- Kyūbiko no ko
- Il bambino della
volpe a nove code
- La
Coscienza stringe le braccia attorno al proprio corpo di luce spenta
mentre
Naruto inizia ad essere trascinato verso di lei.
- Bambino...
- Bambino...
- Bam –
bi – no –
- La
luce improvvisamente aumenta e Sakura si sente scacciar via mentre una
voce
grida crudele: non
intrometterti!
- Qualcosa le
trapassa la spalla e il
dolore le fa cadere di mano il kunai, le lacrime le offuscano la vista
ma vede
chiaramente il corpo della Coscienza aprirsi su Naruto come una grande
e
terribile mano dalle dita nodose, lo sovrasta sul punto di rinchiudersi
su di
lui.
- “Naru—”
cerca di chiamare ma il ragazzo
sussulta mentre il rumore angoscioso di un cuore che batte riempie
l’anime, poi
il biondo si gira, proprio un secondo prima che la mano si richiudi su
di lui e
dice deciso:
- “Avevi
ragione! Sas’ke sta arrivando!”
sorride “Aspettalo”
- “NARUTOOO!”
- È il
tempo di un battito di ciglia, le
dita si chiudono su quegli occhi blu e la luce lo ingloba,
completamente.
- Sakura non
può crederci, ha gli occhi
sbarrati e colmi di lacrime impigliate che non vogliono scendere,
guarda quel
corpo di luce che si spegne lentamente portandole via Naruto e tutto
quello che
può fare è gridare ancora, ignorare la ferita
alla spalla e cerca di fare
qualche passo verso quella luce che si consuma ma le gambe non la
reggono che
per pochi secondi e la presa su quel pavimento surreale cede e si sente
cadere,
cade e semplicemente non può crederci ancora. Una mano
l’afferra malamente
cingendole il fianco e impedendole di rovinare dolorosamente a terra.
- “Smettila
di dimenarti” dice una voce
secca, familiare, e il cuore di Sakura perde un battito dal sollievo.
Alza la
testa e guarda i tratti affilati si Sasuke, ha il viso tutto sporco di
sangue
ma non importa, le sembra ancora la cosa più bella del mondo.
- “Adesso
ci penso io” le dice
appoggiandola a terra “Non preoccuparti
più”
- E Sakura
vorrebbe davvero smettere di
preoccuparsi, ma quei due sono dei tali idioti che non può e
la cosa la fa
ridere. Però lo asseconda e chiude gli occhi, solo per un
secondo.
- Non vede Sasuke
avanzare dentro la luce.
- “Io
lo so chi sei. Tu sei il mio angelo, vero?”
- È
l’eco di un ricordo, dolce come la
cioccolata calda e altrettanto confortante, lo culla come le braccia di
una
madre. Tiene gli occhi chiusi perché una strana
consapevolezza gli lascia
intendere che se li aprisse questa meravigliosa sensazione di
protezione
sparirebbe e lui non vuole.
- ...bino...
- Sente un rumore
in lontananza, è così
fievole che potrebbe scambiarlo per vento, se solo ci fosse il vento.
Non c’è
nulla lì, solo quelle braccia invisibili che lo cullano.
Sono le braccia di sua
madre? Ha una madre?
- ...mbino...
- Perché
non riesce a ricordare il volto
di sua madre? Non riesce nemmeno a ricordare chi è,
riconosce solo una paura e
un forte desiderio, ma no, non deve desiderarlo... o lo
perderà di nuovo. Ma
perdere chi? Non riesce a ricordare cosa ha perso e nemmeno
perché abbia paura.
La sensazione di calore svanisce, è così
addolorato, stanco... solo.
- ...ambino....
- Perché?
Perché? Perché è così
triste?
Perché adesso è tutto così freddo?
Quell’abbraccio adesso è terribile, freddo,
ha perso tutta la dolcezza di una madre e si accorge che no, lui non
l’ha una
madre, lui non può esistere. Basta, vuole aprire gli occhi.
