seria difficoltà gli altri.
- Basta così.- la voce di Komui attirò l’attenzione di tutti e il Supervisore avanzò superando la folla, fino a fronteggiare i tre inattesi ospiti.
- Nonostante i dubbi e le paure siano piuttosto scontate di questi tempi, temo che non potremmo fare niente per intrappolarvi. Road sa aprire dei portali che portano ovunque lei desideri, Allen o Neah che sia può aprire i Gate e Tyki è capace di attraversare qualunque superficie. Sembra inoltre impossibile sconfiggervi dato che molti vogliono avere fiducia nelle parole che sono appena state pronunciate, quindi… Bentornato Allen.- concluse con un sorriso mesto.
- Non sembri molto contento di vedermi.- disse debolmente il ragazzo.
- Spero solo che sia tu e non una macchinazione del Conte del Millennio per distruggerci in modo ancor più crudele: per mano di chi crediamo nostro compagno.- disse con sincerità il cinese.
- Per dimostrare la nostra buona fede, abbiamo delle informazioni da darvi.- s’intromise Road che fino a quel momento era rimasta in silenzio.
- Il Conte del Millennio stava organizzando un attacco decisivo verso l’Ordine Oscuro. E’ pur vero che potrebbe cambiare piano non appena verrà a conoscenza del nostro tradimento, ma ho ragione di credere che non cambierà le carte in tavola. Al massimo farà una dichiarazione di guerra ufficiale.-
- Come fai ad esserne sicura?- chiese Sokaro avanzando verso di lei con i suoi passi pesanti. Il Noah dall’aspetto di una ragazzina non si scompose.
- Credo di aspettasse una situazione simile, penso sospettasse un tradimento da parte di Tyki, forse sarà sorpreso dal mio, ma non più di tanto.-
- Anche tu a dire che è facile dubitare di me?- protestò l’altro Noah sorpreso da quella rivelazione.
Road si voltò nella sua direzione e sorrise assottigliando lo sguardo.
- Sei sempre stato quello a cui faceva comodo e piaceva particolarmente avere una parte umana, ma non era un problema fino a poco tempo fa. Niente era tanto interessante da farti abbandonare la nostra famiglia. Non fino a quando non ha conosciuto il nostro Allen.- disse voltandosi verso l’Esorcista dai capelli candidi, che guardava confuso i due figli di Noè.
- Da quando hai conosciuto lui, il tuo atteggiamento  è cambiato e sei scivolato lentamente verso la sua parte. Non importa se lui avesse scelto i Noah o gli Esorcisti, tu avresti fatto in modo per stargli vicino. I tuoi sentimenti non sono sfuggiti né a me, né al Conte.-
Allen si voltò direttamente verso Tyki che non si azzardò a spostare lo sguardo su di lui, insistendo nel guardare Road con un’espressione che l’inglese non riuscì a decifrare. Era un misto di stupore, fastidio e amarezza.
- Quando dovrebbe avvenire questo attacco?- chiese Komui riportando la conversazione sul piano originale.
- Entro pochi giorni. Vi conviene organizzare un’evacuazione, per sicurezza.-
Il supervisore annuì con un cenno del capo.
- Avete sentito? Prepariamoci ad un evacuazione!-
E la folla cominciò a disperdersi, anche se alcuni rimasero a circondare Allen e i due Noah, ancora sospettosi.
- E se fosse un modo per conoscere le altre nostre basi?- chiese Tiedoll avvicinandosi a Komui con Sokaro.
- Ho pensato anche a questo.- ammise il Supervisore. – Ma cosa abbiamo da perdere?-
- A questo proposito potrei proporre una cosa.- intervenne Kanda affiancando gli altri Generali.
 
Il trasferimento fu rapido e nel giro di un paio di giorni fu ultimato. Dopo essere stato ospitato in una torre e in un castello, l’Ordine Oscuro occupò una villa abbandonata nella campagna inglese.
- Hai avuto una buona idea, Yuu.- commentò Tiedoll vedendo il luogo proposto dall’allievo.
- Come mai conosci questo posto?-
- Ci sono stato una volta.- disse brevemente il giapponese osservando quel che restava di Villa Cavendish.
