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Autore: Claireroxy    17/05/2016    1 recensioni
{Partecipa al contest "Wherever we are" di EmmaStarr, risultata seconda classificata}
{one!sided GideonxMabel, accenni DipperxWendy e MabelxMermando}
Arabia, epoca di geni, avventure, e grandi magie.
Mabaal è sempre vissuta nel piccolo villaggio di Gravir Fallsah, assieme al prozio e al gemello, ma tutto cambia quando trova una mappa per il più grande tesoro di tutti i secoli. Ha la possibilità di spiccare il volo e cambiare completamente il suo destino, e l'afferra senza pensarci.
Ma, si sa, c'è sempre un lato negativo nelle cose, e questo dono dal cielo si può rivelare avvelenato...
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gideon Gleeful, Mabel Pines, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il Bazar del Mistero era a ridosso delle mura, lontano dalla porta principale su cui si concentravano gli sguardi della gente. Quindi, quando Mabaal planò lì a tarda notte, nessuno ci fece troppo caso.
Fu con sollievo che il suo sguardo si riposò sul vecchio edificio che pendeva pericolosamente a destra, tenuto a stento in piedi da vecchie travi nere e mezze marce. Anche di giorno inquietava le persone: il prozio si giustificava dicendo che attirasse più gonzi.
Quello che la preoccupò fu il fatto che non vi fosse nessuna luce accesa: di solito, una candela si vedeva sempre dalla finestra della cucina. Serviva per creare strane ombre e attirare eventuali clienti notturni.
"Direes? Tahadaa? Prozio?" si avvicinò, la lampada stretta in una mano e il dono dei geni nascosto nella manica dell'altra "Ci siete?"
Non ebbe risposta. Inquieta, salì sulla pedana di legno di fronte all'entrata. Come al solito, scricchiolò.
"Siamo chiusi. Ripassi domani mattina" mormorò qualcuno, con una voce così mesta e bassa che Mabaal faticò a riconoscere.
"Fratellino?"
Sentì un grosso tonfo, come se una sedia fosse stata spostata, e poi la porta si spalancò.
Davanti a lei, coi capelli arruffati, stava la sua versione maschile.
"Mabaal!"
"Direes!"
I due nomi furono gridati contemporaneamente, ma fu solo la ragazza che si buttò addosso al fratello, facendolo cadere a terra.
Generalmente, l'altro avrebbe tentato di levarsela di dosso, temendo di rovinare la sua reputazione. Questa volta non solo si lasciò abbracciare, ma le afferrò il viso, ancora incredulo.
"Mabaal! Sei proprio tu!" esclamò, per poi togliersi da sotto la sorella (posizione imbarazzante anche per lei) e afferrarle le spalle.
"Non hai idea di quanto ci siamo preoccupati, io e il prozio! La carovana con cui eri ti aveva persa di vista durante lo scontro, temevamo che fossi stata catturata dai banditi... aspetta, che ci facciamo qui fuori? Entra!"
"Un attimo, ragazzo!" disse una voce cavernosa, mentre Direes accompagnava la sorella dietro e chiudeva la porta "Stasera non facciamo entrare nessuno, che ti è... Che mi venga un colpo!"
Appena giunto dal retro del Bazar, il prozio Satam aveva lasciato cadere i ninnoli che trasportava e la sua bocca si era spalancata. Si strofinò gli occhi, per assicurarsi che non gli avessero giocato un brutto scherzo.
Ma ciò fu escluso quando Mabaal saltò su gridando "Prozio!" e corse ad abbracciare le sue gambe. O lo avrebbe fatto, se Tahadaa non si fosse buttato su di lei e non avesse iniziato a leccarle la faccia.
"Non è incredibile, Satam?!" stava intanto dicendo Direes "È apparsa qui sulla porta di casa poco fa, e non era uno spirito o qualche altra cosa del genere!"
"Piano, ragazzino! Tu lavori troppo di fantasia, e... ehi, ma stai piangendo?"
L'aver rivisto facce che credeva di dover dimenticare, gli abbracci del suo maialino, il familiare odore del legno marcio: tutto questo aveva avuto effetto sulla ragazza. I suoi occhi iniziarono a inumidirsi, fino a quando non scoppiò in un pianto fragoroso.
"Non fare così!" si accoccolò accanto a lei il prozio, per poi, dopo essersi assicurato che nessuno gli stesse fissando dalle finestre, abbracciarla "Stai bene. Sei a casa"
"Mi dispiace!" singhiozzava intanto lei, rifugiandosi ancora di più nel l'abbraccio del vecchio uomo "Non volevo farvi preoccupare così tanto da farvi chiudere il bazar! Io volevo solo dimostrare che valevo qualcosa, e magari tornare arricchita, e..."
"Non dire così!" la interruppe il fratello, appoggiandole una mano sulla spalla "Se non ti avessi proibito di venire con me, non ti saresti unita alla carovana fingendo di essere me..."
"Aspetta, cos'è questa storia?!"
La faccia del prozio divenne all'improvviso più dura, e si mise a puntare il dito contro i ragazzi, alternativamente "Cosa avete organizzato voi due?"
I gemelli si guardarono. Poi, aiutandosi l'un l'altro, spiegarono la faccenda del tesoro di Kallaman.
"Però Rabee' mi ha detto che voleva solo un ragazzo nella sua carovana" concluse Direes "Mi è sembrato più indicato che andassi io. Non volevo che Mabaal fosse in pericolo..."
"Avevi ragione, Samir!" concordò la ragazza, asciugandosi gli occhi "All'inizio è stato divertente, ma poi troppe cose sono accadute!"
