Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: ___Page    03/05/2016    3 recensioni
-Puoi ripetere scusa?!?-
-Ho detto che si sono rotti i freni!-
-Quindi mi stai dicendo che stiamo andando dritti verso un dirupo senza possibilità di frenare questo maledetto affare?!?!-
-Lucy puoi smettere di gridare?! Ho tutto sotto controllo!- la informò il rosa, senza staccare gli occhi dalla strada.
-Tutto sotto… Ti avviso Dragion, se non ne esco viva da questa fottuta missione ti perseguiterò per il resto dei tuoi giorni che sia qui su Edolas o all’inferno!!-
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edo Lucy, Edo Natsu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IL MIGLIOR PILOTA DEL MONDO







Non.Poteva.Essere.Vero!
No, no, no e ancora no!
Doveva aver sentito male, doveva aver malinterpretato, doveva essere un qualche strano messaggio in codice o un maledetto incubo!
Il rumore del furgone le rombava nelle orecchie mentre sfrecciavano per la foresta di Edolas, abbattendo rami e anche un paio di alberi nel loro passaggio.
Maledizione, maledizione, maledizione!
Maledetto Natsu e la sua mania per l’alta velocità e maledetta Levy che gli aveva costruito quel dannato transatlantico su quattro ruote che non aveva bisogno della magia per poter viaggiare!
E maledetta lei per aver chiesto a quella piaga dai capelli azzurri di trovare un’alternativa alla magia perché non ce la faceva più a vedere Natsu così distrutto! Oh e anche per aver accettato quella missione con lui!
Cosa gli aveva detto il cervello?!
Ah già, era che aveva pensato di avere un’occasione per menare le mani e abbattere un po’ di persone. Peccato che Natsu non le avesse detto che quella banda di delinquenti fossero dei fottuti centauri che ora li stavano inseguendo con le loro moto per recuperare le importantissime informazioni che loro due erano riusciti a sottrarre dal loro covo.
E dal momento che la parte più difficile della missione sarebbe dovuta essere proprio quella non sarebbe stata neppure così arrabbiata – perché era solo arrabbiata e ,no!, lei non era affatto spaventata, chiaro?!?! – se solo le cose non fossero precipitate improvvisamente.
-Puoi ripetere scusa?!?-
-Ho detto che si sono rotti i freni!- ribatté Natsu, quasi ringhiando, tirando fuori il suo lato aggressivo, come sempre quando era alla guida di un veicolo.
Okay, aveva sentito giusto al primo colpo a quanto pareva.
Merda!
-Quindi mi stai dicendo che stiamo andando dritti verso un dirupo senza possibilità di frenare questo maledetto affare?!?!-
-Lucy puoi smettere di gridare?! Ho tutto sotto controllo!- la informò il rosa, senza staccare gli occhi dalla strada.
-Tutto sotto… Ti avviso Dragion, se non ne esco viva da questa fottuta missione ti perseguiterò per il resto  dei tuoi giorni che sia qui su Edolas o all’inferno!!- ruggì fuori di sé la bionda.
Ma Natsu non la ascoltava. Concentrato su qualcosa sembrava stesse cercando di far accelerare ancora di più il furgone ormai tutto ammaccato e Lucy afferrò i lati del sedile con le mani, irrigidendosi al posto del passeggero.
-Luce, rilassati- la invitò il suo compagno, flashandola con un sorriso che le fece solo venire voglia di prenderlo per il collo.
Dannato cretino! Sorrideva lui!
Cosa c’era mai da sorridere?! Niente, proprio niente!
Lucy chiuse gli occhi, imprecando tra i denti, pregando mentalmente di non restarci secca.
-Okay ci siamo- mormorò Natsu, facendole riaprire gli occhi di scatto.
-Ci siamo?! Ci siamo per c… Che diavolo stai facendo?!?!- si strozzò quasi con la propria saliva Lucy quando lo vide saltare via dal posto di guida per dirigersi nel retro del furgone.
-Puoi sostituirmi un attimo alla guida, ti spiace?!- le chiese, sempre strafottente e Lucy lo fissò a bocca aperta aprire una specie di porta che conduceva nella zona posteriore del mezzo.
Rapida la bionda saltò sull’altro sedile, afferrando il volante per mantenere dritta la traiettoria del furgone, chiamando Natsu a gran voce.
-Dragion!-
Nessuna risposta.
-Ehi Dragion!! Rispondi!-
Silenzio totale.
