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Autore: Marta_N    13/05/2016    1 recensioni
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Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sul foglietto non c’era scritto nient’altro, ma quella sciarpa, la stessa che li aveva, in qualche modo, fatti avvicinare di nuovo nel buio del loro ingresso di casa, che adesso troneggiava sul loro letto, drappeggiata ad opera d’arte, come a suggellare proprio quel loro amore ritrovato, era un chiaro indizio su dove dovesse dirigersi questa volta; e per la seconda volta nel giro di poco tempo, fu felice di dover attraversare in macchina l’intera città.

***

Era arrivato nell’atrio del loro condominio curioso di vedere cosa si era inventata di nuovo Camilla, e quando, vicino alla stessa ascensore che più volte li aveva visti complici, era andata via la luce, ci aveva messo qualche secondo per capire che non poteva essere un caso.
“Non ci credo …” non era riuscito a finire la frase, che nel buio di quell’ingresso, una mano proveniente da dietro le sue spalle, gli si era posata sulla bocca e aveva cominciato ad accarezzargli le labbra.
Gaetano non si fece scappare quella occasione: prese delicatamente un dito fra i denti e solo quando sentì la mano ritrarsi, lo strinse in modo un po’ più deciso, iniziando ad accarezzarlo con la lingua.
Un giro improvviso, inaspettato per Camilla, che si ritrovò stretta fra le sue braccia forti.
“ … sei matta da legare …” la consapevolezza del sorriso dell’altro, anche nel buio dell’ingresso.
“No, sono pazza di te!”
 
Quelle parole rimaste sospese così tra loro, sospese come erano rimasti gli ultimi tredici anni, in cui si erano cercati, rincorsi e aspettati, riuscendo a trovarsi definitivamente solo dopo molti tentativi.
Solamente quando ogni filtro era stato abbandonato e finalmente si erano dati la possibilità concreta di viversi, senza la paura di lasciarsi andare da una parte, e di fallire nell’impresa dall’altra, erano riusciti a diventare finalmente loro; e proprio in quella dimensione erano riusciti a trovare quell’equilibrio tanto ricercato, che finalmente li aveva posti in uno stato di pace a cui forse avevano sempre aspirato.
 
Più si abbracciavano, più si accarezzavano, più si attendevano, e più cresceva l’alchimia di quel bacio che sarebbe scattato di lì a poco.
Richiesto, bramato e atteso da tutta la sera, il desiderio di quel contatto sembrava esplodere fin sotto la pelle di entrambi, tanto che nel momento in cui le due anime si toccarono tramite le loro bocche, si ritrovarono travolti da una passione inaspettata che li avvolse in una spirale di coinvolgimento tale che baciarsi non bastava più; anche graffiare la pelle e mordere le labbra sembrava essere diventato di vitale importanza per comunicare all’altro la voglia e il bisogno di esserci.
Mani che si intrufolavano sotto i vestiti, tra i capelli, sulle labbra; mani che si aggrappavano al collo e ai fianchi in gesti di assoluto possesso inconscio sull’altro.
“No, non qui …” unico barlume di lucidità in mezzo a quell’istinto primordiale che si era impossessato di loro; si guardarono senza vedersi, accecati solo dal desiderio di non lasciare andare l’altro per troppo tempo.
“Non chiedermi di fermarmi adesso …” un sussurro gutturale che suonava implorante.
“Non potrei … - ancora mani e labbra ovunque - vieni con me …” far capo a tutta quanta la forza di volontà posseduta e scivolare via da quell’abbraccio, afferrandogli una mano e trascinandolo verso la porta che dava sul piccolo vano sottoscala, adibito a sgabuzzino porta scope “… almeno qui non ci vedrà nessuno”.
 
Catapultarsi sulla sedia che misteriosamente si trovava lì dentro e benedire chi ce l’aveva messa, per essersi reso complice inconsapevole di quella loro follia passionale.
Camilla a cavalcioni su Gaetano, entrambi neanche totalmente nudi data la precarietà della situazione in cui si erano cacciati; una passione animalesca a fare da protagonista e due amanti che sembrano fare di quel gioco proibito l’aria necessaria per la sopravvivenza.
Movimenti impetuosi che con la soddisfazione del desiderio lasciano spazio a movenze sinuose; baci dolci e carezze delicate a completare un’incontro di anime legate fin nel profondo.
 
Coccolare l’altro, perché è coccolare se stessi; prendersene cura, perché è curare il proprio cuore.
 
