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Autore: _Mhysa_    15/05/2016    1 recensioni
[RhaegarXLyanna]
Una mini-long incentrata sulla coppia più misteriosa e intrigante della serie. Il loro incontro, lo sviluppo della loro relazione e la tragica morte che li ha portati via dal mondo.
Dal testo:
L’uomo mosse qualche passo verso di lei e si poggiò alla ringhiera.
“Mi è sembrato di vederla piangere, poco fa.”
Lyanna girò il capo e scoprì che il principe la stava fissando. Subito riprese a guardare il panorama sottostante.
“È stata una canzone molto commovente” si limitò a dire.
“È innamorata di qualcuno che non può avere?” le chiese.
Si stupì per l’impertinenza di quella domanda e desiderò che qualcuno venisse di colpo a interromperli. Ma i due giovani rimasero soli.
“Le persone non si dovrebbero avere, mio signore. Anche se ognuno di noi possiede qualcuno, oppure è possesso di qualcun altro. E non sempre ciò fa piacere.”
“E allora bisognerebbe ribellarsi.”
“Non è tempo di ribellioni, questo.”
Ci fu una lunga pausa in cui se ne stettero in silenzio a fissare il nulla.
“È sempre tempo di amare, però” sussurrò il principe.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       1. Occhi d'argento


Continuava a suonare, muovendo agilmente le dita esili sulle corde dorate. La musica soave riempì la stanza, accolta da un silenzio tombale, piombato nell’ambiente come un pesante mantello si posa sulle spalle di un nobile signore per proteggerlo dal gelo. 
Tutti, nella grande sala, avevano gli occhi puntati su di lui. Nessuno osava staccarli, il principe non smetteva di suonare; e allora si emozionavano le donne della nobile casata delle Terre della Corona, credendo di non aver mai udito una melodia così bella e cristallina; e i lord di Casa Whent si meravigliavano che un cavaliere di quella portata fosse capace di maneggiare uno strumento con una delicatezza quasi femminea, e intanto si sentivano invasi da una dolce malinconia che scaldava i loro petti ampi e fieri. E gli altri signori fissavano il suonatore come se si trovassero davanti a una specie di Dio sceso in terra, un essere ultraterreno che non aveva niente a che fare con loro, comuni mortali, uomini imbottiti di falsi ideali dietro ai quali si nascondevano sporchi interessi e indicibili desideri, appartenenti a famiglie più o meno importanti, che si trovavano lì per cortesia o per ricevere vane onorificenze delle quali avrebbero potuto poi vantarsi con dame civettuole e signorotti di basso lignaggio. E in mezzo a loro c’erano bellissime donne che cominciarono a pensare di aver fatto bene a recarsi ad Harrenhal anche solo per ascoltare il principe suonare. Ne era valsa la pena; Cercei Lannister era seduta accanto a suo padre, che pareva uno dei pochi che si stava seriamente annoiando, insieme a Robert Baratheon, il quale si addormentò con la testa nel piatto imbrattato di grasso di maiale, ormai ubriaco fradicio.
Cercei si lasciava permeare da quelle note così perfette e precise credendo di coglierne l’intensa magia, fantasticando su come sarebbe stato essere la sposa di un uomo dall’animo così profondo come quello del Principe D’Argento. L’avrebbe amata, magari non subito, ma un giorno ci sarebbe riuscito, e avrebbe scritto per lei meravigliose canzoni d’amore che tutto il regno avrebbe potuto cantare, vedendola passare. Invece le cose non andarono come desiderava, il principe non fu mai il suo uomo; sposò un’altra, Elia Martell, perché Approdo del re aveva bisogno di rafforzare i suoi rapporti con Dorne. E adesso la principessa dorniana si trovava seduta al tavolo dei Targaryen, con gli occhi carichi di soddisfazione nel riconoscere che suo marito era stato il fautore di un così magico momento; il petto in fuori, le spalle dritte, tipica postura di chi è fiero della propria condizione. E intanto Cercei, la cui bellezza si diceva facesse impallidire quella delle altre fanciulle del regno, ascoltava le parole della triste canzone.

O amor mio, o amor mio
Che tu possa esser felice come non lo son io
Perché insieme non possiamo stare
Ma non c’è altra donna dagli occhi d’argento che io possa amare.

