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Autore: blueeyes_greeneyes    24/04/2016    1 recensioni
Cosa potrebbe succedere se Anne, la madre di Harry, costringesse suo figlio diciassettenne a partecipare ad un campo estivo?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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In fin dei conti, la stanza che gli si presentò davanti non era affatto male. Abbastanza grande da contenere due letti da una piazza e mezza, una scrivania e due armadi a due ante per ognuno degli ospiti. Tutto in uno stile estremamente moderno da far quasi dimenticare di esser dentro un antico castello. L'unica apertura della stanza, oltre la porta ovviamente, era una porta-finestra che ricopriva quasi l'intera parete: dava sul cortile principale, si potevano vedere tutti i campi sportivi e le aree di svago.

Harry poggiò la valigia sul letto vicino alla finestra, l'unico libero, considerando che l'altro, quello più vicino all'entrata era stato ben che occupato da una valigia disfatta e vestiti sparsi intorno ad essa.

Guardò il cellulare per controllare l'ora: erano solo le 16:30, cosa avrebbe fatto fino all'ora di cena?

Con estrema calma aprì la sua valigia e sistemò per la stanza tutto il suo contenuto: i vestiti nell'armadio, le scarpe sotto il letto, la borsetta che aveva preparato per il bagno anch'essa nell'armadio. Ancora non sapeva se poteva fidarsi del suo compagno di stanza per poter lasciare il dentifricio incustodito.

Odiava quando qualcuno usava il suo dentifricio!

Anche a casa lui e sua mamma ne usavano due diversi. Chiunque credeva che ciò fosse il limite di un disturbo, una grave fissazione, ma per Harry era solo un'abitudine!

Si ritrovò a fissare il panorama fuori dalla finestra, così si andò a sedere sulla sedia fuori al piccolo balconcino e tirò fuori il cellulare dalla tasca per poter inviare un messaggio a sua mamma, ma la sua attenzione fu catturata dall'avviso di una chiamata persa. Compose in fretta il numero ed attese la risposta.

- Harry!! -

- Lily, ciao! Cos'è tutto questo entusiasmo? - chiese ridacchiando.

- Non puoi capire Harry, non è neanche passato un giorno e già mi manchi tantissimo! Come farò a non vederti per le prossime tre settimane? - concluse con un tono lamentoso.

- Guarda che ti capisco benissimo! Anche tu mi manchi già troppo! Comunque qui sembra proprio un bel posto, i campi sportivi sono fantastici e poi ci sono un sacco di attività interessanti! Sinceramente non vedo l'ora che sia domani, anche se ho una leggera paura.. -

- Ricordi quello che ti ho detto ieri mattina? Stai calmo e pensa positivo, vedi di conoscere qualche bella ragazza e se ti capita l'occasion... -

- Hey ferma, ferma! Ho capito cosa intendi! - la interruppe Harry ridacchiando. - Cercherò di fare il mio meglio.. -

- Era proprio quello che volevo sentirmi dire! - esordì esultando. - Ora cosa fai di bello mio caro? -

- Ammiro il bellissimo paesaggio e aspetto paziente la cena! - allontanò il cellulare per guardare l'ora. - E credo sia anche arrivata l'ora di iniziare a prepararmi! Ti scrivo più tardi, va bene? Un bacio. -

- Va benissimo, fatti bello mi raccomando! - disse e la chiamata si interruppe.

 

-

 

L'acqua scorreva calda sul corpo di Harry facendolo rilassare come non mai. Una volta finito uscì avvolgendo intorno alla vita un asciugamano, sbirciò attraverso la porta se all'interno della stanza ci fosse qualcuno e, trovandola vuota, vi ci entrò senza troppi problemi. Aprì il suo armadio e cercò qualcosa da mettersi.

- Prima stavi parlando da solo? - esordì una voce all'interno della stanza. Harry cacciò fuori un urlo, non si sarebbe mai aspettato di sentire qualcuno parlare. Così si girò nella direzione da cui proveniva con sguardo assassino.