Il giardino ben curato che aveva visto nei ricordi di Akita si era trasformato in un ammasso di erba informe, alta quasi quanto una persona. La struttura della casa era stata avviluppata dai rampicanti che si inerpicavano per le pareti, fino ad inoltrarsi all’interno dell’abitazione da finestre rotte.
La sezione scientifica cominciò a sistemare le apparecchiature nelle varie stanze polverose della casa, spostando le pesanti tende e aprendo le finestre, facendo entrare luce e aria fresca.
- Dovremmo essere operativi entro sera.- comunicò Reever a Komui.
- Bene, quanta autonomia abbiamo?- chiese il supervisore.
- Circa 36 ore. Poi dovremmo andare in un’altra sede a ricaricare gli alimentatori.- spiegò Johnny sistemando gli spessi occhiali sul naso.
- Chissà se vedremo la fine di queste 36 ore.- rispose il supervisore guardando il cielo, temendo di poter vedere volare frotte di Akuma nella loro direzione da un momento all’altro, sotto lo sguardo preoccupato di Reever.
 
Scese la notte, ma nessuno l’ordine Oscuro si era fermato un attimo. Continuavano ad organizzare quella sede provvisoria, che tutti ormai consideravano l’ultima che avrebbero occupato. Non sapevano se gioire di quella considerazione o se soffrirne, dato che il risultato dello scontro che si apprestavano a combattere poteva portare a solo due risultati: o la totale disfatta o una miracolosa vittoria.
Fu in quella notte, in cui nessuno dormiva, che la luna si spense, che il cielo si fece ancora più nero e il vento si levò alto e freddo. Folate crudeli e taglienti ululavano per la campagna e rimbombavano all’interno della villa.
Gli esorcisti si precipitarono fuori dall’abitazione e quello che trovarono fu per alcuni una scena già vista.
Oltre al cielo anche il suolo era diventato nero e lucente, come una scura lastra di vetro.
Una risata acuta risuonò e nessuno stentò a riconoscerla.
- Buona sera, Onorevoli Esorcisti.- pronunciò quella voce inquietantemente allegra. – E buona sera a voi, miei fratelli traditori.-
Nel cielo scuro si accesero due piccole luci e una più grande a forma di mezza luna. Erano gli occhi e il sorriso del Conte del Millennio. Tutti erano all’erta, gli Esorcisti erano pronti ad attivare le Innocence e anche Tyki e Road erano sulla difensiva.
- Immagino che a Road-pon e Tyki-pon abbiano fatto le spie e vi abbiano detto della sorpresina che avevo in serbo per voi.- riprese il Conte del Millennio. – Quindi dovrò cambiare i miei piani. Voglio darvi una possibilità per salvare le vostre vite, o perderle combattendo.-
Il silenzio si fece se possibile ancora più pesante, mentre aspettavano che il Conte del Millennio spiegasse la propria proposta.
- Vi voglio offrire una battaglia, lo scontro conclusivo. Tutti noi Noah, contro voi. Ci scontreremo tra sette giorni nella pianura e Nord-Est del bassopiano germanico, circoscritta tra i fiumi Elba, Havel, Oder e Neisse. Per il vostro Dio è bastato così poco tempo per creare il mondo, a voi basterà per prepararvi a questa battaglia?-
Detto ciò, il cielo risplendette di un bagliore bianco e i segni del volto del Primo Noah si spensero.
Gli Esorcisti rimasero immobili per un lungo attimo, scossi da quella dichiarazione di guerra.
Il terreno aveva perso quell’aspetto vetroso e la luna era tornata a brillare nel cielo notturno, ma dopo gli ultimi avvenimenti, la luce dei suoi raggi sembrava fredda e triste.
A poco a poco gli uomini dell’Ordine Oscuro si mossero, anche se a fatica e con gesti piuttosto rigidi, come se fossero stati colti da un sonno improvviso e si stessero lentamente riprendendo dal torpore.
Tornarono con passi lenti e pesanti all’interno della villa, ma nessuno parlò.
