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Autore: Voglioungufo    08/05/2016    6 recensioni
What if...?
"Nel Villaggio segreto della Foglia c'è un regola che tutti i ninja conoscono e rispettano. Quella legge impedisce a dire a Naruto Uzumaki che il suo nome, il suo aspetto è perfino il potere che possiede sono gli stessi dell'Eroe di Konoha che morì anni fa..."
E se Naruto morisse in missione e il Kyuubi con lui?
E se anni dopo un bambino uguale in tutto e per tutto a Naruto si presentasse alle porte del Villaggio?
E Sasuke?
Dal testo:
“Facciamo il punto della situazione” dice Shikamaru riacquistando un po’ di lucidità.
“Naruto muore in una missione per salvare i suoi compagni. Il Kyuubi muore con lui, la sua essenza si dissolve e solo fra mille anni potrà ricomparire su questa terra. Cinque anni dopo, si presenta un bambino uguale a lui, con il chakra della Volpe a Novecode sigillato dentro di lui, che dice di chiamarsi Naruto. Non sa chi siano i suoi genitori, dove sia nato, ha sempre vissuto da solo vagando e con solo il demone ad aiutarlo.
Qualcuno ci vede un nesso logico?”
No, non c’è."
|SASUNARU|KAKASAKU|
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Iruka Umino, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Kyūbiko no ko
Il bambino della volpe a nove code
 
 
 
La Coscienza stringe le braccia attorno al proprio corpo di luce spenta mentre Naruto inizia ad essere trascinato verso di lei.
Bambino...
Bambino...
Bam – bi – no –
La luce improvvisamente aumenta e Sakura si sente scacciar via mentre una voce grida crudele: non intrometterti!
Qualcosa le trapassa la spalla e il dolore le fa cadere di mano il kunai, le lacrime le offuscano la vista ma vede chiaramente il corpo della Coscienza aprirsi su Naruto come una grande e terribile mano dalle dita nodose, lo sovrasta sul punto di rinchiudersi su di lui.
“Naru—” cerca di chiamare ma il ragazzo sussulta mentre il rumore angoscioso di un cuore che batte riempie l’anime, poi il biondo si gira, proprio un secondo prima che la mano si richiudi su di lui e dice deciso:
“Avevi ragione! Sas’ke sta arrivando!” sorride “Aspettalo”
“NARUTOOO!”
È il tempo di un battito di ciglia, le dita si chiudono su quegli occhi blu e la luce lo ingloba, completamente.
Sakura non può crederci, ha gli occhi sbarrati e colmi di lacrime impigliate che non vogliono scendere, guarda quel corpo di luce che si spegne lentamente portandole via Naruto e tutto quello che può fare è gridare ancora, ignorare la ferita alla spalla e cerca di fare qualche passo verso quella luce che si consuma ma le gambe non la reggono che per pochi secondi e la presa su quel pavimento surreale cede e si sente cadere, cade e semplicemente non può crederci ancora. Una mano l’afferra malamente cingendole il fianco e impedendole di rovinare dolorosamente a terra.
“Smettila di dimenarti” dice una voce secca, familiare, e il cuore di Sakura perde un battito dal sollievo. Alza la testa e guarda i tratti affilati si Sasuke, ha il viso tutto sporco di sangue ma non importa, le sembra ancora la cosa più bella del mondo.
“Adesso ci penso io” le dice appoggiandola a terra “Non preoccuparti più”
E Sakura vorrebbe davvero smettere di preoccuparsi, ma quei due sono dei tali idioti che non può e la cosa la fa ridere. Però lo asseconda e chiude gli occhi, solo per un secondo.
Non vede Sasuke avanzare dentro la luce.
 