Perché è così solo?
Basta, non ce la fa più, qualcuno lo aiuti!
- BAMBINO!
- Spalanca gli
occhi, di colpo, e vede
davanti a sé una mano. L’afferra
d’istinto. È la mano di un ragazzo dai capelli
biondi e gli occhi blu, decisi.
- “Kurama...?”
domanda, incredulo.
- L’altro
ragazzo sorride e lo abbraccia
stringendolo forte e ride: “No, sono Naruto. Ma penso che
ormai sia la stessa
cosa”
- E tutti i
ricordi gli tornano alla mente
e sente che vuole piangere e ricambia l’abbraccio affondando
il viso sulla
spalla di Naruto. “Mi dispiace. Mi dispiace”
singhiozza.
- “Non
devi piangere” cerca di
tranquillizzarlo.
- “Ma
per colpa mia il mondo andrà
distrutto e tu sei stato assimilato dentro la Coscienza insieme a me. E
Lei
continuerà a cercare la parte mancante di me e tu non potrai
più stare con Sasuke
e...”
- “Non
devi piangere” ripete “Anche Sasuke
sta arrivando qui, insieme alla tua parte mancante. Così tu
potrai stare con la
Coscienza e lei smetterà di perseguitarci.”
- “Ma
così voi... lui...”
- “Non
preoccuparti” sorride Naruto, è un
sorriso un po’ triste ma pieno di fiducia “Stiamo
solo mantenendo una vecchia
promessa”.
- Bambino abbassa
lo sguardo, ha capito a
cosa si riferisce ma si sente comunque meschino, colpevole.
Può davvero un
desiderio causare così tanto dolore? Vorrebbe ripete
all’infinito che gli
dispiace, avrebbe dovuto cessare di esistere tanti secoli fa, invece...
- “Niente
pensieri tristi, ‘tebayo” lo
rimbecca il ninja dandogli un colpo sulla testa
“Andrà tutto bene” e Bambino lo
invidia perché vorrebbe davvero essere forte come
quell’eroe.
- La voce di
Naruto lo richiama ancora.
“Sasuke è arrivato in questa dimensione. Manca
poco e si farà assimilare dalla
Coscienza”.
- Negli occhi del
più piccolo legge una
grande paura e quindi gli accarezza il viso per rassicurarlo.
“Andrà tutto
bene. Quando tu sarai completamente con Lei ogni cosa
tornerà al suo posto. Non
devi preoccuparti per noi.”
- Andrà
tutto bene.
- Bambino chiude
gli occhi, ha le ciglia
bionde umide. “Prima che tu mi svegliassi stavo facendo un
sogno”
- “Era
bello?”
- “Sì,
no... ero triste, ma anche felice.
Sentivo le braccia di mia madre, ma io non so nemmeno chi sia la mia
mamma...”
un’altra lacrima gli riga la guancia e Naruto lo guarda
dolcemente.
- “Forse
non era un sogno, forse era solo
un ricordo” ma non è stato l’Uzumaki a
dirlo, la voce è più dura e secca ed
entrambi i biondi si girano verso l’uomo dai capelli neri.
- “Sas’ke!”
grida contento Naruto e riceve
un sorriso.
- “Un
ricordo?” chiede invece Bambino.
- “Sì,
in fondo la Coscienza non è altri
che Kaguya, lei è la madre del chakra e dei ninja. Stare a
stretto contatto con
lei dovrebbe scatenare certi ricordi. O almeno, è la stessa
sensazione che
provo anche io”spiega il moro.
- Bambino abbassa
il viso e sorride
portandosi una mano al cuore. “Se così fosse, ne
sarei contento.”
- Restano in
silenzio per un secondo, i
due ninja si guardano e basta e Bambino si sente più
completo e sorride, perché
è quello che è successo con l’arrivo
dell’Uchiha, è finalmente tornato ad
essere intero.