“Ti prego, stanotte rimani con me …” un debole sussurro all’orecchio, già consapevole della risposta.
“No Gaetano, le tradizioni vanno rispettate. Pensa solo che la prossima volta saremo marito e …”
“… moglie!” un sorriso assenso, e perdersi un ultima volta in quell’abbraccio.
 
*
 
Il giorno del matrimonio gli sposi non si possono vedere e lui lo sapeva bene … adesso era proprio arrivato il momento di ricambiare.
 
*
 
Seduta sul bordo del letto, la testa fra le mani e lunghi respiri per buttare fuori quella agitazione che la stava divorando.
Distratta da un suono improvviso proveniente dal suo cellulare poco distante e un sms inaspettato:
 
 [Ti guardo ma non ti vedo.
Ti guardo ma non ho bisogno di vederti per sapere che oggi sei più bella di sempre.
Ti guardo, ma tu girati e vieni da me, perché non riesco a vederti.]
 
“Gaetano..?” in risposta alla sua domanda sorpresa, un lieve bussare alla porta di camera. “… avanti!”.
La porta che viene aperta timorosamente per lasciare entrare un Gaetano un po’ smarrito; quella sciarpa, ancora la loro sciarpa, adesso si trovava legata intorno alla sua testa, a coprirgli quegli occhi color mare in cui lei ama perdersi.
“Camilla ci sei? – silenzio - Cami ..?” una nota di sorpresa in aggiunta alla domanda.
 
 Camilla che approfitta della situazione per avvicinarsi silenziosamente a Gaetano e ritrovarsi davanti a lui, bello da morire anche con quei meravigliosi occhi nascosti dalla sciarpa.
“Sono qui” un sussulto di Gaetano che non si aspettava di averla così vicina; una carezza sulla fronte, a percorrere i contorni della sciarpa, mentre un sorriso spontaneo le spunta sul viso.
“Si può sapere cosa ci fai qui?”
“Mmm, avevo voglia di ... vederti!!”
“Che stupido” intrecciare le dita con le sue, per baciarle la parte interna del polso, prima di gustarne il profumo.
“Questa sciarpa mi pare di conoscerla …”
“Sciarpa? Quale sciarpa? Io non vedo nessuna sciarpa” sussurra con le labbra ancora sul suo polso.
“Molto spiritoso” aggiunge Camilla sorridendo, prima di affondare il viso nel suo collo e allacciare le mani dietro la sua schiena, intrufolandole fra la camicia e la giacca, come amava spesso fare, per perdersi nella protezione di un suo intimo abbraccio.
 
“Ehi, che succede?”
“Niente …”
“Camilla non ti vedo … ma ti sento …” sussurra ancora stretto a lei.
“Ok,ok hai ragione – sorride rassegnata all’idea di non potergli nascondere davvero nulla  - è che è da questa mattina che ho una strana sensazione, pensavo di essere solo un po’ agitata ed invece me ne accorgo solo ora che ti ho qui …”
Gaetano la scosta da quell’abbraccio e istintivamente fa’ per guardarla negli occhi, ma senza poterla vedere “Così mi preoccupi però!”
“Ma no … mi sono accorta che avevo proprio bisogno di vedere un ultima volta il mio migliore amico … di farmi abbracciare così; e forse avevo bisogno che mi dicesse che andrà bene, che stiamo facendo la cosa giusta … fra un po’ sarà tutto diverso, noi saremo diversi, e nulla sarà come prima …”
“Ti sbagli … non cambierà nulla, sarà solo tutto molto più bello … perché quello che già siamo qui” sussurra mentre le afferra una mano che appoggia sul proprio cuore “e qui” poggia le altre due mani intrecciate sul cuore di lei “lo saremo anche davanti alla legge”.
“Grazie”
“Perché ti sposo?”
“No” un risata che non riesce a trattenere “… perché avevo solo bisogno di sentirmelo dire, e tu non mi deludi mai”
 
*
 
“ … e con l’autorità conferitami dallo Stato Italiano, io vi dichiaro marito e moglie … lo sposo può baciare la sposa.”
 
Si voltano e si ritrovano occhi negli occhi, in uno scambio di sguardi magnetico. 
“Marito …” e mani dietro la sua nuca.
“Signora Berardi …” l’afferra per i fianchi per attirarla a se.
“Ci siamo riusciti davvero?”prima di scambiarsi un sorriso perso in quello dell’altro e un bacio casto, durato forse qualche secondo di troppo per non intuire che avrebbero voluto farlo durare di più, molto di più …
 
ma per quello adesso c’è tempo; adesso hanno tutto il tempo della loro vita insieme.
   
 
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