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Autore: Hilary94100    04/05/2016    5 recensioni
One Shot basata sull'episodio La Precipitazione dell'Orso.
"Non ho mai avuto un coito in una baita nella foresta mentre pioveva, su un divano, davanti ad un caminetto acceso" dichiarò, tutto di un fiato.
Questa volta, però, senza nessun ripensamento.
Ad Amy iniziarono a tremarle le gambe per quello che aveva appena udito.
Per fortuna, nonostante avessero smesso di ballare, ancora non si era staccata da lui.
Altrimenti sarebbe crollata a terra come un sacco di patate.
"C…cosa hai detto?" balbettò, sgranando gli occhi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Leonard Hofstadter, Penny, Sheldon Cooper
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Games Love

<< Beh, abbiamo tutti un passato >> sentenziò Amy, posando il bicchiere di vino sul tavolino di fronte a sé, dopo lo sconvolgimento del suo fidanzato riguardo al fatto che avesse premuto tutti i bottoni di un ascensore.

Aveva dieci anni quando accadde.

Si trovava in un ufficio pubblico con sua madre.

Non ricordava il motivo preciso per cui andarono, ma rammentava perfettamente che l’edificio avesse venti piani.

Una volta entrate in ascensore, dirette al diciassettesimo piano, s’imbatterono in un uomo in giacca e cravatta, ben distinto, con una ventiquattro ore in mano.

Ma da come guardava assiduamente l’orologio, ad Amy parve che fosse in ritardo.

Forse per una riunione.

Curiosa, gli chiese, più di una volta, del perché fosse tanto agitato.

L’uomo, però, continuava a dirle di stare zitta e che non erano affari suoi.

Così, presa da un impeto di rabbia, senza pensarci due volte, fece scivolare la sua mano su tutti i bottoni dell’ascensore.

Ovviamente sua madre, per punizione, l’aveva rinchiusa nell’armadio per tutto il resto della giornata.

<< Non ho mai… >> continuò la ragazza, che ancora non si era stancata di quel gioco.

Guardò Sheldon che attendeva impaziente una sua affermazione.

Anche a lui sembrava che non lo annoiasse ancora.

Sorrise, vedendolo così a suo agio con lei.

<< Non ho mai baciato un ragazzo davanti ad un caminetto acceso >> espresse Amy, di colpo, senza riflettere.

Quando vide il suo fidanzato iniziare a bere con nonchalance, aprì la bocca dallo stupore, non sapendo di preciso cosa dire.

No, era impossibile.

Sheldon non aveva mai avuto una ragazza prima di lei.

E di certo, anche se l’avesse avuta, non l’avrebbe mai baciata, visto come era restio al contatto fisico quando l’aveva conosciuto quasi sei anni prima.

O forse era davvero possibile.

Infondo, come aveva detto lei poco fa, tutti avevano un passato.

Era talmente presa dai suoi pensieri che, quando avvertì la mano di Sheldon accarezzarle la guancia, sussultò.

Il cuore iniziò a batterle forte, quando avvicinò il volto al suo.

Imbarazzata, distolse lo sguardo.

Ora aveva capito tutto.

Ma, per sicurezza, era meglio domandare.

<< Sono io quella ragazza?  >>

Per tutta risposta, il fisico teorico la costrinse ad alzare il viso per sfiorare le labbra con le sue, dolci e calde, che sapevano di vino rosso, che non aspettavano altro che essere baciate.

<< Viviamo in una società contenziosa. Mi occorre una risposta verbale >> lo prese in giro Amy, dopo essersi staccata, seppur controvoglia, da lui.

Sheldon alzò gli occhi al cielo, pensando a quando le avesse fatto la stessa affermazione.

Anche se in modo leggermente differente.

<< Sì, sei tu >> replicò.

<< Ok, ora tocca di nuovo a me >> continuò, cercando di riprendere il controllo di sé.

<< Non ho mai… >>

Ma la sua mente, in quel momento, era ancora occupata dal ricordo di quel semplice bacio che aveva dato ad Amy soltanto  una manciata di secondi fa.

La osservava mentre teneva tra le mani il bicchiere di vino.

Aveva qualcosa di diverso quella sera.

Non sapeva spiegare il perché.

Però lo stava facendo ridere.

Per davvero.

Improvvisamente gli venne in mente la volta in cui ballarono insieme sulla terrazza.

Entrambi, seppur per motivi diversi, avevano avuto un attacco di panico.

Ma quando avevano iniziato a danzare, quella sera, tutto il loro nervosismo scomparve.

Al suo posto sopraggiunse invece la felicità, poiché, entrambi, avevano fatto un altro passo importante nella loro “strana” relazione.

<< … ballato con una ragazza davanti ad un fuoco acceso >> sentenziò, salvo poi pentirsene immediatamente.

