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Autore: Yasha 26    04/05/2016    3 recensioni
L'avevo annunciata ed eccola: la long version della os Odio il giapponese antico! ^_^
Solito cliché della storia alunna/professore? Sì e no.
La giovanissima Yukiko si innamora di Akira, suo nuovo vicino di casa e affascinante laureando, che sogna di diventare insegnante. Il suo è un amore ampiamente corrisposto.
I guai tra i due cominciano quando Akira viene assunto proprio nell'istituto in cui andrà a studiare Yukiko, diventandone il professore.
Tra bugie agli amici, fughe romantiche, regali speciali e gelosie furiose, i due lotteranno per tenere segreta la loro relazione, per non far perdere il posto al bel professore.
E in tutto questo, cosa c'entra il giapponese antico? Semplice... è l'unica materia in cui Yukiko va male.
L'unica che odia col cuore. Unica che segna le sue pagelle con voti bassissimi, infrangendo così una promessa fatta anni prima, soprattutto a se stessa.
E come se questo non fosse già abbastanza frustrante per lei, l’insegnante di tale materia è proprio Akira.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Casa dolce casa! Che meraviglia! - esclamo fiondandomi sul mio letto.
- Yuki, non fare movimenti tanto bruschi, ti prego! - mi riprende Akira, posando le valige.
- Tranquillo amore. Non mi sono buttata sopra un masso. Ah, a proposito… volevi vedere la prima foto di tuo figlio, no? Eccola qui! – ricordo, prendendo l’ecografia fatta qualche settimana fa.
- Il mio bambino! Chissà cosa sarà. - si chiede accarezzando la foto.
- Tu cosa vorresti? -
- Non importa. Mi va bene sia maschio che femmina. -
- Sai che questo è il tuo primo bambino, vero Aki? -
- Certo che sì! Che domande fai. Dato che quello di Kyoko non era mio, è normale che questo sia il mio primo bambino. E non sai come ne sono felice che sia con te! In fondo, ho tutto questo grazie a Eiji. Sai, ci ho pensato… voglio provare a riallacciare i rapporti con lui. Tu che ne pensi? Ti darebbe fastidio? -
- E perché mai dovrebbe? -
- Perché ci sarebbe spesso la figlia di Kyoko. -
- La bambina non mi ha fatto nulla. Non ha colpa se la madre è la regina delle troi… -
- Yukiko! - mi rimprovera lui.
- Uffa! E cavolo con questa mania! E’ troppo piccolo perché capisca le parolacce Akira! E’ talmente microscopico che non avrà nemmeno le orecchie! -
- Non m’interessa! Non voglio sentire uscire quel genere di parole dalla tua bocca! -
- Va bene! Mi arrendo professore. Ora andiamo a letto che sono distrutta, dai. – propongo, uscendo dal bagno dopo essermi spogliata. Lui è già sotto alle coperte.
- Sì, ottima idea. – risponde, distendendosi tranquillamente.
Lo osservo qualche minuto sbalordita. Ma come, non mi dice niente? Sono con una sottoveste nera con bordi in pizzo, corta e attillata… e lui vuole dormire???
- Beh? - gli dico, aspettando come una scema chissà cosa.
- Beh, cosa? – domanda, girandosi a guardarmi.
- Ti vuoi addormentare davvero? - chiedo stupita.
- Perché, tu che vuoi fare? -
- Mi sembra strano che non ci provi nemmeno, come tuo solito. -
- Ma sei hai detto che sei distrutta! - mi ricorda lui.
- Ma tu di solito non mi ascolti e mi provochi ugualmente! -
- Ma tu di solito non sei stata incinta! Devi riposare Yuki. -
- Uff… - sbuffo irritata, stendendomi più comoda e dandogli le spalle. Questa storia che devo riposare mi ha rotto!
- Che moglie capricciosa che ho! Dai, vieni qui. - dice prendendomi per i fianchi e tirandomi su di lui. Accidenti, che forza che ha!
- Lascia stare dai. Hai ragione tu, è meglio che riposi. - rispondo accoccolandomi sul suo petto.
- Eh no, monella! Ormai mi hai stuzzicato e ne devi pagare le conseguenze! – sostiene, sollevandosi e mettendomi a cavalcioni sulle sue gambe, togliendomi velocemente la  sottoveste.
- Ma Akira… -
- Niente ma! - replica baciandomi, mentre le sue mani dai miei fianchi salgono sul mio seno.
- Aki… - sospiro al suo tocco.
- Sei una tentatrice Yukiko. – sussurra sensuale al mio orecchio, facendo scorrere nel frattempo una mano dietro la mia schiena nuda e avvicinandomi meglio sul suo bacino.
- Ti dispiace? – chiedo, mentre ormai sento chiaramente tutta la sua eccitazione. Solo ora mi accorgo che è nudo. Allora lo ha fatto apposta per vedere come reagivo!
- No, affatto! - risponde sogghignando, notando che ho capito il suo “giochino”.
Per adesso lascio correre, ma dopo me la paghi mio caro. Oh sì!
 
