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Autore: Lachiaretta    05/05/2016    6 recensioni
Amelia River, dopo quattro lunghi anni torna a New York per frequentare la Columbia University. Era scappata da un passato che non riusciva ad affrontare, ma soprattutto dimenticare. Nonostante tutti i suoi sforzi però questo passato tornerà a bussare alla sua porta, inghiottendola completamente.
Cattivi ragazzi, corse illegali, auto illegali, scommesse, sesso, droga e alcol.. ma soprattutto lui, Jake Haiden.
QUESTA STORIA PRENDE SPUNTO DALLA TRAMA DI GOSSIP GIRL, IN PARTICOLARE I PRIMI EPISODI, E DA FAST AND FURIOS. LEGGETE L'AVVISO IN APPENDICE AL PRIMO CAPITOLO PER TUTTE LE INFORMAZIONI AL RIGUARDO.
PRIMI CAPITOLI IN REVISIONE.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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CAPITOLO 39.
 
 
 
“E perché dovrei aiutarti? Tu non mi hai mai dato una mano.” Sbuffa Susan Morgan incrociando le braccia al petto e fissandomi dall’alto al basso.
 
Non è più la timida ragazza con gli occhiali dell’università. Ora è una donna sicura di sé e, anche se mi scoccia ammetterlo, veramente bella.
 
“Susan la stai guardando dal punto di vista sbagliato. Non stai aiutando lei, ma Jake Haiden.” Precisa Josh mentre io sposto il mio sguardo da lei a lui e poi nuovamente a lei in tempo per vederla tentennare spostando il peso dalla gamba destra alla sinistra. “Lui è stato arrestato per uno spiacevole equivoco e rischia di rovinare la sua intera vita finendo in carcere per chissà quanti anni.”
 
“Spiacevole equivoco?” Susan solleva entrambe le sopracciglia scrutando il mio amico incerta. “So bene che ha sempre partecipato al The Racer, credevo però avesse smesso di correre.”
 
“Ha smesso!” Sbuffo allungandomi sulla sedia e sistemando meglio la gamba ingessata. “Questa non era una vera e propria corsa. Era solo al posto sbagliato al momento sbagliato.” Scandisco le ultime parole ricordando di aver utilizzato la medesima scusa la notte in cui fui arrestata da Ryan Bass, il nostro primo incontro.
 
“Sul serio? E fatalità ha condotto l’arresto il dottor Bass, candidato sindaco e tuo fidanzato, la stessa notte in cui tu sei stata fotografata insieme a Jake in atteggiamenti piuttosto intimi? A proposito siete tornati insieme?” Spalanco la bocca per lo stupore al solo sentir pronunciare le sue parole.
 
“E tu come lo sai?”
 
“Mia, non sono una sprovveduta, ho le mie fonti. Appena Josh mi ha chiamata mi è bastato fare una paio di telefonate per scoprire della gara, dell’arresto e dell’articolo.” Susan sorride spavalda fissando i suoi grandi occhi verdi nei miei. È brava nel suo lavoro, sapeva già tutto ancora prima di arrivare da noi.
 
“Ok, ok.” Si intromette Josh interrompendo il nostro contatto visivo. “Bando alle ciance, non abbiamo molto tempo. Credi di poterci aiutare o no?”
 
“Beh Jake non mi ha mai fatto niente di male, anzi. Ricordo che al liceo ha picchiato alcuni bulli che volevano rompermi gli occhiali solo per divertimento. E al College mi ha fatto entrare gratuitamente al Victrola un sacco di volte.” Annuisce accettando l’incarico di proteggere il mio uomo. “Ma sia chiaro, lo faccio solo per lui!”
 
“Certo, certo.” Alzo le mani in segno di resa, in fondo ho ottenuto ciò che volevo.
 
“E ora portatemi da lui, vorrei presenziare al suo interrogatorio.”
 