Ma che aveva detto?

Certo, lui era un ballerino eccellente, esperto nella rumba, nel valzer e nel cha cha cha.

Ma solo perché aveva preso lezioni contro la sua volontà.

E, ovviamente, lui era un genio.

E, di conseguenza, era praticamente impossibile che fallisse.

E poi come si poteva ballare senza musica?

Senza gli abiti adatti all’occasione?

Senza…

<< Vieni >> disse Amy, afferrandolo per mano, dopo aver bevuto, facendolo alzare dal divano e condurlo vicino al caminetto.

<< Lascia stare, non c’è la musica e poi non siamo vestiti appropriatamente … >> cercò di protestare Sheldon, inutilmente.

<< Chi se ne importa della musica. Ce la faremo da soli >> rispose la neurobiologa, prendendogli le mani per appoggiarle sui suoi fianchi.

<< … e poi, anche quando abbiamo ballato insieme la prima volta, qualche anno fa, eravamo vestiti così >> continuò, dopo aver messo le braccia intorno al suo collo.

Sheldon aprì la bocca per dire qualcosa, ma la chiuse subito dopo, riflettendo sulle parole della sua ragazza.

Ricordava perfettamente l’episodio in questione.

Dopo l’ennesima discussione con Priya, che a quei tempi stava con Leonard, decise di uscire con le ragazze, poiché avrebbero spettegolato dell’indiana, giacché, anche loro, a stento tolleravano la sua presenza.

Dopo aver preso qualcosa da bere, decisero di spostarsi in un luogo in cui si danzasse, poiché Amy, Penny e Bernadette avevano scoperto il suo talento di ballerino.

Fu in quell’occasione che ballò con una Amy fin troppo ubriaca.

All’epoca però era tutto diverso.

Entrambi si consideravano solo amici.

Entrambi odiavano il contatto fisico.

Entrambi quella volta ballarono  solo in modo “professionale”.

Ora, invece, erano fidanzati.

Non in modo “ufficiale”, ma lo erano.

Si erano baciati più di una volta, anche con passione, e ciò non dispiaceva a nessuno dei due.

Avevano avuto addirittura il loro primo rapporto sessuale-perché si amavano- e, come lui stesso aveva ammesso ad Amy, gli era piaciuto più di quanto si aspettasse.

Ripensò a quella sera d’inverno.

Pensò nuovamente al modo in cui reagì ai suoi tocchi e ai suoi baci, al modo in cui gli sussurrò il suo nome tra i gemiti, ai suoi capelli in disordine e a quello strano e affascinante luccichio negli occhi.

E al modo in cui si sentì appagato e sazio di piacere, dopo averle “regalato” i suoi genitali.

<< Non vuoi giocare più? >> gli domandò la neurobiologa, mentre si faceva condurre nelle danze.

<< Cosa? No… è solo che… >> farfugliò, incapace di articolare una frase di senso compiuto.

Accidenti!

Ma perché appena faceva qualcosa di “romantico” con la sua ragazza, il suo cervello non capiva più niente?

Poi, in un lampo, comprese.

In quel preciso istante, ad Amy brillavano gli occhi come la sera del suo compleanno.

Forse era per via del fuoco acceso che ricreava l’atmosfera delle candele.

In quel preciso momento, capì che non voleva trascorrere quasi un anno a ricordare quella serata, prima di riviverla un'altra volta.

<< Non ho mai avuto un coito in una baita nella foresta mentre pioveva, su un divano, davanti ad un caminetto acceso >> dichiarò, tutto di un fiato.

Questa volta, però, senza nessun ripensamento.

Ad Amy iniziarono a tremarle le gambe per quello che aveva appena udito.

Per fortuna, nonostante avessero smesso di ballare, ancora non si era staccata da lui.

Altrimenti sarebbe crollata a terra come un sacco di patate.

<< C…cosa hai detto? >> balbettò, sgranando gli occhi.

Sheldon sospirò.

<< Hai capito benissimo. Non farmelo ripetere una seconda volta >>

La ragazza abbassò lo sguardo, sentendosi nuovamente in imbarazzo.

<< Non avevi affermato che volevi aspettare il mio prossimo compleanno ? >>

Il fisico teorico si aspettava quella domanda.

E aveva la risposta perfetta da darle.

<< Il segreto per acquisire abilità in ogni campo è la ripetizione. Potrei utilizzare questa notte per apprendere nuove tecniche per… beh… per sconvolgerti totalmente a letto anche il prossimo 17 dicembre. Sempre se tu sei d’accordo >>

Amy sorrise, prendendo il bicchiere di vino per bere un bel sorso.

Sheldon era capace di dire qualunque cosa, pur di non ammettere che, dopotutto, anche lui aveva delle pulsioni sessuali e che stavano iniziando a manifestarsi sempre meno raramente.

