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Autore: AndreMCPro    23/04/2016    5 recensioni
"Quel mondo era fantastico! Avrebbe voluto restare lì per sempre!"
Chi avrebbe mai detto che il suo desiderio sarebbe stato esaudito?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akihiko Kayaba, Kirito Kirigaya, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This is not a game anymore
Cap.1 Virtual MMO
 
Tokyo, 6 novembre 2022
“Sword Art Online, Argus, created by Akihiko Kayaba. VR-MMORPG”
Nathan prese in mano la custodia. Il ragazzo era un vero patito dei Virtual Reality, e si era procurato il NerveGear non appena era uscito. Che dire, nulla in confronto erano gli oculus rift o gli altri visori per videogame. Con il NerveGear potevi muoverti, toccare, provare sensazioni come se fossi nel mondo reale. Il tuo cervello funziona come sempre, ma gli impulsi, invece di raggiungere il tuo corpo, vengono immessi in un pc o nella rete. Solo i nervi che regolano i segni vitali vengono lasciati stare. Tutto il resto viene utilizzato per la realtà virtuale. E questo vale anche per l’output.
Tuttavia i giochi per NerveGear fino ad allora rilasciati non erano un granché. Questo invece, sviluppato dallo stesso creatore di quello stupefacente hardware, doveva essere davvero il massimo.
Nathan guardò il prezzo. 80 dollari. Ne aveva portati 120 per sicurezza: di certo non voleva rischiare di perdersi un titolo del genere! Ai negozi c’era una fila interminabile e aveva già rischiato di rimanere senza la sua copia: se fosse stato tre persone più indietro ora non l’avrebbe avuto tra le mani… E adesso non vedeva l’ora di provarlo! Corse alla cassa e pagò, per poi correre a casa. Era talmente emozionato che si dimenticò il resto, ma chi se ne importa: quel gioco valeva anche dieci volte il suo prezzo di lancio!
Si piazzò direttamente davanti al pc, triplo schermo, e avviò l’installazione del client. Ci volle un po’, e nel frattempo il ragazzo decise di prepararsi qualcosa da mangiare. L’installazione sarebbe durata un po’ di tempo e stando a quanto annunciato dalla Argus i server sarebbero stati aperti all’una di pomeriggio. Aveva tutto il tempo di pranzare e prepararsi un panino per cena. Certo, viveva insieme a due coinquilini nel campus della sua università -era al primo anno- ma solo uno di loro, Matthew, aveva acquistato SAO, oltre a lui. Però non era a casa. Peccato. Sarebbe stato bello iniziare un party fin dal primo avvio del gioco.
Preparato il suo panino tornò in camera e controllò. Erano le 12:54, e l’installazione era completata. Avviò il client e si mise il casco indosso, per poi distendersi sul letto. Per i successivi minuti non fece altro che respirare con calma, cercando di placare l’agitazione che aveva in corpo. C’era anche quasi riuscito quando scoccarono le 13:00. E con un fremito di eccitazione, gridò:
 
«Link Start!»
 
Si vide come proiettato in avanti, la sua mente divisa dal suo corpo. Un attimo dopo dei cerchi azzurri effettuarono la calibrazione dei vari sensi.
Touch, Sight: OK.
Hearing, Taste, Smell: OK.
E-mail e Password.
Language: Engish.
Apparve in una stanza grigia. Non vedeva il suo corpo, ma solo delle mani eteree. Davanti a lui il pannello di creazione del personaggio e uno specchio, per vedersi durante la creazione. Poteva infatti muoversi liberamente nella stanza ma non c’era un ologramma esemplificativo. Appena scelse il sesso del suo personaggio gli venne affibbiato un modello base. Iniziò subito a modificarlo, anche perché era troppo basso per i suoi gusti.
Si fece alto, 1 metro e 85, corporatura robusta e pelle chiara. Fece il volto tramite uno scanner facciale, ma poi lo modificò un po’. Poi fece i suoi occhi di un colore rosso acceso, e infine si occupò dei suoi capelli. Tolse subito di mezzo quel suo “rosso Weasley”, come lo chiamava suo padre, fan accanito di Harry Potter, e si fece invece dei capelli corti e neri.
Creazione completata. L’unica cosa rimasta da fare era scegliere un nome. Decise di chiamarsi Axel, come faceva di solito nei Virtual MMO.
Una luce bianca lo avvolse, e un attimo dopo apparve al centro di quella che sembrava una piazza, più precisamente la piazza centrale della Città di Inizio. Era entrato nel mondo di Sword Art Online. Era finalmente ad Aincrad.
 
