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Autore: otppurefuckingmagic    23/04/2016    5 recensioni
Alec lo stava tempestando di chiamate da più di un'ora, ma lui non rispondeva nè a quelle, nè ai messaggi. Era in un momento di crisi - una crisi molto seria - e il suo ragazzo era irreperibile.
[Storia Revisionata]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Malec Tumblr Drabble'
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Otppurefuckingmagic è un'autrice straniera, il link alla sua pagina originale è inserito nelle note dell'account, che è attualmente gestito dalla persona che traduce le sue storie, con il suo consenso.

Kill It With Fire

Ispirata a questo prompt: 

A: "C'è un ragno in bagno."

B: "Perchè non l'hai ucciso?"

A: "Aspettavo che tornassi a casa." 



Alec stava camminando avanti e indietro vicino alla finestra e continuava a lanciare occhiate sospettose alla porta aperta del bagno. Stava seriamente iniziando a chiedersi quanto Magnus si sarebbe potuto arrabbiare se fosse arrivato a casa e avesse trovato il loft raso al suolo dal fuoco.

Anche se, in realtà, sarebbe stata colpa dello stregone se fosse effettivamente successa una cosa del genere. Alec lo stava tempestando di chiamate da più di un'ora, ma lui non rispondeva nè a quelle, nè ai messaggi. Era in un momento di crisi - una crisi molto seria - e il suo ragazzo era irreperibile.

Una volta tornato a casa, Magnus avrebbe trovato Alec che cercava di stare il più lontano possibile dal bagno. Non importava quanto si sentisse stupido in quel momento, la sua fobia era più forte. Non avrebbe distolto gli occhi da quella porta. Non poteva permettere a quel coso di scappare.

Proprio mentre il ragazzo stava cercando su Google quali fossero i tempi di riproduzione dei ragni - perchè era certo che la lunghezza di quell'attesa si stesse avvicinando pericolosamente a quella della loro stagione di accoppiamento - la porta d'ingresso si aprì e Magnus entrò, andando dritto in cucina, senza gettare nemmeno un'occhiata nella sua direzione.

Alec lo guardò male. Non poteva seguirlo, si sarebbe avvicinato troppo al bagno. "Perchè non mi hai richiamato?"

Lo stregone si voltò di colpo, guardandolo con un sorriso. "Non mi ero accorto che fossi a casa. Buon pomeriggio anche a te, Alexander."

"Non c'è nulla di buono in questo pomeriggio. Nulla." Il ragazzo incrociò le braccia - cercando di sembrare più duro di quanto si sentisse in quel momento - e fece un cenno verso il bagno con il mento. "Avevo bisogno che tu mi richiamassi per... quello."

Magnus indicò dietro di sè e alzò un sopracciglio, in una domanda silenziosa.

"Sì, quello. Là dentro" rispose lo shadowhunter.

Magnus non esitò - Alec dovette riconoscerglielo. "Cosa sto cercando esattamente, tesoro?" chiese. La sua voce era attutita dal muro che ora li separava.

Alec serrò gli occhi, cercando di non pensare ai dieci anni di vita che aveva perso quando prima era entrato per lavarsi i denti. "Nel lavandino."

Ci fu un suono di contenitori di plastica che cadevano sul pavimento e un urlo poco virile, ma Magnus era calmo, quando parlò. "Oh, be'. È molto grosso. Sembra uno di quei cosi che saltano che ci sono i Perù."

"Può saltare?!" Alec indietreggiò, avvicinandosi alla finestra e cercando di allontanarsi il più possibile.

Magnus spuntò dalla porta e scrollò le spalle. "Non lontano. Se ricordo bene."

"Non sei d'aiuto, Magnus."

Lui rientrò nel bagno. "È il momento adatto per ricordarti che uccidi demoni? Per vivere."

"Non è mai il momento giusto per quello. E non è un demone, è un inquietante ragno del cazzo che sta invadendo il mio spazio."

"Il nostro spazio."