 
“Io lo so chi sei. Tu sei il mio angelo, vero?”
È l’eco di un ricordo, dolce come la cioccolata calda e altrettanto confortante, lo culla come le braccia di una madre. Tiene gli occhi chiusi perché una strana consapevolezza gli lascia intendere che se li aprisse questa meravigliosa sensazione di protezione sparirebbe e lui non vuole.
...bino...
Sente un rumore in lontananza, è così fievole che potrebbe scambiarlo per vento, se solo ci fosse il vento. Non c’è nulla lì, solo quelle braccia invisibili che lo cullano. Sono le braccia di sua madre? Ha una madre?
...mbino...
Perché non riesce a ricordare il volto di sua madre? Non riesce nemmeno a ricordare chi è, riconosce solo una paura e un forte desiderio, ma no, non deve desiderarlo... o lo perderà di nuovo. Ma perdere chi? Non riesce a ricordare cosa ha perso e nemmeno perché abbia paura. La sensazione di calore svanisce, è così addolorato, stanco... solo.
...ambino....
Perché? Perché? Perché è così triste? Perché adesso è tutto così freddo? Quell’abbraccio adesso è terribile, freddo, ha perso tutta la dolcezza di una madre e si accorge che no, lui non l’ha una madre, lui non può esistere. Basta, vuole aprire gli occhi. Perché è così solo? Basta, non ce la fa più, qualcuno lo aiuti!
BAMBINO!
Spalanca gli occhi, di colpo, e vede davanti a sé una mano. L’afferra d’istinto. È la mano di un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi blu, decisi.
“Kurama...?” domanda, incredulo.
L’altro ragazzo sorride e lo abbraccia stringendolo forte e ride: “No, sono Naruto. Ma penso che ormai sia la stessa cosa”
E tutti i ricordi gli tornano alla mente e sente che vuole piangere e ricambia l’abbraccio affondando il viso sulla spalla di Naruto. “Mi dispiace. Mi dispiace” singhiozza.
“Non devi piangere” cerca di tranquillizzarlo.
“Ma per colpa mia il mondo andrà distrutto e tu sei stato assimilato dentro la Coscienza insieme a me. E Lei continuerà a cercare la parte mancante di me e tu non potrai più stare con Sasuke e...”
“Non devi piangere” ripete “Anche Sasuke sta arrivando qui, insieme alla tua parte mancante. Così tu potrai stare con la Coscienza e lei smetterà di perseguitarci.”
“Ma così voi... lui...”
“Non preoccuparti” sorride Naruto, è un sorriso un po’ triste ma pieno di fiducia “Stiamo solo mantenendo una vecchia promessa”.
Bambino abbassa lo sguardo, ha capito a cosa si riferisce ma si sente comunque meschino, colpevole. Può davvero un desiderio causare così tanto dolore? Vorrebbe ripete all’infinito che gli dispiace, avrebbe dovuto cessare di esistere tanti secoli fa, invece...
“Niente pensieri tristi, ‘tebayo” lo rimbecca il ninja dandogli un colpo sulla testa “Andrà tutto bene” e Bambino lo invidia perché vorrebbe davvero essere forte come quell’eroe.
La voce di Naruto lo richiama ancora. “Sasuke è arrivato in questa dimensione. Manca poco e si farà assimilare dalla Coscienza”.
