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Autore: FairLady    13/05/2016    4 recensioni
Ogni cosa di quelle ore insieme a lui era stata perfetta: dal momento in cui Magnus lo aveva accolto a casa sua, a quando – purtroppo – aveva dovuto andarsene e lasciarlo lì, su quel letto sgualcito e meraviglioso, anche se troppo appariscente per il suo gusto, semplice e sobrio.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Isabelle Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stata una bellissima serata, finalmente dopo tanto tempo. Alec non ricordava l’ultima volta in cui si era sentito così spensierato e felice, così attento solo a quello che faceva star bene lui e nessun altro… eccetto Magnus, ovviamente. Forse non gli era mai successo prima di lui; prima di trovare il coraggio di esporsi, di essere se stesso, di vivere ciò che era senza preoccuparsi del pensiero della famiglia. Di chiunque altro non fosse lui.
Camminava attraverso i corridoi dell’Istituto diretto alla propria stanza, proseguendo velocemente, ma con una leggerezza tale da farlo sentire a tre metri da terra.
Ogni cosa di quelle ore insieme a lui era stata perfetta: dal momento in cui Magnus lo aveva accolto a casa sua, a quando – purtroppo – aveva dovuto andarsene e lasciarlo lì, su quel letto sgualcito e meraviglioso, anche se troppo appariscente per il suo gusto, semplice e sobrio.
Sentire le sue mani vagare sulla propria pelle segnata da una vita di rune e combattimenti lo aveva rinfrancato da ogni mancanza, da ogni dolore, ogni delusione. Quegli occhi verdi, magnetici, tentatori – che lo avevano rapito al primo sguardo, anche se non lo aveva voluto ammettere -, all’apparenza così misteriosi e ambigui, nascondevano un mondo che avrebbe voluto scoprire, lentamente, passo dopo passo – bacio dopo bacio –, ma fino in fondo. Fino a fondersi e confondersi in ogni minimo segreto, ogni più scomoda verità.
Non lo sapeva se quello sarebbe stato amore, ma sapeva che avrebbe trascorso il resto del tempo che gli rimaneva – anche l’eternità – a cercare di capirlo.
Era ancora perso nei suoi pensieri quando il telefono suonò, nel silenzio di una notte come tante all’Istituto, ma così diversa che pensò non l’avrebbe più dimenticata.
Nel vedere il nome sul display un sorrisino – che poteva essere letto in migliaia di modi diversi, tutti piacevoli – gli si dipinse sul volto serafico e fiero. Magnus.
«Il mio caro, dolce cupido ha sbadatamente scordato qui il suo strumento di lavoro. Chissà dove aveva la testa…», il sorriso di Alec si spalancò mentre, con aria quasi rassegnata, sedeva sul letto, infilava una mano nei folti capelli scuri e scuoteva il capo: una pioggia di glitter colorati piovvero a terra, ricoprendo gli anfibi e parte del pavimento.
«Io mi sono portato a casa tutti i tuoi glitter da drag queen, direi che siamo pari».
«Cosa sarei io?», gli domandò, con una lieve risatina strozzata.
«Sei la mia drag queen, Magnus»
«E tu sei il mio cupido, Alexander»
In quell’istante la porta della stanza si spalancò e Izzie fece il suo ingresso con brevi e veloci falcate.
«Fratellone, non devo dirti io che mamma e papà devono ancora abituarsi a te e… beh, a voi due. Evita almeno di cospargere l’Istituto con i suoi glitter, non ti aiutano molto.»




Ringrazio LittleRedBird e Rosa Della Valle per avermi dato i prompt che hanno ispirato questa flash durante il Drabble Event del gruppo Facebook "We are out for prompt".
   
 
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