"Tra un po' non sarà lo spazio di nessuno" brontolò Alec. "Perchè lo brucerò."

"Sei consapevole, tesoro mio," disse lo stregone "che posso farlo sparire in un attimo?"

Alec restò a bocca aperta, poi tutto lo stress accumulato nell'ora precedente tornò a galla di colpo. "Perchè cazzo credi che ti abbia telefonato decine di volte, nell'ultima ora?! Ovvio che lo so!"

Magnus rimase in silenzio per un attimo, poi apparve di nuovo sulla soglia. I suoi occhi si erano addolciti. "Oh, Alexander. Tu non vuoi ucciderlo, vero?"

Lo shadowhunter s'irrigidì, sulla difensiva. "Sì, invece. Lo voglio morto. In qualsiasi modo possibile."

"Invece no."

Alec sospirò. Ovviamente Magnus aveva capito il vero problema. "Non voglio, in realtà. Ma non riesco a respirare il suo stesso ossigeno. Non posso."

Lo stregone picchiettò un dito sulla porta, rilasciando una pioggia di scintille blu. "I ragni respirano?"

L'altro aggrottò le sopracciglia. "Non lo so. Lo cercherò dopo su Google. Comunque, non è quello il punto."

"E qual'è il punto, esattamente?"

"Non voglio ucciderlo, ma non voglio più che stia" - Alec agitò le mani in direzione del bagno - "qui. Aiutami."

Magnus sollevò un dito e rientrò in bagno. "È carino, in effetti."

L'altro assottigliò gli occhi, capendo subito dove volesse andare a parare. "No, Magnus. Assolutamente no."

"Cosa?" chiese lo stregone con voce innocente. Troppo innocente.

"Non terrai quel coso."

"Potremmo chiamarlo Peter Parkour. Per la ragione più ovvia, ma anche perchè salta."

Alec si pizzicò la base del naso. "Scordatelo."

"Be', immagino che anche Spiderman salti..." continuò l'altro, ignorandolo.

"Magnus! No!"

Magnus uscì dal bagno e si diresse a grandi passi verso di lui, appoggiò le mani sui suoi bicipiti e alzò la testa, così che i suoi occhi da cucciolo potessero avere più effetto. "Se lo mando da un'altra parte, non avrà molte possibilità di sopravvivere. Potrebbe essere mangiato da un uccello o calpestato da qualcuno. Qui, almeno, è al sicuro..."

Lo shadowhunter emise un lamento. Non poteva dire di no a quell'espressione. Era come dire di no ad Izzy quando lo chiamava "fratellone". Non aveva scelta. Doveva acconsentire. "Ok, tienilo. Anzi, tieniti qualsiasi ragno entri in questo appartamento. Ma fai apparire una gabbia magica da cui non possa scappare e assicurati che non si avvicini a me."

Lo stregone sorrise e si alzò in punta di piedi per lasciargli un leggero bacio sulle labbra. "Ti ho già detto quanto di amo, oggi, Alexander?"

L'altro lo guardò male, anche se non riusciva ad essere infastidito, quando il suo ragazzo era così felice. "Ci vorranno più che delle semplici parole per farmi accettare del tutto questa cosa."

Magnus ci pensò su un attimo. "Un pompino?"

Alec sorrise e lo spinse verso la camera da letto. "Affare fatto."


Note della Traduttrice:

La serie è ancora in corso, in inglese, ma, per il momento, non ci sono altre storie da tradurre^^

Nel frattempo, quest'autrice meravigliosa ha deciso di dedicarsi ad una long, sempre Malec *.*

Ho avuto il permesso di tradurre anche quella storia grandiosa, quindi inizierò a pubblicarla a breve, nel caso qualcuno di voi fosse interessato ^^

Spero che la storia vi sia piaciuta e vi invito a lasciare una recensione ^^

Un bacio e alla prossima,

testo

Link alla storia originale: http://archiveofourown.org/works/6400897

Traduttrice: Katerina Hummel Di Angelo (Qui potete trovare tutte le altre storie che ho tradotto)

   
 
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