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Autore: _Andromeda_95    12/05/2016    4 recensioni
È questo che mi logora dentro. Mi avevi detto che non ti sarebbe accaduto nulla finché ci fossi stato io a proteggerti, e invece guarda come è finita. Non ci sono riuscito. Ed è per questo che non riesco a guardarti negli occhi. Ho fallito.
Scritta dopo aver visto la 1x22 e la 2x01
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: E sono tornata con una nuova.. cosa. Questo è un esperimento. Ho iniziato Queer As Folk da poco e me ne sono innamorata. Questo scritto nasce dopo aver visto la 2x01, ed è lì che sono attualmente ferma (sia maledetta la sessione estiva che mi distrae dalle cose importanti). Scritta dopo aver versato un mare di lacrime, è stato un modo per scaricare un po' tutte le emozioni, perchè a un certo punto è diventato tutto troppo. Spero di essermi mantanuta in character, è la prima volta che scrivo di personaggi di serie tv. Fatemi sapere cosa ne pensate, come sempre. Enjoy! E.


 
PER DIRTI ADDIO



Mi hanno detto che sei tornato a casa, che mi hai cercato, che hai chiesto di me. Mi hanno detto che hai fatto progressi con la tua mano. Ma io queste cose le so già, perché io c’ero. Ogni notte ero lì, fuori dalla tua stanza. Ti guardavo dormire, e sapere che eri lì, che eri vivo, mi bastava. Ti guardavo da quel vetro senza riuscire a entrare in quella stanza e parlarti, guardarti negli occhi. La verità è che avevo paura. Avevo paura di guardarti e leggere nel tuo sguardo tutto il disgusto e il senso di colpa che già provo per me stesso. Avevo paura di entrare e dover fare i conti con il senso di impotenza che mi assale ogni volta che ti guardo attraverso il vetro. Perché la verità, Justin, è che se io incontrassi i tuoi occhi cadrei a pezzi; e io non posso permettermelo.
Allora torno a fare quello che facevo prima di incontrarti. Torno a distruggermi, a scopare con sconosciuti solo per poter sentire qualcosa che non sia lo straziante peso sul petto che mi opprime da un mese a questa parte.
Ma sai qual è la cosa buffa? Tu non te ne vai mai. Sei sempre lì, che mi sorridi gentile e felice,con gli occhi brillanti, e l’attimo dopo sei disteso a terra, sanguinante. Ed io mi sento ancora gridare; non credo di aver mai gridato in quel modo in vita mia. Rivedo quella scena ogni giorno, e ogni giorno mi odio perché avrei dovuto fare di più. Non sarei dovuto venire al ballo, non avrei dovuto baciarti davanti a tutti, non avrei dovuto lasciarti andare via da solo e soprattutto, avrei dovuto essere più veloce. È questo che mi logora dentro. Mi avevi detto che non ti sarebbe accaduto nulla finché ci fossi stato io a proteggerti, e invece guarda come è finita. Non ci sono riuscito. Ed è per questo che non riesco a guardarti negli occhi. Ho fallito. Io, Brian Kinney, che centro sempre l’obbiettivo, che ottengo sempre ciò che voglio, ho fallito. È questa certezza a corrodermi più di tutte, la certezza di aver fallito proprio con te.
E a questo punto dovrei lasciarti andare, liberarti della mia presenza, farmi odiare, ma la verità è che sono fin troppo egoista per farlo davvero. Ma poi mi tornano in mente la parole di tua madre, che mi ripete con le lacrime agli occhi che è colpa mia e penso abbia ragione. Devo lasciarti andare, perché non posso permettere che tu ti rompa ancora.
E perdonami se ti ferirò, ma questo è l’unico modo che conosco per allontanarti, e vedere i tuoi occhi che mi guardano delusi è l’unico modo in cui posso espiare i miei peccati.
Il fatto è che io non sono fatto per le persone come te, e non importa quanto tu continui a dire che è grazie a me se sei cambiato, perché non è vero. Se sei quello che sei, se mi fai provare cose che pensavo non avrei mai provato il merito è tuo soltanto. E dopo tutto questo non posso essere egoista anche con te, per questo ti lascio andare. Ti lascio andare ma tengo la tua sciarpa con me, sempre addosso, come una seconda pelle. Per non dimenticare, per farmi male, perché in fondo sono sempre un egoista. Una sciarpa, un ricordo, un monito. E un sentimento che non sono in grado di ammettere nemmeno a me stesso. La verità è che sono un vigliacco. La verità è che sei tu quello senza paura. Perciò sarò codardo ed egoista fino in fondo e ti dico addio.
 
 
 
   
 
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