Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: NathalieKheel    17/05/2016    0 recensioni
Sophie Blue non è esattamente una ragazza romantica. Piuttosto che baciare un ragazzo si farebbe ricoprire il corpo di insetti. Quando si trasferisce e tutto inizia ad assomigliare a un romanzo rosa, Sophie dovrà riconoscere che Cole, il suo nuovo vicino non è poi così male. Tra danza, Ricerche scolastiche e clichè da film romantico, riuscirà la nostra protagonista a vivere la sua prima cotta?
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1





Mi chiamo Sophie. Ho sedici anni e fino a qualche anno fa la mia vita era bellissima. Poi l’universo ha deciso di fare qualche capovolta sul proprio asse, e la mia meravigliosa esistenza… PUF! Scomparsa, zero, nisba, nada.
Scommetto che non si è  capito niente di me. In realtà nemmeno io ho capito niente. Sono una persona così complicata… D’altronde quando una persona è nata fantastica come me è difficile da decifrare.
Comunque, qualche giorno fa mia madre è venuta da me con una faccia da ‘’ Sophie-hai-mangiato-la-torta-per-tuo-fratello-ora-sei-in-punizone, e mi ha chiesto di fare i bagagli.
Bene l’avevo combinata cos’ grossa che mi stava pure per mandare in collegio da qualche parte sperduta del paese delle mucche. Poi mi sono ricordata che in quel periodo non avevo fatto proprio un bel niente, nemmeno un voto basso. Insomma non avevo sgarrato nemmeno un pochino. Cosa non si fa per farsi mandare in gita…
Ho chiesto di conseguenza a mia mamma perché esattamente dovessi fare i bagagli. Magari qualche strana partenza per l’Africa? Un viaggio a Honolulu? Nel magico mondo degli unicorni?
Molto peggio.
E ora sono seduta in macchina, cuffiette nelle orecchie che mi dirigo verso un paesino sperduto nel mondo diretta da mia nonna. Forse era meglio il college nel paese delle mucche o il magico mondo degli unicorni.
Mi sento come in uno di quei romanzi per ragazze. La protagonista buona come il pane, bella come un fiore va a vivere con la nonna in una paesino sperduto e bla bla bla conosce ovviamente l’amore della sua vita e poi c’è il triangolo amoroso e via compagnia cantante.
L’unica differenza è che io non sono né bella né buona. Sono sarcastica, mi piace far ammutolire le persone con le mie battute cattive e soprattutto non mi importa niente di nessuno. Però mentirei se dicessi che sono brutta. Ho i capelli castano chiaro e due meravigliosi occhi azzurri che la gente mi chiede di fotografare. A seconda di come mi gira in quel momento o spacco la macchina fotografica o mordo il dito al deficiente di turno.
Sicuramente non avrò tempo per trovare nessun amore. A parte che sono più allergica ai ragazzi che al polline, e solitamente o mi girano alla larga o fanno battutine poco carine sul mio conto.
E dopotutto il motivo per cui  sono in viaggio per Saint Falls e aiutare mia nonna che ha bisogno di aiuto.
E nonostante io sia sarcastica e cattiva  non mi rifiuto mai di dare aiuto a qualcuno.

Ero seduta sul divano, dopo che la nonna mi aveva rimpinzata per bene. Quando sono arrivata a casa, dopo avermi abbracciata, mi ha scrutato con aria preoccupata e mi ha detto che ero troppo magra. Le nonne… Così mi ha preparato un pranzo che neanche la regina Elisabetta si sarebbe mai potuta permettere. Polpette, Patate, Pasta, Tiramisù alla fragola, caffè e ammazzacaffè.
Io adoro la mia nonna. E’ proprio come me, cattiva e con un’enorme dispensa di battutine cattive. Da qualcuno devo aver preso.
Durante la cena mi ha infatti messo in guardia dalla sua vicina. Secondo lei è una donna meschina e bugiarda che anni fa deve aver fatto un patto con il diavolo per avere un giardino più bello del suo.
-E stai attenta anche a suo nipote, è un rubacuori!- ha sussurrato battendo un pugno sulla tavola.
Ho riso e ho iniziato a raccontarle della mia vita a New York.