Il giorno dopo andiamo a casa di mia madre e lì troviamo ad aspettarci tutti i nostri amici. Bene, almeno annunceremo una volta sola la notizia della mia gravidanza.
Dopo alcune chiacchiere di routine, tipo come è andato il viaggio, com’era l’Italia e se avevamo portato souvenir, le mie intenzioni di annunciare la mia gravidanza in modo delicato, per via del nonno, vanno a farsi benedire.
- Yukiko, sai che ti trovo diversa dall’ultima volta che ti ho visto un mese fa al matrimonio? Sei ingrassata per caso? - chiede molto amabilmente Yuu, ferendo la mia già poca autostima di donna gravida.
- Te lo avevo detto che già si vedeva! Ma tu hai detto no! Diventerò una balena! - mi lamento con mio marito.
- Ma io non ho notato differenza a parte il seno più pieno. - risponde lui, grattandosi la fronte.
- Ma a quanto pare sono già ingrassata! Possibile non conosca il corpo di tua moglie? -
- Scusate, ma di che state parlando? - ci chiede Ryoko incuriosita.
- Ah beh ecco… volevamo dirlo in maniera diversa ma… -
- Yukiko è incinta! Aspettiamo un bambino! - annuncia Akira, precedendomi con un sorriso a trentadue denti.
Vederlo così entusiasta mi fa tenerezza. Da quando ha saputo che sono incinta, non smette di coccolarmi. Parla addirittura col bambino, come se potesse già sentirlo.
- Wow! Davvero? E di quante settimane sei? Due? Tre? - domanda Ai.
- Veramente quasi sette. -
- Cosa? Quasi sette? Ma allora sei partita già incinta? - chiede Ai sorpresa.
- Già… - rispondo, non capendo il motivo della sua reazione.
- Ai, mica sarai così ingenua da pensare che quei due si fossero sposati casti, vero? - le spiega Eri.
- Beh… in effetti sì. - risponde imbarazzata.
- Mi spiace deluderti dolcezza, ma il mio amico ci dà già sotto da quasi tre anni, come me del resto! -
- MASUMI!! - lo richiamiamo io, Akira e una Ryoko con occhi pieni di rabbia, che non manca ovviamente di colpirlo.
- Sei un imbecille! Un idiota! Un cretino! Prima o poi giuro che ti lascio, brutto cretino del cavolo! - gli inveisce contro Ryoko, arrossendo.
- Ma che ho detto? - domanda quello stupido.
- Masumi, più passano gli anni, più il tuo cervello evapora! Ma ti sembrano dichiarazioni da fare, soprattutto con la famiglia di Yukiko presente? - gli fa presente Touya, ed io solo ora mi ricordo che il nonno era con noi!
- Oh cavolo, nonno… tutto bene? – domando, vedendolo svenuto per lo shock.
- Tranquilla cara, tutto bene. Si riprenderà. Comunque non ha sentito quasi nulla. E’ svenuto quando hai detto di essere incinta. – sorride mia madre, sventolandolo con un panno.
- Scusate, non ci ho pensato. - si scusa Masumi.
- Questo è il problema, Masumi! Tu non pensi! - replica Akira infastidito.
- Chissà se è una bambina o un bambino! Che bello! Congratulazioni! -
- Grazie Himeko. Comunque è presto per saperlo e noi interessa solo che sia in ottima salute. -
- Yukiko ha ragione. Qualunque sesso andrà benissimo. Anche perché non sarà certo l’unico che avremo. - afferma Akira, tutto contento.
- Scusami, ma quand’è che avresti deciso che questo non sarà figlio unico? - chiedo curiosa.
- Da prima di conoscerti amore mio. Ho sempre desiderato una famiglia numerosa. E uno o due figli non fanno certo una famiglia numerosa. – sostiene lui.
