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Autore: Jeck86    05/05/2016    1 recensioni
Seguito di "Biondo grano, granturco giallo, girasoli dorati".
La storia comincia dopo la fine dell precedente ff.
Rei ha promesso ad Aida un appuntamento.
Come andrà?
La storia è un po'più parodistica della precedente, con tanto di rottura della quarta parete.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kensuke Aida, Rei Ayanami, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Secondo

Aida camminava...
"Tap Tap Tap." Pausa.
Camminava con i suoi piedi.
"Tap Tap Tap." Pausa.
Perchè come si può camminare se non con i piedi?
(Questo è un pensiero profondo! Sono orgoglione di me per averlo scritto.)
"Tap Tap Tap." Pausa
La bocca secca, la salivazione azzerata.
"Tap Tap Tap." Pausa
Il cuore gli martellava nel petto.
"Tap Tap Tap." Pausa
Ogni tre passi faceva una pausa.
Lottava contro l'istinto di scappare a casa.
Di telefonarle, di mandare a monte l'appuntamento con una scusa.
Poi vinceva la propria timidezza e faceva altri tre passi.
"Tap Tap Tap." Pausa
Un passo dopo l'altro, i suoi piedi lo portarono davanti a casa di Rei.

"Certo che sto quartiere è davvero un roito!"
Le strade sporche, i palazzi diroccati.
Suonò.
Dopo cinque minuti buoni suonò ancora.
Stava già per andarsene quando la first venne ad aprire.
"Ciao, come stai?"Disse Aida.
"Entra."Disse lei in modo secco.

Arrivato al pianerottolo doveva togliersi le scarpe prima di entrare.
E qui fu il primo scoglio, per Aida.
Quel pavimento era lurido.
Era talmente pieno di polvere che, se uno sputava un nocciolo di ciliegia, sarebbe cresciuto un albero.
Cartacce erano disseminate da per tutto sul suolo.
Si aspettava di vedere una nidiata di ratti che gli correvano in contro per azzannargli le dita dei piedi.
Aida aveva dormito all'aperto, tra fango ed insetti, ma non era mai stato in un posto tanto lurido.
"Posso tenere le scarpe?" Disse Aida fissando le pareti scrostate dall'umidità.
"Sì."

"Ma...ma tu sei...nuda?"
Solo adesso che non si sentiva più in pericolo di vita aveva notato questo fatto.
"Stavo facendo la doccia."
"Ma non ti senti in imbarazzo a mostrarti nuda davanti a qualcuno?"
Gli occhi di rei lo fissarono senza espressione, ma Aida vi lesse dentro un'ombra di dubbio.
"Dovrei?"
"Credo di si."
"Perchè?"
Aida ci pensò un po'su ma non gli veniva in mente nessuna ragione plausibile.
E rimasero in silenzio a fissarsi per qualche istante.
Lei nuda, lui vestito.
Rei fissava Aida e Aida...bè, lui fissava le rotondità della ragazza.

Quando Rei distolse lo sguardo e cominciò a vestirsi, Aida smise di sbavare e si riscosse dalla trance.
E tornò a concentrarsi sulla sua misofobia.
La stanza di Rei era un casino.
Aida rimpianse di non essere rimasto nell'ingresso a farsi mangiare dai ratti.
Avete presente quando tornate a casa, stanchi da una giornata di lavoro e gettate la giacchetta sul divano?
Era più o meno la stessa cosa.
Solo che non era una giacca quella, ma una montagna di rifiuti.
E non era un divano quello, era un'altra montagna di rifiuti.
E non era la fine della giornata, ma la fine del mondo.
Ed i rifiuti erano l'unica cosa rimasta sulla terra.
Aida aveva voglia di mettersi a sedere ma non vedeva nessuna sedia.
Stava attento a non toccare nulla, neppure le pareti. Aveva paura di prendere il tetano.

"Io...Hem...Io ti ho preso questi."Disse Aida.
Il fiato corto.
Il quore gli batteva all'impazzata.
"Fiori?"
"Rose. Rose rosse."
"Non mi piacciono i fiori."
Aida stava sudando come un maiale per l'imbarazzo. "Accidenti! Lo sapevo che dovevo prenderle quel binocolo di precisione."Pensava.
"é una convenzione sociale. Neanche a me piacciono i fiori. "E poi, per rompere l'imbarazzo disse la prima cosa che gli veniva in mente."E sai cos'altro non mi piace?"
"No."
"Hai presente i film?"
"Si."
"Odio quando, nei film dei dinosauri, il tirannosaurus rex attacca uno stegosauro."
Silenzio.
"Sai, no? Lo stegosauro...quello con e scaglie dietro la schiena..."
"Ma che cazzo stai dicendo, Kensuke?"Pensava Kensuke."Che cazzo centrano i dinosauri, adesso? Faresti meglio a raccogliere quello che resta della tua dignità ed andartene."
E poi, mentre Aida stava già pensando al suicidio.
"Il tirannosauro è del periodo cretaceo. E lo stegosauro è del giurassico."Disse Rei.
"Infatti. "Si sentiva assurdamente grato alla ragazza dai capelli azzurri per quella puntualizzazione."è assurdo. Non hanno niente a che vedere l'uno con l'altro. E Poi il T. Rex era saprofago, mica un superpredatore"
Rei ci meditò un po'su.
"Capisco che ci si possa sentire infastiditi da una simile imprecisione storica in una proiezione cinematografica."
"Roba da farti passare la voglia di andare al cinema."