- È
Sasuke a rompere quel silenzio di
pace. “Naruto, non c’è più
tempo”
- “Lo
so” risponde quello e guarda
Bambino.
- “Io..
io non voglio più ferire nessuno”
sussurra e annuisce.
- Il sole e la
luna si guardano dicendosi
tutto quello che c’è da dire con gli occhi, si
prendono per mano pronti a
dividere la propria anima da quella del bambino. Non sanno come fare,
è l’istinto
a guidarli. Bambino sorride mentre vede, percepisce,
un’energia invisibile che
lo sta tranciando da loro.
- “Grazie
per essere stati insieme a me.
Grazie per avermi dato una seconda possibilità...”
poi c’è solo un dolore
lancinante, come se gli venisse staccato un arto e le due figure
davanti a lui
scompaiono lentamente, non riesce più a vederle.
È completo, ma solo. Si
stringe sulle spalle e si abbraccia.
- “Finalmente”
sussurra con le lacrime
agli occhi.
- Dling.
- È il
suono di un campanellino,
cristallino e dolce, si gira e vede davanti a sé una donna
dai lunghi capelli
bianchi con il vestito da principessa. È Lei, è
la Coscienza.
- “Bambino”
dice quella e lui che sta
ancora piangendo apre le braccia verso di lei con un sorriso sporco di
lacrime.
- “Kaguya...”
sussurra, ora che conosce il
suo nome e Lei corre, raccoglie il vestito con le mani e corre verso di
lui
come una madre che ritrova il proprio figlio. Ad ogni passo il suo
corpo si
accende di luce. Si stringono forte mentre ogni cosa intorno a loro
diventa
come una stella cadente.
- “Mi
dispiace” singhiozza Bambino “Mi
dispiace di non essere più venuto a trovarti. Mi dispiace
averti lasciata sola.
Non ti lascerò mai più”
- E scompaiono in
quella luce dorata.
- Insieme.
- **
- Quando Sakura
apre gli occhi di scatto
sussulta davanti al meraviglioso spettacolo che le sta davanti.
- “È
davvero bello” sussurra guardando
quei puntini di luce che le danzano davanti agli occhi
“Sembra neve che brilla
di luce dorata” alza una mano per afferrarla. È
questo il mondo che vedeva
Bambino? È molto più bello del cielo stellato che
aveva visto quella volta da
bambina con il Team 7. Una dolce nostalgia le stringe il cuore.
- “Sakura-chan!”
- La kunoichi
gira la testa di scatto, i
capelli rosa danzano davanti a lei e spalanca gli occhi verdi alla
vista dei
suoi compagni. Naruto agita una mano davanti a sé mentre con
l’altra stringe
l’unica di Sasuke. Gli occhi le si riempiono ancora di
lacrime e senza
preavviso li abbraccia tutti e due e inizia a piangere con i singhiozzi
più
acuti, li stringe così forte da spezzare le ossa ma non
importa.
- “Stupidi!”
singhiozza “State bene?! Non
vi siete fatti niente?”
- “Waa!”
strilla Naruto “Così ci soffochi,
Sakura-chan”
- “Shannaro!”
grida e singhiozza lei
ancora più forte assordando Sasuke “Voi stupidi...
quando finirete di farmi
preoccupare...?”
- Sorridono,
tutti e tre, e si abbracciano
sotto quella neve di stella.
- “Andiamo
a casa” dice alla fine Sakura staccandosi
da quell’abbraccio disperato e si passa una mano sul viso
lucido. È
completamente sporca di sangue e ferite, le braccia sono ustionate ma
non
sembra importarle.
- Sasuke
distoglie lo sguardo e Naruto fa
un sorriso triste. “Non possiamo”.
- “Cosa?”
chiede vivacemente Sakura
finendo di asciugarsi le ciglia, deve aver capito male, per forza.
- Naruto sta
zitto, allora le risponde
Sasuke. “Non possiamo andare a casa con te”.
- Silenzio.