E più ascoltava quelle parole, più si convinceva che la malinconica melodia raccontava proprio la loro storia, anche se lei non possedeva occhi d'argento; perché aveva avuto un’occasione, ma il destino era stato crudele, il principe ormai si era maritato, per lei non c’era più speranza.
La giovane Lannister non era l’unica ad essere rapita da quello spettacolo incantatore. Un’altra dama ne era rimasta incantata, si era alzata e lentamente si avvicinava al suonatore d’arpa; i suoi occhi grigi seguivano i movimenti veloci delle dita lunghe e affusolate, la cui pelle bianca spiccava tra l’oro delle corde.
Lyanna Stark, ben avvolta in un ampolloso vestito verde smeraldo, si trovava ormai a pochi passi dal Principe D’Argento. Qualcuno notò quel particolare, qualcun altro invece lo ignorò completamente, per certe persone la musica del principe non aveva lasciato spazio a nient’altro. Ma non per Cercei, a lei non sfuggiva mai niente. Lyanna si arrestò all’improvviso, rendendosi conto di aver lasciato il suo posto a fianco del fratello Bran per cedere all’istinto irrefrenabile che l’aveva mossa verso l’eccelso suonatore.
Non sapeva spiegare come fosse possibile, ma quella musica così ben articolata le era entrata dentro, impossessandosi delle sue membra e scatenando in lei una tempesta di emozioni che non aveva mai provato e che un po’ la spaventarono. Si sentiva di colpo la persona più triste del mondo, come se tutta la malinconia del cosmo si fosse arenata nella sua anima, su una spiaggia segreta di cui perfino lei ignorava l’esistenza. E si trovò nel cuore quello sconosciuto, un uomo dai capelli d’argento e gli occhi viola, dai lineamenti androgeni e bellissimi, che le raccontava una storia che non avrebbe mai voluto ascoltare.  E si sentì triste per quegli amanti che non potevano consumare il loro amore, per quei cuori divisi da chissà quale diavoleria, probabilmente una stupida faida tra famiglie oppure obblighi dettati dall’onore o da qualche altro inutile codice morale. Pensò a sé stessa, al suo futuro matrimonio con un uomo che non avrebbe mai amato, e desiderò ardentemente di provare anche solo per un attimo quel sentimento così profondo che legava i protagonisti della canzone.  Poi realizzò che si sbagliava, forse era meglio rimanere all’oscuro di un tale dono della natura, perché sicuramente qualcuno glielo avrebbe strappato via. Sarebbe stato un amore impossibile, un amore che nessuno avrebbe approvato, tranne lei. Un amore senza futuro, senza ali, senza tutti quei preziosi ornamenti che abbelliscono le anime degli innamorati.
Lei era promessa a Robert Baratheon, un cafone che occupava il suo tempo bevendo vino e visitando bordelli, un uomo che si era illuso di amarla senza mai arrivare a conoscerla davvero. Credeva di sapere tutto di lei, tutto quanto bastava per esigere che fosse la sua sposa, per pretendere di amarla ciecamente. In realtà gli importava solo di sé stesso.
Una lacrima le scivolò lungo la guancia olivastra, per poi finirle tra le labbra leggermente dischiuse. Fu in quel preciso istante che Rhaegar posò lo sguardo su quegli occhi grigi e umidi. Vide la lacrima, poi ne vide un’altra e poi un’altra ancora. Tutti lo ascoltavano, ma solo quella fanciulla stava piangendo. Pensò che fosse una creatura meravigliosa; l’aveva già incontrata in passato, ma non l’aveva mai guardata davvero, prima di quel momento. Di colpo smise di suonare; il pubblico rimase per qualche attimo confuso e sgomentato, ma poi si lasciò andare ad un forte e sonoro applauso che riecheggiò per la grande sala.
Lyanna non applaudì, se ne stette immobile a fissare i suoi occhi grigi in quelli del Principe Drago; così lo chiamavano, aveva anche altri soprannomi ma non se li ricordava. Si chiedeva come un uomo che suonava l’arpa avesse potuto scatenare in lei sensazioni talmente forti e inarrestabili da farle mancare il respiro.