 << D…devo considerare il tuo gesto come un si? >> le domandò, per essere sicuro.

La ragazza alzò gli occhi a cielo.

Ma poteva mai dirgli di no?

<< Si! >> rispose, iniziando a togliersi il cardigan viola.

Stava per iniziare a sbottonarsi la camicetta, quando il suo ragazzo la bloccò.

<< Che stai facendo? >> chiese, in preda al panico.

<< Mi sto spogliando. Altrimenti come faccio a eccitarti? >> disse, con sincerità.

<< Si, va bene, ma…ecco… non sarebbe meglio andare in camera? Insomma, Leonard e Penny stanno dormendo, però potrebbero svegliarsi a causa nostra ed entrare in soggiorno e vederci >> proferì, cercando di farla ragionare.

Ma tutto ciò che ottenne fu Amy che si liberò definitivamente dell’indumento che aveva addosso, gettandolo sul pavimento, rivelando un reggiseno di pizzo nero.

<< E allora? Tu hai quasi sempre visto e sentito i loro coiti. E poi, anche se stessimo nella nostra stanza potrebbero udirci >>

Sheldon aprì la bocca per risponderle ma la richiuse subito dopo.

Come sempre, ormai, la sua ragazza aveva ragione.

Per anni veniva reso partecipe degli amplessi dei loro amici.

Una volta tanto si potevano invertire le parti.

<< E sei stato tu stesso a dire che non avevi mai praticato un coito su un divano davanti ad un caminetto acceso >> continuò, ricordando ciò che aveva detto.

Il fisico teorico alzò gli occhi al cielo.

Maledizione a lui e alla sua precisione!

Guardò Amy che si stava togliendo gli occhiali, aggiustandosi i capelli.

Poi iniziò a disfarsi della gonna e delle calze, rischiando più di una volta di inciampare, rimanendo così soltanto in intimo.

Era stupenda!

<< Va bene. Ma faremo piano >> l’avvertì, arrendendosi alle sue emozioni, mentre si toglieva entrambe le magliette.

<< Promesso >> gli sussurrò, mettendogli le braccia attorno al collo e avvicinando il volto al suo.

Per lei, il momento antecedente al bacio era sempre il più bello.

Gli occhi puntati sulle labbra.

I respiri pesanti.

Il battito cardiaco irregolare.

Chiuse gli occhi e sorrise quando avvertì la bocca di Sheldon poggiarsi sulla sua, riempiendola di tanti piccoli e dolci baci.

Sentendo Amy abbandonarsi a lui, la prese per i fianchi e l’attirò a sé, premendo il corpo caldo contro il suo.

Le sfiorò le labbra con la lingua per poi penetrarle, facendola sussultare per la sorpresa a quella delicata ma decisa invasione.

La neurobiologa aprì di più la bocca, sentendosi stranamente audace, per farsi baciare più a fondo.

Tutto ciò le stava facendo perdere il controllo della mente mentre un brivido di desiderio iniziava a brulicare per tutto il corpo.

Si staccò da lui, giusto il tempo di riprendere fiato.

Ancora ansimante, fece scorrere le mani tremanti lungo il suo petto perfettamente scolpito, scendendo lungo l’addome, fino a sbottonargli i pantaloni.

<< Ciao >> salutò, maliziosa, dando uno sguardo all’evidente rigonfiamento sotto il tessuto delle sue mutande.

<< Che c’è? E’ una normale reazione fisiologica >> gli disse, ridendo, vedendolo arrossire e guardare da tutt’altra parte.

<< E poi è la prova che sei ancora attratto da me anche fisicamente e che quindi… beh… mi trovi tuttora bella >> continuò, seria.

Sheldon smise di guardarsi intorno per incrociare il suo sguardo.

<< Amy, io non smetterò mai di trovarti bella. Non lo mai ammesso apertamente ma… sono conquistato dai tuoi occhi, dal tuo naso, dalla tua bocca e da ogni singola curva del tuo morbido corpo. E poi sei intelligente. Non come me, ma lo sei. Amo il modo in cui ci capiamo a vicenda, spesso senza nemmeno parlare. E poi, grazie a te, ho fatto cose che prima non avrei mai minimamente immaginato di fare. E non riesco mai a essere arrabbiato perché, dopotutto, adoro il tuo modo di manipolarmi. Forse non lo sarai per gli altri ma per me, sei e resterai la donna più bella che abbia mai conosciuto. Fisicamente e intellettualmente >>

La neurobiologa lo guardò incredula.

Il suo ragazzo difficilmente le faceva dichiarazioni d’amore.

Ma quando accadeva, riusciva sempre a farla rimanere senza parole.