- “P-perché
no?” sussurra esasperata
l’Haruno. “Andiamo a casa” li supplica
quasi.
- “Quando
due anime si legano dopo non
possono più esistere separate. Noi saremmo dovuti sparire
insieme a Bambino
ma... Lei ci ha permesso un po’ di tempo per
salutarti” spiega Naruto.
- “Cosa
significa?” Sakura non vuole
capire.
- “Stiamo
morendo” risponde brutalmente
Sasuke.
- Gli occhi verdi
si sbarrano, resta
immobile solo un secondo e poi li abbraccia ancora, se
possibile più forte di prima come se stesse
giocando a tiro alla fune con la morte. Ha ripreso a piangere.
- “Sak...
non respi...”Esala Naruto.
- “IO
NON VOGLIO!” lo sovrasta la voce
tremula di Sakura “IO NON VOGLIO CHE VOI SPARIATE!”
- “Stupida,
ormai è...” cerca di farla
ragionare Sasuke.
- “Ho
capito, ma non posso farmene una
ragione” sbotta quella, arrabbiata e triste “Voglio
restare con voi, per
sempre! È naturale, no?”
- “Non
fare la bambina capricciosa!”
ritenta Sasuke ma ancora una volta viene zittito, ma da Naruto che si
stacca
dall’abbraccio. Entrambi lo fissano ammutoliti: ha gli occhi
blu pieni di
lacrime.
- “E’
colpa vostra” spiega il biondo con
una mano sugli occhi “Io non voglio sparire, è
naturale. Voglio restare con voi”
continua a cercare di asciugare le lacrime dagli occhi mentre anche
Sakura
piange e lo guarda tristissima “Io... dovevo diventare
Hokage, ‘dattebayo. E
Sasuke doveva ridare luce al propria clan, Sakura-chan deve trovare il
proprio
principe azzurro... e io voglio stare con voi... con il
villaggio...”
- Si interrompe
sorpreso, questa volta ad
abbracciarli è stato Sasuke. incredibile ma vero sta
piangendo anche lui, nel
modo composto degli Uchiha ma la sua stretta è
così forte e disperata che basta
a far capire che anche lui prova lo stesso. Sakura vorrebbe restare
lì per
sempre.
- “Però...
sono contento” continua a
sussurrare Naruto “Io ero solo, ma sono riuscito a incontrare
voi. Ci sono
state tante cose difficili e tristi, ma le abbiamo superate insieme. E
le
persone importanti per me sono via via aumentate. E adesso sono qui,
ancora con
voi, e stiamo piangendo tutti e tre. Ma va bene. Io sono davvero felice
di
avervi incontrato” ride. “Vi ricordate la nostra
prima missione? Credevamo che
Sasuke fosse morto e Sakura piangeva ma io vi ho salvati...”
- “Sono
stato io a salvarti, baka” grugnisce
Sasuke tirando poco elegantemente su con il naso e Sakura ride, una
risata
umida tre le lacrime e le braccia delle persone che più ama
al mondo.
- Vorrebbero
restare così per sempre.
- Ma poi sentono
uno strattone e i due
ninja si staccano dalla donna con i capelli rosa.
- “E’
ora” costata Sasuke. Sakura
semplicemente li guarda con le lacrime incastrate agli angoli degli
occhi.
- “Addio,
Sakura-chan” è quello che la
riscuote. Stringe le mani a pugno e serra gli occhi gridando con tutto
il fiato
che le resta in gola.
- “IO
VI ASPETTERO’!” i due la fissano
interdetti allora continua “AVETE DETTO CHE LE ANIME SI
REINCARNANO. ALLORA IO
VI ASPETTERO’, ASPETTERO’ CHE TORNIATE IN QUESTO
MONDO”.
- “Ma
Sakura-chan, ci vorrebbe un
miracolo...”