Negli occhi del più piccolo legge una grande paura e quindi gli accarezza il viso per rassicurarlo. “Andrà tutto bene. Quando tu sarai completamente con Lei ogni cosa tornerà al suo posto. Non devi preoccuparti per noi.”
Andrà tutto bene.
Bambino chiude gli occhi, ha le ciglia bionde umide. “Prima che tu mi svegliassi stavo facendo un sogno”
“Era bello?”
“Sì, no... ero triste, ma anche felice. Sentivo le braccia di mia madre, ma io non so nemmeno chi sia la mia mamma...” un’altra lacrima gli riga la guancia e Naruto lo guarda dolcemente.
“Forse non era un sogno, forse era solo un ricordo” ma non è stato l’Uzumaki a dirlo, la voce è più dura e secca ed entrambi i biondi si girano verso l’uomo dai capelli neri.
“Sas’ke!” grida contento Naruto e riceve un sorriso.
“Un ricordo?” chiede invece Bambino.
“Sì, in fondo la Coscienza non è altri che Kaguya, lei è la madre del chakra e dei ninja. Stare a stretto contatto con lei dovrebbe scatenare certi ricordi. O almeno, è la stessa sensazione che provo anche io”spiega il moro.
Bambino abbassa il viso e sorride portandosi una mano al cuore. “Se così fosse, ne sarei contento.”
Restano in silenzio per un secondo, i due ninja si guardano e basta e Bambino si sente più completo e sorride, perché è quello che è successo con l’arrivo dell’Uchiha, è finalmente tornato ad essere intero.
È Sasuke a rompere quel silenzio di pace. “Naruto, non c’è più tempo”
“Lo so” risponde quello e guarda Bambino.
“Io.. io non voglio più ferire nessuno” sussurra e annuisce.
Il sole e la luna si guardano dicendosi tutto quello che c’è da dire con gli occhi, si prendono per mano pronti a dividere la propria anima da quella del bambino. Non sanno come fare, è l’istinto a guidarli. Bambino sorride mentre vede, percepisce, un’energia invisibile che lo sta tranciando da loro.
“Grazie per essere stati insieme a me. Grazie per avermi dato una seconda possibilità...” poi c’è solo un dolore lancinante, come se gli venisse staccato un arto e le due figure davanti a lui scompaiono lentamente, non riesce più a vederle. È completo, ma solo. Si stringe sulle spalle e si abbraccia.
“Finalmente” sussurra con le lacrime agli occhi.
Dling.
È il suono di un campanellino, cristallino e dolce, si gira e vede davanti a sé una donna dai lunghi capelli bianchi con il vestito da principessa. È Lei, è la Coscienza.
“Bambino” dice quella e lui che sta ancora piangendo apre le braccia verso di lei con un sorriso sporco di lacrime.
“Kaguya...” sussurra, ora che conosce il suo nome e Lei corre, raccoglie il vestito con le mani e corre verso di lui come una madre che ritrova il proprio figlio. Ad ogni passo il suo corpo si accende di luce. Si stringono forte mentre ogni cosa intorno a loro diventa come una stella cadente.
“Mi dispiace” singhiozza Bambino “Mi dispiace di non essere più venuto a trovarti. Mi dispiace averti lasciata sola. Non ti lascerò mai più”
E scompaiono in quella luce dorata.
 Insieme.
**
 