<< Davvero pensi tutto questo? >> gli chiese, accarezzandogli il viso, anche se sapeva benissimo la risposta, poiché la stava guardando con una dolcezza indescrivibile.

<< Si >> rispose, baciandola nuovamente sulla bocca, sapendo che quello era l’unico modo per farle capire che non stava mentendo.

Sorrise soddisfatto tra le sue labbra, infatti, quando capì che si stava slacciando il reggiseno, lasciandolo libero di accarezzare e baciare amorevolmente ogni centimetro del suo corpo, sentendo crescere l’eccitazione sempre di più.

Ad Amy sfuggì un ansito di piacere non appena avvertì la bocca di Sheldon a contatto con il suo seno diventato più sensibile, percependo un brivido nelle sue parti intime che la portò a sfilarsi le mutandine, bisognosa di non avere nessun ostacolo tra loro.

Sheldon si staccò un istante per accontentarla, liberandosi a sua volta della biancheria, come se anche lui non potesse più sopportarne la presenza.

Poi tornò a baciarla, nonostante avesse iniziato a farlo indietreggiare.

Lo fece accomodare nuovamente sul divano, mettendosi a cavalcioni su di lui.

<< Mi dispiace di averti dato dell’ immaturo e dell’ egoista >> gli sussurrò tra le labbra.

Solo ora si rese conto di non essersi mai scusato per quella volta.

Sheldon sospirò, guardandola negli occhi mentre gli scostava i capelli dal viso.

<< Non ti preoccupare, non sei l’unica ad avermelo detto >> la rassicurò, come per farle capire che doveva lasciarsi il passato alle spalle.

Così come aveva fatto lui, il giorno in cui le aveva donato la sua verginità.

<< Ora, però, possiamo passare al coito vero e proprio? Sai, sono sicuro che anche questa volta sentirai una grande piacere e godrai di un orgasmo sicuro ed intenso, grazie a me >> disse, facendo scendere le mani lungo la sua schiena.

Amy rise, appoggiando la fronte alla sua e mettendogli le gambe intorno ai fianchi, pronta ad unirsi a lui.

<< E se ti sbagliassi? >> gli domandò, sfidandolo.

<< Mi conosci per essere un uomo molto intelligente. Non pensi che, se mi sbagliassi, lo saprei? >> rispose, baciandola, facendo scivolare la lingua tra le sue labbra, spingendola con dolcezza e lentamente verso la sua erezione, guadagnandosi uno sguardo pieno di passione e sorpresa.

<< Oh Sheldon… >> sussurrò, ansimante, aggrappandosi a lui, avvertendo una sensazione di calore che s’irradiava a tutto il corpo.

Per la seconda volta, il suo ragazzo era stato in grado di lasciarla senza parole.

Stando in quella posizione, era lei che doveva prendere il controllo della situazione.

Ma Sheldon non aveva voluto.

Eppure non le importò affatto.

Aveva ancora tanto da imparare.

Molto probabilmente avrebbe combinato solo qualche guaio.

Invece il suo fidanzato sembrava così esperto, nei suoi movimenti lenti.

Eppure profondi ed intensi, pronti a soddisfare ogni richiesta del suo corpo.

La teneva stretta a sé in modo delicato.

Tuttavia, deciso, quasi avesse paura che potesse scappare da un momento all’altro.

E poi c’era il modo in cui la guardava.

Era pazza di lei, decisamente.

E questo la faceva sentire orgogliosa, doveva ammetterlo.

Però nei suoi occhi si poteva scrutare anche paura .

E non era una sua impressione, perché, durante ogni suo gesto, le domandava apertamente se andava tutto bene o se le stesse facendo del male.

Non seppe come riuscì a trattenersi dal piangere.

Come aveva fatto a definirlo egoista, se poi si rilevava tutto l’opposto?

Sapeva, comunque, come tranquillizzarlo.

Gli fece appoggiare la testa sulla sua spalla, accarezzandogli dolcemente i capelli.

Come si faceva con i bambini.

Nonostante stessero facendo cose da “adulti”.

E questo la faceva ridere.

<< Amy >> mormorò.

La ragazza gli prese il volto tra le mani, cercando nuovamente il suo sguardo.

Anche se lo aveva visto una sola volta, lo conosceva benissimo.

Era tutto concentrato su se stesso e sulle sue sensazioni.

Sapeva cosa stava per accadergli.

E voleva soltanto la sua approvazione per andare fino in fondo.

<< Non… non ti fermare >> lo implorò gemendo, stringendogli ancora di più le gambe attorno ai fianchi.

Bastò un istante e a entrambi parve di essere stati trasportati fuori dal tempo e proiettati in un universo magico.

Lasciarono che le loro menti si svuotassero e che fossero solo i loro istinti a dettar legge.

Ormai non avevano più neanche il controllo dei loro corpi.

