01/05/2016
2 recensioni"Cristina... I need you... I need you to say it."
"Henry is dead."
[Grey's Anatomy - 8x10, "Suddenly"]
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Ora del decesso: 20.52
Che cosa faceva due giorni fa a quest'ora? Che avrebbe fatto oggi se solo non fosse morto?
Quante cose si possono fare alle 20.52 di un giorno qualsiasi?
Cucinare insieme, parlare al telefono, mangiare un panino in Galleria mentre si guarda la propria moglie operare. Gli sarebbe piaciuto. Ti sarebbe piaciuto vederlo lì, saperlo a poca distanza da te e non sotto anestesia in un'altra sala operatoria.
20.52
Ieri eri al lavoro, a quell'ora, e lo eri anche il giorno precedente a quello della fine. Se solo avessi evitato di operare quell'uomo, saresti potuta tornare a casa prima. Stare con lui, scherzare, fare sesso. O magari mangiare la pasta che gli piace tanto - che gli piaceva tanto.
Invece hai scelto il lavoro, hai scelto di salvare una vita senza sapere che l'unica di cui ti importasse qualcosa ti scivolava via dalle dita, silenziosa e svelta come un serpente. Ed è sempre così, ti dici, è sempre tardi per accorgersene. E' sempre troppo tardi quando capisci che hai sbagliato tutto e che ieri, alle 20.52, avresti dovuto mangiare italiano sul divano nuovo e non aprire un torace che poteva aspettare un'altra notte.
Per questo, e per mille altre ragioni, piangi. Seduta nello spogliatoio degli strutturati, di fronte al tuo armadietto, guardi la tshirt che aveva lasciato lì quando gli hai procurato una divisa da specializzando e piangi. La fissi - è verde, gli piaceva un sacco quel colore - e ti convinci a pensare che dovresti buttarla via, che lì non serve più, che non serve più e basta. Ti costringi a pensarlo.
Hai dormito lì. Questa notte hai evitato di mettere piede a casa perché sapevi che avresti visto qualcosa di suo e saresti crollata - e poi, all'improvviso, ti sei resa conto che lui era anche lì, con quella maglietta. Che era nel corridoio quando camminavi e in mensa quando c'era il budino. Che era affianco a te perché tu non riuscivi a realizzare che non lo avresti trovato a casa, né nella solita camera, né a letto e nemmeno all'università a inseguire un sogno che trovavi così poco reale. A pensarci, che sarebbe finita così, probabilmente studiare medicina non ti sarebbe apparsa una cosa assurda. A pensarci, che non avresti avuto più il tempo di discuterne, gli avresti detto di sì e basta.
Ma, appunto, è sempre tardi per accorgersene.
Seduta di fronte al tuo armadietto, la sua maglietta in mano, fissi l'orologio in attesa che quel minuto passi, che anche oggi finisca quello strazio. E' un modo per salutarlo, un arrivederci che si protrae per ventiquattr'ore e si farà risentire quando il sole calerà di nuovo e l'orologio digitale tornerà al minuto in cui Cristina Yang ha dichiarato la fine di una vita - di due vite - con la freddezza dei medici che ti è sempre sembrata naturale ma che ora ti sembra spaventosamente disumana.
Venti e cinquantatré. Ventiquattr'ore e due minuti fa, lui era vivo. Ora siete morti entrambi.