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Autore: Loveroflife    15/05/2016    0 recensioni
[[Sequel di ''Anatomia del Cuore''. La storia può essere letta anche senza leggere la storia precedente.]]
Sei anni dopo...
Lei, una donna di 26 anni, che ha realizzato il suo sogno di diventare pediatra e che lotta quotidianamente con i suoi demoni.
Lui, ragazzino di 28 anni, diventato professore di chitarra al liceo musicale, con l'anima rock e il cuore pieno di sogni.
Cosa succederà? Seguitelo insieme a me.
CHE LO SPETTACOLO CONTINUI!
Dal II° capitolo:
''Non te ne andare, sono cinque anni che non ci parliamo, abbiamo tante cose da dirci.'' La guardò speranzoso, con gli occhi che brillavano.
''Io non ho proprio niente da dirti, e se non ci parliamo è solo colpa tua, ricordi?'' Lo guardò con il fuoco negli occhi e lui la lasciò andare di botto.
'' Dovremmo parlare anche di quella sera.'' Disse, serio e coinciso.
''Non ci penso minimamente, e adesso se vuoi scusarmi devo tornare a casa. Stammi bene, Victor.'' Disse, chiudendo la portiera dell'auto e mettendo velocemente in moto, lasciando il ragazzo nel parcheggio riservato ai medici.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando la musica ti colpisce al cuore...'
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''La gravidanza mi ha lasciato un sacco di smagliature.'' Una Veronica inorridita commentava la sua pancia davanti allo specchio.
''Sei sempre bellissima e Cristian è un amore.'' Sorrideva Sara, mentre coccolava quel bambino splendido, identico a Michele.
''Se solo Franco volesse un figlio...'' Sospirò Sara,improvvisamente diventata trite. Aveva già ventotto anni, e la mancanza di una famiglia stabile iniziava a farsi sentire.
''Ma smettila, Franco è un uomo splendido e ti venera. I bambini prima o poi arriveranno.'' Erika aveva appena visto naufragare la storia più lunga che aveva vissuto, e tentò di rassicurare l'amica.
''A proposito di bambini, Marika tutto bene?'' Pronunciò Veronica,bussando alla porta. Pochi attimi dopo, Marika uscì dal bagno, dove aveva appena finito di rimettere il cenone di Natale di dieci anni prima.
''Sto una merda. Non ho più cibo da rimettere.'' Si gettò sul divano, in trance. La gravidanza le stava facendo brutti scherzi.
''Rassegnati, durerà ancora per molto.'' Molto confortante Veronica, come sempre.
''Grazie per avermelo ricordato.''
''A proposito, ma il tuo fidanzato dov'è?'' Erika girò lo sguardo per il salone, non vedendo nessuno.
''Fuori, non tornerà fino a domani sera.'' Tentava di dissetarsi con una brocca piena d'acqua. La gravidanza le portava una sete esagerata, proprio a lei, abituata a bere una bottiglietta d'acqua al giorno, anche d'estate.
''Povero bambino, lo innaffierai.'' Tentò di scherzare Veronica, vedendo la sua migliore amica che beveva per la seconda volta dalla brocca, svuotandola in pochi secondi.
''Spero sia davvero una femmina, anche se è ancora presto per dirlo. Io però lo sento, nel mio cuore sento di aspettare una femminuccia.''
''Magari, così lo facciamo fidanzare con Cristian!'' Rise Sara, vedendo lo sguardo geloso della madre.
''Il mio bambino resterà con me fino a 40 anni minimo, e non toccherà mai una donna. Sarà il fidanzato della mamma, vero piccolo della mamma?'' Veronica toccò i capelli del figlio, ricevendo in risposta una lamentela, perchè il bambino era impegnato a giocare con un peluche datogli da Marika.
''Mi sembra davvero impossibile che siamo tutte accasate.'' Sospirò Veronica, guardando il vuoto.
''Fino a due anni fa non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto.'' Sorrise Marika, sfiorando quel lieve accenno di pancia.
''Parla per te, io sono ancora senza un uomo. Spero almeno di incontrarne uno al tuo matrimonio. Anzi, prega che il tuo sposo abbia colleghi non dico belli, ma decenti mi vanno benissimo.'' Brontolò l'unica single delle 4, Erika per l'appunto.
''C'è sempre il fratello di Michele che intende toccarti il culo dal giorno del mio matrimonio eh...'' Sogghignò Veronica, facendo ridere le altre due.
''Tuo cognato è uno a cui piacciono le donne facili. Con me casca male. E' per questo che due anni fa gli mollai quel ceffone. Credeva che fossi una da una botta e via.''
''Davvero? Cosa ti ha detto?'' Marika ancora rideva, con le lacrime agli occhi.
''Se ne è venuto vicino mentre ballavamo i balli di gruppo e mi fa: ''sai che hai proprio un bel sedere? Se vuoi dopo la festa possiamo prendere una camera sopra il ristorante e ce la spassiamo.'' Ecco cosa mi ha detto il tuo caro cognatino, quel grandissimo porco.''
''Dai Erika, magari era un po' ubriaco, è comprensibile.'' Veronica ancora rideva, tenendosi la pancia.
''Se al tuo matrimonio prova ad avvicinarsi anche solo di un millimetro, lo faccio diventare sterile.'' Sbuffò Erika. Non voleva ammetterlo ma il caro fratellino di Michele le piaceva, eccome.
''Tranquillo, lo faccio tenere d'occhio!'' Le assicurò Marika, facendo l'occhiolino alle sue amiche.

