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Autore: Erika    20/08/2003    4 recensioni
La vita di Rei II.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rei Ayanami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era scritto su alcuni squallidi e pulitissimi fogli da laboratorio.
Il come, il perchè e il fine della mia esistenza erano scritti su alcuni squallidi e pulitissimi fogli da laboratorio.
Li ho letti con grande attenzione.
Quindi li ho lasciati cadere sulla scrivania su cui li avevo trovati e me ne sono andata senza voltarmi.
Mi sono sentita ... tradita.

Life's Aim

Sono nata per uno scopo.
Scelto da altri.
Disegnato per me dalla dottoressa Akagi e dal Comandante Ikari.

Sono nata per pilotare l'Eva e combattere contro gli Angeli. E se sarà necessario, per morire durante il combattimento.
Ma anche questo non è un problema.
Era stato previsto e risolto.
Perchè sono ...

Sostituibile.
Una Copia.
Parte di una serie.
Non unica, come un vero essere umano.
Così ho sentito dire alla Dottoressa Akagi in un discorso col Comandante Ikari.

La persona a cui tenevo di più.
A cui tengo di più.
Continuo a voler credere che anche se sapeva, lui non abbia mai voluto tradirmi.
Perchè mi sorrideva.
Perchè mi parlava.
Perchè mi incoraggiava.
Perchè sono la copia di sua moglie.
E anche se forse sono solo un pupazzo con fattezze a lui care, in un qualche modo mi ama.
E a me questo basta.

Non sono unica.
Sono nata per combattere e morire.
La mia vita è un segmento già tracciato.
Non sono un 'vero' essere umano.

La Dottoressa Akagi ha detto che sono 'inadeguata alla vita'.
Le darei ragione se non fosse per
... questo.

Questo ... questo.
Questo ... vuoto, che vuole, desidera, prega di essere colmato.
E so, dopo molte ricerche su testi pieni di 'sensazioni umane', che è una sensazione umana.

Perciò, se è vero che sono la Rei numero 2, allora Rei II ha deciso di provare a diventare un essere umano, prima che il suo tempo finisca.
Ho deciso che cercherò uno scopo che non sia quello designato da altri ... uno scopo che sia mio.

Ho scoperto (leggendo e documentandomi ... non c'è altro modo per uno pseudo-umano come me di sapere)
che 'questo' è ciò che guida un vero essere umano nella sua vita e perciò proverò anche io.

Ho deciso lo scopo - sarà la mia felicità.
E' vago, ma dovrebbero di conseguenza esserci più strade per ottenerlo.
Dovrebbe essere più semplice, più rapido.
Spero.
Perchè non ho tempo.

Analizzo.
Sono felice quando sono serena.
Sempre che la mia supposizione del concetto di felicità sia esatta.
Ma è deciso da tempo che andrò a tentativi.
Non ho tempo di constatare ogni volta la validità delle mie ipotesi.
Ho fiducia di avere almeno un po' di quell'istinto alla vita che guida tutti gli uomini.
Per cui mi affiderò a questa supposizione.

Serenità ... è possibile solo con gli altri.
Non so perchè, so che è così.
Vale anche per me.
E' successo col Comandante Ikari.
Ho provato a cercare il perchè della necessità della compagnia di altri, ma non sono riuscita a capirlo.
Perchè nemmeno essi l'hanno capito.
Ma nel mio caso, suppongo che abbia bisogno di loro per sentirmi serena perchè solo da loro, veri esseri umani, posso acquisire questa sensazione 'umana'.
Credo.

Mi sono anche resa conto di non stare bene col prossimo, se non quando è sereno.
Non li capisco i problemi ... e non voglio farlo.
Sono ostacoli inutili al raggiungimenti del mio scopo.
E d'altronde la maggior parte dei veri esseri umani avrà tempo a sufficienza per risolverli da sè.

Inoltre ... odio l'odio.
Non ho una spiegazione concreta da darne, ma ... lo percepisco, pur non sapendo cos'è.
E mi infastidisce.
Lo sento talvolta nella voce della Dottoressa Akagi.
Ma forse si tratta solo di disgusto verso un essere umano non vero come me.

Quindi nessun altro dovrà sapere mai chi sono veramente.
Nessuno dovrà mai sapere di avere a che fare con uno pseudo-umano come me.

Soprattutto gli altri Children.
Perchè ho deciso che saranno essi il prossimo che dovranno rendermi serena.
Che dovrò quindi rendere sereni.
Il Comandante Ikari non è atto allo scopo.
Ha dentro di sè una cicatrice profonda ... troppo profonda.
E benchè la sua vicinanza mi procuri felicità, continuo a pensare che
mi veda come sostituta della persona che amava di più.
Ma se voglio essere unica, vera, non ho bisogno di questo.

Ho scelto i Children perchè abbiamo in comune lo stesso scopo.
Una somiglianza che potrebbe servire ad accrescere le mie possibilità di comprenderli, e di aiutarli ad essere sereni.