- “Lo
so, ma viviamo in un pianete verde
che ruota intorno a una massa di luce bollente in uno spazio freddo e
infinto,
non ti sembra già questo un miracolo? Il mondo è
un miracolo. Quindi vi aspetterò...
inoltre, io siamo abituati ad aspettare...”
- Si sorridono.
“Abbiamo dovuto aspettare
tre anni per poter stare insieme, e poi altri quindici... cento anni
non
faranno differenza”.
- “Pff”
ghigna Sasuke “Cento anni, eh? Sei
davvero noiosa” e
scuote la testa “Ma
grazie”.
- Naruto alza la
mano e la saluta, con un
sorriso bellissimo “Allora, a presto, Sakura-chan!”
- E spariscono,
diventando anche loro luce
dorata. Sakura guarda quel piccolo miracolo con il viso rigato.
- “Arrivederci” sussurra.
- **
- Cari Naruto e
Sasuke,
- ogni giorno
cerco un modo per potervi
descrivere quello che successe dopo, ma ancora faccio fatica a trovare
le
parole.
- Dopo che mi
lasciaste sola, tornai nel
nostro mondo trovando Gaara e Kakashi-sensei accanto a lui svenuto.
Sembrava
morto ma il suo cuore batteva ancora impercettibilmente. Nello scontro
aveva
perso troppo sangue però sono riuscita a salvarlo in tempo
con l’arte medica,
ma finì ugualmente in coma. Non potevo sapere se si sarebbe
risvegliato. Non
credevo che mi fossero rimaste ancora così tante lacrime.
- Sono stati
giorni orribili, le grandi
Nazioni Ninja si sono prodigate in ogni modo per ricostruire tutti i
danni che
la Cosciena aveva causato, io rimasi tutto il tempo davanti al letto di
Kakashi-sensei pregando che si svegliasse, che non mi abbandonasse
anche lui.
- Odio i
funerali, nella mia giovane vista
ci sono stata fin troppe volte. Al vostro non ho parlato nessuno,
c’era tutto
il villaggio ma io mi sentivo ugualmente sola. Anche nella morte mi
avete
lasciato indietro, perché non ho potuto venire con voi?
Perché mi avete
lasciata qui? Ma poi Hinata mi si è avvicinata, mi ha
stretto in un dolce
abbraccio e mentre tutti se ne andavano lei ha iniziato a cantare una
vecchia
canzone del suo clan. Ha una bella voce, Hinata, e quelle parole
melodiose mi
hanno riempito di speranza.
- “Vedrai miracoli, se
crederai,
- la speranza non si può
fermare.
- Quanti miracoli sono tra noi
- E condividerli potrai, potrai se
crederai...”
- Il secondo
miracolo accadde quando
rimasi incinta di due splendidi gemelli, entrambi maschi, due adorabili
bambini
pieni di energia che portano i vostri nomi. Non fanno altro che farsi i
dispetti
ma si vogliono bene, in loro rivediamo in voi. Entrambi vogliono
diventare
Hokage, vedremo cosa succederà.
- Va tutto bene,
Gaara viene ogni volta
che può alla vostra tomba. Il suo animo è
divorato dal senso di colpa e per
questo non posso avercela con lui. Ogni volta viene a prendere anche
del tè da
noi.
- Kakashi non
è più l’Hokage, comunque,
nel periodo in cui è stato in coma hanno nominato in fretta
e furia Shikamaru.
Quando è successo tutto lui era via per una missione e
quando è tornato la
notizia di essere stato nominato capo del Villaggio gli ha quasi fatto
venire
un infarto. Ma poi, quando ha scoperto cosa fosse successo ad Hatta,
Yoshi e
Naruto ha accettato. Per loro. Un’Hokage pigro come lui non
s’era mai visto.
- Naruto,
Sasuke... sono passate tanti
stagioni e io continua a vedere tante persone care andarsene. I miei
figli sono
cresciuti, io e Kakashi siamo vecchi, temo il momento in cui se ne
andrà anche
lui. Alla fine, voi siete morti insieme, Naruto ha mantenuto la
promessa.