- Ah… che bello! E sentiamo, quanti figli avresti programmato per il mio povero utero, se posso saperlo? - domando con una vena pulsante sulla fronte. Già gli ormoni impazziti mi rendono nervosa, e lui non mi aiuta di certo!
- Beh… forse è meglio parlarne in privato cara. Non cominciare ad arrabbiarti. - tenta di calmarmi, notando la mia espressione.
- Non pensare di averla scampata “caro”! A casa facciamo i conti! -
- Ma povero il mio Aki-chan! Yukiko, non trattarmelo così male! Non disperare mio amato, ti darò io tutti i figli che vuoi! - esclama Yuu, con aria felice.
- Idiota, sei un maschio! Non puoi partorire! – fa presente Touya al suo compagno.
- Ma la scienza oggi fa miracoli, non lo sai Tou-chan? - replica Yuu offeso.
- Grazie amico, ma credo che non accetterò la tua proposta. Cercherò di convincere mia moglie. - si affretta a rispondere Akira.
Nonostante l’arrabbiatura di prima, scoppio in una risata che trascina anche gli altri. Yuu è insostituibile! Se non esistesse bisognerebbe inventarlo.
- Piuttosto ragazzi, già che siamo in vena di sorprese, dobbiamo darvi la nostra! - interviene Ryoko
- E quale? - le chiediamo in coro.
- Masumi mi ha chiesto di sposarlo! - annuncia euforica.
- Ma dai? Davvero? - dico sorpresa.
- Finalmente ti sei deciso, razza di donnaiolo! - risponde Akira.
- Eh già, era ora mettessi la testa a posto, depravato! - continua Touya.
- Un vizioso in meno in giro! - replica Yuu.
- Lo conosco poco, ma già tanto mi è bastato a comprenderne la dissolutezza. Sei sicura di quello che fai Ryoko? - chiede infine Kenta. La faccia di Masumi è una maschera di odio puro, credo scoppierà!
- Insomma, la volete finire di offendermi?! Ma che amici siete? - esplode lui, rosso in viso.
- Ahahaha dai Masumi, non prendertela. Lo dicono perché ti vogliono bene! -
- Non ne sarei così sicuro Yukiko! – sbotta lui, mentre noi continuiamo a ridere.
La serata trascorre in totale allegria. Mio nonno, dopo essersi ripreso, è stato molto felice di sapere che presto diventerà bis nonno. Tutto finalmente procede come deve.
Le settimane passano tranquille. Akira è ritornato a lavoro serenamente, godendosi finalmente il suo tanto amato lavoro da professore.
Io mi occupo della casa e di dare ripetizione ai bambini più piccoli. Un modo come un altro per guadagnare qualcosina. Sono al quinto mese di gravidanza. Oggi ho la visita dal ginecologo per vedere come vanno le cose e scoprire il sesso del bambino. Aspetto solo che Akira venga a prendermi, ma è in ritardo.
- Yukiko! Eccomi! - mi chiama lui dal giardino.
- Akira, finalmente! Ma dov’er… - mi zittisco, osservando ciò che ho davanti. – Ehi, ma quella cos’è? - chiedo guardando l’auto dalla quale è sceso.
- La nostra nuova auto, tesoro! Non potevi certo spostarti ancora con me in moto con quella pancia. – spiega, mentre mi avvicino all’auto.
- Wow, che bella! E l’hai presa oggi? - chiedo sedendomi. Com’è comoda!
- Sì, ho voluto farti una sorpresa. Però l’ho presa a rate. Con l’arrivo del bambino non potevo fare spese pazze in una volta. -
- Mi sembra giusto, ma ora andiamo Akira. Siamo già in ritardo! - dico guardando l’orologio, così mio marito si avvia verso lo studio del dottore.
 