Li lasciarono liberi di muoversi insieme, assecondando uno i  movimenti dell’altro, di continuo più penetranti e ardenti, sempre più smaniosi, mai sazi.

Amy avvertì un’energia crescere d’intensità, come se fosse racchiusa da tanto tempo dentro di lei, che aspettava solo di esplodere.

Quando raggiunse il culmine, urlò dal piacere, incurante che Leonard e Penny potessero sentirla, inarcando la schiena, contraendosi.

Sheldon la strinse nuovamente a sé, per dargli un bacio lento, dolce e profondo.

Doveva servire da tranquillante a quel corpo, scosso da fremiti potenti, lunghi e incontrollati, frutto di sensazioni forti e devastanti.

Esattamente come il suo.

<< Ti amo >> la sentì sussurrare tra le sue labbra, prima di allentare la presa su di lui e crollare dalla stanchezza tra le sue braccia.

<< Si. Ti amo anch’io >> rispose, cedendo anche lui con un brivido e abbandonandosi sul divano, mentre un sorriso compiaciuto comparve sulle sue labbra, visto che le sue supposizioni, ancora una volta, si erano dimostrate esatte.

<< Mi avevi promesso che avremmo fatto piano >> le ricordò, poi, accarezzandole la schiena, ancora tremante, senza fiato.

Doveva essere un rimprovero, ma nel tono della sua voce non ce ne era alcuna traccia.

Perché, dopotutto, neanche lui era stato poi tanto silenzioso.

Nel momento esatto dell’eiaculazione si era sentito così rilassato e in pace con il mondo che non era riuscito in nessuna maniera a sopprimere i gemiti e i mormorii che uscivano dalla sua bocca.

La sua ragazza meritava di ascoltare quei suoni.

Era un suo modo per dirle che, anche lei, non doveva fermarsi ma continuare.

Amy, ancora accoccolata contro il suo petto, ancora intenta a smettere di ansimare, rise di gusto.

<< Cosa ci posso fare se sei un prodigio anche a letto tanto da farmi perdere la coscienza? >> disse, maliziosa.

Sheldon la guardò.

Aveva un aspetto stropicciato e confuso.

I capelli in disordine.

In maniera esagerata.

Le guance rosse come quelle di una bambola.

Le labbra turgide in fiamme.

Il trucco sbavato.

Quel volto lo faceva ridere, tanto che era buffo.

Ma l’espressione che aveva avuto durante l’orgasmo…

Quella era davvero indescrivibile.

Anche per lui, che sapeva sempre cosa dire.

No.

Il coito non era ridicolo e degradante.

Se praticato con la donna della propria vita, si rivelava tutto l’opposto.

Fece scivolare due dita lungo il suo braccio fino ad incontrare la sua mano ed intrecciarla con la sua.

Amy guardò la sua mano sinistra giocare con quella di Sheldon.

Ripensò a ciò che le disse il giorno di San Valentino.

Le aveva detto che la loro rottura lo aveva aiutato a capire quanto fosse importante per lui e come la loro relazione, adesso, fosse diventata più solida che mai.

Eppure, si malediceva ogni volta che pensava al giorno in cui gli aveva comunicato la sua decisione di prendersi una pausa dal loro rapporto.

Se lo avesse fatto parlare per primo, anziché interromperlo, adesso su quella mano, più precisamente sul suo anulare, molto probabilmente ci sarebbe un anello di fidanzamento.

E adesso starebbero organizzando i preparativi del matrimonio.

Sicuramente in Texas.

Perché era impossibile che sua suocera li avrebbe lasciati sposare a “Gomorra”, in California.

Pensò a come sarebbero potuti essere gli inviti da spedire ai vari parenti ed amici.

Al ristorante e alla predisposizione dei tavoli.

Quasi sicuramente si sarebbe fatto aiutare da Rajesh.

E poi a ciò che tutte le bambine, lei compresa, sognavano almeno una volta nella vita.

L’abito da sposa.

Il suo lo immaginava bianco in stile principesco, con un corpetto a cuore-che avrebbe messo in risalto il suo seno e le sue curve- cosparso di piccolissimi diamanti che avrebbero riflesso la luce in modo dolce, senza dare nell’occhio, e una gonna ampia, in tulle e ricoperta di piccole perle, che le avrebbero dato un aspetto regale e romantico.

I capelli, poi, li avrebbe potuti acconciare come quando lei e le ragazze organizzarono il ballo di fine anno sulla terrazza di Leonard e Sheldon.

E, ovviamente, non poteva mancare il suo inconfondibile diadema.

Tutto ciò le risultava fiabesco e sexy allo stesso modo.

Fantasticò di percorrere la navata con Howard e Raj.

