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Autore: YoungAvengersLover    25/04/2016    0 recensioni
Durante "Captain America: The Winter Soldier" la Vedova Nera è l'unica a sapere chi è il Soldato d'Inverno. Questo fatto è veramente legato alla storia del proiettile che le ha lasciato la cicatrice? Oppure è frutto di un loro incontro passato? Davvero Natasha Romanoff odia l'assassino dell'HYDRA perché le ha sparato oppure ha altri motivi e lo vede diversamente da un nemico?
-Presente anche su Wattpad con lo stesso nome-
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Sam Wilson/Falcon, Steve Rogers/Captain America, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Le avevano ordinato di combattere contro di lui, contro il Soldato d'Inverno. Era solo una ragazzina in addestramento nella Stanza Rossa durante gli anni 60. Era già da una decina d'anni che si stava addestrando lì e i suoi superiori avevano deciso che era pronta per combattere contro l'assassino più famoso e mortale dell'Unione Sovietica. Era brava, questo lo sapeva anche lei, ma era davvero pronta per combatterlo e uscirne viva?

Inizialmente doveva combatterlo la migliore del suo corso, Yelena Belova, ma il giorno prima della prova era stata richiamata duramente dagli addestratori per "mancanza di subordinazione", così si decise che sarebbe stata Natalia a combatterlo in duello. Non era per niente tranquilla. Di solito gli addestramenti nella Stanza Rossa erano duri senza chiamare in causa assassini esperti esterni, figuriamoci con il famoso Soldato d'Inverno, conosciuto per la sua velocità, precisione e potenza.

Mancavano pochi minuti all'appuntamento che i suoi superiori e l'organizzazione segreta KGB avevano fissato, e ancora del Soldato nemmeno l'ombra. Natasha stava tenendo i pugni serrati, gli occhi fissi sulla porta d'ingresso e dentro di sé voleva fargli del male. Molto male. Non faceva del male a qualcuno da giorni e questo la faceva stare male. Sarà perché qui le è stato insegnato così, ma non le piaceva quella sensazione. Ne sentiva il bisogno. Era davvero arrivata a dover far del male per stare bene? Oh sì, era cambiata da quando era una bambina, sei anni prima. Tanto. Allora era la cocca di papà, adesso lui era morto grazie a lei. Non si è sentita male mentre compiva la missione affidatole dai suoi superiori.

Si irrigidì quando sentì la porta cigolare, segno che qualcuno stava entrando. Le avevano abituate a restare in riga, a comportarsi come soldati quando arrivava qualcuno, altrimenti le avrebbero punite. Le loro punizioni non erano leggere. Per primo entrò il loro addestratore, colui che le aveva fatte ciò che erano quel giorno, una donna bionda e alta, con la faccia senza sentimenti apparenti. Poi entrò l'ospite.

Adesso era di fronte a lui, all'assassino a cui dovevano aspirare, che dovevano diventare. Era esattamente come se lo immaginava: alto, con un'evidente composizione fisica possente, la sua espressione era quasi inespressiva e il suo braccio di metallo era come se fosse risultato da strati e strati di metallo messi insieme. Aveva i capelli marroni e lunghi fino ai lobi delle orecchie, gli occhi chiari ed era vestito di nero, con una tuta protetta sulle ginocchia, sul petto, sul gomito della spalla sinistra e lasciava libero il braccio di metallo.

Le avevano detto che era rinomato per i suoi assassini, e sapeva che le sue compagne di stanza avevano una cotta per lui, e adesso capiva perché. In foto l'aveva visto con la maschera, durante le missioni, ma era davvero un bell'uomo. Non era tanto più vecchio di loro, avrà avuto cinque anni in più come massimo.

Dopo aver concluso i preparativi, si procedette all'inizio della sfida. Natalia non esitò ad attaccarlo, aveva voglia di combattere, e lo sapeva fare bene e pesantemente. Il soldato era sicuramente all'altezza della sua fama: era difficile combattere con lui, colpirlo o prenderlo di sorpresa, lasciamo perdere fargli male. Nonostante tutto, Natalia riuscì a sorprenderlo. O perlomeno, questo fu quello che scrisse nel suo rapporto il suo avversario.

Ma questo era solo quello che conoscevano loro. In realtà successe molto di più. Natalia e il Soldato si innamorarono dopo la breve lotta e riuscirono a tenerlo nascosto per un po'. In quel periodo di tempo, lei riuscì a diventare una rinomata spia russa chiamata da tutti Vedova Nera, e lui la raccomandò ai suoi superiori. Gli venne anche ordinato di assistere alla sua cerimonia di iniziazione nella Stanza Rossa, quando divenne sterile. Fu un inferno assistere, ma ci riuscì. Lei non si arrabbiò nemmeno con lui, sapeva che non aveva scelta.

Ma le cose non durarono per molto in questa maniera. Vennero scoperti dopo che la Vedova Nera fu promessa a un alto aristocratico russo, il quale li vide insieme nella camera da letto della donna e riportò all'HYDRA, che prese provvedimenti è cancellò il ricordo di Natalia dalla mente del soldato, facendo assistere la donna. Venne poi criogenato e gli dettero una nuova missione: uccidere Howard e Maria Stark.

Natalia, cambiato il suo nome in Natasha Romanoff, visse trent'anni con quel ricordo in mente, cercando di non pensare più a lui, ma un giorno si ritrovò ad affrontarlo nuovamente, quando gli era stata affidata la protezione di un importante figura di allora. Il soldato le sparò attraverso lo stomaco senza pensarci due volte. Faceva male la ferita, ma forse faceva più male il fatto che non l'avesse riconosciuta. Sì, il dolore fisico non era niente in confronto al suo stato emotivo in quell'istante.

E adesso eccola qui, di nuovo di fronte a quel soldato, che non era invecchiato di un singolo giorno dall'ultima volta, di nuovo suo nemico. Sperava di poterlo riportare indietro, di recuperare quei giorni perduti, di tornare a sentirsi bene con lui. In Bruce aveva visto qualcosa di simile, ma il desiderio di tornare con il soldato era forte, molto forte.

Sapeva chi era, ma non si azzardò a dirlo a Steve. Si chiamava James Barnes, lo stesso migliore amico di Steve degli anni 40. Lei lo conosceva per come lo avevano fatto diventare e per quello che è adesso, poteva provare a parlarci. No, questa volta lo avrebbero punito più severamente. Gli è stato riservato troppo dolore per questa vita, non poteva fargli male di nuovo. Non più. Doveva combatterlo.

La battaglia era finita, ma James era scomparso di nuovo, tra le ombre. È sempre stato bravo a farlo. Nascondersi e risaltare fuori. Nascondino. Parlavano spesso di quel gioco, era uno dei preferiti di Natasha e, con il tempo, cominciò a piacere anche a James. Si aspettava che tornasse, che la polizia lo cercasse, che Tony venisse a conoscenza dell'assassino dei suoi genitori, che Steve mettesse il mondo sottosopra per trovarlo. Infatti accaddero tutte queste cose. Lei, però, era ancora sua nemica. La guerra civile era cominciata e James non si sarebbe ricordato di lei.

AN: Okay, allora, io adoro questi due insieme, quindi ho provato a scrivere una ff. Spero piaccia! Devono fare qualcosa su di loro in Civil War! Non so quando andrò avanti perché sto lavorando sulla fine di un racconto è l'inizio di un altro, quindi quando riesco ad aggiornare aggiorno! Buona giornata a tutti!

   
 
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