 
Quando Sakura apre gli occhi di scatto sussulta davanti al meraviglioso spettacolo che le sta davanti.
“È davvero bello” sussurra guardando quei puntini di luce che le danzano davanti agli occhi “Sembra neve che brilla di luce dorata” alza una mano per afferrarla. È questo il mondo che vedeva Bambino? È molto più bello del cielo stellato che aveva visto quella volta da bambina con il Team 7. Una dolce nostalgia le stringe il cuore.
“Sakura-chan!”
La kunoichi gira la testa di scatto, i capelli rosa danzano davanti a lei e spalanca gli occhi verdi alla vista dei suoi compagni. Naruto agita una mano davanti a sé mentre con l’altra stringe l’unica di Sasuke. Gli occhi le si riempiono ancora di lacrime e senza preavviso li abbraccia tutti e due e inizia a piangere con i singhiozzi più acuti, li stringe così forte da spezzare le ossa ma non importa.
“Stupidi!” singhiozza “State bene?! Non vi siete fatti niente?”
“Waa!” strilla Naruto “Così ci soffochi, Sakura-chan”
“Shannaro!” grida e singhiozza lei ancora più forte assordando Sasuke “Voi stupidi... quando finirete di farmi preoccupare...?”
Sorridono, tutti e tre, e si abbracciano sotto quella neve di stella.
“Andiamo a casa” dice alla fine Sakura staccandosi da quell’abbraccio disperato e si passa una mano sul viso lucido. È completamente sporca di sangue e ferite, le braccia sono ustionate ma non sembra importarle.
Sasuke distoglie lo sguardo e Naruto fa un sorriso triste. “Non possiamo”.
“Cosa?” chiede vivacemente Sakura finendo di asciugarsi le ciglia, deve aver capito male, per forza.
Naruto sta zitto, allora le risponde Sasuke. “Non possiamo andare a casa con te”.
Silenzio.
“P-perché no?” sussurra esasperata l’Haruno. “Andiamo a casa” li supplica quasi.
“Quando due anime si legano dopo non possono più esistere separate. Noi saremmo dovuti sparire insieme a Bambino ma... Lei ci ha permesso un po’ di tempo per salutarti” spiega Naruto.
“Cosa significa?” Sakura non vuole capire.
“Stiamo morendo” risponde brutalmente Sasuke.
Gli occhi verdi si sbarrano, resta immobile solo un secondo e poi li abbraccia ancora,  se possibile più forte di prima come se stesse giocando a tiro alla fune con la morte. Ha ripreso a piangere.
“Sak... non respi...”Esala Naruto.
“IO NON VOGLIO!” lo sovrasta la voce tremula di Sakura “IO NON VOGLIO CHE VOI SPARIATE!”
“Stupida, ormai è...” cerca di farla ragionare Sasuke.
“Ho capito, ma non posso farmene una ragione” sbotta quella, arrabbiata e triste “Voglio restare con voi, per sempre! È naturale, no?”
“Non fare la bambina capricciosa!” ritenta Sasuke ma ancora una volta viene zittito, ma da Naruto che si stacca dall’abbraccio. Entrambi lo fissano ammutoliti: ha gli occhi blu pieni di lacrime.
“E’ colpa vostra” spiega il biondo con una mano sugli occhi “Io non voglio sparire, è naturale. Voglio restare con voi” continua a cercare di asciugare le lacrime dagli occhi mentre anche Sakura piange e lo guarda tristissima “Io... dovevo diventare Hokage, ‘dattebayo. E Sasuke doveva ridare luce al propria clan, Sakura-chan deve trovare il proprio principe azzurro... e io voglio stare con voi... con il villaggio...”
Si interrompe sorpreso, questa volta ad abbracciarli è stato Sasuke. incredibile ma vero sta piangendo anche lui, nel modo composto degli Uchiha ma la sua stretta è così forte e disperata che basta a far capire che anche lui prova lo stesso. Sakura vorrebbe restare lì per sempre.
“Però... sono contento” continua a sussurrare Naruto “Io ero solo, ma sono riuscito a incontrare voi. Ci sono state tante cose difficili e tristi, ma le abbiamo superate insieme. E le persone importanti per me sono via via aumentate. E adesso sono qui, ancora con voi, e stiamo piangendo tutti e tre. Ma va bene. Io sono davvero felice di avervi incontrato” ride. “Vi ricordate la nostra prima missione? Credevamo che Sasuke fosse morto e Sakura piangeva ma io vi ho salvati...”
“Sono stato io a salvarti, baka” grugnisce Sasuke tirando poco elegantemente su con il naso e Sakura ride, una risata umida tre le lacrime e le braccia delle persone che più ama al mondo.
Vorrebbero restare così per sempre.
Ma poi sentono uno strattone e i due ninja si staccano dalla donna con i capelli rosa.
“E’ ora” costata Sasuke. Sakura semplicemente li guarda con le lacrime incastrate agli angoli degli occhi.
“Addio, Sakura-chan” è quello che la riscuote. Stringe le mani a pugno e serra gli occhi gridando con tutto il fiato che le resta in gola.
“IO VI ASPETTERO’!” i due la fissano interdetti allora continua “AVETE DETTO CHE LE ANIME SI REINCARNANO. ALLORA IO VI ASPETTERO’, ASPETTERO’ CHE TORNIATE IN QUESTO MONDO”.
“Ma Sakura-chan, ci vorrebbe un miracolo...”
“Lo so, ma viviamo in un pianete verde che ruota intorno a una massa di luce bollente in uno spazio freddo e infinto, non ti sembra già questo un miracolo? Il mondo è un miracolo. Quindi vi aspetterò... inoltre, io siamo abituati ad aspettare...”
Si sorridono. “Abbiamo dovuto aspettare tre anni per poter stare insieme, e poi altri quindici... cento anni non faranno differenza”.
“Pff” ghigna Sasuke “Cento anni, eh? Sei davvero noiosa”  e scuote la testa “Ma grazie”.
Naruto alza la mano e la saluta, con un sorriso bellissimo “Allora, a presto, Sakura-chan!”
E spariscono, diventando anche loro luce dorata. Sakura guarda quel piccolo miracolo con il viso rigato.
“Arrivederci” sussurra.

