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Autore: Angel_29    03/05/2016    1 recensioni
Tony è morto. Old Steve si reca sulla sua tomba e ricorda tutto il loro tempo passato insieme. Slash
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento frusciava tra le fronde degli alberi, e un silenzio quasi palpabile circondava quel luogo. Tutto sembrava immobile, come se nulla potesse disturbare quella quiete, niente uccelli, niente chiacchiere, tutto sembrava voler rispettare la sacralità di quel luogo. A un occhio poco attento poteva sembrare un normale cimitero, eppure lì, in mezzo a quelle tombe tutte uguali, qualcosa, qualcuno di speciale c’era. Nessuno poteva immaginare che lì ci fosse sepolto un eroe. In terza fila, quarta da sinistra c’era una lapide come tante, nessun particolare che la distinguesse, nessuna statua o monumento imponente. Solo una scritta:
 
Qui giace un eroe.
Marito, padre e amico.
 
Nessun nome, né data, né foto. Un monumento piccolo e semplice per un grande uomo. Altro era lo spazio per gli sfarzi, e per le grandi statue, omaggio a tutto quello che aveva fatto per il mondo. Quella era per la famiglia, per gli amici e per chi lo aveva amato e lo amerà per sempre.
Steve aveva attraversato quel cimitero molte volte in quegli anni. A volte per una visita veloce, altre si fermava lì per ore, accanto alla tomba dell’uomo, a parlare di tutto e di niente. Quel giorno si sentiva più nostalgico che mai, forse perché proprio in quella data il suo più grande amore l’aveva lasciato per sempre.
Camminò lentamente fino a fermarsi davanti alla lapide. Il suo sguardo era nostalgico, con quella punta di dolore che non l’abbandonava mai. Si avvicinò e con una mano sfiorò il marmo lentamente. “Quanto tempo è passato… Ogni mattina mi sveglio e spero di trovarti lì accanto a me, in quel letto che sembra così vuoto e freddo senza di te. Sono quattro anni che ormai non ci sei più, eppure io sento ancora la tua presenza, come se fossi qui vicino a me”.
“Di noi ormai non c’è rimasto quasi più nessuno. Siamo solo io e Thor. Gli Avengers ormai non esistono più. Ti ricordi com’era all’inizio? Io e te non ci sopportavamo proprio. Io pieno dei miei ideali e del mio patriottismo, sempre convinto di fare la cosa giusta e sempre pronto a sacrificarsi per gli altri. Vedevo in te niente più di un pomposo riccone, genio ma arrogante. Eri pronto a tutto per raggiungere i tuoi scopi, perfino ad imbrogliare e ingannare i tuoi amici, solo perché pensavi che alla fine i risultati avrebbero giustificato tutto. O almeno io ti vedevo così. Nulla sapevo di quello che dentro di te si celava, dei tuoi demoni e dei tuoi tormenti interiori. Non ti capivo e non m’interessava capirti. Io così ligio al dovere, mi viene da ridere a pensarci ora. I miei ideali non sono cambiati, ma la mia concezione di te sì, eccome se è cambiata. Quanto sono stato sciocco e cieco, non riuscivo a vedere oltre quella maschera.
Eravamo giovani e stupidi. Siamo arrivati perfino a farci la guerra, a combattere su due fronti opposti. Noi che dovevamo essere compagni di squadra, che avremmo dovuto combattere insieme per proteggere le persone, siamo arrivati a creare caos e distruzione, a farci del male, fisico e mentale, l’un l’altro per degli ideali. Super-umani contro super-umani, una guerra civile senza pari che ha contribuito a dividerci. Quanta sofferenza in quel periodo. Il mio cuore era diviso. Dentro di me sentivo che quella guerra era necessaria, era per un bene superiore, ma questo non impediva al mio cuore di frantumarsi in mille pezzi ogni volta che il mio pensiero si fermava su di te. Ancora non sapevo cosa fosse quel sentimento che sentivo crescere dentro di me, pensavo fosse dolore per il tradimento di un amico, non avrei mai immaginato che dietro si nascondesse molto di più.