- E’ un bel maschietto, signori Yamada. - ci rivela il medico.
- Un maschio? Avremo un maschio, Yukiko! Il mio ometto! E’ meraviglioso! - esulta felice Akira.
- Sì, è meraviglioso. Il nostro bambino… - rispondo con le lacrime agli occhi, guardando lo schermo dell’ecografo.
Adesso riesco ad immaginare il viso mio figlio. Non è più solo un’immagine puramente indicativa. Avremo un bellissimo bambino. Nonostante fossi contraria ad averne uno così presto, non posso nascondere di esserne felice. Immensamente felice!
Passano altre settimane. Ogni giorno che passa lo avverto muoversi dentro di me. La sensazione di avere una vita dentro, che cresce grazie a te, che ha il tuo sangue… è indescrivibile! A volte credo mi capisca quando gli parlo, perché ad una mia domanda o ad un mio pensiero espresso ad alta voce, lui scalcia. E’ stupendo!
- Amore, piangi ancora? - mi domanda Akira vedendo le mie lacrime.
- Sì! E’ più forte di me. Sono troppo felice! -
- Per mia fortuna! Almeno gli attacchi di ira sono scomparsi lasciando il posto al pianto. Era diventato pericoloso starti accanto. -
- Oh andiamo Aki, mi sono scusata fino alla nausea per averti tirato quel piatto, che tra l’altro non ti ha colpito! - sbuffo annoiata dal ripeterlo per l’ennesima volta.
- E’ vero, ma se mi vessi colpito? - dice abbracciandomi, anche se con difficoltà. Ormai sfoggio un bel pancione di quasi nove mesi.
- Ti avrei baciato tutto il giorno il bernoccolo! - rispondo sorridendo.
- Allora fa’ finta di avermi colpito e baciami tutto il giorno. -
- E sentiamo, dove ti avrebbe colpito questo piatto immaginario? -
- Un po’ ovunque. Vieni, ti faccio vedere meglio in camera da letto dove mi hai fatto male. –
- Sempre il solito! – rispondo sorridendo, seguendolo nella nostra camera.
Per fortuna, il medico ha detto che possiamo vivere la nostra vita intima anche col pancione, anche fino poche ore prima del parto, ed io non voglio rinunciarvi. Anche perché dubito che dopo il parto ne avrò voglia. E per un bel po’ temo.
- Akira? - lo chiamo dopo un po’.
- Mmmh? -
- Penso che dovremo rivestirci adesso. -
- Perché? -
- Credo di avere avuto una contrazione. -
- Che cosa??? E me lo dici con questa calma?? - urla scattando subito fuori dal letto.
- E che dovrei fare? Urlare in giro per la stanza come fai tu? E poi me lo aspettavo. Oggi ho avuto più mal di schiena del solito. -
- Accidenti, e non potevi dirmelo? Non ti avrei fatto fare sforzi prima! Magari è stata colpa mia! – inizia a blaterare agitato.
- Non dire sciocchezze! Lo sai anche tu che il sesso in gravidanza si può fare, o pensi che il ginecologo sia cretino? Doveva capitare, punto! Aiutami ad alzarmi perché non ce la faccio. - gli chiedo. cercando di mettermi seduta.
Sta arrivando il momento che ho sempre temuto in questi nove mesi, e ho una paura folle! So che è doloroso, soprattutto se poi mettono i punti, ma devo farmi forza e affrontarlo con coraggio. Ma accidenti, il coraggio viene meno con queste fitte atroci!
 