E qui fu solo lei a spiegare quali avventure aveva vissuto, anche se non si dilungò in particolari. Il prozio, che si era andato a sedere su un vecchio cuscino scassato, l'ascoltava con le sopracciglia aggrottate, ma non interruppe il racconto. Direes, invece, lo fece più e più volte, in parte per curiosità in parte per preoccupazione.
"Ma quindi cos'è successo ai tuoi poteri da genio?" fu uno di questi interventi.
"Oh, beh, il bruciore non lo sento più, quindi penso che se ne siano andati completamente"
"Possibile... o forse sono ancora in agguato, pronti a rispuntare fuori non appena entrerai in contatto con la magia!" iniziò a parlare velocemente il ragazzo "Ma non c'è problema, dobbiamo solo fare una lista di tutte le cose che sarà meglio evitare a Gravir Fallsah e sarai al sicuro! Se calcoliamo anche i minimi rischi, diciotto fogli di papiro saranno sufficienti. Penso"
"Quindi" riassunse il prozio a fine racconto "Sei tornata a casa con quella lampada per tenere il genio sotto controllo" e qui la sua voce si alzò di qualche grado "Ma che cosa ti ha dato di così prezioso quel genio che ti ha fatto cambiare idea e decidere di nasconderla tra le mie merci invendute?"
"Questo!" esclamò Mabaal, facendo rotolare fuori dalla manica il suo piccolo tesoro. Era un rubino di forma ovale, così piccolo che stava sulla punta a un dito.
"È una delle gemme dei geni? È... diversa, da come l'hai descritta" disse Direes. Dalla voce si capiva che era deluso.
"Infatti" replicò Mabaal, orgogliosa "Perché non è un frutto delle palme magiche, è un seme! Sì, non l'avrei capito senza il messaggio che quel genio ha aggiunto..."
"Cioè, possiamo avere una di quelle piante nel nostro giardino?!" si ripigliò Satam, che si era zittito e incurvato quando la ragazza aveva tirato fuori la gemma "Hai fatto la scelta giusta, nipote!"
"Ma... crescerà normalmente?" era ancora dubbioso Direes "Anche senza acqua magica?"
"Beh, guarda come brilla. Penso che sia pieno di magia, abbastanza da darci frutti per molti anni. Basterà innaffiarlo ogni tanto" replicò Mabaal convinta, mettendosi ad accarezzare Tahadaa che grugniva.
"A questo punto" esclamò il prozio, alzandosi ed afferrando il seme "Bisogna ringraziare Allah per averti fatto vivere quest'avventura"
"Ma prozio!" saltò su Direes "Ha rischiato la vita per questo e per il genio che è in quella lampada!"
"Non ho detto che deve farlo di continuo" si spiegò l'adulto, facendosi consegnare la piccola prigione "È stata coraggiosa, e questo ci ha portato un enorme fortuna... ma ha anche visto gli enormi rischi che si possono correre, specie se sei una ragazza sola, e non credo vorrà riprovarci presto"
"Non ti preoccupare, fratellino" aggiunse lei "Per ora ne ho abbastanza di avventure, te le lascio tutte. Preferisco dedicarmi alla mia intensa storia d'amore, ora"
"Quale? Quella con Marwan?"
"Ehi! È seria tanto quanto la tua con Windad!"
"Non so di cosa state parlando, ma preferirei che continuaste domani" li interruppe il prozio, indicandogli di andare in camera "Apriremo prima, per rifarci di ciò che abbiamo perso questa sera. O non siete stanchi?"
"Non lo siamo!" protestarono, per poi sbadigliare contemporaneamente.
Per un attimo, un sorriso sfuggì a quel vecchio signore "Lo vedo... Buonanotte, Direes al-Samir. Buonanotte, Mabaal"
"Al-Aidha" aggiunse subito la gemella.
"Che?" piegò la testa il prozio.
"È il soprannome che mi sono guadagnata, ricordi? Mabaal Al-Aidha"
L'uomo rimase in silenzio per un momento "Beh, me ne sarei aspettato uno più magico" disse "Però sei la prima delle donne di Gravir Fallsah ad avercelo. Congratulazioni" E, detto questo, lasciò la stanza.
I due gemelli si guardarono, sbigottiti.
"La prima delle donne... fratellino, hai sentito?!" esclamò Mabaal, allargando gli occhioni che si erano riempiti di sbrilluccichi.
"Già" disse lui, allungando le gambe "Le altre saranno cooosì gelose, soprattutto quando dirai che l'hai ricevuto da un genio libero!
"Ci crederanno. Grand e Naima almeno, visto i pericoli che gli avrai fatto correre per cercarmi..." commentò lei, accarezzando Tahadaa che si era addormentato.
"Pericoli? Io? Ah!" disse lui, per poi abbassare la voce "A dire il vero volevo provare ad andare a cercarti tra le sabbie mobili, ma il prozio mi ha scovato e ha vegliato su di me per tutta la notte, in modo che non scappassi”
“Quindi hai dormito?” chiese Mabaal.
“Un po'. Ti ho anche sognato, sai? Eravamo di sopra, e parlavamo appunto di geni liberi..."
Qui il ragazzo si fermò, e la guardò fissa "Era il tuo stesso sogno! Com'è possibile?"
"Legame tra gemelli?" provò a dire la ragazza, sbadigliando.
"No, quella è una storia inventata dallo zio! Devono essere i tuoi poteri da genio, magari si sono risvegliati durante il sonno, o forse era un'altra maledizione che quel piccoletto ti ha lanciato! O magari anche..."
Sentì all'improvviso un enorme peso sulla spalla: Mabaal si era accasciata su di lui, addormentata.
Un sorriso sfuggì al ragazzo, vedendola così tranquilla. Sì, in effetti forse le avventure erano state troppe, almeno per lei.
Tuttavia, v'era qualcosa di strano in tutto ciò. E lui avrebbe indagato, decise mentre la portava su per le scale, dove c'era la loro stanza.
Mentre salivano la lampada cadde a terra, rivelando sull'altro lato il simbolo di un triangolo con un occhio all'interno.

