Come una farfalla senz’ali
1.
Un giorno ami, un giorno odi.
Prima
gli sorridevi dolcemente – un sorriso timido, appena accennato, di giovane
donna innamorata –, poi lo volevi uccidere – fare guerra, distruggerlo,
combattere.
Ma
più di ogni altra cosa – scappare. E
sparire nel nulla.
Perché
tu, Sansa, non sei coraggiosa. Ed è così opprimente essere soffocati dalle mura
di Approdo del Re, così triste essere lontani da ciò che un tempo chiamavi casa.
Guardi
sotto: il vuoto. Guardi davanti a te: lui.¹
E, in
un attimo, quasi ti trasformi in un’assassina. Allora ti domandi: chi sono io?
2.
Non sei coraggiosa, non sei amata, non sei
forte, non sei protetta.
Ecco
cosa non sei – questo ciò che ripeti
prima di andare a dormire.
Non
sei nessuno, non sei al sicuro, non sei felice.
Eppure,
in un tempo lontano, avresti saputo. Eri Sansa Stark,
una lady, una figlia devota, una sorella dispettosa, una giovane donna innamorata.
Ma è inutile ricordare – tutto ciò è
svanito.
Non
sei più figlia e sorella – chissà dove si trova la tua famiglia. Non sei più
lady – nessuno ti tratta con rispetto. Non sei più innamorata – solo l’astio
riempie il tuo cuore.
Ecco
cosa eri, ecco cosa non sei.
3.
Ti senti chiamare “mia signora” e non
rispondi.
Le
ragazze ti guardano e, anche se è l’alba di una nuova guerra, anche se sei la
figlia di un traditore, anche se sei una Stark,
vorrebbero essere al tuo posto.
Ecco
cosa pensano che tu sia – la promessa sposa del re, la futura regina, una
giovane donna fortunata.
Ora
capisci chi sei davvero, Sansa.
Tu
sei una farfalla alla quale hanno strappato le ali – un tempo rosse e brillanti
come una rosa appena colta, come i tuoi
capelli, come il tramonto che riempie il cielo.
«Mi
avete chiamata, vostra grazia?» provi a sorridere.
Non
riavrai quelle ali mai.
Note della Koaletta
Mio Dio, saranno secoli che non pubblico qualcosa. È una strana
sensazione, sinceramente, rendersi conto di quanto si è deplorevoli. Andiamo,
stare assenti per così tanto tempo è davvero vergognoso.
Comunque, ciao a tutti! Questa è la mia prima volta qui e ormai
risulterebbe noioso se dicessi qualcosa tipo “è così imbarazzante approdare su
nuovi fandom” oppure “è così strano essere i nuovi
arrivati” perché è quello che dico sempre. Ho iniziato GOT una settimana fa,
tipo, e sono arrivata al primo episodio della seconda stagione – per cui NIENTE
SPOILER, grazie. Inutile dire che amo Sansa e che la mia prima fanfiction su GOT doveva essere per forza su di lei.
Vabbè, non so nemmeno io cosa è uscito fuori, mentre scrivevo non
sapevo neanche cosa stavo facendo. Doveva essere una sola drabble,
ma poi io ho il vizio delle drabbles e ci prendo fin
troppo gusto, quindi ho continuato. Non so se è ben chiaro il tema essere-non
essere etc., e la similitudine sulla farfalla. In pratica, io penso che Sansa,
subito dopo la morte del padre e la rivelazione di come fosse in realtà Approdo
del Re, si sia sentita prigioniera e abbia perso qualsiasi dimensione della
realtà, andando pian piano a perdere anche sé stessa. Me la
immagino come una farfalla a cui appunto hanno strappato le ali, una bellissima
ragazza che era tutto e ora non è più niente se non questo.
Mh, credo che sia venuta fuori una schifezza, ma a voi il giudizio –
lasciatemi una recensione, vi prego.
Spero di pubblicare altro nel fandom,
andando avanti con la serie che ormai è diventata una droga!
Un bacio,
Lia ♥
¹ Si riferisce all’episodio 10x01, quando Jeoffry le mostra la testa di Ned.