Third Children.
Come per il Comandante Ikari, provo affetto non motivato per lui.
Dev'essere perchè è il figlio della donna di cui sono copia.
Mi somiglia di viso.
Come me, è un contenitore vuoto che vuole disperatamente essere colmato.
A differenza di me, è indeciso e ancora non sa cosa desiderare.
Se serenità o distruzione.
Ma ha una vita davanti e una speranza che io non potrò mai avere.
Voglio aiutarlo.
Perciò lo studierò.

E' ... sciocco, Shinji Ikari.
Si spaventa per un nonnulla.
Vuole parlare e non riesce.
E' complicato.
Pare un ... cucciolo di umano.
Non allevato.
Necessita di genitori che non può avere.
Necessita di un padre che non sa essere tale.
Di una madre che non posso e non so rimpiazzare.

Ugualmente mi ha irritato sentirlo parlar male del Comandante.
Odio. Ha espresso quel sentimento.
Dovevo fermarlo.
L'ho schiaffeggiato.
Solo per non sentirmi inquinata dal suo odio.
Subito dopo me ne sono dispiaciuta.

Perdono.
Non provo più rancore verso Ikari.
Dev'essere perdono.
Ha paura di qualcosa che io non temo. Ha paura della vita.
Sarà perchè il tempo che gli rimane gli ha permesso di non rassegnarsi al mio pari.
Voglio aiutarlo.
"Ti proteggerò io. Arrivederci."

Ikari piange.
Conseguenza di felicità, dice.
Sento che non durerà, ma per un attimo ce l'ho fatta.
E tuttavia non so come sentirmi.
Dovevo essere felice.
Ma se lo sono, dovrei forse .. dimostrarlo?
Chiedo ad Ikari.
Mi dice cosa devo fare.
Sorrido.

Desidero ancora serenità.
E' stata una ... piacevole sensazione.
Continuerò ad osservare.

Second Children.
Più complicata di Ikari.
Sento che desidera felicità, ma ...
la detesta con uguale intensità.
Non so perchè.
Ma ... è troppo presto per smettere di osservarla.
Aspetterò.

Spesso finge, ma ...
prova ogni sentimento umano con estrema intensità.
Rabbia, felicità, tristezza.
Anche odio.
Quando l'ho sentita parlar male del Third Children, il mio istinto mi ha fatto capire che non avrei potuto fermarla come avevo fatto con il giovane Ikari
e così me ne sono andata solamente.
"Io ti precedo."

Il Third Children ha rischiato di morire.
E in questa situazione ho provato ben due sconosciute sensazioni.
Disperazione. Quando l'ho visto scomparire.
Rabbia estrema. Alle parole della Second Children.
In entrambi i casi non ho saputo trattenere le parole.
"C'è ancora Ikari!"
"Ma tu sali sull'Eva solo per venire lodata?"

In seguito Ikari è venuto nel mio appartamento.
L'ho trovato a pulire lo spazio che uso per vivere.
Ho provato stupore.
Avevo avuto l'occasione di provare una nuova sensazione.
Riconoscenza. E senza pensare, ho agito e detto quello che pensavo ci fosse da dire.
"Grazie."
Da quando ho fatto la conoscenza di Shinji Ikari ho scoperto molte nuove sensazioni.

Ho saputo che è stato scelto un nuovo Children.
Fedele al mio proposito di comprendere i Children, sono andata a parlargli.
Per poi scoprire che non avevo niente da dirgli.
Lui è molto diverso da me e dagli altri due Children.
Lui teneva ad una vita ... il cui scopo non era l'Eva.
Era più ... normale, forse.
Non avrebbe dovuto diventare un pilota di Eva.
Ho provato ancora una volta rabbia.
E ho scoperto cos'è l'ingiustizia.
Quell'ingiustizia del fato, che nessuno può spiegare, solo accettare.
Ma ho deciso che non sarei stata una sua pedina.
E così, andando contro gli ordini, non ho attaccato l'Eva 03.

Shinji Ikari è cambiato.
E' cresciuto credo.
Se n'è andato.
Ha deciso un altro scopo nella vita.
E io sono rimasta qui.
Con un'Eva 01 che non mi ha accettata.
Con un'Eva 01 fedele a Shinji Ikari, che non mi ha accettata.
Con una Second Children che non mi ha accettata.
Con una vita che, nonostante i miei tentativi, non mi ha accettata.

Così ho capito che era arrivata la mia fine.

E ho accettato lo scopo designato da altri.
Ho preso fra le mani la mina N2 e mi sono portata in corsa contro il nemico designato da altri.

Negli ultimi istanti ho scoperto una nuova sensazione.
Rimpianto.
Rimpiango di non essere riuscita nel mio scopo.

Ma Shinji Ikari e Asuka Soryou Langley sono veri esseri umani.
Riusciranno anche senza di me.
A loro buona fortuna.

Spero che la prossima Rei sia serena come io non lo sono mai stata.
A lei, buona fortuna.
A lei, tutto ciò che sono.

La mia mano penetra nell'AT-Field nemico e la bomba tocca il nucleo dell'Angelo.
Ed è finita.

Note dell'autrice, Erika: Rei, come penso che sia io. Rei II come penso che sia io. Perchè secondo me un clone (e in questo senso Neon Genesis Evangelion mi ha fatto molto riflettere) è un essere umano che ha il diritto di esistere, di essere .. vivo ed unico.

   
 
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