Sorrisi

Ero ferma lì in piedi mentre i tuoi occhi non poi così lontani mi guardavano ancora, per un' ultima volta, indugiando e pensando a quella che ero stata ma che in quel momento ero, davanti a te.

Mi guardavi con gli occhi fieri di chi sapeva di aver portato a termine il suo dovere, ma con gli occhi di chi sentiva di aver fatto la scelta sbagliata. Mi guardavi e nei tuoi occhi cobalto potevo vedere scintillare l'immagine di quella bambina che per anni si era ostinata a non credere ai suoi genitori quando le dicevano: "A ciascun principe e principessa il suo dovere". 

Quella bambina ero io, quando ancora potevo permettermi di ritrovarmi nei tuoi occhi e annegarci dolcemente, per te era un così immenso piacere lasciarmelo fare. Non tutte le principesse sono nate in una favola. 

Io mi strinsi nella mie spalle, non per timore, ma per conforto. Forse anche tu in quel momento avevi bisogno di conforto, ma non potevi permettertelo mentre con passo fiero camminavi su quel tappeto rosso verso la navata, sempre più vicino a me. 

Poi ti fermasti e allora capì quanto ormai, in realtà, fossi lontano da me, mentre la tua mano per inerzia seguiva quella della tua sposa, stringendole così di fronte a quel patto di amore eterno.

Non era una promessa, era un patto, e presa coscienza di quella triste realtà tu non smisi di guardarmi.

I tuoi occhi si chiusero e le tue labbra si stesero un'ultima volta solo per me, tu sorridesti.

Mentre quelli che tu per anni avevi amato chiamar "gli specchi del mare" si adornavano di perle che donai a te e io sorrisi.