**
 
Cari Naruto e Sasuke,
ogni giorno cerco un modo per potervi descrivere quello che successe dopo, ma ancora faccio fatica a trovare le parole.
Dopo che mi lasciaste sola, tornai nel nostro mondo trovando Gaara e Kakashi-sensei accanto a lui svenuto. Sembrava morto ma il suo cuore batteva ancora impercettibilmente. Nello scontro aveva perso troppo sangue però sono riuscita a salvarlo in tempo con l’arte medica, ma finì ugualmente in coma. Non potevo sapere se si sarebbe risvegliato. Non credevo che mi fossero rimaste ancora così tante lacrime.
Sono stati giorni orribili, le grandi Nazioni Ninja si sono prodigate in ogni modo per ricostruire tutti i danni che la Cosciena aveva causato, io rimasi tutto il tempo davanti al letto di Kakashi-sensei pregando che si svegliasse, che non mi abbandonasse anche lui.
Odio i funerali, nella mia giovane vista ci sono stata fin troppe volte. Al vostro non ho parlato nessuno, c’era tutto il villaggio ma io mi sentivo ugualmente sola. Anche nella morte mi avete lasciato indietro, perché non ho potuto venire con voi? Perché mi avete lasciata qui? Ma poi Hinata mi si è avvicinata, mi ha stretto in un dolce abbraccio e mentre tutti se ne andavano lei ha iniziato a cantare una vecchia canzone del suo clan. Ha una bella voce, Hinata, e quelle parole melodiose mi hanno riempito di speranza.
“Vedrai miracoli, se crederai,
la speranza non si può fermare.
Quanti miracoli sono tra noi
E condividerli potrai, potrai se crederai...”
 Sì, aveva ragione, ho visto tanti miracoli. Il primo accadde qualche anno più tardi, io ero di turno all’ospedale quando dei bambini corsero verso di me gridando felici parole piene di speranza. Io mollai tutto quello che stavo facendo e corsi verso la porta che mi indicavano, la stanza dove riposava Kakashi-sensei. Lo trovai sveglio, mi guardava con la mia stessa faccia incredula e frastornata e io ho iniziato a piangere e l’ho baciato. L’ho baciato a lungo tenendolo stretto tra le mie braccia felice di quello splendido miracolo. Ci siamo sposati pochi mesi dopo.
Il secondo miracolo accadde quando rimasi incinta di due splendidi gemelli, entrambi maschi, due adorabili bambini pieni di energia che portano i vostri nomi. Non fanno altro che farsi i dispetti ma si vogliono bene, in loro rivediamo in voi. Entrambi vogliono diventare Hokage, vedremo cosa succederà.
Va tutto bene, Gaara viene ogni volta che può alla vostra tomba. Il suo animo è divorato dal senso di colpa e per questo non posso avercela con lui. Ogni volta viene a prendere anche del tè da noi.
Kakashi non è più l’Hokage, comunque, nel periodo in cui è stato in coma hanno nominato in fretta e furia Shikamaru. Quando è successo tutto lui era via per una missione e quando è tornato la notizia di essere stato nominato capo del Villaggio gli ha quasi fatto venire un infarto. Ma poi, quando ha scoperto cosa fosse successo ad Hatta, Yoshi e Naruto ha accettato. Per loro. Un’Hokage pigro come lui non s’era mai visto.
 
