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Autore: Lilyan    10/05/2016    0 recensioni
Una sorta di POV Draco, un ragazzo che dopo la guerra deve riprendere in mano la propria vita quando non resta più nulla se non il passare inesorabile del tempo...
*
Una piccol Drarry che giaceva nel mio PC da molto tempo e che ho ripreso in mano ripromettendomi di completarla...saranno una decina di capitoli credo...
Se vi va leggete e lasciate un commento.
Grazie!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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Maze of the Heart

 

1. Indifference

Nevica.

Saranno ormai tre giorni che nevica e il prato fuori sembra una grossa e pesante coperta bianca.

Gli occhi ti fanno quasi male nel cercare di distinguere i fiocchi che incessanti stanno cadendo.

Ti è sempre piaciuta la neve, così candida, così pura. Eppure così fredda.

Fredda come è adesso il tuo cuore, che sembra incapace di provare ancora una qualsiasi emozione.

Appoggi desolato la fronte sul vetro della finestra, come facevi da bambino, però ora non è la meraviglia che si scorge nel tuo sguardo, ma solo amarezza e rassegnazione.

E camminare nel parco è sempre stato piacevole persino d’inverno. Però ora, nemmeno questo ti mette più di buon umore.

Sentire in lontananza i bambini, che si rincorrono euforici lanciandosi palle di neve, ti ricordano quell’infanzia spensierata che non hai mai avuto davvero. Ti ricordi però anche degli inverni a Hogwarts, delle battaglie nella neve coi compagni di scuola, delle gite ad Hogsmeade… e tutto questo non fa che aumentare il vuoto che senti in mezzo al petto.

Torni a casa. Ti sembra così strano chiamarla casa ora che lei non c’è più.

Ti distendi sul divano, un bracco a coprire gli occhi che ormai non hanno più lacrime da versare. L’altra mano stringe un bicchiere di Fire Whisky. E’ così che da qualche mese passi le tue sere, e bevi fino ad annebbiare i sensi e a non pensare più.

*

- Dovresti uscire ogni tanto! -  ti senti spronare dal tuo migliore amico che ti guarda quasi con commiserazione. Lo odi quando fa così.

- Ma io esco, praticamente tutti i giorni – rispondi serafico senza guardarlo, sperando solo che la smetta presto e se ne torni a casa. Lo sai che lo fa per il tuo bene e che ci tiene davvero a te. Forse è l’unico. Ne avete passate così tante insieme che probabilmente ti conosce meglio di chiunque altro. Ma dopo tanto dolore, dopo aver perso ogni cosa dopo la guerra, speravi almeno in un briciolo di serenità. Forse, in fondo, hai creduto di potertela meritare anche tu. Una vita finalmente normale, dopo tanto, troppo orrore.

E ora lei non c’è più.

- Credimi Draco se ti dico che sembri l’ombra di te stesso. Non ti puoi ridurre così. Per Salazar, devi reagire! – Lo sai anche tu che Blaise ha perfettamente ragione e godi del lieve tepore che la sua mano sulla tua spalla sta emanando. Ma quel sollievo per l’anima dura solo un battito di ciglia. Purtroppo ti rendi conto che stai inaridendo sempre più.

Vorresti alzarti ed urlare, sfogarti, arrabbiarti con questo destino crudele che ha reso la tua vita uno schifo. Ma non hai più voce e nemmeno più lacrime.

Narcissa se ne è andata, e lei era l’unico appiglio alla realtà che ti rimaneva per non impazzire. Per non lasciarti cadere in quel baratro che si era ormai aperto di fronte ai tuoi piedi, il giorno stesso che sei stato marchiato come carne da macello. Quel giorno, hai capito che per te vivere o morire non avrebbe avuto più importanza, perché nessuno ti avrebbe più guardato per quello che sei, ma solo per quello che rappresentavi. E chiunque ti avrebbe sempre e solo visto come il Mangiamorte.

*

Blaise è riuscito a farti uscire per una sera.

Pansy deve averlo minacciato davvero questa volta, perché nella sua voce, quando ti ha quasi supplicato di uscire a cena, sembrava scorgersi un lieve tono terrorizzato. Poco male. In fondo avevi davvero bisogno di distarti un po’, anche se sai già che è solo una mera illusione. Non potrà mai cambiare nulla e lo sconforto che ogni notte ti attanaglia il petto tornerà anche stasera, puntuale, non appena Blaise e Pansy saranno tornati alle loro case e tu, ti sarai disteso sul letto.

Fa molto freddo e raggiungere il ristorante è quasi una sofferenza. Ok ci sarà modo di scaldarsi poi ingurgitando tutti gli alcolici di cui sarai capace. I tuoi pensieri però, per un attimo, si perdono quando incroci una coppia di ragazzi che stanno passeggiando sul marciapiede. Si abbracciano stretti, probabilmente per scaldarsi a vicenda e ridono. La loro risata è melodia per le tue orecchie e ne resti rapito. Ti entra dentro fino al cuore, fino all’anima e non sai perché, o forse sì, ma ti fa male. Senti le loro voci cristalline e vedi i loro occhi innamorati e ti chiedi, per un secondo, se mai ci sarà qualcuno che riderà così con te e ti guarderà con altrettanta passione.