Dopo quel momento, iniziarono a parlare dei preparativi per il matrimonio, che si sarebbe tenuto di lì ad una settimana. C'erano ancora molte cose da organizzare.

 

UNA SETTIMANA DOPO...


''Allora, sei pronta? Tra poco avrai le catene ai piedi.''
''Erika, mi sposo, mica vado in carcere.''
''Il matrimonio è un carcere. Scappiamo, finchè siamo in tempo. Fidati di me.''
''Erika, zitta, non farle venire l'ansia che adesso ricomincia a piangere e va a finire che le si scioglie il trucco.'' Veronica le stava sistemando i capelli, aiutata dalla cugina di lei.
''Buongiorno gente! Pronti a festeggiare la nostra amica che si sposa?'' entrò Sara in camera, stile rullo compressore.
''Non continuate a ripetermelo!''
''Beh è una tua scelta, sei proprio convinta? Altrimenti ce ne scappiamo in America!'' Niki, sua cugina, le parlò amorevole e scherzosa, con un pancione all'ottavo mese di gravidanza.
''Non essere stupida, sei sposata e tra poche settimane partorirai.''
''Beh, anche qui dentro se non sbaglio c'è un grazioso frugoletto, o frugoletta.'' Erika le toccò la pancia con delicatezza, facendo sorridere tutte.
''Non mi sembra vero, ancora non ci credo. Sapete, ieri notte ho sognato quella giornata a Milano, ricordate?!''
Certo che ricordavano. Le sue amiche si pietrificarono, sua cugina fece finta di nulla e lei iniziò a ricordare, il dolore che provò quel giorno, le settimane, i mesi passati a piangere, in uno stato di depressione assoluta. Improvvisamente lo sguardo si fece più cupo, con le lacrime pronte a scendere.
''Adesso basta, sei cambiata! Sei un'ottima pediatra nonostante tu sia ancora giovanissima, ti stai per sposare, tra 6 mesi partorirai. Non stiamo qui a piangere sul latte versato. Il passato ci rende forti e a te ha reso fortissima!'' Niki la tirava sempre su di morale, da un bel po' di tempo a questa parte.
''Giusto, dai che dobbiamo scatenarci fino a notte fonda, ci ubriacheremo come se non ci fosse un domani!'' Santa donna Erika, con lei si rideva sempre.
''E se mi sbaglierò nuovamente? Se soffrirò ancora?''
''Se vivessimo con i se a quest'ora non saremmo qui.'' Veronica, dall'alto dei suoi due anni di matrimonio, dispensava consigli.
''Adesso basta, stiamo facendo tardi in chiesa, non vuoi mica che quel poverino ti muoia sull'altare dallo spavento, vero? Veronica, muoviti con quella piastra, veloce!''
''Si Sara, ho finito, devo ripassarmi il ciuffo e sono pronta.''

Uscirono dalla stanza, dove c'erano i genitori di lei ad aspettarla, il padre visibilmente commosso e agitato, la madre ormai aveva il trucco sciolto dalle lacrime, neanche a dirlo.
''Sei bellissima amore mio. Sei la più bella di tutte.''
''Grazie papà, davvero mi trovi bella?''
''Meravigliosa, fantastica.''
''Andiamo papi, cosi mi fai commuovere. Forza, devo sposarmi.''
E si incamminarono tutti verso la chiesa, mantenendo un lieve ritardo di circa mezz'ora.

Durante il tragitto Marika ripensò a ciò che nella sua vita era andato male e ciò che invece era andato bene.
Si era laureata con il massimo dei voti in medicina, specializzata in pediatria, la sua passione da sempre. Aveva una bella macchina e una casa tutta sua già da un bel po'. Era diventata un medico di fama in ospedale, stava per sposarsi e stava per avere un figlio, o una figlia. Queste erano sicuramente le cose positive.

C'era però il lato negativo. Il cuore spezzato, ancora dolorante, l'essersi ritrovata sola quando più aveva bisogno di compagnia. L'essersi rialzata da sola, rimettendo in sesto la sua vita e tornando la ragazza di un tempo. La vita l'ha messa davanti a terribili ostacoli.
Adesso doveva superare un ultimo ostacolo. Gli scalini della chiesa.
Veronica, Sara ed Erika le si sistemarono dietro, da brave damigelle. Niki era andata già a piazzarsi dal lato dei testimoni di nozze.
''Sei pronta, piccola mia?'' Il padre le prese il braccio. Stava sudando freddo, aveva paura di cadere, di ricevere un no davanti all'altare. Ma, ormai, era sicura.
''Si papà. Andiamo, il mio futuro marito mi sta aspettando.'' Tirò un sospiro e si alzo l'abito per salire le scale.