- L'ultima volta che sono stato qui, ovvero l'anno scorso, il mio compagno di camera lo faceva. Quindi se per cortesia me lo fai sapere prima così chiedo di farmi cambiare camera. - concluse il ragazzo che subito dopo si andò a sdraiare sul suo letto calciando a terra la valigia e i vestiti che si trovavano su di esso.

Harry rimase sconvolto, non sopportava proprio il disordine, ma cercò di mantenere la calma.

- Non parlo da solo e soprattutto quando mi avresti sentito parlare? - chiese ancora sconcertato.

- Prima sono entrato in camera ed ho sentito qualcuno parlare senza aver risposta, e li ho temuto il peggio. Poi ho pensato di chiudere la finestra in modo da far rimanere chiunque fosse lì fuori fino a domani mattina, ma ho pensato che non fosse il caso esser espulso proprio il primo giorno! - disse ridacchiando portandosi le mani dietro la testa in modo da poter guardare meglio il ragazzo poco distante da lui che ancora aveva in dosso solo l'asciugamano. - Con chi parlavi? - chiese poi tranquillo.

In tutto ciò l'espressione di Harry era passata da "cerca di mantenere la calma" a "con chi cavolo sono capitato in camera?" nell'arco di un minuto.

Ditemi che non è serio, per favore!

- Ti devo allora ringraziare per non avermi chiuso fuori dalla finestra? - domandò cercando di non far tremare la sua voce. - Poi non credo ci sia tutta questa confidenza fra noi, sai, non so nemmeno come ti chiami e già fai troppe domande. - concluse sperando di esser stato abbastanza convincente.

- Giusto! Io sono Louis Tomlinon - scese dal letto e porse una mano al ragazzo - e tu chi sei, strano ragazzo seminudo? -

- Sono Harry... Styles. - rispose stringendogli la mano. - Credo sia il caso che mi vada a vestire. -

- Già, lo penso anche io.. - disse Louis sorridendo.

 

-

 

Il tragitto verso la mensa fu semplice, bastava seguire le indicazioni sui muri.

Arrivato all'entrata si dovette fermare un attimo: non credeva che una struttura del genere potesse ospitare tanti ragazzi! La maggior parte erano seduti ad diversi tavoli già con i vassoi pieni di cibo, altri stavano facendo la fila per esser serviti. Harry entrò titubante, i luoghi troppo affollati gli mettevano un po' d'ansia, soprattutto se erano pieni di sconosciuti.

Si avvicinò al bancone dove servivano la cena con un vassoio preso poco prima ed attese il suo turno.

- Levati fammi passare. - un ragazzo moro, leggermente più basso di lui, lo spintonò per passargli avanti. Harry si ritrovò attaccato al bancone con il vassoio oramai caduto a terra.

- Cerca di stare attento ... - si ritrovò a dire sotto voce.

Il moro si girò verso di lui con fare superiore, lo fissò un secondo, prima di rispondergli: - Io faccio quello che voglio, non do sicuramente conto a te, bamboccio. - si girò e proseguì per andare a prendere la sua cena.

- Non metterti mai contro Malik, lui qui fa sempre ciò che vuole senza mai finire nei guai. - sentì una voce alle sue spalle.

- Grazie per l'avvertimento, credo che gli starò alla larga il più possibile! - rispose Harry cercando di non farsi vedere troppo sconvolto dall'accaduto.

- Fai bene ... comunque io sono Niall Horan! Questo è già il mio terzo anno qui a FireLand, ma credo di non averti mai visto prima. Dico bene? -

- Si, infatti è la prima volta che partecipo ad un campo estivo in generale, non mi hanno mai attirato più di tanto ... ah, giusto, io sono Harry Styles. - concluse porgendogli la mano.

Dopo pochi minuti di fila i due decisero di andarsi a sedere vicini in uno dei pochi tavoli ancora vuoti.