I pensieri di tutti erano facilmente immaginabili. La loro più intima speranza, nonché paura più viva si era avverata. Avrebbero combattuto la battaglia decisiva contro la famiglia Noah e finalmente quella guerra avrebbe avuto il suo epilogo.
Il Conte del Millennio aveva detto che sarebbe stata la loro possibilità per salvarsi, ma nessuno credeva davvero che quello scontro sarebbe stato ad armi pari. I Noah potevano contare su un vero e proprio esercito di Akuma, mentre gli Esorcisti erano in numero estremante ridotto e i Finders non avevano un vero ruolo offensivo.
Le possibilità di vittoria erano davvero esigue.
- Ci serve un piano.- esclamò Allen mettendosi al centro di una sala in cui tutti si erano radunati.
Sguardi infastiditi si levarono sul ragazzo, qualcuno continuava a non fidarsi di lui.
- Non funzionerà.- disse un finder. – Non abbiamo speranze di competere contro i Noah.-
- Questo è vero.- ammise il ragazzo. – Ma proprio perché le nostre sono speranze di vittoria sono minime cosa abbiamo da perdere? Forse moriremo comunque, ma almeno lo faremo combattendo, vendendo cara la pelle e facendo sudare al Conte del Millennio la sua vittoria.-
Qualche sguardo sembrò illuminarsi a quelle parole. La speranza non si era estinta, vi erano piccole fiammelle che combattevano per ritornare ad ardere.
- Ne va del nostro orgoglio, ne va della nostra missione. Non possiamo arrenderci senza aver fatto del nostro meglio!- continuò il giovane Esorcista. – Se così fosse, allora i Noah non otterranno la vittoria tra sette giorni, ma l’avevano già in tasca molto tempo fa. Io mio rifiuto di cedere così, mi rifiuto di fermarmi. Io continuo a camminare.-
- Cosa proponi allora?- chiese qualcuno.
- Un sopraluogo.- rispose Komui al posto di Allen. – Andremo nel luogo deciso per lo scontro e lo studieremo in modo da conoscere  vantaggi e svantaggi del campo di battaglia. Poi contatteremo tutte le altre sedi dell’ordine e chiederemo tutto l’aiuto possibile. Sono sicuro ci appoggeranno. Se dovessimo cadere noi, alla fine cadrà anche tutto il resto. E’ un loro interesse combattere con noi.-
- E poi vorrei proporre una cosa.- riprese Allen. – Vorrei vedere Apocryphos.-
Komui sgranò gli occhi.
- Come?-
- Cosa vuoi fare, Allen?- esclamò Lenalee accorrendo verso l’amico e il fratello.
- Voglio chiedergli di combattere con noi contro i Noah.- spiegò il ragazzo.
- Ma lui vuole ucciderti!- gli ricordò la ragazza.
- Lui vuole proteggere il Cuore. Gli voglio mostrare che la guerra con i Noah è un pericolo ben più imminente e reale del Quattordicesimo.-
- Vuoi davvero cogliere il rischio? Se dovesse andare male rischieremo di perderti. Perderemo un Esorcista in vista di questa battaglia.- si preoccupò Komui.
- Sarò cauto, si fidi di me. In ogni caso, anche se dovesse andare male, dopo aver eliminato me e il Quattordicesimo, Apocryphos si concentrerebbe a difendere l’Ordine Oscuro dai Noah. Il risultato sarebbe il medesimo.-
- Ma avremo un alleato in meno!- insistette Lenalee.
- No, ne avreste uno in più. Apocryphos è molto più potente di qualunque altro Esorcista. Potrebbe cambiare le sorti di questo scontro che sembra impossibile vincere.-
Komui non rispose. Si limitò a poggiargli una mano sulla spalla, come un tacito augurio.
- State tranquilli. Andrò io con lui.- a parlare era stato Tyki che si era avvicinato a loro. – Posso usare il mio potere da Noah per controllare Apocryphos.-
- Potrebbe essere pericoloso anche per te, soprattutto per te!- ribatté Allen.
- Siamo nella stessa situazione, Shonen. Fino a prova contraria anche tu sei un Noah.-
- Appunto per questo! Tu potresti combattere, è inutile che ti metti a rischio anche tu!- insistette il ragazzo dai capelli candidi.