 
 
«Mi scusi, mi sa indicare un negozio di item?»
«No, mi dispiace» Gli rispose Nathan. Anzi, Axel. «Li sto cercando anche io, a dir la verità»
«Va bene, grazie lo stesso»
Il tipo si allontanò. Axel continuò per la sua strada, completamente spaesato, e un attimo dopo gli venne un’idea veramente troppo scontata, tanto che si rimproverò di non esserci arrivato prima.
Aprì la mappa della città.
Dopo averla aperta distolse lo sguardo, ritrovandosi a camminare verso di lui una ragazza dai lunghi capelli blu scuro, con gli occhi verdi e un sorriso tranquillo. Sembrava molto sicura di dove stava andando, e di certo non aveva paura di perdersi. Lei lo superò, ma lui decise di fermarla.
«Ehi, tu!»
«Sì?» Fece lei voltandosi a guardarlo.
«Dimmi un po’, sei una beta tester?»
«Ci conosciamo?» Ribatté in modo un po’ freddo. Beh, c’era da aspettarselo. Mondo reale o meno, è sempre meglio presentarsi a dovere.
«Scusami, io sono Axel»
«Moonlight, molto piacere» Fece lei sorridendo. «E sì, sono una beta tester»
«Lo immaginavo… ti muovevi con troppa disinvoltura per essere un nuovo player» Affermò il ragazzo ricambiando il sorriso. «Non è che potresti darmi qualche dritta sul gioco? Magari sul combattimento… Sai, io sono nuovo qui ad Aincrad»
«Uhm… beh, perché no? Vieni con me»
 
Si diressero alle pianure fuori città, e si trovarono davanti altri due player che si allenavano con la spada. Uno aveva i capelli neri , mentre l’altro li aveva rossi e indossava una bandana sulla fronte. Stavano attaccando un cinghiale. Moonlight salutò uno dei due.
«Ehi, Kirito!»
Il ragazzo con i capelli neri si voltò, e appena la vide ricambiò il saluto. «Ah, Moonlight! Anche tu sei tornata, vero?»
A quanto pare anche quest’altro ragazzo era un beta tester, solo che a differenza di lei sembrava essere un po’ più piccolo di Axel.
«Che fai?» Chiese la ragazza.
«Insegnavo un po’ di tecniche a questo giocatore. Si chiama Klein. Ah, ora che ci penso… anche quel ragazzo è nuovo?»
«Sì» Rispose Axel, per poi presentarsi.
«Bene, Axel, capiti al momento giusto! Avevo proprio intenzione di spiegare lo Switch»
«Vacci piano, Kirito» Ribatté Moonlight. «Le mie lezioni ancora devono cominciare» E poi si voltò verso Axel. «Intanto sfodera la tua arma»
Lui ubbidì. Era una spada corta e leggera, una lametta di poco conto. Buona per i primi mostri, in ogni caso, ma di certo l‘avrebbe cambiata appena possibile.
«Ora voglio che tu uccida quel mob» E indicò un cinghialetto appena spawnato.
«Uno scherzo!» Rispose lui, per partire alla carica. Inflisse un danno piuttosto basso, forse il 15%. Il cinghiale si voltò e lo fissò furioso.
Si mise in difesa, parando la carica del cinghiale ma perdendo comunque un paio di HP per il colpo. Lo spinse via, e con un altro fendente inflisse ulteriori danni, portandolo a circa il 60% di salute.
«Prova un colpo caricato!» Gli consigliò Kirito. Al che Axel indietreggiò e si preparò a colpire con tutta la sua forza.
Sentì un lieve rumore, come di caricamento, e la sua spada brillò di fucsia. Con un sorriso deciso si gettò in avanti, infliggendo un danno mostruoso alla creatura, che andò ko all’istante ed esplose in schegge azzurre, che despawnarono in pochi secondi.
«Sì!» Esultò Axel. Kirito attirò la sua attenzione.
«Molto bene. Ora però proviamo qualcosa di più complesso. Vieni»
Raggiunsero una zona un po’ più pericolosa. I nemici erano delle mantidi alte fino alle ginocchia dei quattro, e da come aveva detto Moonlight avevano un primo tipo di schema difensivo.
«Quando un nemico ha ormai imparato il tuo schema di attacco o non si riesce a sfondarne la difesa si può ricorrere ad un sistema chiamato Switch. Consiste nello spezzare la guardia all’avversario per poi far infliggere un colpo devastante ad un altro player, così da colpire l’obiettivo prima che si riprenda dal primo attacco. Uno switch eseguito con successo può fare veramente la differenza, durante uno scontro: il giocatore che si tira indietro può approfittarne per curarsi…»
«…e quello nuovo sottopone il nemico ad un nuovo schema d’attacco, ho capito» Concluse Axel.
«Dai, provate uno Switch contro una di quelle mantidi» Li esortò Kirito.
«Certo!» Disse Klein, attaccando uno degli insetti. Quello, vedendosi venire incontro l’uomo, si difese incrociando le falci, per poi colpire l’attaccante con un colpo al petto. Klein perse più o meno una cinquantina di HP, a giudicare dalla sua barra. Dato che al livello 1 tutti i giocatori hanno 250 HP non fu difficile arrivare a questa conclusione.
«Riprovo!» Disse Klein, e attaccò la mantide con un colpo caricato. Probabilmente con una spada migliore sarebbe stato in grado di ucciderlo sul colpo, ma quel coltello ricurvo si limitò a spezzare la guardia del mob.
«Axel, switch! Ora!»
Non se lo fece ripetere. Corse contro l’insetto e lo trafisse in pieno con un attacco caricato. Bastò questo per eliminarlo.
«Ottimo lavoro!» Si congratulò Moonlight. «Per il momento può bastare, non ci sono altre skill speciali sbloccate al livello 1»
«Grazie di tutto, ragazzi. Ci si vede in giro!» Disse Axel, e se ne andò. Ma appena fece per allontanarsi la ragazza attirò la sua attenzione.
«Dimmi un po’, non sei nuovo nei Virtual MMO, vero?»
«Già, è così. Preferisco soprattutto quelli di spada… mi tengono in allenamento, se così possiamo dire» Fece, con un sorriso. Lei lo superò ridendo: «Adiamo, ti faccio fare un giro della città»
 