- Lo vedi quel tavolo laggiù? Ecco li trovi tutti i fissatoni per il computer. Sono qui solo per il corso di informatica che il campo offre, ma per il resto non fanno nient'altro e soprattutto sono innocui. -

- Almeno sono simpatici? - chiese Harry.

- Ti faccio solo presente che il loro ideale di divertimento è giocare al pc, quindi immagina quanto i loro discorsi possano essere interessanti. -

- Li invece?- ed indicò un tavolo non troppo distante del loro.

- Ecco li abbiamo tutti i figli di papà, la rossa accanto a quel ragazzo tutto muscoli è Nora Platz, la ragazza di quel Malik che ti ha spintonato prima... vedi di starle alla larga se tieni alla tua vita. -

- Concetto afferrato capo. Ma è normale che mi stia fissando? - domandò incuriosito Harry.

- No e non è un buon segno, fidati! Se è lei ad attaccare bottone , tu scappa e non ti fermare! Se qualcuno del suo gruppo la vede avvicinarsi a qualcuno di sospetto corre subito a dirlo a Malik e quello che succede subito dopo non è per nulla piacevole. L'anno scorso il mio amico Will ha quasi perso i sensi per quante botte gli avevano riservato... se non fossi intervenuto credo gli sarebbe andata anche peggio. -

-Cavolo, mi dispiace per il tuo amico e sinceramente spero di non fare la sua stessa fine -

- Te lo auguro! -

- Ci sono persone normali in questo campo oltre te? - chiese in preda allo sconforto.

- Quelli della squadra di calcio sono simpatici anche se sé la credono un po' troppo, soprattutto le ragazze, poi i tennisti sono okey e.. insomma tutti gli sportivi sono passabili. - si guardò un po' interno - Laggiù ci sono i ragazzi del club di musical. Sono dei tipi abbastanza strani, a volte fanno anche un po' paura. Il più strano di tutto credo sia quel ragazzo con i capelli castani e lisci, con la maglietta blu e...-

- Louis Tomlinson - affermò Harry.

- Esatto. Aspetta come fai a sapere chi è?-

- E' il mio compagno di stanza e sì, ho notato, è un po' particolare -

- Stai attento allora. A volte è più subdolo di Malik, se gli fai qualcosa di sbagliato non te la fa passare liscia. -

- Niall le tue parole sono così confortanti. Ora non dormirò per tre settimane per evitare che questo mi uccida nel sonno! - concluse esasperato passandosi una mano fra i capelli.

- Hey ti sto solo dando delle semplici informazioni di base per sopravvivere - disse ridacchiando.

 

Il resto della cena lo passarono a chiacchierare del più e del meno, raccontandosi aneddoti divertenti e tirando palline di pane ai tavoli vicini. Terminata la cena Harry fece ritorno in camera più che preoccupato. Niall lo aveva messo in guardia rispetto al suo compagno di stanza e questo non aveva fatto altro che impaurirlo. E la cosa peggiore era che l'attività che lui aveva deciso di scegliere per quelle tre settimane era proprio il corso di misical!

Qualcuno me la sta tirando, lo so!

Entrò in camera ed in fretta e furia, Louis ancora non era rientrato, si cambiò per andare a dormire prima di infilarsi in quel letto che lo avrebbe ospitato per un tempo che al giovane sembrava infinito. Mandò un messaggio a sua mamma per dirle che stava andando tutto bene poi si sistemò comodo. L'ultimo pensiero che attraversò la sua mente prima di farsi abbracciare del sonno fu solo uno, le parole di Niall continuavano a ripetersi come un disco rotto: "stai attento allora".

 

Angolino di Gio:

Hello lettori! Ecco il secondo capitolo!
Se volete, lasciate un commento e ditemi cosa ne pensate fin ora.
Perdonate aventuali errori, sto cercando di fare del mio meglio per rimuoverli tutti.
Vi ringrazio di cuore :)

 

 

  
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