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Autore: Ria-chan    14/05/2016    2 recensioni
E se... dico solo "e se", un certo "Pollo-kun" fosse provvisoriamente accettato a bordo della Thousand Sunny?
Mi chiedo a quel punto chi perderebbe il senno più in fretta: la ciurma o... il povero Bartolomeo che, infondo, tanto povero non è?
Tra "fanboyismo" acuto, stalkeraggio, disastri e follie omicide, chi la scamperà?
Mah, stiamo a vedere?
"Per ogni storiella ho dato spazio ad un personaggio che, insieme a Bartolomeo, sarà protagonista della scena"
1. Di sogni infranti e soddisfazioni (Sanji)
2. Fuori bordo (Law)
3. La collezione cresce (Nami)
4. Splash! (Zoro)
5. Cannibale (Chopper)
6. Barri Barri (Luffy)
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bartolomeo, Cavendish, Mugiwara, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Barri Barri
(Luffy)

“Hey Crestone,”
Che quella poco raffinata mossa Bartolomeo l’avesse copiata da qualcuno era… beh, era palese, e che fosse da Luffy lo era ancora di più considerando che il capitano se ne stava ora davanti a lui, con aria fintamente disinteressata, scavando nella sua narice con l’indice alla ricerca di chissà che tesoro nascosto.
“insegnami come creare la barriera.”
Probabilmente, era proprio perché conscio del fatto che no, senza il frutto Barri Barri creare una barriera era altamente improba- impossibile che tentava quell’approccio con malcelato disinteresse ma, dal momento che Bartolomeo aveva orgogliosamente dichiarato che bastava semplicemente incrociare le dita e che anche i mocciosi sapevano come fare... l’orgoglio di Luffy ne era uscito distrutto quando anche dopo venti minuti buoni di prove (e incrociamenti di ogni parte del corpo probabile e non) non era riuscito ad ottenere nulla. Diciannove, per l’esattezza. Al ventesimo si era già scocciato.
Rimaneva però che quella mossa era davvero fichissima e onestamente, siccome era più cresciuto di un moccioso, doveva e voleva impararla. Punto.
“Allora? Me la insegni?”
“Lu-Luffy-senpaaaaai!”
Il suo idolo voleva imparare, DA LUI, qualcosa: il giorno più felice della vita di Bartolomeo era così finalmente giunto se non fosse che, anche dopo vari tentativi, spiegazioni insensate e posizioni ridicole, aveva magistralmente fallito e dalle dita di Luffy non era stato creato assolutamente nulla. Al massimo avevano sparato via una caccola del naso ma nulla di più miracolo.
“Luffy-senpai, mi-mi-mi dispiace-beh!”
Il povero “cannibale” era perfino scoppiato a piangere osando solo pensare quanto poteva aver deluso il grande Luffy-senpai e quale disonore era stato il non saper condividere una delle sue tecniche con lui. Ovviamente, in qualche parte remota della sua testolina bacata, era spuntato l’allarme del “non può farla perché non ha mangiato il frutto Barri Barri ma…” ma Bartolomeo aveva prontamente ignorato quella vocina almeno finché un’idea, accesasi magicamente nel cervello, non gli aveva risollevato il morale.
“Luffy-senpai! Riprova una volta ancora! Questa è quella buona-beh!”
E Luffy aveva eseguito
“Co-così?”
Aveva incrociato le dita stringendole con quanta più forza possibile e, miracolo dei miracoli, una barriera scintillante ai raggi del sole si era materializzata davanti a lui.
“Wuaaa! Ce l’ho fatta!!!”
“Grande Luffy-senpai!!!”
Peccato solo che dietro la schiena, nascoste alla vista del capitano, erano le dita incrociate di Bartolomeo a rendere il miracolo possibile. Ma questo trucchetto non lo avrebbe di certo rivelato.
“Shishishsi. Hey Usopp! Guarda qui!”