Nonostante tutto però siamo riusciti ad andare avanti. C’è voluto tempo, sudore e lacrime. Non poteva tornare tutto come prima ovviamente, ma con l’aiuto di tutti siamo riusciti a trovare il nostro equilibrio. Tutto si stava sistemando, ma ancora mancava qualcosa. Noi. Dentro di me sentivo un tumulto di emozioni contrastanti: rabbia, dolore, tradimento, affetto e quel nuovo sentimento che avevo imparato a chiamare amore. L’amore più forte, quello travagliato e che ha superato mille ostacoli. L’ho capito quando ti ho rivisto dopo la fine di tutto. Il mio cuore ha fatto un sussulto e rivedendoti mi sono sentito come se fossi tornato a respirare dopo tanto tempo, come se dopo una lunga camminata nel deserto avessi trovato la mia oasi. C’era ancora un piccolo tratto di strada da fare per raggiungere la meta. Un ostacolo ancora si frapponeva tra noi: la rabbia e l’incomprensione che avevano caratterizzato gli ultimi tempi. Saremmo riusciti a superare tutto, a parlare di nuovo in pace, senza urlare e senza litigare? Quella conversazione non me la scorderò mai. Non ci furono litigi o urla, solo uno sguardo bastò a far scattare tutto. In un attimo, dai lati opposti della stanza ci trovammo al centro, l’uno nelle braccia dell’altro. Nei tuoi occhi lessi un turbinio di emozioni, lo stesso che agitava me. Sentii le tue mani circondarmi il viso e dopo un momento di esitazione le nostre labbra si congiunsero. La miglior “conversazione” di sempre.
I mesi che seguirono non furono affatto facili. C’erano tante cose di cui parlare, tante spiegazioni e scuse da dare, ma col tempo tutto è tornato in ordine. E di tempo insieme ne abbiamo trascorso tanto. Gioie e dolori, siamo stati insieme per più di trenta anni. Mi ritrovo a volte a sfogliare quel vecchio album di foto che teniamo sotto il tavolino del salotto, mi perdo tra i ricordi e il mio sguardo si sofferma su una foto in particolare: quella del nostro matrimonio. Ho ancora nella mente il giorno della proposta. Era un po’ che vivevamo insieme nella residenza degli Stark. Sotto tua insistenza, mi ero trasferito lì perché tu potessi più facilmente gestire i tuoi affari. Da lì continuavamo il nostro lavoro di supereroi, ma nel frattempo avevamo anche una vita normale, per quanto possa essere normale la nostra. Insomma, ero in salotto a rilassarmi dopo una missione difficile quando dall’ascensore sei spuntato tu, con una scatoletta in mano e gettandomela in grembo, con nonchalance mi hai detto: “Venerdì alle 10 vestiti elegante”. Io sono rimasto sbigottito per un attimo, non capendo cosa stesse succedendo. Poi ho preso la scatoletta in mano, l’ho aperta e dentro ci ho trovato due anelli di metallo con incise le nostre iniziali e la data del venerdì successivo. Non ho potuto dirti di no quando poi ho scoperto che erano stati fatti fondendo insieme pezzi della tua armatura con quelli del mio scudo.
Il giorno del nostro matrimonio verrà ricordato come il giorno in cui Thor ha fatto ubriacare tutti con il suo liquore di Asgard. Che giornata che è stata.
Molti anni sono passati da quel giorno. Il nostro è stato un matrimonio felice, non il più facile, ma il tempo che ci è stato concesso su questa terra l’abbiamo sfruttato al meglio. Non avevo mai preso in considerazione l’idea che un giorno avrei vissuto in un mondo in cui Tony Stark non era più in vita, fino a quando non ho visto i tuoi capelli ingrigirsi sempre più, le rughe sul tuo viso diventare più profonde. Tu invecchiavi ed io nonostante crescessi avevo ancora l’aspetto di un quarantenne. Quello è stato un periodo difficile per tutti e due, l’idea che un giorno saremmo stati divisi dalla morte aleggiava nell’aria ad ogni giorno che passava, ma ce la siamo goduta fino in fondo. Eccome se ce la siamo goduta.
E ora eccomi qui a osservare la tua lapide, solo. Il dolore sta lentamente scemando, ed io cerco di tenermi impegnato come posso, ma niente è più come prima. Mi manca tutto di te: il tuo sarcasmo, la tua sicurezza, il modo tutto tuo che avevi di dimostrarmi il tuo amore. Mi mancano le notti passate tra le tue braccia a fare l’amore; i “Ti amo” sussurrati nell’oscurità quasi fosse un segreto che nessuno doveva sapere; i rari momenti di pace che avevamo li passavamo accoccolati sul divano, anche se tu ti rifiutavi di ammetterlo davanti agli altri. Mi manchi Tony, mi manchi ogni giorno di più. Presto saremo di nuovo insieme, per sempre. E ricordati che io sono e sarò sempre tuo amico”. 
   
 
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