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Autore: Lia483    10/05/2016    2 recensioni
[ColdFlash/Lenarry - 2x20 e 2x21]
Doveva decidere se rischiare la propria vita facendosi colpire nuovamente dall'esplosione di un acceleratore di particelle.
Harry era così sicuro che il piano potesse funzionare, che i suoi calcoli fossero corretti.
Ne valeva la pena?
Valeva il rischio per riavere i poteri o forse sarebbe stato bene lo stesso così?
È vero, ora si sentiva inerme e inutile, ma solo perché era stato abituato a poter intervenire ogni volta che voleva, a riuscire a guarire da ogni tipo di ferita, a poter salvare ogni persona che era in pericolo. Alla fine, le persone normali si sentivano inermi tutti i giorni, si sarebbe riabituato ad essere come loro.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Barry Allen, Leonard Snart
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prima parte
 



Scappare dai laboratori era stato facile, anche senza la supervelocità.
Nessuno l'aveva fermato, lo sapevano quanto avesse bisogno di restare da solo, per pensare.
Doveva decidere se rischiare la propria vita facendosi colpire nuovamente dall'esplosione di un acceleratore di particelle.
Harry era così sicuro che il piano potesse funzionare, che i suoi calcoli fossero corretti.
Ne valeva la pena?
Valeva il rischio per riavere i poteri o forse sarebbe stato bene lo stesso così?
È vero, ora si sentiva inerme e inutile, ma solo perché era stato abituato a poter intervenire ogni volta che voleva, a riuscire a guarire da ogni tipo di ferita, a poter salvare ogni persona che era in pericolo. Alla fine, le persone normali si sentivano inermi tutti i giorni, si sarebbe riabituato ad essere come loro.
Allo stesso tempo, però, gli mancava. Gli mancava la sensazione della corsa, del vento, dell'elettricità sotto la pelle, della sensibilità delle proprie cellule.
Voleva essere Flash, ma allo stesso tempo voleva restare il semplice Barry, le cui uniche preoccupazioni erano sempre state quelle di non arrivare tardi a lavoro e di non dimenticarsi dove lasciava gli oggetti.
Camminando, raggiunse quasi senza pensare la casa sicura a poca distanza dai laboratori dove sapeva che avrebbe trovato Leonard, il suo fidanzato.
Aveva provato a convincerlo ad andarsene, a lasciare la città per essere al sicuro da Zoom, ma lui si era rifiutato. Sarebbe andato via solo se Barry l'avesse seguito, quindi erano in una situazione di stallo. Barry non avrebbe mai lasciato la città, anche se ora non poteva aiutarla.
"Len?" lo chiamò, aprendo la porta con le proprie chiavi e guardandosi intorno.
La casa era abbastanza spoglia. Niente soprammobili, nessuna immagine sulle pareti, non sembrava che ci vivesse qualcuno, a meno di non aprire tutti i mobili o andare nella camera da letto, come Barry sapeva.
Leonard spuntò sulla soglia della cucina, dopo aver riconosciuto la sua voce, la pistola congelante abbassata contro la coscia. Era vestito con abiti neri e comodi, come sempre.
"Barry" lo salutò, con un'espressione neutra quando vide il viso serio del compagno.
Il ragazzo lo raggiunse, passandogli un braccio intorno alla vita mentre si appoggiava a lui. "Volevi congelarmi?" chiese, cercando di scherzare.
"No, ce l'avevo già vicino da ieri sera. Ho saputo che la polizia ha dovuto abbandonare la centrale."
Quella risposta seria gli fece subito perdere il sorriso.
"Sì, ora sono tutti da Jitters, anche se non so per quanto tempo Zoom permetterà loro di stare uniti... Harry ha detto che, su Terra-2, aveva fatto una strage di poliziotti per farsi rispettare."
"Harry è sempre una ventata di buone notizie" commentò l'uomo con ironia - non era un mistero che Leonard non si fidasse per niente delle persone provenienti da Terra-2, da sempre, e il suo atteggiamento era quasi peggiorato dopo la scoperta di Jay - tenendo stretto il compagno con il braccio libero e appoggiando il viso tra i suoi capelli, respirando appena il suo odore.
Restarono in silenzio per un po', godendo entrambi della presenza dell'altro, finché Leonard non lo indirizzò verso la camera. Posò la pistola sul comodino, a pochi centimetri da loro, poi si misero abbracciati sul letto, su un fianco girati l'uno verso l'altro. Non c'erano intenti erotici, volevano solo coccolarsi appena, solo sentirsi vicini.
