Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Crateide    26/04/2016    3 recensioni
Questa brevissima "long" di due capitoli è nata da un prompt assegnatomi sulla pagina facebook Il Giardino di EFP.
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Cosa accadrebbe se Hans si pentisse e chiedesse perdono ad Anne ed Elsa? E se, in realtà, bramasse il perdono di una sola delle due sorelle, di quella che inconsapevolmente per entrambi gli ha rubato il cuore?
| Helsa | Hans!centric |
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: E se Hans fosse realmente pentito? Chi lo perdonerebbe?

pagina facebook: Il Giardino di EFP.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 

Hans sentiva addosso gli occhi della Corte di Arendelle pesare come macigni.

Udiva i bisbigli sommessi e coglieva le frasi sprezzanti che i presenti gli rivolgevano e, suo malgrado, si ritrovò a sorridere fra sé: in passato non avrebbe mai tollerato una simile mancanza di rispetto!

Ma poteva ormai dire che l’Hans del passato non esisteva più. Ciò che aveva cercato di fare – usurpare il trono, uccidere Anna e Elsa – erano state azioni che ai suoi occhi abituati ormai al buio di una cella apparivano imperdonabili.

La consapevolezza dei suoi misfatti gli era giunta una mattina uggiosa, qualche mese addietro, mentre sdraiato sulla propria branda osservava il cielo lattiginoso oltre le inferriate della finestra. Lo aveva colpito con la forza di un pugno, lasciandolo basito e attonito, inorridito da se stesso e da ciò che era diventato.

Adesso, però, lì in ginocchio, desiderava una cosa sola: che gli fosse concesso il perdono. Chinò ancora di più il capo e un ciuffo scuro andò a coprirgli la fronte e a nascondergli gli occhi serrati.
- Pensi davvero che questo basti, Hans delle Isole del Sud? – gli chiese un’algida Elsa, dall’alto del suo trono.

Il portamento regale e composto non l’avevano abbandonata nemmeno per un istante, nemmeno quando l’aveva visto entrare nella Sala e prostrarsi ai suoi piedi. Tutto il contrario di sua sorella Anna, che invece aveva spalancato la bocca e gli occhi le si erano riempiti di lacrime.
- Pensi davvero – continuò la regina – che chiedere perdono sia sufficiente ad accordartelo? Hai idea di ciò che hai tentato di fare? A causa tua, mia sorella è quasi morta! Per non parlare di ciò che stavi per fare a me.

Hans strinse i pugni e i muscoli delle braccia si gonfiarono sotto la ricca giacca che indossava. Tutto ad un tratto fu pervaso da una vampata di audacia e osò alzare il capo, fissando negli occhi di Elsa uno sguardo determinato.
- Sono pentito per ciò che ho fatto e non sarei qui ad umiliarmi se non lo fossi davvero – affermò con fermezza e si sfilò la corona che indossava, gettandola ai piedi della scalinata che conduceva al trono – nessuno, qui, mi deve nulla. Anzi, tutti i presenti, soprattutto la principessa Anna, dovrebbero odiarmi per le mie turpi azioni.

Elsa osservò per alcuni istanti la corona che giaceva a terra, per poi tornare a fissare il principe delle Isole del Sud. I loro occhi s’incontrarono a metà strada e Hans tremò sotto quello sguardo di ghiaccio, ma che nascondeva una caritatevole benevolenza.
- Come dovrei interpretare il tuo gesto? – gli chiese quasi stancamente la regina.
- Sono giunto qui in veste di principe – rispose subito – ma adesso vi chiedo di giudicarmi come un suddito qualunque. Se lo ritenete necessario, impiccatemi! – e fra i mormorii sorpresi dei presenti, soggiunse – sono pronto ad affrontare anche la morte, se sarà necessario per ottenere il vostro perdono.
- Oh Cielo, no! – intervenne a quel punto Anna, che si era fatta pallida pallida – Elsa, per carità, non vorrai mica ucciderlo! Non è mai accaduto che qui ad Arendelle...
- Anna – la interruppe bonariamente la sorella, sfiorandole una mano – tu vuoi perdonarlo?

La principessa trasalì come punta da un insetto molesto. Spostò lo sguardo confuso su di lui e stette ad osservarlo in silenzio, trasferendo il peso del corpo da un piede all’altro.

Hans chinò nuovamente il capo e si maledisse per ciò che aveva fatto a quell’innocente creatura, che possedeva tutte le grazie che un principe potesse desiderare. Se solo non fosse stato così accecato dalla sua sete di potere, avrebbe potuto anche imparare ad amarla!
- Lo perdono.

Quelle parole incresparono il silenzio come un sasso che, gettato in uno stagno, smuove mollemente l’acqua.

Risollevò il capo, sbalordito.
- Come...?

Anna gli sorrise.
- Ti perdono, Hans – e incrociò le braccia dietro la schiena – i tuoi occhi, questa volta, sono davvero sinceri e io voglio crederti. Magari... potremmo ricominciare da capo, cosa ne dici? Come amici, s’intende.

Hans sentì una lacrima rigargli il volto e correre a nascondersi dietro lo zigomo.
- Ne sarei onorato – rispose con il cuore finalmente leggero, finalmente libero da ogni catena – davvero onorato.
- Bene! Allora potremmo dare una festa!
- Anna!
- Dai, Elsa! Sarà divertente!

La regina gettò un ultimo sguardo all’ospite e i suoi occhi, finalmente, si fecero più dolce.
- E va bene – capitolò infine.
- Io non la merito, Maestà – provò a dissentire Hans. Era profondamente commosso da tutta quella benevolenza, che si maledisse ancora una volta per le sue azioni.
- Non essere sciocco! – disse Anna e gli si avvicinò, seguita a ruota da un uomo alto e biondo e dall’espressione diffidente stampata sul volto quadrato – ormai siamo amici e gli amici festeggiano insieme.

Hans si risollevò e si profuse in un profondo inchino.
- Grazie Anna. Ti devo la mia vita.
- Non mi devi più nulla – e dopo un attimo di silenzio, batté le mani e si volse per correre via – vado subito a parlare con il Maestro di Cerimonie! Sarà una festa fan-ta-sti-ca!

Appena si fu allontanata, Hans si ritrovò sovrastato dal giovane dai capelli biondi. Possedeva due occhi scuri e bonaccioni, ma che in quel momento mandavano saette.
- Sappi che Anna ti ha perdonato solo perché ha il cuore d’oro – gli sibilò fra i denti – ma adesso lei è la mia fidanzata e se ti vedrò girarle troppo intorno, te la vedrai con me... E non sarà piacevole.

Hans prese aria e mentre con la coda dell’occhio osservava Elsa abbandonare la Sala, rispose:
- Ciò che più desidero in questo momento, è il perdono di qualcun altro – e detto questo, si allontanò a grandi passi, con il volto della regina a riempirgli il cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!

È la prima volta che scrivo in questo fandom e sono consapevole che come esordio non è proprio il massimo.

Oltre ad Elsa, Hans è un personaggio che mi ha davvero affascinata e speravo di poter scrivere qualcosa su di lui, anche se qui risulta completamente OOC. Ma che volete farci? Io sono convinta che tutti i “cattivi” possono in qualche modo redimersi forse.

Spero che questa prima shot vi sia piaciuta, perché ne seguirà un’altra in cui avremo un po’ di Hans/Elsa. Non potevo lasciare tutto così, no? :P

 

Alla prossima!

Elly

 

 

 


   
 
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