Voleva che fossero loro ad accompagnarla verso il suo futuro marito perché, dopotutto, era grazie a loro che adesso aveva degli amici, una vita sociale e soprattutto un ragazzo che l’amava così tanto da fare l’amore con lei.

Due volte.

Tutti l’avrebbero guardata a bocca aperta, per quanto sarebbe stata bella quel giorno.

E si.

Anche perché non avrebbero mai creduto che si sarebbe potuta sposare.

Ma lei, invece, avrebbe guardato lo sposo.

Perché come diceva Jane Nichols, la protagonista del film 27 Volte in Bianco, il puro amore era lì.

Pensò a tutte le smorfie che avrebbe potuto fare ogni qualvolta il prete avrebbe nominato Dio.

Alle sue, sicuramente “strane”,  promesse.

Allo scambio delle fedi.

E poi quando l’avrebbe dovuta baciare davanti a tutti.

L’avrebbe fatto davvero o l’avrebbe afferrata per mano per correre il più velocemente possibile fuori dalla Chiesa, mentre tutti i presenti, non sapendo cosa pensare, avrebbero iniziato a lanciar loro il riso?

Già immaginava Sheldon che le raccontava il motivo di quell’usanza.

I festeggiamenti, poi, in un modo o nell’altro, sarebbero andati per il meglio.

A renderla nervosa, invece, era l’ufficializzazione del matrimonio in camera da letto.

Avrebbero davvero “consumato” il loro rapporto, anche se non fosse stato il 17 dicembre?

Chissà come, il suo ragazzo, quella sera, aveva fatto un’eccezione.

Per non passare la sua prima notte di nozze in bianco, si sarebbe sposata proprio il giorno del suo compleanno.

A qualunque costo!

E poi, dopo la luna di miele in Svizzera per visitare l'acceleratore di particelle del CERN, sarebbero andati a vivere nell’appartamento di Sheldon.

Il “loro” appartamento.

In seguito, sarebbe arrivato il momento di pensare a concepire un bambino.

Quando il suo ragazzo le aveva detto che gli ovuli che si portava appresso avevano una data di scadenza, il giorno in cui lo lasciò, si era sentita davvero umiliata davanti a tutti i suoi amici.

Ma, ripensandoci, non aveva tutti i torti.

Non era più tanto giovane e, quindi, non poteva permettersi il lusso di aspettare diversi anni prima di metter su famiglia.

Ed era in quell’occasione che avrebbe dovuto convincere Sheldon a fare l’amore più spesso.

Immaginò di farlo provando le posizioni più “strane”, non soltanto in camera, ma anche sotto la doccia, appoggiati sul tavolo della cucina o sul pavimento come Lily e Marshall, i protagonisti di How I Met Your Mother.

Oppure, com’era successo poco fa, sul divano.

Più precisamente sul posto di Sheldon.

Vai a vedere che lo avrebbero generato proprio lì il loro figlio.

O figli, perché no?

Aveva elevate possibilità di rimanere incinta di due gemelli.

Ma anche tre!

Non si poteva escludere nulla.

Una famiglia numerosa era quello che sognava da sempre.

Sarebbe stata tutto l’opposto di sua madre e avrebbe avuto un ottimo rapporto con i suoi figli.

Certo, sarebbe stata severa quando sarebbe servito.

Ma si sarebbero potuti confidare con lei per qualunque cosa, bella o brutta.

Tranne che per alcuni argomenti, forse.

Tipo l’amore e i primi appuntamenti.

Quelli erano meglio lasciarli alla zia Penny.

<< Non ho mai chiesto alla mia ragazza di sposarla >>

Le parole le uscirono dalla bocca senza neanche sapere come.

Si morse il labbro inferiore.

Ecco.

Ora avrebbe ricevuto una bella ramanzina perché doveva raffreddare i motori, visto che aveva fatto l’amore con lei una seconda volta ed era già abbastanza.

Addio magia!

Ma perché allora non si sentiva rimproverare?

Si voltò verso di lui, gli occhi ancora fissi sulle loro mani intrecciate, e cacciò un sospiro di sollievo quando vide che dormiva beatamente.

Era così immersa nei suoi pensieri che nemmeno se ne era accorta.

Ovviamente non avrebbe mai rifiutato una proposta di matrimonio dopo aver fatto sesso.

Però voleva ricevere contemporaneamente l’anello e no in un secondo momento.

Mica se lo portava dietro ogni volta?

Quest’ipotesi, tuttavia, poteva anche essere plausibile, visto che, da quando ne era venuta a conoscenza, ogni volta che era possibile, dava una sbirciatina nell’appartamento del suo ragazzo, per vedere se riusciva a trovarlo.

Ma ogni volta non concludeva mai niente.

Forse era rinchiuso in una cassaforte di cui non conosceva l’esistenza?

Da come aveva capito, si trattava di un anello di famiglia, quindi antico.