*

Cosa diavolo ci fai nella sala d’attesa di uno dei migliori psicomaghi in circolazione, Merlino solo lo sa!

Ti ricordi solo Pansy piangere disperata nel tuo salotto e Blaise che recitava come un mantra una serie di motivazioni per cui dovevi accettare l’aiuto di uno specialista per poter uscire dalla tua depressione.

Hai acconsentito probabilmente solo per fare loro un piacere e per non vederli ogni giorno tormentarsi per te a quel modo. Vuoi loro bene alla tua maniera, anche se dimostrarlo ormai ti è quasi impossibile. Sono rari persino i sorrisi che riescono a strapparti. E soffri anche tu nel vederli così preoccupati e vorresti solo che tutto questo dolore finisse per sempre. Per tutti.

Il medimago è in ritardo. Osservi l’orologio sulla parete che scandisce gli appuntamenti e vedi la lancetta che oscilla pericolosamente su “paziente in attesa”. Immagini di dover essere tu “quello”. Ti stai innervosendo, ma non hai nemmeno più la voglia di arrabbiarti od offenderti. Un tempo avresti fatto il diavolo a quattro con la segretaria dello studio perché “nessuno fa aspettare un Malfoy”! Ma ora che quel nome non incute più né timore né rispetto e che persino tu sai di non meritare un trattamento di favore, te ne stai lì seduto sulla poltroncina sfogliando l’ultima copia del Profeta attendendo il tuo turno.

Che diavolo ci fai lì, Merlino solo lo sa!

Senti la porta dello studio aprirsi, ma non hai né voglia né intenzione di alzare lo sguardo su quel poveraccio che, come te, ha dovuto ricorrere alle cure di uno psicomago per poter vivere una vita quantomeno dignitosa.

Appena se ne sarà uscito ti alzerai. Questo è quello che tu vuoi fare, ma il destino, quel bastardo, che conosce benissimo chi sei e che cosa hai fatto, sembra voler continuare a giocare con la tua vita, torturandoti, umiliandoti e facendoti soffrire ancora ed ancora.

Aspetti quasi ansioso, e non poco spazientito dall’attesa, che lui o lei se ne vada così da finire questa farsa e passare l’ora più noiosa della tua vita con lo strizzacervelli.

Senti finalmente i suoi passi, quasi incerti diresti, che si dirigono verso la porta, un profumo intenso ed allo stesso tempo dolce ti solletica e ti fa inspirare più profondamente di quanto vorresti, ma nonostante tu ti senta per un attimo imbarazzato da questo tuo gesto, stranamente ti senti bene e ti sembra quasi di essere a casa.

E’ questione di un secondo, senti un sospiro alla tua sinistra ed è più forte di te, ma qualcosa ti dice di voltarti.

Non dovresti, ma lo fai.

E il tuo respiro si blocca.

*

Non capisci cosa sia questo martellare assordante che invade le tue orecchie mentre ti trovi, tuo malgrado, a fissare un imbarazzatissimo Harry Potter che con una mano già sulla maniglia della porta ti sta guardando, altrettanto a disagio.

E’ cambiato davvero molto negli ultimi mesi e non ha più, noti, quell’aria da ragazzino imbranato. Ha sempre però quell’espressione indecifrabile sul volto, quello sguardo disarmante e intenso che sembra voglia leggerti dentro, ma allo stesso tempo rassicurante e forte.

Il tuo cuore sta ancora battendo all’impazzata e non sai cosa dire per toglierti da questa situazione a dir poco surreale. Lo rivedi dopo i processi, dopo mesi in cui non si è saputo più nulla dell’Eroe del mondo magico… e tutto quello che esce dalle tue labbra come un sussurro è “Potter”.

Ti alzi rapido e non gli lasci nemmeno il tempo di rispondere o dire qualcosa, sempre che avesse avuto la voglia di rispondere proprio a te, che hai contribuito a rendere un inferno la sua vita già abbastanza dolorosa.

Quindi, entri velocemente nello studio dello psicomago e ti chiudi la porta alle spalle. Ti siedi ancora sottosopra, cercando di mantenere il respiro regolare e speri di riacquistare in fretta il tuo solito aplomb. Vuoi che il tempo lì dentro passi il più in fretta possibile. La tua vita sembra una commedia ai tuoi occhi, ma non vuoi che anche il mago di fronte a te se ne renda conto.

Soprattutto non vuoi assolutamente pensare a Potter. Ma, ahimè, il suo profumo è ancora presente in quella stanza.

 

  
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