La fiamma dell'ultima candela guizzava timida, illuminando a malapena i grandi occhi della bambina e i piccoli della donna.
"Così" chiese esitante la bambina "Mabaal Al-Aidha non si sposò?"
"Beh, non con Jidrin né con Marwan. Si racconta che un altro ragazzo catturò il suo cuore, un certo Gagan proveniente dall'India... ma questa è un'altra storia, ed è troppo lunga per essere raccontata ora"
"Ma mammmaaaaaa!" si lamentò la bambina "Non hai finito di narrare! Che cosa era davvero quel sogno? Dove finì la lampada? Qualcuno l'aprì mai?!"
"Mia cara Lina... avevamo detto che saresti andata a letto quando l'ultima candela si sarebbe spenta" Senza che una di loro la sfiorasse, la candela emise il suo ultimo guizzo di vita per poi morire "E ora è il momento"
La piccola mise il broncio, mentre la madre si alzava e la conduceva a letto.
"Come fai sempre ad azzeccarci?" sbuffò, mentre saliva sul morbido materasso "Sembri sapere sempre le cose un attimo prima che accadano... Aspetta, ho capito!" esclamò, rizzandosi e puntandole un dito contro "Hai trovato un genio libero che si è messo al tuo servizio. Oppure" e qui socchiuse gli occhi "Lo sei tu stessa?"
"I geni non possono avere figli, tesoro" le ricordò la madre, mentre la faceva sdraiare e le rimboccava le coperte "E, se avessi davvero un genio, pensi che lo utilizzerei per così poco?"
"Magari non vuoi che papà lo scopra" mormorò Lina, sbattendo velocemente le palpebre "O forse non ti fidi del tuo servo, e hai paura che cerchi di fregarti..."
"È vero, i geni liberi sono pericolosi" confermò sua mamma, sorridendo "Ma tu non ti devi preoccupare: non ci sono e non ci saranno mai in questa casa. Se mai li incontrassu, corri a dirlo a me o allo zio e risolveremo tutto. Buonanotte" concluse, baciandola in fronte.
"Buonanotte" biasciò la bimba con la voce impastata e stringendo il suo pupazzo.
La donna uscì in punta di piedi dalla camera e socchiuse la porta con lentezza, una volta fuori. Sorrise: certo che era davvero simile a suo fratello Direes, così piena di curiosità e interesse per il mistero...
Si diresse con passi leggeri verso una vecchia lampada ad olio, con una stella a cinque punte sopra. L'accese, per poi strofinarla vedendo che sopra vi era un po' di polvere. Non c'era pericolo che ne uscisse qualcosa, il suo occupante l'aveva lasciata da tempo.
Sollevò le labbra, ricordando lo stupore della figlia al tempestivo spegnimento della candela.
Non aveva un genio, ma qualche strascico di potere che le era rimasto dalla sua avventura sì.

Glossario
Naima=Candy. Non ho trovato uno simile, quindi ho cercato uno che potesse ricordarne il significato. Naima significa "colei che vive una vita dolce", e siccome c'è dolce nel nome e le caramelle sono dolci... Beh, potrebbe funzionare!
Gagan=Gabe, il belloccio biondo che appare nella quarta puntata della seconda stagione. Siccome proviene dall'India, il suo nome è indiano, ed è poco simile lo stesso!
Lina=significa tenera, ed è un personaggio totalmente inventato, che non compare nello show

 

 

  
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