Naruto, Sasuke... sono passate tanti stagioni e io continua a vedere tante persone care andarsene. I miei figli sono cresciuti, io e Kakashi siamo vecchi, temo il momento in cui se ne andrà anche lui. Alla fine, voi siete morti insieme, Naruto ha mantenuto la promessa. Eravate sempre voi due, il vostro legame era qualcosa che invidiavo con tutta me stessa ma era giusto così, voi andavate avanti e io tentavo malamente di starvi dietro. Mi rammarico solo di essermi accorta troppo tardi che Kakashi era stato sempre al fianco, pronto a spingermi ed ad aiutarmi, non hai mai permesso che io fossi lasciata indietro. Io lo amo, e me ne sono accorta tardi ma non importa. Sono felice di vivere gli ultimi anni della mia vita con lui, passiamo il tempo sotto gli alberi di ciliegio che lui ha piantato in giardino, i fiori cadono e sbocciano in un ciclo continuo.
 
Stupide teste quadre, Kakashi è morto. Si è spento nel sonno, mentre sorrideva e io sono triste. Mi chiedo quanto manchi che succeda anche a me. Non vi ho ancora trovati, o forse voi non siete ancora arrivati.  Ma non importa, continuerò ad aspettare. Aspetterò perché devo aspettare e se non dovesse accadere in questa vita, pazienza, vi aspetterò in tutte le vite a venire.
Perché noi dobbiamo stare insieme, è una promessa.
 
 
 
 
 
**
 
 
 
 
 