-Natsu!!!-
Il nulla assoluto.
Poi improvvisamente un tonfo, come un corpo che cadeva fuori e Lucy si sentì gelare il sangue nelle vene.
Se quel deficiente di Natsu si era lanciato fuori dal furgone per affrontare da solo i centauri o fare da esca lei… lei…
Merda, merda, merda!
Si poteva immaginare una situazione più schifosa?!
Alla guida di un furgone impazzito, inseguita da dei delinquenti senza scrupoli e con il dubbio che il suo migliore amico stesse per morire.
Esattamente, cosa si supponeva che facesse?!?!
-Questa me la paghi Natsu- mormorò tra i denti, sterzando per evitare un tronco caduto di traverso.
Il rombare di un nuovo motore si sommò a quello del furgone e Lucy lanciò un’occhiata allucinata fuori dal finestrino solo per vedere una delle moto approcciarsi, raggiungendo l’altezza dell’abitacolo.
Oh magnifico! Magnifico davvero!
Abbassò il finestrino tenendo gli occhi sulla strada, con l’intenzione di insultare pesantemente il centauro che stava per raggiungerla, consapevole che tanto, anche se le si fosse parato davanti lo avrebbe travolto volente o nolente con i freni rotti.
Ma quello che sentì appena il vetro si fu abbassato la fece sobbalzare, impreparata.
-Ehi Luce!!!-
Si girò sconvolta e a occhi sgranati.
-Natsu?!-
Perché mai Natsu le stava sfrecciando accanto in sella a una moto?! E da dove arrivava quella moto?!
-Hai visto che spettacolo?!- le chiese il rosa tenendo il tono alto per sovrastare il rumore dei motori, sorridendo trionfante.
-Ma da dove arriva?!?!-
-Era nel retro del furgone!-
Lucy sbatté le palpebre interdetta.
-Perché tenevi una moto nel retro del furgone?!-
-Per le emergenze!- ribatté come se fosse ovvio.
-Emergenze tipo?!-
-Tipo questa! Ora devi saltare su!-
-Eh?!!-
Ma stava scherzando vero?! Doveva saltare sulla moto dal furgone in corsa?! Tutta quell’alta velocità doveva avergli fuso il cervello!
-Salta sulla moto!- ripeté Natsu.
-Non ci penso nemmeno!-
-Luce non c’è tempo di discutere! Il burrone è sempre più vicino!-
Lucy si girò di scatto scioccata.
Si era completamente dimenticata del burrone.
Merda! Merda, merda, merda!
Doveva fare qualcosa! Subito!
-Luce!- la chiamò Natsu, agitato stavolta.
Era una follia, sarebbe morta, lo sapeva.
Maledizione!
-Luce!!!-
-Dragion se ci resto secca ti ammazzo!- lo minacciò mentre spalancava la portiera e saltava giù attenta a tenere le gambe divaricate proprio un attimo prima che il furgone si schiantasse.
Chiuse per un attimo gli occhi per riaprirli una volta atterrata proprio dove doveva atterrare. A cavalcioni della moto tra le braccia di Natsu, con il proprio petto schiacciato contro il suo. Senza pensare, portò le mani intorno al suo torace, tenendosi saldamente alla sua giacca, e posò il mento sulla sua spalla per non ostruirgli la visuale.
Da quella posizione poteva vedere la strada che si stavano lasciando alle spalle e trattenne il fiato quando uno dei centauri spuntò dal nulla da in mezzo agli alberi e la presa di Lucy su Natsu aumentò.
-Natsu!- lo chiamò agitata -Ci stanno per…- le parole le morirono in gola quando Natsu sterzò di colpo, allontanandosi dal sentiero battuto e nascondendosi alla vista dei nemici prima che potessero individuarli.
Pochi attimi e un potente boato risuonò nella foresta, come se ci fosse appena stata un’esplosione. Lucy sobbalzò, aderendo ancora di più al corpo di Natsu, mentre molti uccelli volavano via dal loro rifugio tra i rami e il rosa sorrideva soddisfatto.
-Perfetto- mormorò appena ma Lucy gli era talmente stretta addosso che riuscì a sentirlo senza problemi.
-Cosa è perfetto?!- chiese, non certa di volerlo sapere.
-Il furgone. È saltato in aria e ora penseranno che siamo morti-
-E cosa c’è di perfetto scusa?!- domandò isterica la bionda.
-Non ci daranno più la caccia, no?!- le fece notare Natsu con ovvietà.