"Parla, Barry. Il tuo cervello non può più permettersi di fare così tanti pensieri in una volta sola senza sfogarli un po'."
Barry si lasciò sfuggire un mezzo sorriso, ma rimase quasi del tutto serio, la sua mente vorticava tra tantissime idee come impazzita.
"Sai il piano di Harry..." cominciò il ragazzo, prima di sentire il compagno irrigidirsi. Non era un mistero nemmeno che Leonard non fosse per niente d'accordo con l'idea che si sottoponesse di nuovo all'esplosione dell'acceleratore di particelle per riavere i poteri. La sua espressione truce era ora la stessa della prima volta che gli aveva spiegato il piano di Harry-2.
"Lui, papà e Joe stavano discutendo di questo e io ho detto loro che la decisione è solo mia, che è inutile che elenchino i pro e i contro per i fatti loro, senza interpellarmi."
"Qual è l'opinione dei tuoi papà?" chiese, con voce neutra.
"Papà non è affatto d'accordo. Dice che posso farne a meno, che posso fare quello che facevo prima senza i poteri..." Si sentì distinto il tono dubbioso del ragazzo, prima che proseguisse. "Joe invece non mi sta dando opinioni. Ha detto che appoggerà la mia scelta e che vuole solo che io stia bene..."
"Quindi hai tre opinioni diverse."
"Quattro, anche se la tua è la stessa di papà."
"Sì, ma non sono io a dover scegliere." Seguì il suo braccio destro, piegato sotto la testa del ragazzo, con la punta delle dita, mentre erano voltati l'uno verso l'altro. "La nostra opinione è del tutto egoista, condizionata da quello che vogliamo, che sia tu o meno. Io ho cercato persino di convincerti ad abbandonare del tutto la città al suo destino. Solo tu puoi sapere cosa è meglio per te e per tutti quanti, Barry, lo sai."
Il ragazzo rimase tra le sue braccia, in silenzio.
Posò l'orecchio contro il suo petto, adattando il proprio respiro e il proprio battito a quello tranquillo e pacato dell'altro, sentendo già di pensare meglio.
"Non ci devi perdere la testa ora, hai ancora un po' di tempo..."
"Non quanto vorrei, Len."
Il criminale sospirò, prima di fargli sollevare il viso per unire le loro labbra in un bacio dolce, che sapeva solo di amore. Barry lo ricambiò, stringendosi a lui e posando una gamba sopra le sue...
La chiamata di Joe per tornare ai laboratori non li sorprese e Barry sospirò, staccandosi di qualche millimetro dopo che ebbe messo giù. "Vorrei solo poter restare qui con te..." Snart chiuse gli occhi, come per nascondere a Barry quanto si sentisse lacerato allo stesso modo al separarsi da lui.
Poi, quando ormai il suo velocista - non ex perché sarebbe tornato ad esserlo, ci credeva davvero - si stava per alzare dal letto, Leonard lo afferrò per un polso, facendolo di nuovo cadere sdraiato sul materasso. Gli si mise sopra, cominciando a ricoprire il suo viso e la sua bocca di baci voraci, mentre con le mani gli stringeva i fianchi.
A Barry sfuggì un lieve gemito di sorpresa quando si ritrovò in quella morsa che non aveva intenzione di lasciarlo andare, ma presto gli circondò i fianchi e il collo con le gambe e le braccia, sospirando e ricambiando ogni bacio ed ogni tocco.
Quando si dovettero staccare per riprendere fiato, rimasero fronte contro fronte e Leonard gli posò le mani sulle spalle magre, stringendole appena, giusto per fargli capire che quello che stava per dire non era negoziabile. "Vengo con te."
"Len, ne abbiamo già parlato..." tentò comunque Barry, che voleva tenere almeno Leonard il più lontano possibile dalla scia di Zoom, ma il criminale si staccò per guardarlo dall'alto, continuando a tenerlo bloccato sotto di sé.
"Vengo con te."
Gli occhi azzurri lo guardavano senza ammettere repliche e Barry cedette, con un cenno e un dolce sorriso.
Non voleva mettere Leonard in pericolo, rendendolo un bersaglio per Zoom, ma voleva averlo accanto in quel momento, in quella decisione, in quella proposta che era indeciso se accettare o meno.
Di una cosa era sicuro, però.
Non c'era una differenza tra Flash e Barry.
Flash era semplicemente una delle sue parti migliori e in qualche modo l'avrebbe riportato alla luce.