Eravate sempre voi due, il vostro legame era qualcosa che invidiavo con
tutta
me stessa ma era giusto così, voi andavate avanti e io
tentavo malamente di
starvi dietro. Mi rammarico solo di essermi accorta troppo tardi che
Kakashi
era stato sempre al fianco, pronto a spingermi ed ad aiutarmi, non hai
mai
permesso che io fossi lasciata indietro. Io lo amo, e me ne sono
accorta tardi
ma non importa. Sono felice di vivere gli ultimi anni della mia vita
con lui,
passiamo il tempo sotto gli alberi di ciliegio che lui ha piantato in
giardino,
i fiori cadono e sbocciano in un ciclo continuo.
-
- Stupide teste
quadre, Kakashi è morto.
Si è spento nel sonno, mentre sorrideva e io sono triste. Mi
chiedo quanto
manchi che succeda anche a me. Non vi ho ancora trovati, o forse voi
non siete
ancora arrivati. Ma
non importa,
continuerò ad aspettare. Aspetterò
perché devo aspettare e se non dovesse
accadere in questa vita, pazienza, vi aspetterò in tutte le
vite a venire.
- Perché
noi dobbiamo stare insieme, è una
promessa.
- **
- “Baka!”
- Un libro si
schiantò su una testa bionda
facendo sussultare il ragazzo che aveva osato appoggiare la testa sul
tavolo e
interrompere il proprio lavoro.
- “Waa!”
gridò il ragazzo appoggiando le
mani sulla testa lesa “Perché lo hai
fatto?” si lamentò. Naruto Uzumaki, sedici
anni, biondo e nullafacente studente della Konoha High school guardò
corrucciato la ragazza che teneva
stretto nella mano l’arma con cui era stato colpito.
- Sakura Haruno,
sedici anni, capelli rosa
e studentessa diligente della Konoha High school lo trucidò
con uno sguardo
incazzato che preoccupò non poco l’amico.
“Smettila di poltrire e lavora.”
- “Voi
smettetela di fare tutta questa
confusione” si lamentò invece Sasuke Uchiha,
sedici anni, sguardo sprezzante
e miglior studente
della Konoha High
School da... tipo, sempre.
- Naruto
appoggiò nuovamente la testa sul
tavolo, stanco. “Sei una palla al piede,
Sas’ke” si lamentò.
- “No,
tu sei la nostra palla al piede” lo
corresse l’amico che stava diligentemente portando a termine
la proprio
punizione, Sakura annuì convinta riprendendo anche lei il
lavoro.
- “Siamo
chiusi qui dentro da ore!” cercò
di giustificarsi il biondo.
- “E tu
hai catalogato metà dei libri che
Sasuke-kun ha catalogato” gli fece notare la rosa.
- “Hn”
fu il commento assente dell’altro
ragazzo e quello parve far arrabbiare ancor di più il biondo
che gonfiò le
guance pronto a berciare qualcosa di offensivo, ma venne preceduto da
una voce
adulta.
- “Cos’è
tutto questo baccano?”
- Gli occhi di
Sakura si illuminarono
mentre lasciava cadere la penna sul tavolo.
“Sensei!” trillò deliziata. Naruto
si girò rivolgendo uno sguardo astioso verso il professor
Kakashi Hatake,
brillante quanto affascinante insegnante di letteratura della Konoha
High
School. Sasuke continuò il lavoro ignorando il mondo come
suo solito.
- “Cosa
abbiamo qui” ghignò il professore
da dietro la mascherina fissando i tre studenti. “Lasciatemi
indovinare.” Finse
di pensarci “Immagino che Uzumaki e Uchiha si siano messi a
battibeccare come
loro solito, Haruno ha tentato di calmate entrambi finendo con
picchiarvi. Così
Iruka-sensei ha messo tutti e tre in punizione”.