Lucy rimase in silenzio, dandosi mentalmente della stupida per non esserci arrivata da sola. Ma non poteva farci niente, già normalmente non era la più furba dei due e se ci si metteva la tensione – tensione, non paura! Lei non aveva paura! Mai! – accumulata durante la fuga, ragionare era un’attività davvero troppo complessa.
 Posò la fronte sulla spalla di Natsu, emettendo un profondo sospiro di sollievo e stringendosi più forte al suo corpo.
Era caldo e solido, Natsu, e così rassicurante quando era alla guida di uno dei suoi maledetti veicoli, così tanto che non riuscì a contenere un brivido mentre la tensione l’abbandonava per fare spazio al sollievo. Una reazione decisamente poco da lei, lo sapeva Lucy e lo sapeva Natsu.
E infatti il rosa non perse tempo a piegare appena la schiena all’indietro per poterla vedere in viso, senza cercare di nascondere la propria preoccupazione nel sentire la compagna così indifesa.
-Lucy?!- la chiamò piano -Stai bene?!-
La bionda sollevò il viso per rassicurarlo e, non appena incrociò il suo sguardo smeraldino e serio, la sensazione che qualcosa non andasse le strinse lo stomaco.
C’era qualcosa di sbagliato, profondamente sbagliato nel perdersi a quel modo negli occhi di Natsu in quel momento perché in effetti Natsu avrebbe dovuto…
-Razza d’idiota, non guardare me!- gli urlò contro capendo dopo alcuni secondi cosa non andasse di quella situazione -Guarda la str…-
La moto prese il volo quando la ruota anteriore colpì un tronco riverso in mezzo alla foresta e schizzò in avanti per parecchi metri prima di riatterrare bruscamente a terra, facendoli rotolare via per parecchi metri. La forza centrifuga dell’impatto divise Lucy da Natsu, nonostante la ragazza avesse conficcato le unghie nella camicia del rosa. Si raggomitolò su se stessa mentre colpiva più volte il suolo con il proprio corpo, rimanendo ferita e contusa in più punti.
Sollevò subito la testa quando riuscì finalmente a fermarsi e si guardò intorno frenetica e spaesata. Un lampo rosa attirò la sua attenzione e si alzò a fatica, correndo e incespicando verso Natsu, riverso a terra, immobile e inerme. Atterrò in scivolata accanto a lui e chinò il busto sulla sua figura incosciente, le mani ai lati del suo volto.
-Natsu- lo chiamò, circondandogli delicatamente la testa.
Con orrore percepì qualcosa di umido sui polpastrelli quando le dita sfiorarono la sua nuca.
Stava… sanguinando?! Dalla testa?!
-Natsu!- si agitò, perdendo la calma -Natsu, rispondimi! Apri gli occhi! Natsu!!!-
No, non era vero! Non stava succedendo! Non a lui! Non a loro!
Ma Natsu non rispondeva, non si muoveva, non reagiva e… non respirava?!
-Ommiodio!- soffiò, gli occhi pieni di lacrime -No! Tu non puoi morire! Non puoi lasciarmi!-
Si guardò intorno persa, boccheggiando. Doveva fare qualcosa, cercare aiuto.
Doveva salvarlo, in qualche modo, in qualsiasi modo!
Un pensiero la colpì e tornò a guardare il volto di Natsu, che sembrava così rilassato come se stesse dormendo, con nuova determinazione.
No! Non sarebbe morto! Non così, non quel giorno! Non senza che lei avesse tentato l’impossibile per salvarlo!
-Se ti azzardi a lasciarmi, Dragion, te ne pentirai fino alla fine dei tuoi giorni!- lo ammonì prima di chinarsi su di lei per cominciare la manovra di rianimazione e insufflare aria nei suoi polmoni.
Era a pochi centimetri dalle sue labbra ormai quando si ritrovò a fissare un paio di iridi verdi, decisamente molto stranite e decisamente molto vive.
-Che stai facendo?!- domandò Natsu, ancora un po’ stordito.
Lucy balzò all’indietro, finendo sedere a terra in mezzo all’erba.
Il sollievo la pervase così improvviso che nuove lacrime si formarono a tradimento nei suoi grandi occhi nocciola.
-Sei vivo- mormorò, realizzando poi cos’aveva appena detto.
Gli occhi le si asciugarono in un istante, Lucy ridivenne seria e omicida.
