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Autore: Timy21    10/05/2016    1 recensioni
Camilla Giuliani, famosa donna di successo, direttrice di Vanity Fair.
Mattia Scaglioli, strepitoso uomo d'affari e imprenditore. Le loro vite si incrociano, ancora una volta, riportando Camilla nell'oblio del suo passato.
La storia è stata completamente scritta e pubblicata, anche altrove, da me.
Simona De Angelis
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Camilla e Mattia rappresentano, per me, due persone reali e spero di riuscire in qualche modo a renderli reali anche per voi.

Questa storia è scritta e ideata da me. Non è inedita, in quanto è già stata pubblicata su un altro sito (Wattpad).

Scrivetemi, se volete, le vostre idee e i vostri pensieri sui personaggi e sulla storia. Ne sarei molto felice!


Buona lettura :)


Simona De Angelis (wattpad: xkyahstorm)








Capitolo 1: "Il mio nome è Mattia Scaglioli"



La luce entrava splendente nell'ufficio spazioso di Camilla. La mattina primaverile era fresca e frizzante.

"No, farò il possibile per chiudere questa faccenda" il tono della ragazza era basso ma agitato.

Aveva 26 anni, si era laureata non da molto ed era già la redattrice di Vanity Fair italiano. Viveva in un lussuoso appartamento al centro di Milano. Partecipava ad ogni evento sociale e frequentava le persone più alla moda d'Italia. Aveva, all'apparenza, una vita perfetta.

"Signora, l'imprenditore é arrivato"

Cazzo, pensò Camilla.

Doveva cercare di essere cordiale, doveva tenere duro per il giornale.

Uscí dall'ufficio e si recò nell'atrio. Su una poltrona grigia di pelle un uomo sulla quarantina la osservò maliziosamente. Era lui, lo schifoso che voleva rovinarla.
"Buonasera, signora Giuliani" signorina, pensò Camilla sentendo un leggero pizzico di offesa. 
"Io sono Leonardo Bravi, é un vero piacere conoscerla" piacere 'sto cazzo, pensò ancora Camilla raffinatamente.
"Piacere, prego si accomodi nel mio ufficio" avrebbe dovuto escogitare qualche vendetta per quell'affronto, ma non lo fece ed ora cercava di elaborare mentalmente un discorso efficace.

L'uomo alto, brizzolato, con occhi color cioccolato, entrò curioso nell'ufficio di Camilla. Presto sarebbe cambiato tutto, a suo parere. Quella stanza sarebbe diventata meno luminosa grazie alle future pareti color fumo. 
Prese posto di fronte alla scrivania. La "signora" Giuliani si posizionò affianco a lui appoggiata alla scrivania, come per far intendere il suo dominio su quella stanza.
"Dovremmo aspettare ancora qualche minuto, il mio collega é in ritardo" questa frase urtò ancor di piú Camilla, che sfoggiò un'espressione di disaccordo.
"Signore, mi comprenda, sono molto occupata. Inizi lei, quando e se il suo collega arriverà si inserirà, immagino, senza problemi nella discussione" cercò di essere il più comprensiva possibile, ma non le riuscì molto bene e Bravi se ne accorse.

"Va bene, cominciamo" Camilla si rilassò e sfoggiò il miglior sorriso che poté fare.
"Ho quí il contratto e qualche offerta extra" subito al punto, senza giri di parole. 
"Perché vuole questo palazzo?" replicò immediatamente Camilla senza neanche guardare il contratto.
"Per farci soldi, signorina" ah ora mi chiama signorina, pensò Camilla.
"Ha mai amato, signor Bravi?" l'imprenditore restò sorpreso da questa domanda.
"Sí, ed amo tuttora" le rispose garbatamente.
"Immagino lei abbia famiglia" Bravi iniziò a pensare ad un possibile ricatto nonostante il dolce faccino della donna di fronte a lui. E pensò alla moglie e ai suoi due gemelli. Annuí.
"Quindi mi capirà quando le dico che io amo il mio lavoro e che le persone che son qui sono la mia famiglia, giusto?" tutto qui? pensò l'imprenditore. Sorrise.
"Sì, comprendo. Io non le chiedo di chiudere i battenti, solo di spostarvi" che faccia tosta, pensò Camilla. Si avvicinò al muro di fronte a lei e lo toccò. Sorrise.
"Questi muri hanno conosciuto il successo, signor Bravi. Questi muri hanno assistito a premi vinti, a migliaia e migliaia di copie vendute, a un direttore dopo l'altro e io non intendo cederli" lo guardò voltandosi con uno sguardo di sfida e lui lo sostenne.

La porta dell'ufficio di fianco a Camilla si aprí all'improvviso.
"Mi lasci stare" urlò un uomo liberandosi dalla presa di un esile impiegato.
"La devo annunciare!" ribatté l'ometto.
"Mi annuncio da solo" Camilla annuí al suo impiegato e lui si chinò in segno di scuse prima di uscire dall'ufficio.
L'uomo ancora di spalle di fronte a lei si stava sistemò la cravatta, si schiarì la voce e poi si girò di 180 gradi.
"Molto piacere signorina, il mio nome é Mattia Scaglioli".

   
 
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