Non era il classico solitario.

Era solo curiosa di vedere come era fatto.

Può darsi anche che, di punto in bianco, l’avrebbe trovato all’interno di uno dei cervelli che, quotidianamente, dissezionava al lavoro, sostituito da un tumore, dal suo ragazzo.

Mica era il tipo da metterlo all’interno di un bicchiere di Champagne?

O forse gliel’avrebbe chiesto semplicemente mettendosi in ginocchio, nel bar in cui si erano conosciuti.

Dove gli aveva comunicato apertamente e senza vergogna di voler evitare qualsiasi tipo di contatto fisico, coito compreso.

Si, come no!

Amy iniziò a stare scomoda in quella posizione, così, cautamente, lasciò la mano di Sheldon per alzarsi e rivestirsi.

<< Hai detto qualcosa? >> mormorò il fisico teorico, stropicciandosi distrattamente gli occhi, la voce impastata di sonno.

La neurobiologa, intenta a recuperare la biancheria dal pavimento, si bloccò, pensando se avesse sentito o meno ciò che aveva pronunciato poco fa.

Ma, dal suo sguardo, sembrava all’oscuro di tutto.

<< Non ho mai mangiato del cibo che sia caduto a terra >> dichiarò, cercando di cambiare argomento, rimettendosi le mutandine.

<< Lo voglio ben sperare! >> disse, facendo una smorfia di disgusto.

<< Adesso fammi pensare. Non ho mai preso una sospensione al liceo >>

<< E sappi che non c’entra niente il fatto che a quell’epoca ero un bambino >> continuò.

Amy, dopo essersi agganciata il reggiseno, prese il bicchiere di vino e bevve a lungo, sotto lo sguardo allibito del suo ragazzo.

<< Te lo ripeto, Sheldon. Abbiamo tutti un passato >> gli ricordò, con un sorrisetto da cattiva ragazza, mentre gli lanciava i boxer.

~

<< Ecco, Leonard! E’ così che si sconvolge una ragazza a letto! Non dovevo darti l’autorizzazione a bere, prima >> dichiarò Penny, intenta a spiare gli Shamy che finivano di vestirsi.

Non ricevendo alcuna risposta, si girò verso di lui.

Era a letto a leggere una rivista scientifica e indossava ancora le cuffie antirumore.

Avevano deciso di portarle per sicurezza per darle a Sheldon, nel caso in cui avessero fatto sesso.

Invece fu proprio il fisico sperimentale a indossarle, non appena udì il suo amico pronunciare la parola coito.

Lei, invece, appena udì quella parola uscire dalla bocca dello “strano” Sheldon, voleva sapere e-soprattutto-vedere di più, visto che la sua amica, legata da un accordo di riservatezza, non aveva potuto raccontarle niente di quella “famosa” notte d’amore.

Inoltre era impossibile che venisse scoperta.

La loro camera si trovava in un posto strategico della baita.

Poteva vedere tutto ciò che accadeva in soggiorno, senza alcun rischio di essere vista.

La rappresentante farmaceutica si avvicinò a suo marito, togliendogliele velocemente, facendolo trasalire.

<< Oh, bene. Hanno già finito? >>

La ragazza si passò una mano tra i capelli, pensando a come dirgli che i loro amici si erano intrattenuti su quel divano molto, ma molto, a lungo.

Si era immerso nella lettura così profondamente tanto da non accorgersi di quanto tempo fosse trascorso.

<< A dir la verità ci hanno dato dentro per più di mezz’ora-preliminari esclusi- e, a differenza tua, Sheldon non ha borbottato nemmeno una volta la teoria della relatività di Einstein   >>

 << COSA?! >> urlò sconvolto Leonard, sentendo che gli stava venendo un attacco di asma.

<< Anche se sono stata io a spiegargli cosa piace alle ragazze, sembrava proprio Jon Snow durante la prima volta con  Ygritte >>

<< Ok, basta così! Non continuare o avrò degli incubi a vita! >> la fermò il marito.

Di questo passo avrebbe finito col descrivere nei minimi dettagli anche i suoi genitali che, a questo punto, potevano essere definiti “perfettamente funzionanti”.

<< Comunque, secondo uno studio condotto fra cinquanta specialisti della Society for Sex Therapy and Reserch di Washington, un rapporto sessuale che supera i tredici minuti rischierebbe di essere poco soddisfacente e noioso >> continuò, poi.

<< Sicuro! Infatti, prima, Sheldon e Amy avevano delle facce proprio annoiate!  >> sbottò la rappresentante farmaceutica, sarcastica, roteando gli occhi.

<< Guarda che i ricercatori hanno determinato la durata dell’amplesso ideale tra i sette e tredici minuti. L’ultima volta sono durato nove minuti, quindi ti sei sentita totalmente appagata! >> affermò.