- “Non
che sia difficile immaginarlo” fu
il commento sarcastico di Sakura, mise le mani sui fianchi e
guardò con
rimprovero i propri miglior amici. “Sono dei tali
baka!” protestò “E adesso ci
tocca catalogare tutti i libri che vengono presi in prestito dalla
biblioteca
scolastica”.
- “Due
palle” commento Naruto con voce
funesto. “E comunque il baka è solo
Sas’ke”.
- “Usutankochi”
lo ammonì.
- “Teme-ee!”
- Vennero zittiti
da un coro di ‘shht’
appartenenti agli altri studenti che avevano scelto la biblioteca
scolastica
come luogo silenzioso per lo studio, non potevano immaginare che quel
chiassoso
gruppo fosse in punizione lì.
- “Che
cosa cerca, sensei?” chiese Sakura
pettinandosi i capelli rosa con fare civettuolo.
- “Devo
prendere in prestito questo
libricino” disse indicando il volume che teneva sotto braccio
“Come devo
proseguire?” chiese con un sorriso giovale.
- “Me
lo dia” fece servizievole la ragazza
senza smettere di sorridere “Segno titolo, autore, il suo
nome e la data. Dopo
avrà un mese di tempo per restituirlo” prese la
penna per scrivere sul foglio
ma quando vide il titolo del libro arrossì iniziando a
balbettare parole
sconnesse. Curioso Naruto lanciò un’occhiata alla
copertina e poi berciò
indignato: “Ma questo è un porno!”
suonava tanto come un’accusa ma Kakashi non
ci fece caso, sfoderando un altro sorriso.
- “E’
solo una piacevole lettura che
consiglio vivamente ad ogni ragazzo”.
- “Hn”
fu il commento di Sasuke. “Se ti
vergogni passa a me” aggiunse rivolto a Sakura che
eseguì senza fiatare troppo
imbarazzata.
- “Sei
davvero una piattola” ci tenne a
precisare il moro accentuando il rossore sul viso della ragazza.
- Naruto
sbatté gli occhi provando una
strana sensazione si déjà-vu, poi si mise a
ridacchiare divertito.
- “Oi,
che hai?” sbottò l’Uchiha
innervosito dalle stranezze del proprio migliore amico.
- “E’
solo... mi sembra di conoscervi da
una vita” disse provando un profondo affetto per i propri
compagni e sì, anche
per Kakashi-sensei.
- “Be’,
è vero”gli fece
notare Sakura “Ci
conosciamo da quando siamo piccoli”.
- “Intendo,
da prima. Capite? Come se vi
avessi già conosciuti in un’altra vita!”
cercò di spiegarsi agitando le
braccia, Sasuke smise di annotare e lo guardò curioso, con
una strana luce
negli occhi neri.
- “Questa
punizione deve averti stancato”
scherzò Kakashi passando una mano tra i capelli biondi e
stopposi “Che ne dite
di fare una pausa? Avete il mio permesso. Sistemate questi libri negli
scaffali
e poi prendete un tè”.
- “E’
gentilissimo, sensei!” esclamò
Sakura con un sorriso bellissimo e innamorato.
- “Dattebayo!”
sbottò Naruto quando, nel
tentativo di infilare un libro in uno scaffale particolarmente alto
della
biblioteca ne fece cadere altri tre. Uno dei quali sulla propria testa.
Sconsolato,
si accucciò per impilarli e cercare di rimetterli al proprio
posto, ma una copertina
attirò la sua attenzione quindi preso il libro leggendone il
titolo.
- “La
storia di un ninja coraggioso”.
- Aveva qualcosa
di familiare, una morsa
gli strinse lo stomaco e lo aprì leggendo la prima pagina:
- “C’era
una volta uno spirito malvagio dalle sembianze di una gigantesca volpe
a nove
code. Con il solo movimento delle sue code, la volpe poteva provocare
frane e
terremoti. Per far fronte a quello spirito, la gente invocò
l’aiuto dei ninja. Uno
solo di quei ninja, a costo della propria vita, riuscì a
imprigionare lo
spirito. Quel ninja era il quarto Hokage...”