***

Arrivarono ai laboratori una decina di minuti dopo, passando dal garage perché Barry voleva evitare di passare davanti al laboratorio di Cisco, dove sapeva che l'amico aveva messo il fratello Dante. Già sarebbe stato difficile superare il notevole astio che c'era contro Leonard da parte della sua famiglia, non c'era bisogno di aggiungere anche le famiglie degli altri.
Entrarono nella corteccia tenendosi per mano e Barry salutò, chiedendo cosa fosse successo.
Joe si girò, già serio per chissà quali pensieri, quando notò Snart e la sua mano corse alla pistola quasi d'istinto, anche se non venne mai estratta. Non era una novità che Barry fosse fidanzato con un criminale, ma ancora il detective non si era abituato a vederselo girare intorno. Ancora si aspettava un voltafaccia.
Leonard comunque non fece alcun movimento che potesse essere interpretato come una minaccia, restando accanto a Barry con tutta la sicurezza e la spavalderia possibili, naturali per il suo carattere. Anzi, per la prima volta, non stava permettendo che Barry si mettesse davanti a lui. Un tempo lo aveva lasciato fare, quando era veloce quanto bastava per fermare i proiettili al volo, ma ora era importante tenerlo al sicuro da qualsiasi scontro. La pistola congelante rimase quindi nella fondina assicurata alla coscia, sotto il parka.
Barry guardò Joe con espressione implorante, chiedendogli di lasciar perdere. Non avevano tempo di discutere su certe cose, come succedeva sempre.
Il detective fece un cenno, restando comunque rigido e spiegò il messaggio che avevano ricevuto da Caitlin, prigioniera di Zoom.
L'ex velocista si preoccupò subito e Leonard gli strinse forte la mano, dandogli forza. Sapeva quanto il ragazzo soffrisse all'idea di non poter dare un vero aiuto concreto alla polizia, ancora senza poteri.
Cisco, nervoso e agitato, cominciò a spiegare l'idea che gli era venuta in mente per contrastare almeno Rupture per quella sera, anche se Harry incalzava dicendo che i trucchetti non sarebbero durati per sempre, che dovevano riprendersi la velocità di Flash adesso.
Il criminale, per tutto il tempo, rimase nei paraggi di Barry, tenendolo d'occhio come un falco e riprendendo a male parole il dottore di Terra-2 quando chiese di nuovo al ragazzo di cambiare idea.
"Se non la smette, dottor Wells, avrà altri problemi di cui preoccuparsi prima di Zoom" fu la minaccia conclusiva che convinse l'uomo a lasciare in pace il team a lavoro.
Per un secondo, gli sembrò che Henry Allen, anche lui nei paraggi, tirasse un sospiro di sollievo, come se avesse pensato di dire la stessa cosa e fosse stato contento di avergli lasciato il piacere, ma non ne era sicuro.
Non aveva mai parlato di persona con il vero padre del suo ragazzo, anche se l'uomo sapeva della relazione del figlio.
Si scambiarono un'occhiata in cui per un attimo pensarono la stessa cosa. Quell'uomo non stava pensando a Barry come obiettivo del suo piano folle e dovevano tenere quanto più possibile il ragazzo distante da quell'idea suicida.
Barry gli lanciò un'occhiata colma di gratitudine che era l'unica cosa che gli interessasse. Sapeva che il ragazzo ci stava ancora pensando. Aveva detto che voleva salvare la polizia così senza poteri, ma di certo i dubbi di aver preso la decisione sbagliata ancora lo attanagliavano.
Captain Cold sapeva che la decisione definitiva Barry l'avrebbe presa dai risultati di quella notte. Se ce l'avessero fatta a salvare tutti così, Barry avrebbe definitivamente detto no a quell'idea assurda. In caso contrario, avrebbe rischiato tutto per tornare ad essere Flash.