Orgoglioso, Luffy tentò di mostrare la barriera ai suoi compagni ma, impegnati in altri mansioni, non vi fu modo alcuno di attirare l’attenzione se non quella di Usopp che, vedendo le labbra di Luffy muoversi ma non riuscendo a sentirne la voce poiché il capitano era dietro la barriera, gli stava andando incontro per svelare il mistero.
Peccato solo che non vide la barriera e finì, con immense risa di Luffy, con l’urtare la barriera e con l’accartocciarsi il lungo naso nel processo.
“Hahahahah!”
Mugiwara dovette trovarlo tanto esilarante che anche nel suo cervellino malandato apparve un’idea: se nessuno voleva dargli retta, avrebbe trovato il modo di attirare l’attenzione.
Per tutta la mattina girovagò per la nave creando barriere ai danni di tutti.
Per tutta la mattina se la rise come un bimbo delle sue malefatte e, di più, delle facce sconcertate e sorprese di Zoro, Franky, Usopp e Chopper.
E, per tutta la mattina, quale dio creatore di quel misfatto, Bartolomeo lo seguì creando barriere di tutti i tipi e piangendo a dirotto per il solo fatto di essere lui la causa di sofferenza per i suoi idoli. Ma infondo, cosa poteva mai fare?
Rifiutarsi di eseguire la richiesta di Luffy-senpai?
Salvare gli altri senpai della ciurma?
Ah, che vita crudele!
Ad ogni modo dovette ammettere che vedere Luffy divertirsi così valeva la pena di soffrire un po’ e che, comunque, avrebbe implorato perdono a tutti quando il mistero fosse stato risolto.
E non ci volle molto.
Fu Robin che, a conoscenza di tutto, si premurò di bloccare a distanza, ricorrendo a due braccia eleganti che fuoriuscirono dal busto di Bartolomeo, braccia, mani e dita di quest’ultimo nel momento in cui Mugiwara tentava un nuovo assalto ai danni di tutti i presenti radunati davanti a lui.
“E-e-eeeeeh??? Perché non funziona più??? Hoi hoi, Crestone! Qualcosa non va!”
Lo scintillio malefico negli occhi di gran parte della ciurma allarmò Luffy che si impegnò di più nell’incrociare quelle dita magre e senza alcun potere.
“Crestone!”
“Lu-Luffy senpai.”
Seduto a terra sconfitto, Bartolomeo piagnucolava coscio della situazione e, quando tutti si lanciarono su Luffy pestandolo a dovere, e si radunarono poi difronte a lui, temette davvero il peggio.
“Barto-kun, questa ce la paghi.” La feroce Nami.
“Ha ha ha, ti affetto per bene, bastardo.” Lo guardò truce Zoro.
“Come hai potuto?” piagnucolò Chopper
Avrebbe potuto discolparsi e levarsi il peso della colpa di dosso ma così facendo… quale onore ci sarebbe stato?
Tradire Luffy-senpai?
Mai.
Così, occhi chiusi e lacrime agli occhi, attese la giusta punizione.
Che arrivò puntuale.
 
Seduti a terra, legati come salami, Luffy e Bartolomeo spesero buona parte del pomeriggio.
Luffy con un gonfiore visibile sull’occhio ed un bernoccolo di grandezza epica sulla testa e Bartolomeo con un solo, piccolo ed insignificante bernoccolino al lato della fronte.
Mentre gli avevano inferto quel colpo, Bartolomeo aveva pianto disperato: non solo perché Luffy-senpai era stato colpito a sua volta ma, e soprattutto, perché la ciurma aveva riservato al capitano il più delle botte.
A quanto pareva, dal sorrisetto che Nami gli aveva rivolto prima di allontanarsi, la ciurma doveva aver capito che il “povero” Bartolomeo era stato “costretto” dalla sua ammirazione ad accontentare il loro capitano e che, pertanto, lo avevano perdonato.
Peccato solo che, poco dopo, quel sorriso era mutato in un ghigno e… e allora “il cannibale” aveva compreso che sì, erano stati clementi, ma che se lo avesse fatto un’altra volta non gli avrebbero risparmiato nulla. 
   
 
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