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Autore: alovecolina    10/05/2016    0 recensioni
solamente qualche pensiero di una ragazza, protagonista di una storia a sè, che mette per iscritto su carta nel suo diario.
buona lettura ^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Dear… quanto è difficile tutta questa situazione?
Eppure sembra così semplice da fuori… lo so anche se non lo sperimento.
A volte mi sembra quasi di vedermi da fuori, col respiro sempre troppo veloce, le gambe che tremano, gli occhi stanchi ma attenti, che non posso farmi sfuggire nulla perché ormai la scuola è quasi finita.
Mi vedo illuminarmi all’improvviso, accendermi di luce propria, anche se credo di non esserne mai stata capace. Forse qualche volta, mentre ballavo, ma è un’altra storia. Quella che sto vivendo ora è diversa, ma alla fine è sempre uguale.
Lui mi piace, anche se non posso dire che mi piaccia veramente, perché come sempre non ho la minima idea di chi sia in realtà.
Perché, come sempre, non lo conosco.
E sto qui sempre con le stesse canzoni sull’Ipod che scorrono a ripetizione, senza che me ne renda conto e senza nemmeno capirne più il senso. Perché in testa ho lui, come sempre. Mi distoglie da ogni cosa, da ogni problema o dovere che ho. E la cosa non va bene, non dovrebbe ma mi piace. Mi piace troppo, crogiolarmi nel pensiero di poterlo conoscere, parlargli, toccarlo, sentire il suo sguardo poggiato realmente su di me, non solo di sfuggita come sempre.
E mi vedo diventare improvvisamente rossa, completamente e irrimediabilmente rossa in faccia. Solo perché qualcuno mi ha detto che ora lui sa. Ora lui sa che ci sono io, ragazza che gli è interessata. E anche se non sa davvero che la ragazza sono io, la cosa mi turba ugualmente. Mi mette in ansia il doppio di quanto non lo sia già quando lo vedo la mattina, prima di entrare in carcere, anche chiamata scuola superiore. Perché a questo punto, lui sa e vuole sapere chi.
Chi è che ha trovato qualcosa di bello in lui. Perché oltretutto non ci crede, non riesce a credere di piacere a qualcuno, di potergli interessare.
Perché non trova niente di bello in lui, anche se è così, mi piace e lo trovo bello. Di quelle bellezze irrimediabilmente opache, nascoste e timide. A questo punto mi dicono, devo subentrare io.
Qualcuno mi ha aiutato, mi sta aiutando, e io dovrei solamente afferrare quella mano e aggrapparmici con tutte le mie forze. Farmi tirare su, a galla.
Ma non posso immaginarmi domani mattina, alle 10, di entrare in classe da lui e farmi presentare come se niente fosse. Perché non è come se niente fosse, questa situazione mi pesa ma mi importa troppo per lasciarla scorrere con così tanta facilità.
Forse è vero, devo sempre complicare tutto come sempre.
Mi è solamente impossibile immaginarmi arrivare davanti a lui, accompagnata e farmi presentare.
Così. Dal nulla. Senza nessuna apparente motivazione.
Anzi la motivazione io ce l’avrei pure: mi piaci.
Mi piaci già da un po’, ti ho visto tra le mille persone della fiera.
Così. Dal nulla.
Non lo so, forse davvero potrei avere un’occasione buona stavolta.
Ma comunque, irrimediabilmente, incondizionatamente, inspiegabilmente, io ho paura di non essere abbastanza. O almeno, di non essere abbastanza per te.
  
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