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Autore: quirke    16/05/2016    1 recensioni
Capisci? Avrei voglia di spegnere la mia centrale elettrica ed addormentarmi fino alla prossima rivoluzione
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Au fond

 
I lineamenti ornati dei tuoi doveri quotidiani, quanto al mare penso spesso ai confini pomeridiani che mi assillano le gambe tremanti. A fatica sorreggo la testa, il bacino a ritmo di lacrime amare e di litigi spesso troppo cauti e silenziosi, quasi a prestarci attenzione. A convivere, non s'impara mai da soli.
Ripeti mille scuse vuote che fungono da ciliegi nei miei giardini, con il lago sempre men profondo, dai la colpa alle bocche industriali ed al tuo capo che sbotta sbigottito contro il muro del suo studio.
Capisci? Avrei voglia di spegnere la mia centrale elettrica e addormentarmi fino alla prossima rivoluzione.
Decorando il davanzale sopra al letto di vecchie illusioni, rimuovi le fotografie dei tempi burroscosi dove fungevo da giardinaia e riempivo il tuo ego di belle parole. Tessendo poesie su una pelle infedele, ingiusta davanti al cielo che rimbomba proteste invane, rigando la vetrata di una persona che ora diversa prima ripeteva la vecchia solita emancipazione.
Svegliarmi con un'ipotetica illusione, in una vasca d'acqua gelida, che agonia. Respiro preoccupazioni, in punta di piedi ritorno dall'indifferenza che caraterrizza il tuo silenzio ripetitivo. Fungi.
Immergendomi nella mia tristezza rimbombante, come il cielo di mattina, ed emergo dalle lenzuola umida.
Superficiale. Dipingerei, con superba noia, i fili d'oro intorno al vuoto che caretterizza il tuo modo insano di accarezzarmi le radici pių profonde della mia confusione perpetua.
L'insicurezza che naviga tra le mie vene, graffiando la nuca di superbe parole che in fondo son tanto piatte quanto le sei di pomeriggio, di un giovedė sera, e ritorno nel mio studio. Che studi insani.
Non mentire, non incastrare mattonelle tra di esse se non sono conforme a rimodellarsi a piaceri altrui, lodando i vecchi tramonti tra ramificazioni distrutte da fiumi di parole e cascate invane di scuse nocive.


 
 skin, water, and grunge image 
  
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