-Sei sveglio- aggiunse mentre si sollevava e si gettava verso di lui -Dannato idiota, cretino di un Dragion!!! Cosa pensavi di fare eh?!?! Mi hai spaventata a morte!!!- lo aggredì verbalmente mentre lo ribaltava a pancia in giù e procedeva a strangolarlo con il braccio.
-Lu… Cy…- protestò il rosa, già in debito di ossigeno.
-Cos’avrei fatto se fossi morto eh?!? Non ci pensi a me?!? Imbecille!!! Non mi puoi lasciare hai capito?!?!- continuò imperterrita finché un suono strozzato e decisamente poco bello a sentirsi non la interruppe.
Realizzando che forse stava stringendo un po’ troppo forte, Lucy mollò la presa e scese dal corpo dell’amico, tornando a sedersi tra l’erba, mentre Natsu si ritirava su, tossendo e sputacchiando.
La bionda lo osservò regolarizzare il respiro, pronta a scaricargli addosso un’altra salva di insulti non appena avesse avuto l’aria di stare bene, bene davvero. Ma non appena fu di nuovo di un colore vagamente sano, Natsu sollevò uno sguardo ammiccante su di lei, accompagnato da un ghigno arrogante che sarebbe anche stato normale se solo si fosse trovato dentro l’abitacolo della sua macchina.
Ma Natsu era tra l’erba della foresta di Edolas e quell’improvvisa inaspettata sicurezza in se stesso prese Lucy in contropiede, la fece fremere violentemente e le provocò un caldo benessere al centro del petto tutto insieme.
-Che… che hai da guardarmi così?!- domandò mentre il calore saliva lungo il collo al suo viso.
-Non posso lasciarti eh?-
Lucy boccheggiò, realizzando con shock ciò che aveva detto e con quanta disperazione lo aveva detto.
-Beh! Sei il mio migliore amico no?!- protestò, il tono duro che contrastava con l’espressione imbarazzata, mentre distoglieva lo sguardo e lo puntava al suolo.
Passò quasi un minuto prima che Lucy si sentisse abbastanza sicura di sé da ordinare a Natsu di alzare il culo e tornare alla gilda ma prima di riuscire a proferire mezza parola si ritrovò ad arrossire di nuovo e più violentemente di prima. In uno slancio di coraggio che mai avrebbe creduto possibile, Nasu le si era avvicinato e ora le teneva il mento tra due dita per obbligarla a guardarlo negli occhi.
-Luce guardami- mormorò, mandandola in tilt.
Ma solo per alcuni secondi. Lucy tornò in sé e gli saltò addosso per punirlo di tanto ardore solo che, questa volta, Natsu era pronto. La afferrò per i fianchi, trascinandola a terra con sé, sopra di sé e, approfittando della sua sorpresa, ribaltò rapido le posizioni. La bloccò a terra, salendole sopra a cavalcioni, attento a non farle male, e tenendole i polsi fermi ai lato del capo. Il ghigno strafottente e dannatamente sexy  – lo era oggettivamente non è che lei lo trovasse sexy!!! –  ancora sul suo volto.
-Natsu…- lo chiamò la bionda, senza fiato -Che ti succede? Non siamo nella tua macchina- commentò, abbastanza stupidamente.
Non erano in una macchina, su una moto o su un fottuto drago!
Non erano su nessun mezzo di trasporto e allora perché si comportava così?!
Assomigliava così tanto al Natsu di Earthland e anche se non poteva negare che le piacesse quel suo lato aggressivo ogni tanto, lei voleva il suo Natsu, non quello dell’altra Lucy!
Per tutta risposta, il rosa si piegò per parlarle direttamente all’orecchio.
-No hai ragione ma Levy mi ha fatto notare una cosa- mormorò, provocando brividi lungo la sua spina dorsale.
Incapace di parlare, deglutì rumorosamente e Natsu lo prese come un invito a continuare.
-Ci sono certe cose che si possono fare che assomigliano a quando si cavalca una moto… ma senza la moto…-
Lucy sgranò gli occhi scioccata.
Aveva… aveva sentito bene?!
Oh avrebbe ucciso Levy! Eccome se l’avrebbe uccisa!
Ma prima…
Sorrise soddisfatta quando Natsu si irrigidì, emettendo un suono soffocato.
Bene, lo aveva centrato in pieno nelle palle.
Indifferente, lo guardò accasciarsi al suolo di lato e si rimise in piedi, battendo le mani tra loro come a volerle pulire dalla farina.