Penny sospirò.

<< Si, non ti preoccupare. Mi sono sentita più che soddisfatta >> disse, assecondandolo, pur di terminare quella conversazione.

<< Sai che ti dico? Accetto la sfida. Se Sheldon ha un autonomia anche superiore ai trenta minuti, io riuscirò a durare un’ora e mezza >> dichiarò Leonard, sicuro di sé,  iniziando a spogliarsi di fretta e furia, dopo aver avvertito dell’ironia nella sua ultima frase.

<< Tesoro, non devi dimostrarmi niente. Io… >>

La ragazza si bloccò, non appena avvertì rumori di passi.

A quanto pare gli Shamy si stavano avviando verso la loro camera da letto, che era proprio accanto a quella sua e di suo marito.

Chiuse cautamente la porta, per evitare di essere scoperta, e, iniziando a sentire anche delle risate mentre erano ancora intenti a dirsi cosa avessero fatto o meno, a passo spedito, si avvicinò al muro della stanza, appoggiando sopra un orecchio.

Dopo tutto quello che aveva visto e udito, chi le diceva che non avrebbero fatto dell’altro?

Ma, per sua sfortuna, le pareti erano più spesse del previsto.

<< Non ho mai… >> sentì dire dal suo amico.

Ma non riuscì proprio a comprendere l’ultima frase.

Accidenti!

Subito dopo, però, percepì, anche se in modo ovattato, i classici cigolii prodotti dalle molle di un materasso quando … beh, quando due persone fanno sesso sfrenato!

E se Sheldon avesse detto alla sua ragazza di non aver mai provato una determinata posizione sessuale?

Doppio accidenti!

<< Leonard, promettimi che se mai un giorno avessimo un figlio maschio, le pareti della sua camera dovranno essere sottilissime, in modo che non possa perdermi nulla dei suoi rapporti sessuali >>

Ma suo marito non la stava minimamente ascoltando.

Per nulla.

Per sicurezza, si era rimesso le cuffie antirumore e, soltanto in mutande, si era buttato sul letto a guardare il soffitto disperato.

Ovvio.

Sheldon Cooper ora poteva vantarsi di aver fatto l’amore in una foresta sotto la pioggia.

E lui no.

~

<< Allora, Sheldon. Ti piace? >>

<< E’… è meraviglioso! Non… non avevo mai provato una cosa del genere! >> rispose, quasi senza fiato.

<< Vuoi che ci fermiamo? >> gli domandò, vedendolo quasi privo di forze.

<< No. Tu, invece? >>

Amy scosse la testa.

<< Allora continuiamo >> dichiarò, prendendole saldamente la mano, iniziando a spingere più forte.

<< Oh Sheldon… aspetta… vai troppo veloce. Non… non riesco a starti dietro >> ansimò, colta di sorpresa.

<< Dai, Amy! Non avevi detto di averlo già fatto? >>

La ragazza accettò la sfida e, con un ultimo sforzo, iniziò a muoversi sempre più rapidamente, fino a sovrastarlo.

<< Pronto per il gran finale? >>

<< Sicura di saperlo fare? Insomma, e se ci facessimo male ? >>

<< Fidati, non ci succederà niente! Tu vienimi dietro >> lo rassicurò.

Diede un ultimo affondo, in modo netto e deciso, prima di crollare sul materasso, seguita da Sheldon, esausta ma felice.

<< E’ normale che, quando si saltella sul letto, si avvertano dei dolori per tutto il corpo e non soltanto sui piedi? >> le domandò, cercando di respirare normalmente.

<< Si! >> rispose, ridendo.

<< Non ho mai fatto una lotta con i cuscini >>

La neurobiologa si tirò su, prima di iniziare a bere.

<< Ma come è possibile che… Ahi! >> esclamò, dopo aver ricevuto in faccia un cuscino, colpendolo in pieno.

<< Infatti ne sto iniziando proprio una con il mio ragazzo adesso! >>

 

~~~~~~~~~~

Happy Star Wars Day a tutti!

Ho deciso di scrivere questa One Shot dopo la fine dell’episodio perché gli Shamy, nella scena finale, erano così adorabili e ingenui.

Però, ormai non sono neanche più vergini e sappiamo, dalla faccia sconvolta di Amy nell’undicesimo episodio, che Sheldon, infondo, tanto “santarellino” non lo è.

E’ poi chi è che non farebbe l’amore in una baita nella foresta, durante un temporale, davanti ad un fuoco acceso con la paura di essere scoperti?

Spero che la OS vi sia piaciuta e che non l’abbiate trovata lunga tanto da annoiarvi.

Grazie per essere arrivati fin qui.

Spero di tornare a scrivere nuovamente.

A presto!

  
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