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Autore: g i r e i    15/05/2016    4 recensioni
In un regno lontano dove le gioie del popolo erano animate dalla leggenda di una donna dagl'occhi blu, saliva al trono un nuovo sovrano accecato e ossessionato dalle ricerca della sua Marilù. "Marilù nei tuoi occhi dipinti di blu c'è la Luce di un Regno che non vive più"
Il regno e il sovrano iniziavano a crollare su loro stessi. Chi riuscirà a ricongiungere i pezzi del cuore di un sovrano ferito dalle false illusioni e pretese? Entrate e scopritelo.
"La mano di Koutaro era calda e confortevole e le dita dure e callose, ma in quel gesto di dolcezza sconfinata sembrava racchiusa un po' di quella bontà che il Sovrano aveva custodito gelosamente nel cuore per lunghi anni, una dolcezza che avrebbe regalato solo alla sua Marilù."
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Non lasciatevi ingannare dal nome femminile Marilù. C'è solo BokuAka e KuroKen c:
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Myosotis - "Non ti scordare di me"
 
"C'era un Regno incantato nel tempo che fu, ma l'arrivo del Male lo fece cader giù, nel momento in cui il Re preparava la resa un Miracolo accadde e nacque Marilù. Marilù nei tuoi occhi dipinti di blu c'è la luce di un Regno che non vive più, Marilù porti vita nei giorni più neri, nei tristi pensieri e ci libererai"
 
Il cielo quella volta era sereno e il sole, battendo sull'imponente cupola di vetro la faceva scintillare cristallina illuminando così ogni cosa. Il manto blu del terreno sembrava ancora più bello e sul volto di quel bambino c'era un sorriso bello proprio come quel sole. Stava prono con le mani conserte al viso, e gli occhi chiusi mentre le sue labbra si muovevano sui versi di una preghiera. Una lacrima solcò il suo viso e senza lasciar che il sorriso lo abbandonasse, scivolò giù dal suo volto fino a imperlare le Myosotis sotto di lui. La luce avvolse ogni cosa lasciando spazio ad una scia rossa e l'aria vuota pregna di ferro ma ricolma di occhi vuoti che si chiudevano per l'ultima volta. 

Quella volta Keiji si svegliò di soprassalto, non seppe spiegarsi perché ma il suo cuore pompava il sangue furioso mentre sentiva quelle coperte divenire così pesanti da soffocarlo. Alla ricerca di sollievo si alzò dal letto quando la notte era ancora profonda e silenziosa su Otus. Non ricordava quando si fosse addormentato, la sua mente era troppo annebbiata dal pensiero di quel posto tanto misterioso che lo stesso Re gli aveva proibito. Aveva trascorso tutte le restanti ore della giornata a mangiarsi le mani pensieroso, tanto è che anche in quel momento quando chiudeva gli occhi alla ricerca della quiete non vedeva altro che i suoi sogni prendere forma nel buio. Decise che sarebbe andato lì, dove la cupola di vetro sembrava chiamarlo. 

Lesto si coprì con un mantello per sfuggire al gelo invernale che si insediava dagli spifferi. Cercando una porta che lo avrebbe condotto ai giardini interni, il castello di Otus si rifugiava nella sua stessa oscurità dietro le imponenti tende chiuse, rabbuiando gli sconfinati corridoi. Keiji alla ricerca di un po' di luce scostò con decisione una tenda e la luce bianca squarciò il cielo riversandosi attorno a lui. Niente di quella tormenta lo intimidiva e squarciato il cielo per l'ennesima volta, alla luce del fulmine vide la tanto agognata uscita. La schiuse e la voce del vento furioso risuonò nelle sue orecchie, trascinando con sè una brezza pungente. Akaashi si irrigidì appena stringendosi nelle spalle per il freddo ma con forza aprì il portone e ne uscì cauto per poi dirigersi un po' più sicuro verso la meta. La pioggia era così furiosa che sembrava pungere la fragile pelle del viso, ma la Marilù mai avrebbe lasciato ciò fermarla. 