- “Usuratonkachi”
- Naruto
sussultò chiudendo il volume di
scatto e si girò trovandosi davanti Sasuke che lo fissava
scocciato.
- “Chi
diamine stai facendo?” chiese il
moro.
- “Niente”
si affrettò a dire con la
sensazione di essersi appena svegliato da un sogno, la morsa allo
stomaco era
sempre lì e desiderò di essere confortato
dall’amico. Avvicinò i propri visi
per un bacio veloce e l’Uchiha subito voltò il
viso mentre la pelle pallida si
tingeva di rosso. “Non qui, potrebbero vederci”
borbottò imbarazzato.
- “Ah,
ah” fece distrattamente Naruto
cercando un altro contatto ma il moro si allontanò di un
passo.
- “Andiamo
a casa” gli disse incrociando
le braccia “Sakura ci sta aspettando”.
- La morsa allo
stomaco scomparve e
insieme ad esse lo strano disagio che lo aveva preso leggendo le frasi
di quel
libro, si illuminò come se ogni cosa fosse andata al posto
giusto.
- “Sì,
andiamo a casa. Con Sakura-chan”
ripeté appoggiando il libro in uno scaffale a caso malamente
e seguendo il
proprio migliore amico, il proprio rivale, il proprio fidanzato.
- Era nel posto
giusto, con le persone
giuste.
- Andava tutto
bene.
- Dalle pagine
del libro abbandonato
scivolò un foglio, planò dolcemente a terra e
sopra c’erano scritte solo poche
righe:
- “C’era
una volta lo spirito di una gigantesca volpe a nove code. Quella volpe
fu
sigillata all’interno di un piccolo ninja e col passare del
tempo i due
divennero amici. Una nuova minaccia, il dieci-code, venne risvegliato
ma il
bambino ormai era diventato un vero ninja e insieme allo spirito della
volpe
riuscì a sigillare di nuovo il dieci-code. Il bambino della
volpe a nove code
era il figlio del settimo Hokage ed era sempre solo, ma ora ha
finalmente
trovato il suo posto e persone che lo amano...”
- “Sakura-chan,
perché stai piangendo?”
- “Non lo, è
solo che vi voglio così bene...”
- “Ma cosa
avete oggi, voi due idioti..”
- “Taci
Sas’ke-teme!”
- “Usuratonkachi…”
- “Ragazzi,
sono davvero felice di avervi incontrato”
- The end.
- NON
UCCIDETEMI, POSSO SPIEGARE!
- Il mio pc
è andato a febbraio e mia
sorella non voleva prestarmi il suo, così ho dovuto
aspettare oggi per
rubarglielo e riuscire finalmente a scrivere questo benedetto capitolo.
Lo so,
dovrei essere fustigata per il modo vergognoso in cui sono scomparsa
c_c.
- Mi dispiace,
davvero. Però finalmente,
questa storia è finita. E me viene da piangere, se penso che
era nata come
ono-shot mi viene da ridere. Mi sento tanto Sakura in questo momento.
- Vorrei dire
tantissime cose, ma non
servirebbero a nulla. Lascio la parola a voi.
- Dico solo:
GRAZIE, GRAZIE PER AVER
SEGUITO LA STORIA E PER LE SPLENDIDE RECENSIONI CHE MI AVETE LASCIATO,
NON
AVETE IDEA DI QUANTO SIANO STATE IMPORTANTI PER ME. GRAZIE CON TUTTO IL
MIO
CUORE!
- Il capitolo
forse stilisticamente non è
il massimo, ho concentrato la scritture in tre ore e non ho nemmeno
avuto tempo
per rileggerlo, quindi cercherò di sistemarlo quando
avrò un pc tutto mio ma mi
sembrava giusto aggiornare ugualmente...
- Con tanto,
tantissimo affetto,
- La vostra V.