- Ciò che è utile o inutile, lo decido io. Potremmo anche tornare insieme con Apocryphos, perché non tentare?-
- Non puoi seguirmi.- disse Allen con sguardo di sfida.
- Non posso, ma posso chiedere a Road di portarmi dove sei andato.- rispose serafico Tyki. – Non ti libererai così facilmente di me, Shonen.-
 
Allen fu costretto a farsi accompagnare da Tyki, nella sede dell’Ordine Oscuro che avevano dovuto sgomberare in poche ore. Lì era ancora rimasta Hebraska a custodire i frammenti di Innocence, con la speranza di tutti che fosse al sicuro, lontano dagli Esorcisti e quindi da possibili luoghi di scontri con Akuma e Noah.
Il due attraversarono in silenzio i corridoi dell’Ordine totalmente deserto. Era una vista abbastanza inquietante e lugubre, che fece venire i brividi ad Allen. Il ragazzo era tanto preso ad guardarsi intorno, preoccupato che qualcosa potesse apparire improvvisamente dall’ombra, tanto era desolato quel luogo, che quando Tyki provò a chiedergli come esattamente avrebbe voluto affrontare Apocryphos, fece un balzo colto di sorpresa.
- Non farlo mai più!- esclamò il ragazzo puntandogli contro la Crown Edge.
- Scusa Shonen, non volevo farti paura.- si scusò il Noah ghignando.
- Non ho paura!- sbottò il giovane Esorcista.
- Certo, certo. E’ solo una mia impressione o stai tremando come una foglia?- lo canzonò ancora il moro.
Quella battuta fece però rabbuiare Allen.
- E’ solo che vedere questo posto così abbandonato, mi fa pensare al peggio.-
Tyki non ripose, lo lasciò parlare, sapendo che doveva sfogare le sue ansie e preoccupazioni.
- So che è così vuoto perché ci siamo trasferiti, però… mi fa pensare che potrebbe davvero finire così.-
- Succederà infatti.- rispose senza troppi peli sulla lingua il maggiore. – Vincerete e poi lascerete questo posto, o quell’altro che avete occupato da poco.- concluse con un sorriso.
Allen rimase interdetto, con gli occhi sgranati e la bocca schiusa.
- Non avevi pensato a questa eventualità, vero Shonen?- disse e il suo sorriso si fece ancora più ampio.
- Sei fin troppo ottimista.-  rispose il ragazzo dai capelli chiari.
- O voi troppo pessimisti. Devo bilanciare le parti, non credi?- aggiunse il Noah. – E poi sono passato dalla vostra parte, sarebbe brutto morire dopo aver cambiato fazione, sperando di essere dal lato vincente, no?-
Allen si fermò e sollevò lo sguardo su di lui.
- Non sei passato dalla nostra parte solo per questo.- sentenziò.
- Non è una domanda.- osservò Tyki.
- Credo di conoscerti abbastanza bene, ormai.- disse l’Esorcista riprendendo a camminare. – Però non mi è ancora chiaro il perché. Insomma, sono sicuro che non sia una semplice convenienza strategica, la tua.-
- Diciamo che quello che ha detto Road è vero.- cominciò il Noah. – Sono sempre stato un cane randagio, che ha scelto il cesto dell’immondizia in cui trovava gli avanzi migliori. Però sono stato un cane ingordo e ho finito di volere di più. Un padrone, per così dire.-
- E sarei io il tuo padrone?- ridacchiò Allen.
- Se vorrai esserlo, Shonen.-
- Io vorrei un rapporto diverso, amici, per esempio. Non voglio averti come animale domestico!- propose il giovane dai capelli chiari.
- Giuro che non sporco in casa!- promise il Noah con il solito sorriso stampato nel volto.
- Ah vuoi pure vivere nella mia stessa casa?- chiese Allen ridendo ancora più forte.
Tyki a quel punto si fermò e lo guardò negli occhi. Quello sguardo fece perdere l’ilarità al ragazzo, che ricambiò quell’occhiata così intensa. Il maggiore si avvicinò di più a lui e l’Esorcista si fermò sul posto, lasciando che lo raggiungesse.