***

Lo farà. Si sottoporrà a quella pazzia per riavere i poteri.
Non poteva permettere che accadesse di nuovo una cosa del genere.
Anche se aveva le mani già coperte dai guanti della tuta di Flash, aveva la sensazione che fossero sporche del sangue di quei poliziotti e di quei giornalisti uccisi senza pietà da Zoom, solo per dimostrare che poteva farlo e che non avevano speranze contro di lui.
Barry strinse i denti e rimase appoggiato contro il muro di uno dei corridoi vicini all'entrata dell'enorme acceleratore di particelle, dove Harry aveva montato il macchinario, quando un tocco sulla spalla lo fece voltare.
Leonard lo avvolse in un abbraccio e Barry gli si aggrappò con forza alle spalle, nascondendo il viso contro il suo collo.
"Ho sbagliato, Len."
"No, hai fatto quello che ritenevi giusto in quel momento, Scarlet."
"Sono morte delle persone perché ho voluto continuare a fare l'eroe invece di dire la verità, cioé che Flash non c'è più."
"La città sarebbe piombata nel caos e sarebbero morte ancora più persone."
Barry prese un respiro profondo, ancora contro la sua pelle, poi si staccò e lo guardò negli occhi. "Sarà l'ultima volta che dovrò fare la scelta tra farne morire pochi o tanti."
L'altro ricambiò il suo sguardo, serio e impassibile, ma Barry riusciva a leggere preoccupazione dietro il ghiaccio dei suoi occhi. "Potresti anche finire in coma di nuovo, non saresti di aiuto a nessuno."
"Non posso non provarci, Len. Ti prego, non insistere. Devo riavere i miei poteri. Ho messo io in questa situazione la nostra Terra e io devo fare qualcosa per salvarla."
"Sai che hai il mio appoggio per tutto, ma non posso non provarci a convincerti che stai per fare la scelta più stupida che tu abbia mai fatto."
Barry annuì e lo abbracciò di nuovo, ricambiato da una stretta forte, così forte che il ragazzo credette che gli avrebbe spezzato le ossa con quella forza.
Poi si diressero insieme, tenendosi per mano, alla stanza delle lacerazioni.
Iris stava chiedendo come funzionasse l'acceleratore di particelle che Harry aveva costruito e Cisco spiegò come lo scienziato avesse fatto in modo che la materia oscura - che l'ultima volta aveva portato tanto caos in città - si riversasse solo su Barry.
Cisco fu poi mandato sul tetto per fare da parafulmine, a quanto Leonard avesse capito, ma in realtà stava osservando soprattutto Barry mentre entrava nell'acceleratore di particelle. Lo vide stringere i denti mentre si posizionava, la macchina che l'aveva subito dolorosamente bloccato.
"Stai bene?" chiese, precedendo la domanda di Joe, vicino a lui.
Barry gli fece un lieve sorriso e annuì. "Tu?"