Quando poi la rivide brillare sotto le luci danzanti della tempesta ne restò quasi rapito dalla maestosità ora che vi era proprio ai piedi. La raggiunse e si soffermò a guardare più accuratamente, la maniglia ormai troppo arrugginita per brillare sotto le luci della tempesta la ritrovò stretta nella sua mano mentre si accingeva ad aprirla senza rendersene conto. Con la mano tremante e l'animo in subbuglio si avvicinava alla bramosa verità ma con una scelta gravante sulle cuore: se tradire la fede del suo Re. 

L'ennesimo fulmine squarciò il cielo e con un rombo che fra tutti sembrava il più devastante dinnanzi a sè, sulla porta vide manifestarsi un'ombra, una mano si posò sulla sua spalla lasciandolo voltare. Mentre sentiva la terra sgretolarsi sotto i suoi piedi, si perdeva in quell'abisso dorato che brillava fievole anche in quel buio.

-Mio Re...- lo richiamò dispiaciuto cercando il suo sguardo.

Ma Koutaro, ferito, evitava i suoi occhi. -Torniamo dentro...- disse concedendosi un sorriso tirato mentre lasciava scivolare la mano dalla spalla di Keiji per riprendere il passo verso l'interno del castello.

L'amarezza del suo viso si riversò negl'occhi di Keiji che a sua sorpresa iniziavano a pizzicare. -Mi dispiace...- bisbigliò fra alla tempesta.

Ad ogni passo, Keiji in cuor suo, sperava con tutto sè stesso che di lì a poco il suo Re si sarebbe voltato e lo avrebbe guardato con gli occhi premurosi che gli aveva riservato tutto il tutto il giorno, ma mentre Koutaro camminava chino chiuso nelle sue stesse spalle, gli occhi della Marilù assaporavano per la prima volta l'amarezza delle lacrime e succube di quelle nuova e dolorosa consapevolezza un fievole singhiozzo sfuggì alle sue labbra. 

Koutaro lo udì e con un cuore ferite non potè che fermarsi, mentre gli occhi di Keiji presero a vagare sulla sua sagoma, la schiena e le spalle si alzarono e abbassarono sul ritmo di un respiro che sembrava liberatorio, e quando lo vide finalmente voltarsi verso di sè, non potè far altro che chinare il capo e distogliere lo sguardo. Aveva desiderato con tutto sè stesso che il suo Re lo guardasse ancora una volta, eppure di fronte a quegl'occhi abbassò la testa spinto dal peso che attanagliava il suo petto, cercando rifugio nella vergogna e nella consapevolezza di non poter reggere quello sguardo tanto cupo. Di non meritarsi l'amore di quegl'occhi. 

Si avvicinò, e con lui la sua mano al volto di Akaashi. L'altro chiuse gli occhi confuso finchè di nuovo non sentì quelle dita tanto dure intrecciarsi dolcemente alle sue ciocche. Quel fievole contatto durò poco, ma abbastanza da assaporare il tepore di quelle mani delicate. Aprì gli occhi blu che subito si incastonarono a quelli del Re, erano gentili, ma un gentilezza fievole che vacilla ed è fragile. Di nuovo accennò un sorriso.

-Sei tutto bagnato.- disse un po' preoccupato il Re sentendo i capelli umidi.

Keiji non disse nulla mentre Koutaro allontanava la mano dal suo capo. Il Sovrano guardò la sua mano colma di Myosotis e di fronte a quella delicata bellezza sorrise ancora un po' più sollevato.

