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Autore: Kelley    13/05/2016    0 recensioni
Per Leslie ogni cosa sembra andare nel verso giusto, finché il giorno del suo compleanno una visita inaspettata le farà rivalutare i suoi sentimenti e le decisioni prese.
Tratto dal brano:
“Lasciare la sua vecchia vita era stata la decisione migliore. Era ciò che si ripeteva ogni giorno e come un mantra era entrato nella sua mente creando un'illusione che l’aveva avvolta in un sublime manto. Ma ora aveva compreso che ciò era vero solo a metà. Era stata debole ed era scappata da ciò che provava”
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leslie si svegliò di soprassalto, col cuore che le batteva all'impazzata nel petto.

Era stato un sogno ? La sua mente era offuscata e non riusciva a ricordare con chiarezza.

Si passò una mano sul viso, madido di sudore, e scostò le ciocche di capelli dalla fronte.

I suoi piedi produssero un rumore sordo sul tappeto mentre sgusciava in fretta dal copriletto. Si diresse in bagno per darsi una rinfrescata. Si tolse i vesti zuppi di sudore ed entrò nella doccia. Lasciò che l'acqua calda le scivolasse lungo il corpo portandosi via con se pensieri oscuri e ricordi sgradevoli che ritornavano da un passato che credeva oramai lontano. Il getto dei acqua calda diradò la nebbia all'interno della mente e donandole una piacevole sensazione di freschezza sulla pelle appiccicosa.

Ripensò alla sera prima, quando era apparso Irial. Aveva bisogno di parlare con lui, anche se una parte di lei le suggeriva di non farlo. Era divisa a metà. Una parte di lei lo voleva, l'altra voleva stargli alla larga.

Stare a casa senza fare nulla sarebbe stato logorante per i suoi nervi. Era troppo assorta nei suoi pensieri per poter studiare ed era presto per andare al lavoro. Lo avrebbe aspettato al solito bar sperando che si facesse vivo. Si preparò e uscì di casa.

Nelle vicinanze di casa sua c'era parco, un luogo tranquillo e rilassante dove le persone passeggiavano o facevano jogging, un'oasi verde lontana dal caos cittadino. Leslie veniva qui quando voleva stare lontano aveva bisogno di riflettere. Decise di passare per il parco per raggiungere il bar.

Quel giorno l'area del parco era invasa dalla nebbia, era stranamente calmo e silenzioso.

Appena entrò nel parco si sentì pervadere dall'inquietudine. Si sentiva tesa e vigile, ad ogni minimo rumore sobbalzava. Quando incontrò altre persone, Leslie sentì la tensione allentarsi. Attribuì l'ansia che provava allo stress del giorno prima.

Vide un ragazzo con il viso coperto da un cappuccio di una felpa della tuta nera che correva verso lei. Leslie sentì presa di nuovo dall'inquietudine. Rimase impietrita e trattenne il fiato. Sentiva ogni muscolo del suo corpo in tensione ed era pronta a scattare al minimo segno di pericolo. Voleva scappare da lì, ma farsi prendere dal panico senza un reale motivo le sembrava folle. Sussurrò il nome di Irial.

Quando il ragazzo passò oltre, Leslie si rilassò dando un sospiro di sollievo. Rise pensando quando fosse sciocca a vedere pericoli ovunque. Le situazioni che aveva vissuto l'avevano temprata, resa più forte, ma quel giorno si sentiva fragile e vulnerabile. Odiava sentirsi così. Ricominciò a camminare cercando di smorzare l'inquietudine.

L'improvviso spezzarsi di un ramoscello la fece voltare e vide il ragazzo con il cappuccio nero che si dirigeva nella sua stessa direzione.

Leslie, mantenendo i nervi saldi, si girò e accelerò il passo. Sentì che il ragazzo dietro di lei accelerare il passo e comprese che la stava inseguendo. Leslie iniziò a correre e il suo inseguitore fece lo stesso.