 
 
******************
 
 
 
- Akira, ti prego calmati! Mi stai facendo sentire male a forza di andare avanti e indietro per la stanza! Stai scavando un solco quasi! - mi chiede lei, stesa sul letto e rannicchiata sul fianco.
- Io non capisco perché non vuoi andare subito in ospedale! Non sarebbe più prudente andarci ora? -
- Il dottore ha detto che devo aspettare di avere le contrazioni ogni cinque minuti, altrimenti mi rimandano a casa. Ci hai parlato anche tu due ore fa, lo hai scordato? –
- Non l’ho scordato, ma è mia moglie che vedo soffrire, non la sua! -
- Amore, stai tranquillo. Sto bene. Ma se ti agiti così non mi sei d’aiuto. Ho bisogno che tu mi stia vicino, soprattutto se vuoi assistere al parto. -
- Ok  tesoro, provo a calmarmi, hai ragione! -
Sono nervoso come mai in vita mia accidenti! L’attesa mi uccide! Credevo di essere pronto psicologicamente, ma sbagliavo. Anche se ho frequentato i corsi pre-parto con Yukiko, assistito alle scene “horror” dei video delle nascite dei bambini, letto libri e cavolate varie, mi sento agitato! Neanche dovessi partorire io!
Ok Akira, adesso calmati e fai vedere a tua moglie che può contare su di te! Su, forza e coraggio!
- Possiamo andare ora. Siamo a cinque minuti scarsi adesso. - mi avverte lei, tenendosi la pancia. Chissà che dolore poverina.
- Ok. Le valigie sono in macchina. Tua madre è già stata avvisata. Il preside anche. Il gas è chiuso, l’acqua pure… -
- Akira sbrigati! - mi chiama Yukiko già in macchina. Cavolo che fulmine! E menomale che sta male!
Comunque sono davvero fiero di lei. Si sta comportando da donna molto coraggiosa e matura anche se ha soli diciannove anni. Quello immaturo sembro io in questo momento. Ed io che sette anni fa temevo di essere troppo grande per lei. Mi complessavo di essere troppo vecchio per quella bellissima quattordicenne che mi aveva stregato con uno sguardo. Bella, fiera, determinata, sicura, intelligente, paziente.
Se anche me l’avessero predetto quel giorno in cui le chiesi di prestarmi una scala, non avrei mai creduto di trovarmi qui con lei, a sette anni di distanza, felice, sposato e con un figlio in arrivo. Mai avrei creduto di amare tanto una donna.
Dopo oltre dieci ore di travaglio di Yukiko e quasi venti minuti di dolore alla mia mano, stritolata con forza da mia moglie mentre spingeva, è nato il nostro bellissimo bambino, Shinichi (primo vero figlio). Dopo ciò che è successo con Kyoko, non trovavo nome più adatto di questo.
Il mio è il bambino più bello del mondo! Ne sono sicuro! Capelli neri con riflessi castani, occhi blu, che ha preso da mia madre, pelle chiarissima e guancette rosse. Sembra un bambolotto.
- Il mio bambino… - sussurro piano per non svegliarlo, mentre lo cullo. Si è appena addormentato e spero ci rimanga ancora un po’ per non svegliare Yukiko.
- Akira… -
- Amore, ti sei svegliata. Come ti senti? - le chiedo avvicinandomi.
- Come se mi avesse investito un camion, per il resto bene. – sorride lei.
- Hai visto che bello nostro figlio? -
- Ha preso tutto da te, per forza doveva venire così bello, no? - risponde stanca.
- Sei stata bravissima Yukiko. Hai saputo mantenere un controllo invidiabile senza mai gridare di dolore. -
- Infatti a quello ci pensavi tu. Una femminuccia piagnucolante in sala parto era più che sufficiente. - dice ridendo
- Grazie, eh? Mi hai quasi staccato una mano! - ribatto finto offeso.
- Tuo figlio mi stava quasi squartando come in una scena del film Alien, eppure non ho pianto. -
- Ti odio! -
- Io invece ti amo tanto! E amo anche il nostro bambino. - mi confessa accarezzandolo dolcemente.
- E pensare che non lo volevi. -
- Non è che non lo volevo. Avrei solo voluto aspettare qualche anno, ma ormai che c’è non potrei più farne a meno. –
Mentre cullo e accarezzo Shin, arrivano le prime visite.
- Ciao ragazzi! Auguri mamma e papà! - ci saluta Eiji, entrando con un mazzo di fiori e dei palloncini.
- Ciao! Grazie! Che belli! - risponde Yukiko allegra.
- Come state voi due? - chiede a Yukiko e poi guardando mio figlio, che ho posato nella culla.
- Oh noi stiamo bene! Quello che è stato peggio è stato il signorino qui seduto accanto a me! - gli rivela mia moglie divertita.