Si stava già allontanando che una voce acuta e implorante la raggiunse.
-Lucy… Sc-scusa… io non… non volevo…- piagnucolò Natsu e Lucy si irrigidì.
Era tornato! Il suo Natsu era tornato, finalmente!
Fingendo noncuranza, gli lanciò un’occhiata da sopra la spalla proprio mentre il rosa si rimetteva in piedi mantenendo le mani a coppa sul cavallo dei pantaloni.
-Non essere arrabbiata. Per… per favore- aggiunse, corrugando le sopracciglia e abbassando lo sguardo da cucciolo abbandonato al suolo.
Lucy tremò, immobile dov’era.
Poi, senza pensare, tornò sui propri passi e coprì la distanza che li separava, afferrandolo per i baveri della giacca e trascinandoselo addosso per unire le loro labbra. Lo baciò passionalmente qualche secondo, separandosi da lui prima che avesse il tempo di reagire o rispondere.
Quando si separarono, Natsu era sconvolto e senza fiato e Lucy aveva le lacrime agli occhi.
-Luce, che cosa…-
-Credevo davvero che stessi morendo. Non farlo mai più- soffiò con voce rotta e Natsu sgranò ancora di più gli occhi prima di mettere su un’espressione seria e determinata.
Forte e rassicurante come sulla moto poco prima, la avvolse nelle sue muscolose braccia, trascinandola al sicuro sul suo petto. Così raggomitolata e tremante contro di lui, Lucy sembrava improvvisamente minuscola e fragile.
-S-scusa Luce. Non volevo spaventarti. Ma puoi stare tranquilla. Non vado da n-nessuna parte io… non t-t-ti lascerò m-mai- le mormorò con una voce incerta che la fece sorridere.
Parlava in modo così titubante solo perché erano sulla terraferma ma i suoi gesti erano conferma che intendeva davvero ogni parola pronunciata.
Quello era il suo Natsu ed era così che lo voleva. E a quanto pareva lei non era la sola dei due ad avere iniziato a provare qualcosa per l’altro.
Afferrò la sua giacca con le mani, bisognosa di più contatto e di sentirlo vivo sotto il suo tocco.
-Natsu…- mormorò con il viso nascosto nella sua maglietta.
-Dimmi…- la invitò lui, dolce e suadente.
-Riguardo quelle… mmm… “cose” di cui hai discusso con Levy…-
Lo sentì rabbrividire, di paura probabilmente, e trattenne a stento una risata.
-S-sì?-
-Dicevi tanto per dire o…-
-L’ho detto perché lo penso davvero Luce!- la interruppe subito, con un ritorno di fermezza e determinazione.
La allontanò da sé per poterla guardare in viso.
-E non tanto per passare una serata ma… p-perché s-s-s-sei t-tu…- aggiunse, arrossendo violentemente e distogliendo lo sguardo.
Lucy lo fissò per un attimo, pensando che probabilmente stava pregando mentalmente che lei non lo pestasse a sangue, per poi ghignare con malizia.
Si allontanò da lui, camminando sensualmente in direzione della moto riversa al suolo.
-Quand’è così, dovremo darci una mossa a tornare alla gilda- cominciò mentre si piegava per sollevare il mezzo di trasporto da terra e rimetterlo in moto -Non vedo l’ora di mettere in pratica questa teoria di Levy- lo informò facendolo sobbalzare, incredulo.
Gli lanciò un’occhiata da sopra la spalla.
-E solo perché sei tu- soffiò, con una luce negli occhi che era un perfetto mix di amore e passione.
Natsu si illuminò a quelle parole, sorridendo come solo l’uomo più felice del mondo potrebbe sorridere.
Non avrebbe mai immaginato che Lucy potesse ricambiare i suoi sentimenti, figuriamoci iniziare una relazione con lui, tsundere com’era.
E nemmeno avrebbe mai immaginato che il giorno dopo non sarebbe stato neppure in grado di camminare con le proprie gambe al mattino e che così sarebbe stato per molti giorni a venire, finché il corpo non si fosse abituato ai nuovi estenuanti ritmi della loro vita di coppia.
Più di ogni altra cosa, però, Natsu non avrebbe mai immaginato che potesse esistere qualcosa di più bello e soddisfacente che cavalcare la sua moto, ma lo avrebbe scoperto presto.
Così come Lucy avrebbe scoperto presto che Natsu era davvero il miglior pilota del mondo.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: ___Page