Il panico stava prendendo il sopravento su di lei, ma cercò di restare calma. Si guardò intorno per cercare un modo per fuggire al suo inseguitore. L'unico riparo erano gli alberi. Si diresse verso di essi immergendosi nella boscaglia.

Corse finché non trovò un gruppo di alberi radunati in circolo abbastanza fitto da permettere di nascondersi in mezzo a loro.

Sentì dei passi che si avvicinavano. Trattenne il respirò finché non sentì che avevano superato il suo nascondiglio.

Si strinse alla corteccia, premendo il corpo contro l'albero come se questo potesse risucchiarla, al sicuro. Ma tutto ciò che sentì fu una superficie dura e irregolare. Non poteva restare a lungo in quel posto. Accovacciandosi, abbandonò il riparo offerto dall'albero e finì per essere avvolta nella spessa e lattiginosa nebbia.

Il rumore dei suoi passi sulle foglie secche la costrinse a scappare, ora con passo più accorto, verso un altro riparo nelle vicinanze. Il suo inseguitore comparve prima che potesse raggiungerne uno, costringendola a cambiare direzione. Ora che era più vicino a lei poteva sentirlo respirare. Sentiva il suono del suo respiro calmo e regolare. Le rimbombavano nelle orecchie. Leslie si spostò di nuovo sentiva che il suo fiato diventava affannato mentre si precipitava lontano dal suono del suo inseguitore. Corse all'impazzata nel sottobosco, scansando gli alberi. Mentre correva, i passi di lui si facevano più vicini e svelti. Un ramo le graffiò il volto. Corse, corse e continuò a correre senza riuscire a capire quale era la direzione giusta da prendere, la nebbia era così fitta che riusciva appena a distinguere le sagome degli alberi difronte a lei. Prima che se ne rendesse conto, Leslie incespicò in una lieve declivio e finì dentro un ruscello. Rotolò e cadé del tutto nel ruscello. Leslie annaspava nell'acqua fino alle cosce. Un grido di rabbia da dietro richiamò la sua attenzione mentre tentava di risalire la lieve pendenza sulla riva opposta del ruscello. Si girò indietro e lo vide in piedi sulla riva opposta. Non riusciva a scorgere nient'altro che una sagoma nera che si muoveva in preda alla furia e frustrazione, ma non la seguì.

Una mano afferrò Leslie e la trascinò fuori dal fossato.

Alzò lo sguardo e vide il volto di Irial che le sorrideva, ma nei suoi occhi percepiva preoccupazione e rabbia.

Il Gancanagh la tirò su senza fatica stringendola fra le sue braccia.

Leslie cercò di allontanarsi, ma Irial l’aveva afferrata per la vita. Aveva fatto scivolare le dita sotto l’orlo della camicetta e la stava accarezzando. Leslie con tutta la forza e la volontà che possedeva allontanò Irial da se.

Si voltò per osservare il suo inseguitore, ma non vede altro che la nebbia. Tornò a guardare Irial e vide che anche lui osservava la riva opposta. Percepiva tensione in lui. Sentiva che voleva inseguire il ragazzo con il cappuccio, ma non l'avrebbe mai lasciata li da sola. Non prima di aver portato Leslie al sicuro.

I loro legami non erano stati del tutto recisi. A volte Leslie riusciva a capire ciò che provava Irial. La ragazza stava tremando per il freddo e non solo.

“Ren” disse in un sussurro. Non riusciva a capire come, ma aveva la certezza che il suo inseguitore fosse suo fratello. Leslie si strinse fra le braccia e abbassò la testa. Aveva lottato per allontanarsi dalla sua vecchia vita e ora il passato era ritornato tormentarla.

 

 

 

 

Salve a tutti, ebbene sono tornata. Sono passati ben due anni dall'ultima volta che ho aggiormato, ho avuto un blocco talmente assurdo che pensavo davvero di non continuare a scrivere questa storia che mi è cara.

Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Mi piacerebbe sapere cosa se pensate.

Baci, Kelley.

 

  
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