now
explain why you glow in the dark
{Tre drabbles; Epilogo}
[SiriusXHerm]
1. [100]
Le giornate lente di ogni settimana si accartocciavano negli angoli bui della casa che Molly e gli altri vanamente tentavano di ripulire: ogni luce era aspirata dai velluti pesanti, logori, sudici; ogni ora luminosa sfioriva e bruciava come il ricordo del tempo della sua giovinezza.
A diciassette anni era riuscito ad andarsene, per poi tornarvi di nuovo. Si sentiva intrappolato in un buio che non riusciva a scrollarsi da dosso – ed era assolutamente imbarazzante quel che provava in quella casa.
<< In famiglia avete tutti nomi di stelle. >>
E quella che più brillava invece era lei.
E ogni volta che Sirius la toccava, o diventava ghiaccio, o diventava cenere.
2. [110]
Hermione rifletteva spesso su troppe cose contemporaneamente - con il rischio di farti saltare il cervello, Herm, come amava sottolineare Ronald: le piaceva farlo, la faceva sentire teoricamente onnipotente in un mondo magico che alla fine le era estraneo, nonostante quanto dicessero gli altri.
<< Sei davvero la strega più brillante del tuo tempo. >>
Nonostante quanto dicesse lui.
Hermione rifletteva spesso una sola cosa, da quando era in quella casa nera. E Ronald, lei lo sapeva, avrebbe voluto con tutto se stesso che pensasse ad altro, ad altri – a lui, magari. Ad altri.
Ed invece era lì, con i suoi pensieri inadatti a guardare alla finestra un’altra giornata bruciata.
3. [100]
Il tempo non passava a Grimmauld Place.
Fuori i
giorni morivano e risorgevano, ma dentro quelle mura no.
A Grimmaul Place declinavano paure, epifanie di conosciute ansie e risorgevano nuovi soli di sogni.
Sirius si trovò nel pieno di un alba proprio nel momento più buio di tutti.
<< L’hai toccata? >>
<< Non l’ho sfiorata. >>
<< Lei lo sa? >>
<< Spero di no. >>
<< Cos’hai intenzione di fare? >>
Fuori, le persone confluivano in strada per raggiungere il proprio posto.
Raggiungere un posto nella vita. Hermione.
<< Andare a dormire. >> E sognare ancora quell’alba, magari.