“Baka!”
Un libro si schiantò su una testa bionda facendo sussultare il ragazzo che aveva osato appoggiare la testa sul tavolo e interrompere il proprio lavoro.
“Waa!” gridò il ragazzo appoggiando le mani sulla testa lesa “Perché lo hai fatto?” si lamentò. Naruto Uzumaki, sedici anni, biondo e nullafacente studente della Konoha High school  guardò corrucciato la ragazza che teneva stretto nella mano l’arma con cui era stato colpito.
Sakura Haruno, sedici anni, capelli rosa e studentessa diligente della Konoha High school lo trucidò con uno sguardo incazzato che preoccupò non poco l’amico. “Smettila di poltrire e lavora.”
“Voi smettetela di fare tutta questa confusione” si lamentò invece Sasuke Uchiha, sedici anni, sguardo sprezzante e  miglior studente della Konoha High School da... tipo, sempre.
Naruto appoggiò nuovamente la testa sul tavolo, stanco. “Sei una palla al piede, Sas’ke” si lamentò.
“No, tu sei la nostra palla al piede” lo corresse l’amico che stava diligentemente portando a termine la proprio punizione, Sakura annuì convinta riprendendo anche lei il lavoro.
“Siamo chiusi qui dentro da ore!” cercò di giustificarsi il biondo.
“E tu hai catalogato metà dei libri che Sasuke-kun ha catalogato” gli fece notare la rosa.
“Hn” fu il commento assente dell’altro ragazzo e quello parve far arrabbiare ancor di più il biondo che gonfiò le guance pronto a berciare qualcosa di offensivo, ma venne preceduto da una voce adulta.
“Cos’è tutto questo baccano?”
Gli occhi di Sakura si illuminarono mentre lasciava cadere la penna sul tavolo. “Sensei!” trillò deliziata. Naruto si girò rivolgendo uno sguardo astioso verso il professor Kakashi Hatake, brillante quanto affascinante insegnante di letteratura della Konoha High School. Sasuke continuò il lavoro ignorando il mondo come suo solito.
“Cosa abbiamo qui” ghignò il professore da dietro la mascherina fissando i tre studenti. “Lasciatemi indovinare.” Finse di pensarci “Immagino che Uzumaki e Uchiha si siano messi a battibeccare come loro solito, Haruno ha tentato di calmate entrambi finendo con picchiarvi. Così Iruka-sensei ha messo tutti e tre in punizione”.
“Non che sia difficile immaginarlo” fu il commento sarcastico di Sakura, mise le mani sui fianchi e guardò con rimprovero i propri miglior amici. “Sono dei tali baka!” protestò “E adesso ci tocca catalogare tutti i libri che vengono presi in prestito dalla biblioteca scolastica”.
“Due palle” commento Naruto con voce funesto. “E comunque il baka è solo Sas’ke”.
“Usutankochi” lo ammonì.
“Teme-ee!”
Vennero zittiti da un coro di ‘shht’ appartenenti agli altri studenti che avevano scelto la biblioteca scolastica come luogo silenzioso per lo studio, non potevano immaginare che quel chiassoso gruppo fosse in punizione lì.
“Che cosa cerca, sensei?” chiese Sakura pettinandosi i capelli rosa con fare civettuolo.
“Devo prendere in prestito questo libricino” disse indicando il volume che teneva sotto braccio “Come devo proseguire?” chiese con un sorriso giovale.
“Me lo dia” fece servizievole la ragazza senza smettere di sorridere “Segno titolo, autore, il suo nome e la data. Dopo avrà un mese di tempo per restituirlo” prese la penna per scrivere sul foglio ma quando vide il titolo del libro arrossì iniziando a balbettare parole sconnesse. Curioso Naruto lanciò un’occhiata alla copertina e poi berciò indignato: “Ma questo è un porno!” suonava tanto come un’accusa ma Kakashi non ci fece caso, sfoderando un altro sorriso.
“E’ solo una piacevole lettura che consiglio vivamente ad ogni ragazzo”.
“Hn” fu il commento di Sasuke. “Se ti vergogni passa a me” aggiunse rivolto a Sakura che eseguì senza fiatare troppo imbarazzata.
“Sei davvero una piattola” ci tenne a precisare il moro accentuando il rossore sul viso della ragazza.
Naruto sbatté gli occhi provando una strana sensazione si déjà-vu, poi si mise a ridacchiare divertito.
“Oi, che hai?” sbottò l’Uchiha innervosito dalle stranezze del proprio migliore amico.
“E’ solo... mi sembra di conoscervi da una vita” disse provando un profondo affetto per i propri compagni e sì, anche per Kakashi-sensei.
“Be’, è vero”gli  fece notare Sakura  “Ci conosciamo da quando siamo piccoli”.
“Intendo, da prima. Capite? Come se vi avessi già conosciuti in un’altra vita!” cercò di spiegarsi agitando le braccia, Sasuke smise di annotare e lo guardò curioso, con una strana luce negli occhi neri.
“Questa punizione deve averti stancato” scherzò Kakashi passando una mano tra i capelli biondi e stopposi “Che ne dite di fare una pausa? Avete il mio permesso. Sistemate questi libri negli scaffali e poi prendete un tè”.
“E’ gentilissimo, sensei!” esclamò Sakura con un sorriso bellissimo e innamorato.
 