-Sarà meglio fare un bagno.- consigliò. -Seguimi.-

Come preannunciato si trovarono nella stanza bagno, l'aria era calda e afosa dovuta al vapore acqueo che saliva lentamente dalle imponenti vasche dove l'acqua non smetteva di sgorgare. Il silenzio era calato, ma meno pensate di prima e solo con il rumore dell'acqua corrente a colmare la stanza i due sui spogliarono senza timore e imbarazzo. Keiji entrò immediatamente in acqua immergendosi completamente, l'acqua era calda e terribilmente piacevole e sembrava poter portar via le angosce di quel momento, come riemerse con il capo dal velo d'acqua si sentì quasi rinascere. Posò lo sguardo in là notando la figura di Koutaro un po' distante seduto su un gradino con l'acqua che gli arrivava fino al busto, lo stava guardando, e solo in quel momento Keiji sentì l'imbarazzo sbocciare sulle guance e fra i capelli, indugiando sulla figura del sovrano e non riuscendo ad ammirare accuratamente il fisico temprato. Lo scorrere dell'acqua dalle bocche di ferro cessò e il silenzio vero e solenne cadde su loro, il Re sospirò attirando l'attenzione del compagno.

-Perchè sei andato?- non c'era rimprovero nel suo tono, c'era solo il bisogno di sapere, di capire.

Keiji divagò con lo sguardo. -Era come se mi chiamasse...- rispose chiudendo gli occhi.

Koutaro a quella risposta storse il naso un po' confuso. -Cose da Marilù suppongo...- suppose quasi divertito, sbattendo un paio di volte le palpebre.

Akaashi sorpreso aprì gli occhi e per la prima volta si ritrovò a guardare un po' di traverso Bokuto. Il Re in risposta tirò un sorriso lievemente imbarazzato.

-Non mi guardare così!- disse scuotendo un po' le spalle, troppa era la soggezione di quegl'occhi blu che non lo avevano più lasciato.

Keiji sorrise, era goffo e un po' imbranato con lo sguardo che passava da un angolo all'altro del bagno pur di evitare i suoi occhi. Koutaro notò immediatamente il sollievo sul volto della Marilù, allora anche lui sembrò tranquillizzarsi e gli si avvicinò.

Si avvicinò lentamente lasciando dietro di sè una scia di acqua in tumulto. Con gli occhi fissi sulla Marilù non esitò un istante, neanche quando Keiji, un po' intimorito, arretrò appena con lo sguardo chino al velo d'acqua. Lo guardava, lo ammirava: stringeva il labbro inferiore fra i denti mentre gli occhi sottili erano socchiusi, forse per la stanchezza; Ma la cosa più bella era la sua pelle, le sue guance, nivee e morbide si erano tinte di numerose sfumature di rosso. Sembrava un po' spaesato e quegl'occhi blu che per l'imbarazzo lo evitavano poteva sentirli mentre, nonostante tutto, lo chiamavano. Tutto di Keiji lo chiamava, gli diceva di stare al suo fianco e gli diceva di proteggerlo, per il Re non ci sarebbe stato dovere più bello. Sorrise quando fu dinnanzi a lui, e abbassando il capo cercò i suoi occhi timidi che pian piano si alzarono trovando quelli comprensivi di Koutaro. Keiji pensò fosse strano, sembrava non fosse successo nulla riguardo la cupola e il suo Re era tornato a sorridergli amorevolmente come aveva fatto per tutto il giorno. 

Koutaro lo guardò un po' esitante perdendosi in quell'espressione confusa per poi sospirare rasserenato, abbozzando un sorriso divertito.
Keiji, contrariato dalle risa soffocate del Re, per ripicca voltò un po' il capo, imbarazzato. Ma subito il Re riuscì a riportare il suo sguardo su di sé quando posò una mano fra la chioma corvina del più piccolo. Lo accarezzò teneramente come per tranquillizzarlo e cercare il suo perdono per l'irruenza, adorava accarezzarlo e Keiji adorava sentire la sue mani su di sè. I suoi occhi blu si addolcirono rasserenando il cuore in tumulto del Re che di rimando gli sorrise solarmente.

-Sarà meglio che andiamo- lo invitò Koutaro dolcemente.

Keiji rispose con un cenno del capo mentre la mano del Re si allontanava da lui.

-Comunque non c'è bisogno che ti imbarazzi.- lo riprese scherzosamente il Re con un sorrisetto che Keiji mai si sarebbe aspettato. 