- Yukiko! - la chiamo infastidito. Non poteva tenerlo per sé?
- Che intendi? - domanda Eiji.
- Che lui ha gridato quasi tutto il tempo del parto solo perché gli stringevo la mano! -
- Non è vero che gridavo! Mi è uscito un piccolo urlo quando hai stretto un po’ di più. Esagerata! -
- Ahahahah, ok, ok, la smetto. A parte gli scherzi, stiamo tutti bene. E Ayumi dov’è? - domanda Yukiko.
- E’ con una mia… amica. – risponde lui, imbarazzato.
- Mmmh, amica “amica”? - chiedo curioso.
- Diciamo che ci stiamo conoscendo. E’ la maestra d’asilo di Ayumi, ma ci vado coi piedi di piombo. Sapete bene quello che provo ancora per quella donna, ma sto cercando di guardarmi intorno per darmi una possibilità, soprattutto a mia figlia, che merita anche lei una mamma. -
- Lo trovo giusto. Anche perché ricordati che Kyoko non è interessata a lei e mai lo sarà. Attendere il suo ritorno è assurdo. Goditi anche tu la vita, Eiji. Col tempo dimenticherai. -
- Grazie Akira, lo spero. Beh ora vado. Ci vediamo ragazzi e ancora congratulazioni! -
- Grazie e salutaci Ayumi! - gli dice Yukiko.
Poco dopo Eiji sono venuti anche gli altri a trovare Yukiko e a vedere il nuovo arrivato. Ovviamente l’arrivo di Masumi non passa inosservato alle infermiere, che non perdono certo occasione di schiaffeggiarlo come merita. Non cambierà mai. Nemmeno da sposato si dà una calmata quello stupido!
- Mio piccolo Shinichi, quando sarai un po’ più cresciuto, lo zio Masumi ti insegnerà come corteggiare le belle donne! – gli spiega lui, accarezzandogli una mano.
- Tu provaci e io ti spacco la faccia Masumi! -
- Che esagerato che sei Akira! Questo ometto dovrà pur imparare a sedurre una donna, no? -
- Lo imparerà da solo Masumi, grazie! - risponde Yukiko, leggermente irritata.
- Uff, che guastafeste che siete! -
- Sei tu che sei un idiota Masumi! - lo rimprovera Ryoko.
Dopo tutto questo chiacchierare, era normale che si udisse un forte ed assordante vagito, che reclama attenzione ma soprattutto cibo. Dopo aver chiamato un’infermiera che ha aiutato Yuki, ho assistito alla prima poppata di mio figlio. I nostri amici sono andati via per lasciarci il nostro momento di intimità. Sono tutte emozioni nuove ed intense che non dimenticherò mai. Mi sento l’uomo più felice del mondo.
Sette anni fa ero solo, deluso dalla vita, dall’amore e dall’amicizia, ma grazie a Yukiko, poco a poco, ho recuperato le cose che avevo perso, guadagnandone di decisamente migliori.
- Chissà cosa vorrà fare da grande. – mi chiedo ad alta voce, mentre lo guardo succhiare beatamente, con le manine strette a pugno sul petto di Yuki e gli occhietti chiusi.
- Non lo so, ma qualunque cosa andrà bene, non credi? -
- Certo. Però pensa che bello se anche lui volesse fare il professore. Tuo padre era un professore, io idem, magari anche lui lo sarà. Magari di giapponese antico come me! -
- Oh Kami, per favore! Mi ha torturata abbastanza quella materia! Quando la sento sto male! – esclama esasperata anche solo dal sentirla nominare.
- Io la trovo bellissima invece. Ma perché non ti piace? Non l’ho mai capito! -
- Akira, non è che a me non piace… io ODIO IL GIAPPONESE ANTICO! Come devo dirtelo? -
A queste parole, Shinichi smette di succhiare e inizia a ridere, guardando la madre. Chissà perché…
Che nel suo futuro ci sia qualcosa che avrà a che fare col giapponese antico? Beh, mi auguro per la salute mentale di Yukiko di no!
 
 
 




 
 
 
Il kanji del nome Shinichi così scritto    真一     si traduce con “primo vero figlio” 
 
 
E con questo capitolo si chiude la storia di Aki e Yuki ^_^
Grazie a tutti quelli che hanno seguito questa folle avventura, nata da un mio sogno ^_^
Grazie infinite per le vostre recensioni, che mi hanno spronata ad andare avanti nonostante volessi interrompere la storia ^_^
Grazie di cuore anche a chi non ha recensito ma ha letto, anche se non so chi siete, grazie ugualmente per aver dedicato minuti preziosi della vostra vita a leggere le mie cavolate XD
Grazie grazie grazie <3 <3 <3 <3 <3
Ci si rilegge (forse XD)
Baci Faby <3 <3 <3 <3 
 
   
 
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