 
 
POV JAKE
 
 
Sono seduto da quasi un’ora in questa piccola stanza arredata unicamente con un tavolo e quattro sedie e un grande specchio. Deve trattarsi sicuramente di una finestra nascosta per permettere ad altre persone di seguire l’interrogatorio.
Mi hanno lasciato solo, accompagnato unicamente da una scatola di ciambelle avvizzite che non invoglierebbero nessuno.
Finalmente la porta si spalanca e fanno il loro ingresso Ryan Bass e uno degli agenti che ha partecipato al mio arresto.
Ryan mi sorride spavaldo mentre prende posto sulla sedia di fronte alla mia, fissa i suoi occhi maligni nei miei sfidandomi a fare una qualsiasi cosa sufficiente a peggiorare la mia già troppo precaria situazione.
 
“Bene Dottor Haiden, possiamo iniziare? Gradisce una ciambella?” Ride sonoramente mentre il poliziotto i accomoda alla mia sinistra, apre la scatola, afferra un donuts alla fragola e mi invita a fare altrettanto. Io però guardo disgustato il contenitore e rifiuto l’offerta con un gesto della mano prima di riportare lo sguardo sull’uomo di fronte a me. Si crede furbo ma non è così, Mia e Josh troveranno un modo per tirarmi fuori da qui.
“Beh se non vuole rifocillarsi direi di iniziare senza perdere troppo tempo.” Continua Ryan sorridendo sornione alla sua stessa immagine riflessa nello specchio e io immediatamente mi domando chi ci sia dietro la finestra. Forse Mia? No, non permetterebbe mai a Ryan di interrogarmi così.
 
“Non è mio diritto avere un avvocato?” Gli rispondo ben conscio di ciò che mi spetta in questo tipo di circostanze, merito di tutte le volte che ho aiutato Mia a ripetere per i suoi esami.
 
“Certo che è suo diritto.”  Al posto di Ryan risponde una voce di donna non del tutto sconosciuta. Una giovane donna in abito scuro spalanca la porta e si accosta al nostro tavolo passandomi una procura e una penna. “Firmala Jake e potrò assisterti.”
 
Guardo incerto il pezzo di carta di fronte a me, potrebbe essere un altro inganno di Ryan e lei essere una sua complice. Sto per rifiutarmi quando vedo sia Mia che Josh sulla porta, annuiscono segno che questa donna è stata mandata da loro, quindi afferro la penna e firmo la procura. Sarò assistito da questa donna… Susan Morgan.
Riporto lo sguardo sulla giovane donna accanto a Ryan, mi sorride fiduciosa e credo si tratti solo di un caso di omonimia.
Conoscevo una Susan Morgan, ma portava le treccine e spessi occhiali, il volto era tormentato dai brufoli e non aveva alcun gusto nel vestire. Non può trattarsi della stessa persona.
Lei però mi ha chiamato per nome e mi ha dato del tu. Deve essere lei.
 
“Bene.” Continua riprendendosi il foglio di carta e porgendolo a Ryan. “Ora Dottor Bass la prego di non rivolgere più alcuna domanda al mio assistito senza il mio consenso.” Quindi afferra l’ultima sedia rimasta libera, la avvicina alla mia e mi sorride fiduciosa.
 
Solo adesso Mia e Josh entrano e si affiancano a Ryan che li guarda perplesso mentre l’agente si affretta ad alzarsi e offrire la propria sedia alla mia ragazza. Al posto dei pantaloncini e la felpa indossa una camicetta bianca troppo stretta sul seno e una gonna a palloncino grigio scuro.
“Bene, cominciamo allora.” Sono le sue prime parole una volta preso posto troppo vicino a quel viscido di Ryan che la guarda perplesso ma allo stesso tempo affascinato dalla sua straordinaria bellezza, esattamente come me.
 
“No. Voi due non prenderete parte all’accusa nel caso Haiden.” Urla in risposta alzandosi in piedi e sovrastando Mia con il suo corpo massiccio, il pugno chiuso sbatte violentemente contro il tavolo facendola sobbalzare. Mi sto già alzando in piedi quando la mano di Susan Morgan mi afferra il polso pregandomi silenziosamente di rimanere al mio posto. Con un cenno del capo mi indica Josh che è già in mezzo a loro facendo da scudo a Mia con il suo corpo ed io mi tranquillizzo allentando i muscoli tesi del mio corpo.
 