L'altro di tutta risposta non potè far altro che avvampare, troppo era la sorpresa, tanto che si bloccò in mezzo la vasca guardando truce il compagno. Dinnanzi quel broncio il sorriso del Re si stese di più e Keiji ne rimase quasi assuefatto, quel sorriso così spensierato fu come un'ennesima carezza, era così infantile il suo Re quando rideva così, era così felice. Capì allora che altre mille e mille volte avrebbe voluto vederlo così sereno e che magari sarebbe stato proprio lui a donargli quel sorriso. Non resistette e l'espressione del suo viso si addolcì per l'ennesima volta di fronte l'allegria di Koutaro che sorpreso da tale cambiamento repentino di umore inclinò il capo di lato, come a studiarlo meglio e scorgere qualcosa in quegl'occhi blu che tanto adorava.

-Cosa c'è Akaashi?- gli chiese stringendo gli occhi in due fessure e corrucciando il labbro in modo infantile. Il suo Re sapeva essere ancora un bambino con i suoi diciotto
anni e a tal pensiero rise mentre scuotendo il capo lo tranquillizzava. 

-Dai andiamo...- suggerì prendendo il passo verso il bordo della vasca e superando il suo Re che lo guardava ancora lì fermo, immobile e dubbioso.

-Ah! Aspetta Akaashi!- piagnucolò rendendosi conto di essere rimasto indietro.

Mentre il suo Re era alle sue spalle alzò gli occhi al cielo, mascherando il suo divertimento dentro la sua espressione pacata. C'era così tanto da conoscere di Koutaro. C'era così tanto di cui innamorarsi, perché Koutaro con quei sorprendenti modi di fare così infantile, senza rendersene conto, aveva fatto ancora un passo in più nel cuore di Akaashi.

-Akaashi...- lo chiamò d'un tratto. 

Keiji si voltò a guardarlo notando la titubanza nei suoi gesti, mentre saltellava nervoso sulle punte.

-Un giorno!- urlò quasi con l'imbarazzo vivo in volto e gli occhi serrati. -Un giorno ti poterò lì. Te lo prometto.- 

Gli occhi di Koutaro erano lucidi quando lì riaprì e le labbra serrate fra i denti, Keiji potè giurare di vedere le sue gote imporporarsi, ma non gli diede peso, troppo sorpreso per le parole del Re.

Sorrise ancora una volta Keiji, con gli occhi colmi di gratitudine per quel Re che in un solo giorno era stato in grado di farlo sentire amato, come ci si sente quando si passa la vita al fianco del proprio amore. -Grazie.- sussurrò con il più dolce dei sorrisi.


Il mattino seguente per Keiji il risveglio fu più piacevole rispetto a quello precedente, merito dei benefici delle acque calde. Caso volle che appena aperti gli occhi, il tempo di uno sbadiglio e qualcuno bussò alla porta.

-La colazione la sta aspettando, la troverà pronta nella sala adiacente alla cucina.- lo invitò cortesemente una voce dall'altra parte della porta chiusa.

Ringraziò la misteriosa persona la quale subito dopo si congedò lasciando i suoi passi risuonare per i corridoi. Keiji si preparò a dovere e con calma raggiunse la sala, ma non appena aprì la porta i suoi occhi si colmarono di sorpresa. Kuroo e Kenma erano seduti alla tavola imbandita di delizie. 

-Oh! Ma guarda chi si vede!- lo stuzzicò Kuroo con il suo sorriso sghembo.

-Keiji...- lo richiamò Kenma sollevato di vederlo sereno. -Come ti senti? Va tutto bene?- gli domandò con voce pacata.

Keiji accennò un sorriso di cortesia e fece cenno di si con il capo mentre passava gli occhi, ancora sorpreso, da uno all'altro. -Ma voi invece??- Domandò preoccupato.

Kenma accennò un sorriso, grato per la premura, per poi posare lo sguardo sul compagno alla ricerca del suo appoggio. -Noi stiamo bene, grazie.- 

-Ma dimmi! La nostra Marilù come se la cava con il Re??- domandò divertito Kuroo con la chiara intenzione di punzecchiarlo.

