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Autore: ScoSt1124    15/05/2016    6 recensioni
"Derek aveva avuto un piccolo sussulto, quel giorno, quando era rientrato in casa.
Non era un sussulto di paura, perché ben presto era diventato un sorriso.
Lo aveva avuto per la scena che si era ritrovato davanti agli occhi."
[Raccolta Sterek!AU quella in cui hanno una famiglia e per una volta sono già felici]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Di Sorrisi Inaspettati e Gelati

 


 
Un sussulto. Derek aveva avuto un piccolo sussulto, quel giorno, quando era rientrato in casa. Non perché si fosse spaventato, lui non era una persona che si spaventava facilmente, anzi. 
Non era un sussulto di paura, perché ben presto era diventato un sorriso.
 
Lo aveva avuto per la scena che si era ritrovato davanti agli occhi. Una scena che lo aveva lasciato senza parole. Non perché fosse brutta; ma per il significato della scena in sé.
Qualcosa che gli aveva completato la giornata, qualcosa che gliel’aveva migliorata.
 
Era uscito per andare a prendere il gelato per Daniel, il piccolo di casa, che da tre anni a questa parte riempiva le sue giornate e quelle di Stiles.  
Quel piccolino che da due giorni mangiava solo quello per via della sua gola arrossata. E ovviamente quando lui stava male si smobilitava tutta la famiglia e tutte le persone che gli stavano attorno.

Quel pomeriggio - quando era uscito - li aveva lasciati sul divano che guardavano un cartone, perché il piccolino non aveva abbastanza forze per giocare, dato che la febbre era passata da poco più di tre ore.  

Bene, perché era esattamente dove li aveva ritrovati. 
 
Lo schermo del televisore era tutto grigio, segno che la cassetta doveva essere finita da un po'.
Ma non era per quello che aveva sussultato. Non era per lo schermo grigio che ripeteva sempre gli stessi puntini.
 
Quello che lo aveva fatto sorridere nel momento in cui aveva varcato la soglia di casa, era come li aveva trovati.
Stiles era sdraiato supino sul divano. E Daniel era rannicchiato sopra il suo petto come un piccolo koala che non si voleva staccare dall'albero. 
 
“Shh” aveva sibilato Stiles vedendo entrare il marito; il quale - per tutta risposta - aveva alzato le mani e aveva cercato di fare il minor rumore possibile. 
“Si è addormentato a metà cassetta, non volevo svegliarlo” continuò indicando il televisore. 
“Tranquillo, faccio io” e Derek stava già cercando il telecomando per spegnere tutto. Se non fosse che la probabilità di trovare quell'affare era più bassa di quella di riuscire a trovare un ago in un pagliaio. 
“Grazie” sussurrò, guardando il marito dirigersi verso la cucina.
 
Derek aveva solamente messo il gelato in freezer, per evitare che tutti i suoi sforzi per comprarlo andassero sprecati. No, non aveva pensato a quello. La verità era che altrimenti il piccolo non aveva nulla da mangiare.
Dopo aver richiuso attentamente il freezer, era tornato di nuovo in sala vicino al divano.
 
“Fammi spazio” disse imbronciato mentre si sdraiava vicino alle due persone che ora rappresentavano la sua famiglia. 
“Ricordami di comprare un divano più grande quando lo cambiamo!” chiarì il più piccolo dei due coniugi. 
“Stai dicendo che sono ingombrante?”
“Non mi permetterei mai”
“Ecco”
“Sicuramente lo sei più di me” disse con un sorriso.
“Stiles”
“Che c'è? È la verità”
“Avevi detto che non volevi svegliarlo. Se continui a parlare con questo tono si sveglia.”
Stiles aveva fatto una leggera smorfia mimando con le labbra qualcosa che somigliava a “Scusa”
 
Così, quando prese a stare zitto, si sporse per ricevere un bacio da suo marito che con una mano si sorreggeva la testa e che con l'altra accarezzava la schiena del piccoletto. 
Era in quei momenti che Stiles amava il silenzio quasi quanto lo amava Derek. In quei momenti - anche se rari - lui rimaneva zitto.
 
“Siete la cosa più bella che ho”
“Mh”
“Derek Hale dire "anche per me" o qualcosa del genere non ti fa male. Giuro, non muori”
 
Derek aveva sorriso di nuovo, la seconda volta in quel giorno.
Non che di solito non sorridesse, certo era raro - non come quando si erano conosciuti, in cui i sorrisi erano veramente inesistenti e ci avevano lavorato sopra - ma quei sorrisi avevano un qualcosa di diverso.
La prima volta che Stiles ne aveva visto uno era stato il giorno del loro matrimonio, un sorriso diverso da quei pochi di sempre. La seconda volta era stato il giorno della nascita di Daniel.
Stiles faceva fatica a capire cosa avessero di diverso quei sorrisi. E ora lo aveva capito. Era per via degli occhi; era come se quel sorriso contagiasse anche i suoi sguardi.  
Eppure, il marito, se ne stava comunque andando e Stiles credeva di aver detto qualcosa di sbagliato.
 
“Ehi! Dove vai?”
“A prendere una coperta, Dani sta tremando”
“Mh... Sbrigati”
 
E così era stato. Era tornato dopo nemmeno due minuti con la copertina del figlio e si era rimesso dove poco prima si era alzato.  
Erano rimasti così fino a che Daniel non si era svegliato:
Daniel sdraiato su Stiles, Derek girato di fianco con una mano sulla schiena del più piccolo e Stiles che aveva un braccio intorno al piccolo e che con la mano toccava quella di Derek.
 
“Mh...” mugugnò Daniel alzando la testolina
“Ha proprio preso da te” disse Stiles verso Derek
“Ehi piccolino! Siamo qui” riprese stavolta verso il figlio.
“Papi geato” 
“Si, papà è andato a prenderlo”
“Gazie papà” disse questa volta rivolto verso Derek, sorridendo e mostrando alcune finestrelle date dal fatto che, ancora, non tutti i denti erano usciti.
 
Se in quel momento gli avessero chiesto cosa fosse la felicità, lui avrebbe risposto con la descrizione di quella scena. Non era mai stato uno che esternava i suoi sentimenti, eppure in quelle circostanze lo avrebbe fatto.
In quelle circostanze avrebbe spiegato che la causa dei suoi sorrisi erano le due persone sedute di fianco a lui e lo avrebbe detto senza nemmeno pensarci.
In quelle circostanze avrebbe mangiato gelato a vita, pur di fare contento quello scricciolo.
In quelle circostanze, Derek, avrebbe sorriso sempre.
In quelle circostanze era un uomo felice, insieme a Stiles e a Daniel.

















Note: Buonasera!
Eccomi con la cavolata delle nove di sera, nata da una notte insonne di qualche sera fa. Cavolata no, un po' mi sono affezionata, anche se è corta. All'inizio era una Flashfic di poco più di 300 parole; poi non so come sono diventate 950. E niente, buona serata e grazie per aver letto questo racconto di poche parole. :)
 
   
 
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