“E perché di grazia?” Gli domanda con finto tono tranquillo nonostante siamo tutti consapevoli che è la triste verità.
 
“Beh tu sei un suo amico d’infanzia e Amelia è stata la sua fidanzata per molti anni. Nessuno di voi due è qualificato.” Conclude riportandosi a sedere con la sua irritante espressione soddisfatta. Ha ragione purtroppo e allontanare Mia e Josh dall’accusa renderà tutto molto più difficile.
 
“Il Dottor Bass ha ragione, la vostra presenza inficerebbe le indagini.” Interviene Susan assecondando il procuratore e guadagnandosi un’occhiataccia da parte della mia ragazza seduta di fronte a noi e uno sguardo stranamente stupito di Ryan che le annuisce felice. “Questo però vale anche per lei Dottor Bass. Temo che l’aver condiviso per molti anni la Dottoressa River con il mio cliente non l’abbia lasciato del tutto indifferente, ricordo bene alcune voci su una vostra accesa discussione nei corridoi della Columbia e all’interno del Victrola, e sono sicura che le foto che saranno pubblicate tra meno di tre ore raffiguranti la sua ragazza in atteggiamenti molto intimi con il dottor Haiden spazzerebbe via ogni suo briciolo di professionalità. Mi spiace ma anche lei non è qualificato.” Alla fine del suo discorso il sorriso sul volto di Ryan sparisce mentre sento gli angoli della mia bocca alzarsi. Non avrò Mia e Josh contro di me, ma nemmeno Ryan a quanto pare.
“Direi che questo interrogatorio dovrà essere rinviato a domani mattina in attesa che venga nominato qualcuno di competente a seguire Jake Haiden. Comprendo che fino ad allora dovrà essere tenuto sotto osservazione ma vi chiedo di portare rispetto al mio assistito in quanto stimato cardiochirurgo, propongo gli arresti domiciliari.”
 
“No, no, no. Non se ne parla.” Ryan scuote il capo violentemente rifiutando la richiesta si Susan.
 
“Su Dottor Bass, mi pare che non sia una richiesta così irragionevole. Provi solo ad immaginare a cosa succederebbe se il Dottor Haiden dovesse essere scagionato, al danno che verrebbe causato alla sua immagine a causa di un misero errore e al danno che lei e lo Stato dovrebbero risarcire al mio assistito. Può rifiutare adesso, in attesa di qualcuno che la sostituisca, ma poi dovrà rispondere personalmente dei suoi errori soprattutto se la sua professionalità dovesse venire meno a causa di futili motivi personali.”
Cavolo se è brava, sapevo che Mia e Josh avrebbero trovato il migliore avvocato di New York ma la bravura della donna al mio fianco mi sorprende.
 
Ryan china il capo e annuisce facendo. “Va bene, va bene. Mettetelo ai domiciliari.” Sbotta furioso voltandoci le spalle e uscendo dalla piccola stanza mentre io e Mia ci sorridiamo vittoriosi.
 
“Non esultate troppo presto ragazzi. Abbiamo solo evitato la galera, per ora.” Ci interrompe Susan incrociando preoccupata i miei occhi. “Non sappiamo chi prenderà il suo posto.”
 
“Beh, credo che non esista nessuno peggio di Ryan Bass.”
 
 
 
 
DUE ORE PIU’ TARDI.
 
Finalmente vengo scortato a casa di mia madre da due agenti e Susan Morgan. Lei mi accompagna fin dentro casa e si raccomanda di non parlare con nessuno e non rilasciare alcuna dichiarazione che non sia stata preventivamente concordata. Mi istruisce su come rispondere ai giornalisti che fin dalle prime luci dell’alba avrebbero riempito il mio vialetto, lo scoop della settimana.
 
FAMOSO CARDIOCHIRURGO IMPLICATO NELLE CORSE CLANDESTINE CHE DA DECENNI TORMENTANO NEW YORK.
 
“Non sarà facile scagionarti, potrebbero tornare a galla elementi del tuo passato da corridore.” Mi prepara Susan prospettandomi il peggio. “Vorrei solo capire fino a che punto vuoi spingerti.”
 
