Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: 9Pepe4    07/04/2009    13 recensioni
Lily stava leggendo silenziosamente un libro, mentre James fissava senza proferire parola il muro bianco e immacolato. Tra di loro, il piccolo Harry dormiva profondamente, un pollice in bocca e una mano chiusa vicino alla testolina arruffata.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stavano bene

Era una notte tranquilla a Godric’s Hollow.
Casa Potter, invisibile ai più grazie alla protezione dell’Incanto Fidelius, era immersa nel buio, fatta eccezione per la luce che illuminava la stanza da letto.
Lily, distesa accanto al marito, stava leggendo silenziosamente un libro. O, per meglio dire, teneva un libro in mano e ne fissava le pagine con aria assente.
Al momento, infatti, la sua testa era invasa da un turbinio di pensieri che le impediva di concentrarsi a dovere. Sebbene quel libro fosse leggero e divertente, lei aveva l’impressione di aver letto una storia di morte, pericoli e distruzione.
Gettò un’occhiata a James, ma poté vedere soltanto la sua spettinatissima nuca corvina. Suo marito, infatti, era girato a fissare il muro bianco ed immacolato.
Quali che fossero le sue riflessioni, Lily era certa che non fossero poi molto allegre.
Tra di loro, il piccolo Harry era il solo a sembrare immune ad ogni preoccupazione. Dormiva profondamente, un pollice in bocca ed una mano chiusa vicino alla testolina arruffata.
Lily scosse appena la testa. Infilò un segnalibro tra le pagine – in effetti, nello stesso punto in cui si trovava anche prima – e poggiò il libro sul comodino, per poi rivolgere uno sguardo al marito. «James?»
Lui si voltò immediatamente, e i suoi occhi nocciola corsero al viso della moglie. «Sì?» chiese, interrogativo. «Che succede?»
Lily sospirò, e per un momento abbassò mestamente lo sguardo. «Niente» mormorò. I suoi occhi guizzarono su quelli del marito, e lei aggiunse, esitante: «È solo che…»
«Allora qualcosa c’è» commentò James.
Lily abbozzò un sorriso, mentre Harry, immerso nel sonno, emetteva un respiro più rumoroso degli altri. «È solo che ho paura».
Ci fu un momento di silenzio, poi James ammise, in un sussurro: «Ho paura anch’io, Lily».
Si mosse sul letto, protendendosi per circondarle le spalle con un braccio. La baciò sulla fronte, e lei posò la testa sulla sua spalla. Entrambi abbassarono lo sguardo sul piccolo Harry, che continuava a dormire pacificamente tra loro, del tutto a suo agio nel proprio pigiama azzurro.
«Almeno uno di noi è rilassato» osservò James con leggerezza, in un chiaro tentativo di rasserenare l’atmosfera.
Lily rise brevemente, e fu una risata cristallina, liberatoria. «Hai ragione» disse. «E finché Harry riesce a dormire così può bastare».
La cosa più importante era che Harry fosse al sicuro… Tutto il resto passava in secondo piano.
James sorrise, e la sua mano si abbassò a sfiorare quei capelli già così simili ai suoi, corvini ed arruffati. Le sue dita indugiarono sulla fronte liscia del bambino, poi si allontanarono, e lui sospirò.
«Cosa ti prende?» chiese Lily, decisa a fargli perdere quell’espressione rannuvolata. «Senti già la mancanza di Sirius, per caso?»
James trasalì appena. «Sirius?» ripeté.
Lily si aprì in un sorriso. «Lo hai già dimenticato? Accidenti, non mi aspettavo che una breve separazione fosse sufficiente… Parlo di Sirius, il tuo migliore amico!»
James le rivolse un’occhiata, evidentemente apprezzando il suo tentativo di scherzare. «È ovvio che non ho dimenticato Sirius» disse, con grande dignità. «Mi hai preso alla sprovvista, ecco tutto». Lisciò le pieghe del lenzuolo, e parve scegliere con cura le parole: «Stavo solo pensando che, quando tutto questo sarà finito, Harry potrà fare un altro giro sulla moto di Felpato».
A quel punto la guardò, in attesa.
Lily rispose con un’espressione allibita. «Che cosa?!»
«Non te l’avevo detto?» domandò James, con l’aria di chi cade dalle nuvole. «Io e Sirius abbiamo fatto fare ad Harry qualche giretto in moto».
«Tu… e Sirius… in moto… con Harry?» boccheggiò Lily.
Quando suo marito si limitò ad annuire tranquillamente, lei si riscosse e gli dedicò un’occhiata piena di sospetto. Era quasi certa che James la stesse prendendo in giro… ma non si poteva mai sapere, con quei due scavezzacollo.
Senza aspettare oltre, si chinò rapida sul bambino, osservandolo meticolosamente per accertarsi che non avesse risentito dei viaggi con quegli irresponsabili.
«È tutto intero» constatò alla fine dell’indagine, con immenso sollievo.
«Adesso sì» replicò James soddisfatto. «Lily, lo sapevi che Reparo funziona anche sugli esseri umani?»
Lei lo fissò, esasperata, ma poi si sorrisero, e James si sporse verso di lei con un’ovvia intenzione. Lily, però, fu svelta a posargli un dito sulle labbra. «Non so se ho voglia di darti un bacio» gli disse, «dopo il brutto scherzo che mi hai fatto».
James la fissò con espressione talmente accigliata che lei non poté fare a meno di sorridere.
«Oh, tesoro, come mai quella faccia?» lo canzonò.
«Indovina» borbottò lui, contrariato.
«Uhm». Lily si finse meditabonda. «È forse dovuta al fatto che non ti permetto di fare… questo?»
Tolse la mano dalla bocca del marito e si tese per stampargli un bacio sulle labbra, indugiando per un momento. Quando si scostò, James la fissò assottigliando gli occhi, ma poi le rivolse un sorriso riluttante.
«Precisamente» disse, prima di tendersi a baciarla di nuovo. Nel separarsi da lei, le accarezzò una guancia. «Andrà tutto bene, vedrai».
A quel punto, un mugolio li fece trasalire appena. Harry si era svegliato, e si stropicciava gli occhi col dorso della manina sinistra.
«Cucciolo» lo salutò Lily, sfiorando la guancia rosea e paffuta del bimbo. «Vedo che ti sei svegliato».
Da parte sua, James accarezzava la spalla del piccolo con un sorriso smagliante.
«Colpa del papà che faceva confusione, immagino» aggiunse Lily, e il bambino si aprì in un sorriso tutto gengive e minuscoli dentini.
«Il papà che faceva confusione?» ripeté James indignato, prima di rivolgersi ad Harry. «Non darle ascolto, Harry. Le donne trovano sempre il modo di imbrogliarti, te lo dico io. Stai attento e vedi di non finire come me…»
Lily gli scoccò un’occhiata, inarcando un sopracciglio, e lui si affrettò a rettificare: «Perché non potresti mai finire bene come me».
Harry si era messo un pugno in bocca, e fissava il padre succhiando piano. A Lily venne da sorridere. Bene, già. Stavano bene.
Sarebbe andato tutto bene.
  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: 9Pepe4