- A questo punto forse non saremmo solo amici, o sbaglio?- gli domandò poggiando una mano sul suo viso, notando la differenza della loro carnagione.
Diversi erano anche il colore dei loro occhi, i suoi d’argento, mentre i propri quasi d’oro fuso. Opposti erano i loro capelli, lisci quelli e bianchi quelli di Allen, mentre lui li aveva neri e ondulati. Potevano essere così diversi, ma provare qualcosa di simile, che li potesse unire? Era giusto anche solo provare a desiderare qualcosa del genere?
- Tyki… io…-
- Ah Shonen, stavo solo scherzando!- esclamò allontanandosi di colpo e rompendo quel contatto, che cominciava a sembrargli così sbagliato e pericoloso. – So bene che alla fine di tutta questa storia ti sposerai con la bella Lenalee e farete tanti bei bambini!- concluse con una sonora risata dando numerose pacche sulla spalla al ragazzo.
Allen dal canto suo divenne paonazzo e cominciò a straparlare.
- No! Lenalee è solo una mia amica! Le voglio bene, ma non in quel senso!- provò a difendersi agitando le braccia. – E suo fratello ucciderebbe chiunque tenterebbe di sposarla. Se dovessi sopravvivere alla guerra con i Noah, non vorrei morire a causa di un matrimonio!-
Tyki rise a quella reazione.
- Vedi che incominci ad essere positivo? Continua ad esserlo.-
Giunsero davanti alla sala in cui si trovava Hebraska e la prima Esorcista li accolse.
- Allen Walker, che sorpresa inaspettata.-
- Scusa l’improvvisa visita, ma avremmo bisogno del tuo aiuto.- spiegò il ragazzo.
- Vedo che sei in compagnia. In compagnia di un Noah.- osservò la creatura dall’aspetto di un serpente.
- E’ passato dalla nostra parte, garantisco io per lui.- si affrettò a chiarire.
La custode del Cubo, fece allungare i tentacoli che avvolgevano i suo corpo, circondando il braccio sinistro dell’Esorcista.
Dopo qualche attimo li ritrasse.
- La sincronizzazione con la tua Innocence non è variata, la tua fedeltà all’Ordine è immutata. Allora non posso fare altro che crederti.-
- Se sapevo che fosse stato così semplice dimostrare la mia buona fede mi sarei risparmiato molti problemi.- commentò l’Esorcista toccandosi il braccio.
- Hai voluto fidarti dei tuoi amici, questo forse ti rende anche più onore. Ma ora dimmi, di cosa mi volevi parlare?-
- Ti volevo chiedere di farmi vedere Apocryphos.- rispose il ragazzo.
Hebraska rimase per qualche attimo in silenzio.
- E’ un confronto rischioso per te.- disse infine.
- Ne sono consapevole, ma credo che possa essere determinate per la nostra battaglia.-
- Ho intenzione di proteggerlo.- s’inserì Tyki. – Non sarà solo.-
L’Esorcista si voltò verso di lui.
- Non ho modo di verificare la tua sincerità, Noah, ma se un Esorcista si fida così tanto di te, allora ci deve essere un buon motivo. Vi lascerò incontrare Apocryphos, fate attenzione.-
Hebraska liberò Apocryphos dalla cella nella quale lo aveva conservato dentro si sé.
Immediatamente l’Innocence dalla forma umanoide spalancò gli occhi e sembrò felicemente sorpreso di vedere davanti a sé proprio l’oggetto delle sue ricerche e uno dei Noah che aveva reso difficile il suo compito.
- Allen Walker.- disse. – Ti sei finalmente arreso e vuoi consegnare il corpo in cui è contenuta la memory del Quattordicesimo a me?-
- Sono qui per chiedere aiuto.- ribatté il giovane Esorcista.- I Noah ci hanno dichiarato guerra. Ci serve il tuo aiuto per questa battaglia.-
Apocryphos sembrò studiarlo per un attimo.