 

''Vuoi tu, Marika Lentini, prendere come sposo il qui presente Victor Santini?'' Don Antonio, il parroco della città, pronunciava quelle parole, puntando il microfono davanti alla bocca di una tremante Marika.
''Si..si, lo voglio.''
''E tu, Victor Santini, vuoi prendere come tua sposa la qui presente Marika Lentini?'' Stessa cosa, rivolto verso un sorridente Victor.
''Lo voglio.'' Si voltò verso la sua Marika, sorridendole e facendole un occhiolino, come segno d'intesa.
''Per il potere conferitomi dalle Chiesa, io vi dichiaro marito e moglie. Victor, puoi baciare la tua sposa.''
Al bacio di Marika e Victor, la chiesa scoppiò in un applauso fragoroso e commosso.
''E l'uomo non osi separare ciò che Dio ha unito.'' Il prete finì cosi la messa, iniziando a far firmare i fogli ai testimoni, Niki e Michele.
''Mi si è sciolto tutto il mascara, che schifo.'' Sara cercava di sistemare gli occhi a panda, mentre aspettavano fuori dalla chiesa per il rituale del lancio del riso.
''Sei sexy comunque.'' Franco le avvolse la vita, baciandola sul collo.
''Allora, oggi balliamo insieme?'' Piero si avvicinò ad Erika, fumandole in faccia.
''Scordatelo, sparisci piuttosto.'' Erika provava a contenersi, pur avendo voglia di baciarlo. Piero era persino più bello del fratello, un vero colpo al cuore per ogni ragazza.
''Tanto lo so che muori dalla voglia di portarmi a letto.'' E se ne andò, lasciando Erika, per la prima volta, senza parole.
''La classe è una dote di famiglia.'' Un'imbarazzata Veronica tentò di difendere il cognato, davanti ai parenti di Marika che evidentemente avevano sentito.
''Ecco gli sposiiiii!'' Urlò Angelo, pronto a lanciare quintali di riso, che arrivarono puntualmente, come vuole la tradizione.

 

''Un brindisi agli sposiiii!'' Un Michele molto più che ubriaco si alzava dal tavolo riservato agli amici, pronto al quinto brindisi. Ed erano solo al primo.
''Michele, smettila, sono solo le due del pomeriggio. Fino a stasera andrai in coma etilico.'' Veronica lo fulminò, ottenendo lo sguardo scocciato di Michele, che la ignorò comunque.
''Si sposa il mio migliore amico, non rompere.'' Si alzò dal tavolo, andando a prendere Franco e Angelo per intonare un pietoso brano al karaoke, insieme a Victor, tutti completamente ubriachi.


Partirono i primi lenti, e tutti gli amici e i parenti cominciarono a ballare.
''Amore, posso chiederti un ballo?'' Un accaldato Franco, accaldato per il vino si intende, chiese di ballare a Sara che accettò, diventando tutta rossa.
Michele e Veronica non parlarono proprio, alzandosi e andando direttamente a ballare. Angelo si dedicò ad una professoressa di latino, amica di Victor e Michele.
''E tu, bambolina, non vorresti ballare?'' Piero si sedette accanto ad Erika, che osservava le amiche ballare.
''Con te?'' Lo guardò scettica, alzando un sopracciglio.
''E con chi altrimenti? Vedi qualcun'altro? Prometto che non allungo le mani.'' Lo sguardo sornione era identico a quello del fratello, con la differenza che Piero era molto più sfrontato.
''Se allunghi le mani ti picchio.'' E gli concesse un ballo.

''Sono tutti felici eh?'' Mormorò Victor, nell'orecchio della sua sposa.
''Si, abbiamo proprio dei bei amici e delle belle famiglie.
''
Avresti mai immaginato che saremmo finiti cosi?'' Gli sorrise Victor, con gli occhi liquidi dall'emozione.
''Sinceramente no, anche se ci speravo. Però tutto è bene quel che finisce bene, no?''
''Certo amore, meglio di cosi non poteva finire. Sarai sempre mia, e io sarò sempre tuo.''

E la baciò; un bacio lungo, delicato, un bacio colmo di vero amore. Un amore destinato a non finire.

 

 

THE END

 

 

 

Ed è finita anche questa avventura! Non so come ringraziarvi per il vostro interesse e per aver anche solo letto la mia seconda pazzia.

Vorrei ringraziare tutte colore che hanno seguito, recensito, messo tra i preferiti o anche solo letto la mia storia.

Vi voglio davvero bene, e spero che il mio lavoro vi sia piaciuto.

 

Alla prossima!

 

Sempre vostra

M.

 

  
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