“Dattebayo!” sbottò Naruto quando, nel tentativo di infilare un libro in uno scaffale particolarmente alto della biblioteca ne fece cadere altri tre. Uno dei quali sulla propria testa. Sconsolato, si accucciò per impilarli e cercare di rimetterli al proprio posto, ma una copertina attirò la sua attenzione quindi preso il libro leggendone il titolo.
“La storia di un ninja coraggioso”.
Aveva qualcosa di familiare, una morsa gli strinse lo stomaco e lo aprì leggendo la prima pagina:
C’era una volta uno spirito malvagio dalle sembianze di una gigantesca volpe a nove code. Con il solo movimento delle sue code, la volpe poteva provocare frane e terremoti. Per far fronte a quello spirito, la gente invocò l’aiuto dei ninja. Uno solo di quei ninja, a costo della propria vita, riuscì a imprigionare lo spirito. Quel ninja era il quarto Hokage...”
“Usuratonkachi”
Naruto sussultò chiudendo il volume di scatto e si girò trovandosi davanti Sasuke che lo fissava scocciato.
“Chi diamine stai facendo?” chiese il moro.
“Niente” si affrettò a dire con la sensazione di essersi appena svegliato da un sogno, la morsa allo stomaco era sempre lì e desiderò di essere confortato dall’amico. Avvicinò i propri visi per un bacio veloce e l’Uchiha subito voltò il viso mentre la pelle pallida si tingeva di rosso. “Non qui, potrebbero vederci” borbottò imbarazzato.
“Ah, ah” fece distrattamente Naruto cercando un altro contatto ma il moro si allontanò di un passo.
“Andiamo a casa” gli disse incrociando le braccia “Sakura ci sta aspettando”.
La morsa allo stomaco scomparve e insieme ad esse lo strano disagio che lo aveva preso leggendo le frasi di quel libro, si illuminò come se ogni cosa fosse andata al posto giusto.
“Sì, andiamo a casa. Con Sakura-chan” ripeté appoggiando il libro in uno scaffale a caso malamente e seguendo il proprio migliore amico, il proprio rivale, il proprio fidanzato.
Era nel posto giusto, con le persone giuste.
Andava tutto bene.
 
Dalle pagine del libro abbandonato scivolò un foglio, planò dolcemente a terra e sopra c’erano scritte solo poche righe:
C’era una volta lo spirito di una gigantesca volpe a nove code. Quella volpe fu sigillata all’interno di un piccolo ninja e col passare del tempo i due divennero amici. Una nuova minaccia, il dieci-code, venne risvegliato ma il bambino ormai era diventato un vero ninja e insieme allo spirito della volpe riuscì a sigillare di nuovo il dieci-code. Il bambino della volpe a nove code era il figlio del settimo Hokage ed era sempre solo, ma ora ha finalmente trovato il suo posto e persone che lo amano...”
 
 
 
“Sakura-chan, perché stai piangendo?”
“Non lo, è solo che vi voglio così bene...”
“Ma cosa avete oggi, voi due idioti..”
“Taci Sas’ke-teme!”
“Usuratonkachi…”
“Ragazzi, sono davvero felice di avervi incontrato”
 
 
 
 
 
The end.
 
 
 
 
NON UCCIDETEMI, POSSO SPIEGARE!
Il mio pc è andato a febbraio e mia sorella non voleva prestarmi il suo, così ho dovuto aspettare oggi per rubarglielo e riuscire finalmente a scrivere questo benedetto capitolo. Lo so, dovrei essere fustigata per il modo vergognoso in cui sono scomparsa c_c.
Mi dispiace, davvero. Però finalmente, questa storia è finita. E me viene da piangere, se penso che era nata come ono-shot mi viene da ridere. Mi sento tanto Sakura in questo momento.
Vorrei dire tantissime cose, ma non servirebbero a nulla. Lascio la parola a voi.
Dico solo: GRAZIE, GRAZIE PER AVER SEGUITO LA STORIA E PER LE SPLENDIDE RECENSIONI CHE MI AVETE LASCIATO, NON AVETE IDEA DI QUANTO SIANO STATE IMPORTANTI PER ME. GRAZIE CON TUTTO IL MIO CUORE!
Il capitolo forse stilisticamente non è il massimo, ho concentrato la scritture in tre ore e non ho nemmeno avuto tempo per rileggerlo, quindi cercherò di sistemarlo quando avrò un pc tutto mio ma mi sembrava giusto aggiornare ugualmente...
 
Con tanto, tantissimo affetto,
La vostra V.
 

 

 

 

   
 
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