Il colpo andò immediatamente a segno e a dimostrarlo furono le guance di Keiji, ma ancora prima che potesse ribattere e difendersi, intervenne Kenma fulminando il moro troppo preso a ridacchiare apertamente.

-Ehi ehi! Non guardatemi così!- disse alzando le mani in segno di non colpevolezza.

Kenma di tutta risposta alzò gli occhi al cielo. -Perdonalo!- si scusò con Keiji.

Akaashi lo scosse la testa tranquillizzandolo per poi tornare a sorridere sollevato mentre prendeva posto.

-Sei così sorridente! Quindi ti ama già?- domandò ancora Kuroo non pensando all'invadenza.

-Kuroo!- lo riprese il minore con l'ennesima occhiataccia.

Prima che il moro potesse giustificarsi, furono interrotti dall'entrata di un ragazzo che dato educatamente il buongiorno si avvicinò ad Akaashi sorridendo cordialmente.

-Sono qui per dirle che il Re sarà impegnato tutta la mattina, ma sarebbe lieto di avere la sua compagnia oggi pomeriggio.- 

Keiji sbatté gli occhi un paio di volte metabolizzando poi la cosa e affrettandosi a confermare educatamente. Il ragazzo si congedò con un inchino lasciando gli amici alla loro colazione.

-Allora vorrà dire che ti divertirai oggi pomeriggio!- cantilenò Kuroo.

Sta volta però nessuno dei due si degnò di rispondere, Akaashi alzò gli occhi verso Kenma. -E voi invece?- gli domandò timoroso ignorando il teatrale sdegno di Kuroo per essere stato palesemente ignorato.

-Non lo so Keiji...- furono le parole di Kenma. -Ma non ti devi preoccupare. Noi ce la caveremo.- lo rassicurò con un sorriso lieve, seguito da quello che più aperto di Kuroo.

Keiji sorrise di rimandò, ringraziandoli. Quella volta però quei sorrisi non furono sufficiente e Keiji poteva leggere nitidamente l'inquietudine celata nei loro occhi.








Dove la Figlia del Rosso riposa;
Rieccomi qui miei cari! Pensavate che fossi sparita? Non ci pensate! Questa Fiction non me la scordo neanche se mi becco un amnesia! L'adoro troppo! Infondo lo avevo detto che non sapevo bene ogni quanto aggiornavo, appunto per questo vi dico che per il prossimo aggiornamento ci vorrà un po', forse un bel po', insomma iniziano gli esami e io sono nei casini! Devo ammazzarmi di studio e già sto lasciando indietro diverse cose! Ma la scrittura spero di non abbandonarla più, mi sta facendo davvero bene! Allora parlando di questo capitolo, che ne pensate? Ho ricevuto bellissimi complimenti che mi hanno colmato il cuore di gioia, ma si sa, una della cose più difficile a parere mio è mantenere sempre lo stesso livello! Per voi come è questo capitolo? Ricordata anche due righe di incoraggiamento o parere sono sempre gradite! Infatti ringrazio tutte quelle carissime persone che l'hanno recensita fino ad adesso, davvero, grazie! Mi rendete così orgogliosa di me stessa! Del resto ritornando al capitolo ci tenevo a specificare che sto cercando di portare a galla la natura di Bokuto che ci viene proposta in Haikyuu: un gufo spennacchiato, imbranato, ma tenero e amorevole; Ah e non dimentichiamo lunatico! Lunatico is the way! Ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto la storia fra le seguite, le ricordate o le preferite! Spero di non avervi deluso con questo capitolo, ma lo sentivo necessario per mettere in chiaro che in fondo Bokuto è Bokuto! Anche se qui è ancora molto pacato. Sono ancora momenti tranquilli per Keiji! Ahahahahah. Del resto ringrazio ancora tutti, anche i lettori silenziosi e con questo ci vediamo al prossimo capitolo! E ricordatevi di recensire, quando vi pare <3 Grazie ancora, un abbraccio, Girei <3
 
 
   
 
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