La giovane donna si voltò e a grandi falcate attraversò la stanza; sperò che nessuno si fosse accorto del suo pianto, nessuno tranne lui, ovviamente. Il Principe Drago l’aveva vista, lo sapeva. Uscì sul grande terrazzo adiacente alla sala delle cerimonie e si sporse un po’ oltre la ringhiera di pietra per osservare il paesaggio. Una distesa immensa di terra si espandeva per miglia e miglia, fino a un grande bosco che si ricordò di aver attraversato per arrivare al castello. Il sole era tramontato, ma il cielo era ancora piuttosto chiaro e l’orizzonte macchiato d’arancio. Fece dei respiri profondi e cercò di riaversi.
“Va tutto bene?” le chiese una voce calda e soave.
Si asciugò con veemenza il volto ancora umido sfregando le guance e gli occhi col dorso della mano.
“Perché non dovrebbe” rispose, con tono fermo.
L’uomo mosse qualche passo verso di lei e si poggiò alla ringhiera.
“Mi è sembrato di vederla piangere, poco fa.”
Lyanna girò il capo e scoprì che il principe la stava fissando. Subito riprese a guardare il panorama sottostante.
“È stata una canzone molto commovente” si limitò a dire.
“È innamorata di qualcuno che non può avere?” le chiese.
Si stupì per l’impertinenza di quella domanda e desiderò che qualcuno venisse di colpo a interromperli. Ma i due giovani rimasero soli.
“Le persone non si dovrebbero avere, mio signore. Anche se ognuno di noi possiede qualcuno, oppure è possesso di qualcun altro. E non sempre ciò fa piacere.”
“E allora bisognerebbe ribellarsi.”
“Non è tempo di ribellioni, questo.”
Ci fu una lunga pausa in cui se ne stettero in silenzio a fissare il nulla.
“È sempre tempo di amare, però” sussurrò il principe.
Lyanna non capì cosa volesse dirle con quelle parole; si voltò ancora e per un istante che le parve interminabile i loro sguardi si allacciarono. Le sembrò che il giovane uomo fosse avvolto da un’aura di mistero e infinitudine, come se fosse destinato a stare lì e scrutarla in quel modo per l’eternità, leggendo tutti i pensieri che le si affastellavano nella mente, quasi come fosse un libro aperto che fino a quel momento nessuno era stato in grado di leggere.
“Devo andare” boccheggiò la donna.
Si allontanò da lui anche se in realtà avrebbe voluto chiedergli di spiegarle quella frase. Si ritirò nella sua stanza, si mise a letto e non fece altro che pensare e ripensare al Principe Drago, alla sua canzone, ai suoi occhi viola, alle sue parole incomprensibili. E più ci pensava, meno le capiva.
E intanto, al piano di sopra, affacciato alla finestra della sua camera, il principe si chiedeva perché la giovane Stark avesse pianto. Era convinto che solo chi conosceva la sofferenza della mancanza potesse piangere per una canzone del genere. E lui la conosceva bene, quella muta sofferenza che lo aveva accompagnato per tutta la sua giovane esistenza senza lasciargli tregua, e sapeva che non c’era una cura, o meglio, esisteva, ma trovarla gli sembrava impossibile. L’amore, ecco cosa poteva salvarlo.
“Rhaegar, vieni a dormire?” lo chiamò sua moglie.
Il Principe Drago annuì e si diresse verso il grande letto a baldacchino canticchiando la sua canzone.

O amor mio, o amor mio
Che tu possa esser felice come non lo son io
Perché insieme non possiamo stare
Ma non c’è altra donna dagli occhi d’argento che io possa amare.












Note d'autrice (potrebbero contenere spoiler sulla sesta stagione!)
Salve a tutti, coraggiosi avventurieri che si sono inoltrati nella mia storia! Era da parecchio che non mi dedicavo a questo fandom, ma gli ultimi episodi della sesta stagione, avvalorando sempre di più la tesi R+L=J, hanno stuzzicato la mia fantasia e mi hanno portata a iniziare questa storia. 
Dunque, la FF comprenderà pochi capitoli, tre o quattro al massimo, e ripercorrerà le tappe fondamentali della relazione tra Rhaegar e Lyanna che, secondo il mio modesto parere, erano perdutamente innamorati. Tutto quello che ho scritto e che scriverò non sarà mai messo lì per caso né inventato di sana pianta, ma si baserà su notizie che ho raccolto dal wiki della serie e dei libri. I capitoli saranno brevi (anche perché sto portando avanti una long su The Walking Dead che vi consiglio spassionatamente di leggere se siete amanti della serie, e poi sono anche in periodo di esami). 
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a leggere la storia. 
A presto 
_Mhysa_ 

 
  
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