Ero pronta per una maratona di film di Harry Potter. Era sabato sera e sarei andata a scuola solamente due giorni dopo. Così dopo aver messo a posto i vestiti nella mia nuova camera mi sono sdraiata sul divano, ho acceso il computer felicissima di potermi distrarre dal pensiero di andare in una nuova scuola con nuovi amici.
Infilai le cuffie per non fare rumore. La nonna era andata a dormire subito dopo mangiato  raccomandandomi di  non restare alzata fino a tardi. Cosa che ovviamente non avrei mai e poi mai fatto.
Il logo della Warner Bros apparve sullo schermo. E qualche secondo dopo udii un fastidioso ‘’DRIIIN.’’
Seccata andai alla porta a vedere chi era e cosa voleva. Ero davvero infastidita, insomma non potevo godermi neanche qualche minuto di film!
-Chi è?- chiesi appoggiandomi alla porta.
-Cole!- mi rispose una voce maschile.
Forse era un testimone di Geova, a New York ne era pieno, e io non volevo assolutamente che nessuno mi incitasse a credere in nessun dio e soprattutto volevo tornare su quel comodo divano a fiori e vedere il mio amato film.
-Sei Sophie Blue?- chiese ancora insistente.
-Sono atea!- gridai indispettita – Non crederò mai in Geova!-
Il ragazzo scoppiò a ridere –Non sono un testimone, sono il rappresentante scolastico e ti devo portare alcuni fogli da compilare prima di Lunedì-
Ok, quella sera non avrei visto nessun film.
-Va bene entra- sospirai sconsolata.
Girai la chiave e aprii la porta. Un ragazzo altissimo mi abrracciò così forte che temetti che le mie costole si rompessero.
-Che fai tocchi?- strillai.
Lui si ricompose – non avrai paura degli abbracci vero? Non sono un serial killer sai?-
-Non è che ho paura e che solitamente la gente sconosciuta di cui non so nemmeno il nome non mi abbraccia-
-Cole- mi disse porgendomi la mano.
Io lo scansai e incrociai le braccia – Bene dammi sti documenti?-
-Sei sempre così simpatica?- mi chiese rovistando nello zaino.
-No oggi sono particolarmente di buon umore-  disse sedendomi sul divano a fiori.
Lo osservai meglio. Nonostante fosse più simpatico un grillo spiaccicato nella vasca di lui era davvero un bel ragazzo. Insomma ero antipatica non cieca.
Aveva i capelli scurissimi e due occhi azzurrissimi. Il viso era spigoloso con due labbra sottili. Il naso un po’ storto non stonava nell’armonia della sua faccia. Era davvero altissimo, il fisico asciutto e muscoloso.
Finalmente dopo quello che mi era sembrato un secolo mi porse dei fogli e una penna.
Io li lessi con attenzione. Non si sapeva mai dove iniziava la truffa e finiva l’imbroglio. Per quel che conoscevo di lui – cioè niente- poteva anche avermi dato per farmi diventare un testimone di Geova.
Purtroppo dovetti ammettere che erano semplicemente noiosi fogli scolastici. Quando glieli restituii lui mi sorrise. Mi trattenni dal tiragli uno schiaffo.
‘’Stai calma Sophie, infondo anche lui sta perdendo tempo per te’’
Gli sorrisi anche io.
Dato che non accennava a volersi alzare gli indicai educatamente la porta.
-Mi stai dicendo che me ne devo andare?- chiese.
-Può darsi!- borbottai.
-Ma io ho fatto tutta questa strada solo per te…-
-Dove abiti?- domandai curiosa.
-Di fianco a te sciocca- rise alzandosi con un balzo.
Camminò fino alla porta, facendo dei piccoli soldi.
Io battei le mani – Per fortuna te ne vai- dissi contenta.
-Esatto, ma ci vedremo presto- mi fece l’occhiolino mentre apriva la porta.
-Speriamo di no- dissi mentre lui usciva dal mio ingresso.
Chiusi la porta e mi appoggiai e piano piano scivolai a terra.
Lo sentii urlare – Buonanotte miss simpatia!-
Io scoppiai a ridere. Lo odiavo già.
Eppure avevo voglia di rivederlo.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: NathalieKheel