“In che senso?” Le domando dirigendomi al frigo e recuperando una bottiglia di birra. Dopo averla aperta gliela porgo chiedendole se vuole favorire ma lei scuote il capo rifiutando la mia offerta.
 
“Potremmo sfruttare la tua relazione con Mia, domani verrà pubblicato un articolo in cui si parla della vostra relazione clandestina.”
 
“Non è una relazione clandestina, io e Mia stiamo insieme.” Sbraito sbattendo entrambi i pugni sul tavolo.
 
“Ufficialmente lei è ancora la fidanzata di Ryan, solo l’altro giorno era insieme a lui alla conferenza stampa.” Sottolinea e il solo ricordo mi fa salire nuovamente l’amaro in bocca. Ricordo bene l’immagine di loro insieme, erano freddi e distaccati ma insieme, ancora non sapevo che era solo una finzione in attesa dell’esito delle elezioni. “Una relazione extraconiugale potrebbe spiegare come mai un uomo di alto rango come il dottor Bass abbia deciso di incastrarti in questa cosa. La gelosia potrebbe averlo fatto impazzire al punto da pedinarti, inventarsi una corsa e farti arrestare.”
 
Perspicace l’avvocato. Ancora non sa quanto si sia avvicinata alla realtà, tranne per la corsa, anche quella era vera. Potrebbe avere ragione, sarebbe la strada più sicura ma non voglio portare Mia nel fango con me, verrebbe considerata una poco di buono e non se lo merita.
“No, no, no. Non se ne parla.”
 
“Ma Jake! Ti rendi conto che potrebbe essere la tua unica via d’uscita. Il giudice potrebbe archiviare immediatamente.”
 
Prendo un generoso sorso dalla mia birra e lo butto giù con foga. “Pensi che non lo sappia anch’io? Però non voglio. Teniamola fuori per ora.”
 
 
 
 
POV MIA
 
 
 
Dopo l’interrogatorio corriamo immediatamente in procura per scrivere l’ordine per gli arresti domiciliari di Jake. Chiamare Susan Morgan è stato un vero colpo di genio.
Una volta stampata l’istanza tiriamo un sospiro di sollievo e trasmettiamo il tutto via fax alla questura che dovrebbe provvedere immediatamente a mandarlo a casa, quindi raccogliamo le nostre cose e chiedo a Josh di accompagnarmi al suo appartamento, voglio finire questa notte con lui. Non riesco tuttavia ad arrivare alla porta che mi trovo davanti Ryan a bloccarmi la strada.
 
“Amelia aspetta per favore.” Mi intima di fermarmi non lasciandomi tuttavia altra possibilità visto che con il suo fisico massiccio blocca l’unica via d’uscita. Josh accorre al mio fianco pronto ad aiutarmi in caso di necessità, il volto duro per la rabbia.
 
“Ryan no!” Scuoto il capo per dare maggiore enfasi alla mia risposta. “Dopo quello che hai fatto stasera non devi rivolgermi mai più la parola.”
 
Ryan sbuffa passandosi entrambe le mani sul volto. “Ragazzi ho sbagliato, ho fatto una cazzata. Ora il problema non riguarda più solo Jake ma tutti noi.”
 
Josh fa un passo avanti avvicinandosi al mio ex per fronteggiarlo. “Cosa vorresti dire? Cos’hai combinato?”
 
“Niente di più di ciò che già conoscete. Il problema è che nessuno di noi tre potrà partecipare all’accusa grazie al vostro avvocato e ho appena scoperto chi ci manderanno: Micheal Bells.”
 
Al solo sentir pronunciare quel nome sento la pelle accapponarsi. Inspiro profondamente e socchiudo gli occhi ripercorrendo mentalmente la sua carriera di successi, non ha perso una sola causa. “Oddio, sarà la fine per Jake, Micheal è uno che non molla.”
 