"Non sono io quello che sta per essere fulminato" commentò, con un ultimo commento ironico, facendo sussultare i due West, prima di guardarlo con più serietà. "Starò bene quando uscirai di lì."
"Andrà tutto bene, Len" disse il ragazzo, ma l'uomo non ne era così convinto.
Barry non aveva ancora lasciato andare una lacrima, era una cosa che aveva subito stupito Cold, ma quando suo padre gli disse che non era costretto a farlo se non voleva, egli fece un sorriso dolce e una singola lacrima gli scivolò sulla guancia mentre rispondeva.
"Essere Flash è la parte migliore di me. Senza la mia velocità, non sarò più quella persona. Devo farlo."
Parlando, li guardò tutti, prima di fermarsi sul proprio compagno che gli fece un sorriso, un sorriso che normalmente dedicava solo a lui, senza ironia o divertimento.
Poi si dovettero allontanare, affiancando Harry dietro la paratia che divideva a metà la stanza delle lacerazioni.
"Sei pronto, Allen?" chiese Harry, con voce piena di eccitazione, ma allo stesso tempo fredda e controllata. Sapeva che un minimo errore avrebbe fatto del male a tutti loro, a Barry soprattutto.
Barry annuì, prima di guardare Leonard e mantenere gli occhi su di lui per tutto il tempo. Lui era la sua roccia.
"E allora, cominciamo."
Harry gli aveva spiegato quello che sarebbe successo, quindi si aspettava che gli venissero iniettate le stesse sostanze chimiche contro cui era finito quella sera di quasi due anni prima. E sapeva che avrebbero fatto male. Quelle sostanze chimiche che usava nel suo laboratorio alla centrale erano nocive per l'organismo, non a caso usava i guanti e la mascherina.
Non urlò, ma il corpo fu preso da scatti incontrollabili, che lo avrebbero fatto quasi piegare in modo innaturale.
Non riusciva a trattenersi, sapeva che avrebbe fatto male anche alle persone che lo amavano, ma non poteva controllarsi di fronte a quel dolore che pulsava nelle sue vene, come se stessero bruciando.
Non si ricordava la prima trasformazione, era accaduta tutta mentre lui era svenuto, ma sicuramente si sarebbe ricordato la seconda in ogni più piccolo doloroso istante.
Sentì qualcuno urlare - Iris, forse Henry - chiedere a Wells di fermare tutto, ma Barry si intromise gridando che no, poteva farcela.
E quando pensava che non avrebbe potuto sopportare un altro istante di quel male insopportabile, cadde il fulmine.
Gridò, un urlo continuo che non si voleva interrompere, sentendo l'elettricità percorrergli la carne. Sentiva il fulmine ovunque, dentro e fuori di lui, lo sentiva strappargli la pelle, arrivare fino agli organi, alle ossa.
Poi di colpo il grido si interruppe.
Barry Allen non c'era più.