"Allora andiamo?"
Rei lo studiava con i suoi occhi rossi inquisitori.
"Hem...Avevamo detto lunapark?"
"Perchè mi Hai chiesto di uscire?"Esordì lei all'improvviso.
"Perchè...hem...ecco...vedi...mi piaci."
"Cosa...?"
"Cosa mi piace di te?"
Rei annuì.
"Mi piace il modo in cui strizzi lo straccio. Sembra quello di una mamma."Disse timidamente Aida
"Anche tu? Ma cosa ci sarà di tanto eccitante nelle mamme che strizzano lo straccio?"
"Mi piacciono le pose che assumi. Sono così femminili."Adesso Aida aveva iniziato a prenderci gusto."Mi piace come ti tieni il gomito sinistro con la mano destra dietro la schiena."Era bastata una spintarella e tutte quelle frasi avevano cominciato a venire giù a valanga.
Come se aspettassero di farlo da tantissimo tempo."Mi piace come sposti il peso sulla gamba destra e tieni morbidamente la gamba sinistra. Mi piace la tua determinazione."
"Mi piace il tuo coraggio. Mi è sempre piaciuto. Io invece ho sempre svicolato dai problemi. Mi sono sempre messo dalla parte del più forte. Pensavo che se avessi pilotato un eva sarebbe stato diverso, perchè vedevo te che non mostravi mai paura. Neppure dopo che tornasti a scuola con un braccio fasciato ed un occhio bendato.
Ma oggi penso che il pilotare l'eva non c'entri niente. Penso che il coraggio sia qualcosa che teniamo dentro. E mi fai venire voglia di avrercelo anche io."Aveva detto le ultime frasi tutte d'un fiato.
"Tu mi fai venire voglia di essere una persona migliore."

Rei non disse niente.
Lo precedette fuori di casa.
Chi sa cosa pensava di lui, dopo quella confessione?

"Asuka..."
"Che c'è?"
"Ma come ti sei vestita?"
"è l'abito tipico dei pedinamenti: cappello a larghe falde, impermeabile, occhiali da sole, foulard attorno al collo."
"Ma perchè..."
"Ma è ovvio. serve per passare inosservata."
"E tu pensi di passare inosservata conciata così?"
"Sempre meglio di te che non ti cambi mai d'abito. Hai solo una camicia ed un paio di pantaloni."
"Non è vero. Guarda." E Shinji spalancò il suo armadio mostrando 50 camicie bianche assolutamente identiche e una ventina di magliette con la scritta "spirito calmo" impressa sopra.
Ciascuna era attaccata alla sua stampella.
E poi c'erano 50 pantaloni neri identici.
"Ma perchè sono tutti uguali?"
"Quando mi piace qualcosa la compro in stok. Davvero pensavi che mi vestissi sempre con lo stesso vestito?" Disse Shinji stupito.

Aida domandò a Rei:
"Non ti piace?"ed indicava lo zucchero filato della ragazza.
"Sì." rispose la ragazza.
"Non lo mangi?"
"No."
"Posso mangiarlo io?"
"No."
"Che stanno dicendo?" domandò Shinji.
"Siamo troppo lontani per sentire bene. Ma dal labiale credo che parlino dello zucchero filato. Oppure di ipnoterapia. Quelle due parole le confondo sempre."Rispose Asuka.
"Ma avviciniamoci, no?"
"Sì, ma non farti vedere."
"Ma se non lo mangi, perchè hai voluto che io te lo comprassi?"
"è così soffice. Come una nuvola."
"...e appiccicoso!"
"...Come una nuvola."
"Le nuvole sono appiccicose?"
"Sono vapore acqueo condensato. Umide ed appiccicose."
"Confermo."Disse Shinji
"Da quando sei un esperto di nuvole?"
"Per tua informazione io sono stato dentro una nuvola."
Asuka spostò su di lui il suo sguardo, non disse una parola.
"Girovagavo per le montagne vicino a Neo Tokio, e sono finito in una nuvola bassa."
"E "chi se ne frega" non ce lo metti?"
"Nell'episodio 4, Fuga sotto la Pioggia."
"Hai finito?"
"Sì."
"Ecco, adesso non li vedo più. Te li sei fatti scappare proprio sotto il naso. Sei contento?"
   
 
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