 
 
Nelle ore successive rimase con Moonlight a parlare del più e del meno, di impressioni nel beta test, di altri giochi, e fecero un giro per i mercatini della città di inizio, dove con i 250 col accumulati Axel prese qualche pozione e comprò un panino al cinghiale. Gli fecero anche uno sconto, visto che fu lui a fornire la carne al cuoco.
Accidenti, però… neanche una sessione di gioco e aveva già tre amici nel suo account… E chi avrebbe mai detto che due sarebbero stati perfino dei beta tester? Quel mondo era fantastico! Avrebbe voluto restare lì per sempre!
In ogni caso il sole stava tramontando, ad Aincrad come, ne era certo, anche nel mondo reale. Aprì il menu, accorgendosi che erano già quasi le cinque e mezza. Doveva immediatamente scollegarsi… Iniziava anche ad avere fame e il panino che aveva mangiato poco prima non aveva aiutato granché, anche se sembrava vero in tutti i sensi. E a tal proposito, solo dopo averlo pensato Axel si accorse del suo gioco di parole. Sorrise e si fermò.
«Scusami, Moonlight, adesso devo andare…»
«Come? Perché?»
«Ecco… inizia ad essere tardi, e…»
Aprì anche lei il menu. «Ah, hai ragione. Devo scollegarmi anche io…» E iniziò a scorrere cercando il tasto di Logout. «Allora ci vediamo più… ehi, ma dove…?»
«Qualche problema?»
«Non trovo più il tasto di logout…»
«Cosa? Ma com’è possibile?»
Anche Axel iniziò a cercare l’opzione. Niente di niente. Sotto alle voci “Settings” ed “Help” c’era solo un pulsante vuoto.
«Senti, io provo a chiamare un amministratore» Disse Moonlight selezionando la voce “Help” e avviando la chiamata. Niente. La linea cadde un paio di minuti dopo con un nulla di fatto.
«E ora che si fa?» Chiese Axel, preoccupato. «Qui la cosa inizia ad essere inquietante…»
«Sono d’accordo, un bug del genere è un vero disastro… Perché non spengono i server? È una soluzione fin troppo stupida, possibile che nessuno…»
Il suono di una campana la zittì. I due, insieme agli altri giocatori attorno a loro, subirono un teletrasporto forzato, e tutto quello che avevano intorno si dissolse alla loro vista in una vampata di luce azzurra.
  
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