- Perché dovrei crederti?-
- Perché sono pronto ad offrire la mia vita in cambio del tuo aiuto ai miei compagni.-
- Shonen!- s’intromise Tyki, per nulla d’accordo su quella proposta, ma Allen lo fermò tendendo un braccio e il Noah non aggiunse altro.
- Se dovessi non credermi, allora molte Innocence verranno distrutte, e anche quelle custodite da Hebraska faranno la stessa fine, tra quelle potrebbe pure esserci il Cuore. Vuoi davvero correre un simile rischio?-
Improvvisamente il braccio sinistro di Allen fu avvolto da numerose piume e cominciarono a crescere per tutto il corpo del giovane, che si accasciò a terra, gemendo di dolore.
Apocryphos aveva fatto la sua scelta. Aveva deciso di accettare l’offerta del ragazzo.
- Allen!- gridò Tyki, inginocchiando accanto a lui e avvolgendolo con le braccia, tentando di strappare le ali che lo stavano inghiottendo.
- Non lo fare.- lo ammonì il ragazzo. – Va bene così, anche Neah era d’accordo.- gli disse con un sussurro, prima di digrignare i denti per il dolore. Il suo corpo tremava tra le braccia del Noah, che sollevò lo sguardo carico d’odio all’Innocence che li osservava con interesse.
- Promettimi che non farai del male a lui.- chiese Allen alla creatura e quella annuì impercettibilmente con il capo.
- Perché?- gli chiese Tyki riuscendo a scorgere con fatica i suoi occhi in quel vorticare di piume.
- Perché sei diventato importante per me non voglio che ti succeda niente di male.- confessò Allen con il sorriso sulle labbra.
Tyki serrò gli occhi e poggiò la fronte contro la sua.
- Basta così.- pronunciò la voce di Apocryphos.
All’improvviso come erano arrivate, le piume scomparvero, lasciando il corpo di Allen libero.
- Sei sincero, Esorcista. Il tuo animo non è corrotto dalla memory del Noah. Combatterò con voi.-
E con quelle ultime parole, sparì nel nulla.
- Sei pazzo!- esclamò Tyki agitandolo per il colletto della camicia. – Poteva ammazzarti sul serio!-
- Ma non lo ha fatto.- rispose Allen, tentando di fermarlo.
- Per un soffio! Hai una fortuna sfacciata!-
- Sei tu quello che diceva di dover essere positivi, o sbaglio?- lo derise il ragazzo.
Tyki sbuffò e non rispose.
- Eri davvero preoccupato per me?- riprese l’Esorcista.
Il Noah lo osservò per un attimo, per poi prendere il suo viso con le mani a coppa e attirarlo a sé.
Allen temette di ricevere una sonora testata, invece le sue labbra incontrarono quelle del moro. Dopo un attimo di incertezza si ritrovò a ricambiare quel bacio, senza sapere neanche il perché. Sapeva solo che era la cosa giusta da fare.
- Ecco perché combatto con te.- gli disse Tyki contro le sue labbra.
Allen poggiò le mani sulle sue guance.
- Dopo la guerra, mi va bene dividere la casa con te, infondo l’abbiamo già fatto quando scappavano da Apocryphos, no?-
Non aprirono subito il Gate, rimasero fermi l’uno stretto all’altro per un attimo che parve infinito, ma a loro non sembrò comunque abbastanza.
 
Angolo Autrice
Con vostra somma sorpresa (?) questa storia non si concluderà con questo capitolo, bensì ce ne sarà un altro! Mi spiace dove posticipare ancora la conclusione di questa fic, ma non posso forzare le cose solo perché mi voglio ‘sbrigare’-
Sono abbastanza contenta di questo capitolo, anche perché sono riuscita ad inserire la Poker Pair, come coppia! Avevo in mente di inserirla fin dall’inizio, ma non essendo i personaggi principali, non ho avuto modo di sviluppare il loro rapporto. Sono felice di aver potuto fare un piccolo zoom in (?) su loro due!
Non credo di avere molto altro da dire se non ringraziare Ya_mi per il betaggio, come sempre! Ci si vede a Giugno con l’ultima battaglia dei nostri eroi!
Un bacione a tutti e a presto ^_^
~ Mitsuki <3
   
 
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