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Autore: ashtonhug    24/04/2016    0 recensioni
Quanto tempo ci fermiamo sulle piccole cose? Quante volte abbiamo preferito uno stupido amore ad una delle più belle amicizie? Michael aveva attraversato questo momento e aveva giurato che non avrebbe mai fatto pace con se stesso.
Quel 12 marzo si trovava sotto la finestra di Clare, la sua migliore amica. Stava lanciando dei piccoli sassi alla finestra della ragazza e cercava disperatamente di attirare la sua attenzione.
Aveva preferito una delle tante alla sua migliore amica, una delle poche persone che era riuscita ad abbattere i suoi muri ed accettarlo per il Michael che era realmente. Era disperato, voleva poter avere una fottuta amnesia in quel momento e dimenticare tutte le stupide cose che aveva fatto, facendo star male lui stesso e le persone che aveva vicino.
Erano circa le 11 di sera e Michael era ancora lì, con qualche sassolino tra le mani, pronti per essere lanciati contro il vetro della finestra, ancora una volta.
Era stanco; stanco di tutto lo schifo che aveva sulle spalle, stanco di essere così poco per tutti, stanco di dover combattere per una persona che lo aveva cancellato totalmente dalla sua vita, come si cancella una lavagna piena di gesso.
Voleva Clare
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminava per i corridoi della scuola che lo aveva ‘ospitato’ per quattro anni, con il volto terribilmente stanco. Era sempre lo stesso da ormai due anni. Sempre la stessa espressione sul volto, sempre vuoto dentro la sua anima, privo di ogni emozione.
Clare lo aveva fatto sentire vivo per poi riprendersi tutto e lasciarlo senza niente. Solo in una marea di pensieri dopo due anni. Due anni passati ad andare avanti e tormentarsi per quello che aveva fatto.
Ogni tanto si chiedeva come stesse Clare, oppure cosa stesse facendo in quel preciso istante. Lei pensava a lui? Questa era la domanda che scorreva più frequentemente dentro la testa del ragazzo da tanto tempo, forse troppo.
Era arrivato davanti al suo armadietto e una volta inserito il codice estrasse il libro di letteratura inglese e prese tutto il necessario per l’ora successiva, richiuse l’armadietto e si avviò verso la classe. Quel giorno nella scuola vi era qualcosa di diverso, nell’aria si poteva sentire aria di cambiamenti e il vociare nei corridoi non prevedeva nulla di buono.
Al fianco del ragazzo si presentò Luke, un ragazzo che ogni tanto scambiava delle chiacchere con Michael. Non si definivano ‘amici’, semplicemente parlavano di tanto in tanto, si volevano bene ma nessuno sapeva niente dell’altro fondamentalmente. Luke era l’unico essere vivente che si era avvicinato al ragazzo dai capelli neri dopo la ‘scomparsa’ di Clare. Tutti sapevano quello che era successo, in qualche modo lo sapevano.
“Ciao Michael! Hai saputo della nuova notizia? Io sono veramente curioso di conoscere la nuova ragazza”.
Un piccolo vizio di Luke era il fatto che straparlava continuamente, in una sola frase era capace di inserire almeno cento parole senza farti capire nulla, forse anche per questo avevano stretto un legame. Michael era un tipo abbastanza silenzioso e Luke, ovviamente, era il suo totale opposto.
“Ciao Luke, sto abbastanza bene e tu? Grazie per avermelo chiesto” rise il ragazzo dai capelli neri dando una leggera spinta al ragazzo biondo.
Il sorriso di Michael si spense alla vista di una ragazza dai capelli biondo cenere, corti fin sopra le spalle, due occhi verdi e una marea di ricordi davanti.
Michael prese Luke per un braccio e lo trascinò dentro il bagno dei maschi e si assicurò che Clare non lo avesse visto, sospirò e si accasciò contro il muro del piccolo bagno dalle mattonelle celesti rovinate dagli anni e dalle scritte dei ragazzi.
“Non ti ho mai visto correre così! Nemmeno per l’ultimo pezzo di pizza la settimana scorsa!” rise Luke e si sedette difronte al ragazzo dal piercing al sopracciglio “Dimmi cos’è successo dai”
“Ho visto Clare, stava ridendo come se non fosse successo nulla come se io non esistessi in questa scuola e senza il timore di incontrarci, ci pensi Luke? Io dopo due anni ancora mi piango addosso e lei non mi ha nemmeno cercato. Ma ho sbagliato io, però, come può far finta di nulla e non avere il timore di incontrarmi?” si passò le mani tra i capelli frustrato piegando la testa indietro e chiudendo gli occhi per poi far uscire dalle labbra un rumoroso sospiro.
“Aspetta, quella Clare? Michael sto cercando un modo carino ed educato per farti capire che sei nella merda più totale ma non ho la più pallida idea di come dirlo! Pensiamo al lato positivo, forse lei ti ha già perdonato oppure ti odia e vorrebbe vederti al posto di Giovanna D’Arco” stava ancora straparlando e Michael voleva solamente farlo stare zitto con del nastro adesivo ma, ogni tanto dalla sua bocca usciva qualcosa di intelligente “Quindi sono alla conclusione ce tu debba andare da lei e parlarci, magari in mensa oppure durante il corso di musica, in poche parole trova una soluzione Michael” sbuffò Luke alzandosi da terra e porgendo una mano a Michael per farlo alzare, una volta alzato anche lui uscirono dal bagno e si avviarono verso la mensa per la pausa pranzo.
Presero il vassoio blu e iniziarono la fila per prendere il pranzo, una volta avuto le loro porzioni sopra il vassoio si avviarono verso il loro solito tavolo tondo, vicino alcune finestre.
I due ragazzi parlavano di alcune band e nel mentre mangiavano qualcosina che vi era nel piatto, Luke sedeva alla sinistra di Michael.
Mentre i due parlavano, la visuale del giardino che Michael aveva alla sua destra venne oscurata dalla figura di una ragazza che conosceva molto bene.
“Michael, possiamo parlare?” chiese Clare al ragazzo dai capelli neri che per risposta si avvicinò all’orecchio del biondo per informarlo che sarebbe tornato subito, di conseguenza fece un cenno verso la porta alla ragazza e si alzarono lasciando la mensa alle loro spalle.
“Senti Michael, sono passati tanti anni e io sono cambiata, sono cresciuta e lo sei anche tu. Possiamo buttarci tutto alle spalle?”

“Ma sei seria Clare? Io ho passato due anni orribili, ho sbagliato io in prima persona ma tu? Sei andata via, senza dirmi niente e poi torni così? Non è un sogno questo, è la vita reale e forse dovresti assumerti le tue responsabilità, hai perso me come io avevo perso te. Ti ho telefonato e scritto tantissime volte ma tu non hai mai risposto. Ora è il tuo turno di stare di merda Clare”
   
 
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