***

Leonard rimase immobile, pietrificato, gli occhi fissi ancora nel punto in cui aveva incontrato per l'ultima volta lo sguardo di Barry.
Non c'era. Non c'era più.
Barry era scomparso, esploso in mille pezzi sotto i loro occhi, distrutto dal fulmine che l'aveva colpito o dall'intero processo al quale si era sottoposto.
Non lo sapeva e in quel momento, il suo cervello non era capace di fare alcun tipo di pensiero. La sua mente rapida, fredda e calcolatrice non riusciva ad elaborare quello che aveva appena visto, quell'accaduto tanto doloroso.
Per un momento, non sentì niente. Non sentiva i singhiozzi di Iris contro la spalla di Joe e quello che stava dicendo Cisco, appena sceso dal tetto per vedere cosa fosse successo.
Non sentiva niente.
Nella sua mente non c'era spazio per nulla che non fosse quel dolore insormontabile. E quella rabbia. Quella rabbia che gli attraversò le vene e che gli fece perdere il controllo, forse per la prima volta nella propria vita da quando aveva imparato a non mostrare sé stesso agli altri.
Fu questione di secondi.
Un attimo prima era immobile, sulla pedana dove erano tutti, un paio di secondi dopo teneva Wells per la giacca con una mano e gli puntava la pistola congelante alla fronte con l'altra.
L'arma brillò pericolosa di luce azzurra, mentre Harrison, ancora sconvolto dal fatto che i suoi calcoli non avessero funzionato, restava zitto appoggiato al muro contro cui Snart l'aveva sbattuto con violenza.
"Riportalo qui!" esclamò con forza, quasi ringhiando.
L'uomo scosse la testa. "Non posso..." cercò di dire, prima che Leonard gli urlasse contro.
"Fallo tornare o ti uccido adesso! Non può essere morto!"
Tutti erano rimasti impietriti di fronte a quella scena. Nessuno, probabilmente nemmeno sua sorella, aveva mai sentito urlare Captain Cold.
"Snart, io non..."
Non era la risposta giusta. Niente che prevedesse un 'non' poteva essere giusto.
La pistola caricò un colpo potente, mentre il criminale alzava di nuovo la voce. "Riportalo da me! Riportalo indietro!"
Di nuovo una risposta negativa, ma prima che Leonard potesse mettere in pratica quello che aveva minacciato, qualcuno gli spostò il braccio, mandando il colpo a congelare un tubo di metallo in un angolo. Spinse via chiunque l'avesse bloccato, divincolandosi, prima di puntare la pistola verso il pazzo che aveva osato toccarlo.
Henry Allen ricambiò lo sguardo, restando immobile per non istigare un'altra risposta.
Gli occhi dell'uomo non erano proprio uguali a quelli del figlio, ma avevano un colore appena più scuro e la stessa identica gentilezza, anche se in quel momento brillavano di dolore.
Ma fecero scattare qualcosa in Leonard che si bloccò nell'atto di sparare di nuovo.
Non poteva uccidere il padre del suo Barry, no.
L'arma si abbassò, lentamente, mentre il criminale riprendeva il proprio freddo controllo, nonostante il dolore non accennasse a diminuire.
Si mosse quasi come un'automa a rinfoderare la pistola. Concluso il gesto, le braccia rimasero lungo i fianchi.
"Leonard" disse qualcuno, Cisco forse, con gli altri non aveva mai avuto abbastanza confidenza da permettere loro di chiamarlo per nome, ma non era importante.
Non rispose, non si voltò, non guardò verso l'acceleratore di particelle un'ultima volta, prese solo velocemente la strada per la porta e se ne andò.







NdA:
Buonasera <3
Finire questa storia per me è stato doloroso. Doloroso perché ho dovuto rivedere la 2x20 per rivedere le scene di cui non ero sicura, doloroso perché ho inserito un Leonard innamorato che ho fatto soffrire in modo indicibile, doloroso perché credo che non supererò mai il finale della 2x20, neanche quando Barry sarà tornato (quando, non SE. Guai a chi dice eresie in mia presenza. Guai con tanto amore ovviamente.)
Comunque, ho sofferto a scrivere la storia, ma spero di essere riuscita nel mio intento di rendere una puntata già dolorosa di suo --> una puntata ColdFlash del tutto Angst *offre fazzoletti a chi ne avrà bisogno*
Ringrazio in anticipo chi leggerà e spero davvero che mi lascerete una recensione per farmi sapere cosa ne pensate <3

Dedico questa storia alla mia Len di fiducia, che mi ha supportata tanto e che ha anche sofferto con me nell'aiutarmi con la scena di Leonard, ti voglio bene, Anto <3

Baciiiii
Lia Allen
  
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