“Non mi importa nulla di quel cretino!” Sbotta Ryan sollevando gli occhi al cielo e stringendo i pugni, so bene che non desidera altro che vederlo finire in carcere. “Il problema siamo noi tre. Una volta a conoscenza del The Racer capirà subito che qualcuno sviava le indagini e con altrettanta facilità arriverà a noi.” Nonostante il tono duro non riesce a nascondere la preoccupazione. “Sarà la fine per la nostra carriera.”
 
Le sue parole ci colpiscono come un pugno, è la pura verità. Riesco a leggere il terrore sul volto di Josh che fissa il mio ex senza dire una sola parola. “Ed è solo colpa tua!” Grido lasciando cadere una delle stampelle e colpendo con il pugno libero il suo torace atletico. “Se tu non avessi organizzato tutto questo per incastrare Jake adesso non ci dovremmo preoccupare.”
 
Ryan stringe il mio polso nella sua grande mano. “Mi dispiace piccola, potessi tornare indietro lo prenderei a pugni ed eviterei tutto questo. L’ultima cosa che voglio è fare del male a te, Josh e me stesso.”
 
Scuoto il braccio per liberarmi dalla sua presa ma smetto di colpirlo, so bene che è la verità. Non tanto per me o Josh ma per sé stesso. È talmente egoista che non rischierebbe mai la sua carriera a pochi giorni dalle elezioni. “E adesso?”
 
“Adesso dovremo trovare il modo di collaborare e cercare di arginare i danni.”
 
“Arginare i danni? A Jake?” Domando furiosa incrociando nuovamente i suoi occhi e trattenendomi dal colpirlo ancora. “Scordatelo, se lui va a fondo, tu vaia fondo con lui!”
 
 
 
Un’ora dopo attraverso con fatica il vialetto di villa Haiden, busso alla porta sperando che Jake sia ancora sveglio. Forse avrei dovuto chiamarlo prima di venire o almeno chiedere a Josh di aspettare il mio ingresso in casa. Spero di non dover dormire sul dondolo in veranda.
Fortunatamente la porta si spalanca al secondo tentativo e mi ritrovo davanti Jake con indosso solo un paio di pantaloni di tuta. Percorro con lo sguardo il suo torace tonico soffermandomi sul bordo dei boxer che fanno capolino oltre l’elastico, gli addominali scolpiti, le braccia scolpite. Non credevo fosse possibile innamorarsi mille volte della stessa persona ma ora che lui mi sta guardando con gli occhi sgranati per lo stupore non ho più dubbi. Lo amo e non smetterò mai di amarlo.
Lascio cadere entrambe le stampelle e mi fiondo su di lui stringendogli entrambe le braccia al collo incapace di trattenere ancora le lacrime.
 
“Calmati Mia, supereremo anche questa.” Sussurra al mio orecchio depositandomi candidi baci tra i capelli.
 
Vorrei poter confermare, dirgli che ha ragione e che supereremo anche questa come tutto il resto ma le parole mi rimangono bloccate in gole mentre grosse gocce salate rigano le mie guance. L’unica cosa che riesco a fare è unire le nostre labbra e baciarlo con tutta la passione che ho in corpo, come se fosse il primo bacio o forse l’ultimo.
Vorrei potergli promettere che adesso sarà per sempre ma so che sarà tanto difficile, forse troppo.
Lui rischia di vedere andare a rotoli la sua intera vita a causa mia e io devo trovare un modo per salvarlo, a qualunque costo.
Aiutandomi con l’unica gamba sana che ho saldo allacciandomi ai suoi fianchi e prima di potermene rendere conto siamo all’interno della casa, sulle scale e nella sua camera da letto, senza vestiti e pronti a fare l’amore ancora una volta.
 
 
 
 
Angolo autrice:
 
Eccoci qui con un nuovo capitolino.. Ryan vuole dare in pasto Jake alla giustizia cercando di salvare il salvabile, in particolare se stesso e forse anche Mia. Susan Morgan vorrebbe sfruttare Mia per scagionare Jake e incolpare Ryan di tutto. Né Mia né Jake però vogliono fare nulla che possa pregiudicare l’altro.
Chi si sacrificherà per primo? E chi pagherà più conseguenze?
Perché già lo sapete che qualcosa succederà vero?
 
A prestissimo.
 
 
   
 
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