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Autore: Lenus    11/04/2009    4 recensioni
Storia incentrata sulla storia di Sparda. Perchè si è schierato dalla nostra fazione? Quanto sangue? Tanto.. anche ora. Sentiva il sangue rappreso degli umani che aveva ucciso seccarsi sugli avambracci.
Genere: Malinconico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PAST

Aloah Ragazzi! Ebbene sì sono qui con una fic!! O.O L'ho creata oggi.. poco fa, così su due piedi! Me matta! XDD

Allora questa fic la dedico al mio Oniichan tanto dolce, senza di lui.. veramente! E' un tesoro! Poi avviamente al mio senpai! Lei mi incoraggia sempre! E infine a un'autrice che mi ha regalato molte emozioni con uan sua fic: Necrysia

Detto ciò.. buona lettura! ^.^

 

PAST

 

Quanto sangue?

Tanto.. anche ora. Sentiva il sangue rappreso degli umani che aveva ucciso seccarsi sugli avambracci. Che poi non ne aveva uccisi nemmeno così tanti.. ultimamente, non riusciva a ucciderli, non come prima... Si scrollò di dosso quello ancora fresco e si diresse verso una cascata con l’intento di darsi una ripulita.

Strada facendo incontrò un demone che come lui, era appena tornato dalla solita carneficina.

-Ciao Sparda!- lo salutò questi, agitando la mano. Il Cavaliere Oscuro fece un cenno con la testa, per poi proseguire dritto.

Si sentiva strano in questi tempi. Molto strano. Provava qualcosa mentre si prendeva con violenza le vite umane. Vite che col passare dei giorni diventavano sempre meno. Provava uno strano.. sembrava.. dolore? All’altezza del petto. Scosse la testa, “no, i demoni non possono provare rimorso o dolore” , si disse con certezza.

Giunse alla cascata. L’odore acro e ferroso del sangue iniziava a fargli bruciare le narici, più ne ammazzava più gli dava fastidio.

Si fiondò sotto l’acqua che iniziò a lavargli via il sangue. Si sentì quasi subito meglio.

Poi un rumore. Aprì gli occhi e si ritrovò di fronte nientemeno che Mundus in persona. Il “capo”. Chiamarlo capo era riduttivo. Era lui il comandante. Quello da cui tutti prendevano gli ordini. Mundus era.. il demone più potente che Sparda avesse mai incontrato. L’oscuro Cavaliere lo ignorò voltandosi dall’altra parte e continuando a sciacquarsi.

-Ehi, Sparda! Sei stato una forza in battaglia!- gli disse Mundus.

Sparda non rispose. Normalmente una frase del genere doveva renderlo felice.. doveva.. provare gioia.. e allora perché? Perché si sentiva così….male??

-Sai.. stavo pensando.. che ne dici se ti faccio diventare luogotenente?- disse Mundus con un’aria allegra. Sparda rimase zitto ancora una volta. Annuì solamente.

-Perfetto! Allora sbrigati, abbiamo una retata! Un sacco di carne fresca!- ghignò quest’ultimo allontanandosi. Sparda rimase alla cascata.

Lui era un demone. Lui era nato per cacciare gli umani, per massacrarli.. per divertirsi alle loro spalle.. eppure.. si sentiva così male ora. Si era allenato duramente per arrivare dov’era ora, ovvero: lui era Sparda. Uno dei più forti demoni che il mondo demoniaco conoscesse. Tutti sapevano chi era, ed era temuto da molti. E allora perché? Una stretta allo stomaco, che comprimeva così forte che a volte non riusciva nemmeno a respirare. Cos’era quella sensazione terribile?

Il demone volò lontano dalla cascata scrollandosi di dosso l’acqua.

Era stato cresciuto da suo padre… non aveva mai conosciuto sua madre. Si era sempre e solo allenato. era diventato forte, era diventato come voleva, come si era prefisso.. E ora? Ora che era arrivato.. perché si sentiva così? Come vuoto.. come… solo..

Solo? Sì.. lui si sentiva solo. Terribilmente solo.

Il demone volò per tutto il tragitto e raggiunse gli altri. Una squadra di demoni stava facendo dello schiamazzo agitando le proprie armi, eccitati e felici. Sparda si mise poco distante da loro.

-Ehi! Guardate c’è Sparda!- disse uno, indicandolo. Sparda si voltò, e fece cenno con la testa. Per poi tornare a pensare ai fatti suoi. Poco dopo sopraggiunse anche Mundus.

-Allora questa zona è interamente vostra! Divertitevi!- disse gridando l’ultima parola che venne accolta da urla e schiamazzi. Detto ciò, si misero subito in marcia, attraversando il varco demoniaco. La zona che dovevano “massacrare” era una zona piuttosto tranquilla, gli umani stavano in pace ignari del pericolo.

Il gruppo si divise, Sparda se ne andò per i fatti suoi. Stava svolacchiando.. in verità non aveva la minima intenzione di uccidere nessuno.. quando vide un bambino, lì di fronte a lui.

Si accorse subito dagli occhi di quest’ultimo della paura che aveva. Lo guardava con terrore. Voleva urlare ma il grido gli era morto in gola, ed era paralizzato. Sparda alzò un braccio, con l’intento di fargli male.. ma non sapeva perché.. non voleva ucciderlo. Il bambino aveva i capelli neri e gli occhi chiari. Riabbassò il braccio. Poi, un fruscìo, e arrivò la madre del bambino. Una donna con capelli ondulati, marroni. Si mise davanti al bambino a braccia aperte. Urlò qualcosa che Sparda non capì. Poco dopo sopraggiunse anche il padre che si parò davanti a entrambi. Le braccia aperte mentre esortava gli altri due a scappare.

Sparda non voleva ucciderli. Guardò quella scena come imbambolato. Un padre che protegge sua moglie.. suo figlio. Un’altra fitta al cuore, e all’improvviso realizzò che se lui fosse stato al posto del bambino, suo padre non lo sarebbe mai venuto a cercare per salvarlo.

Nessuno avrebbe mai messo in pericolo la propria vita per proteggerne una altrui.

L’Oscuro pensò che la cosa che mancava ai demoni, che invece gli umani avevano, era proprio quella.

Era la capacità si saper amare. Che sia l’amore per una persona amata, come riusciva a leggere negli occhi della moglie dell’uomo, o l’amore per un figlio, o viceversa, la questione non cambiava.

Loro sapevano amare.. e lui no. Loro non avevano il volto di persone alla deriva, lui sì.

Una palla di fuoco passò vicino a Sparda, centrando in pieno petto l’uomo.

Il Cavaliere rimase come bloccato col fiato sospeso. Dietro di lui, due demoni ghignavano. La donna gridava. Grida piene di dolore, rammarico, grida strazianti che penetrarono nelle orecchie del demone provocandogli un dolore acuto. La donna si voltò, abbracciando il figlio, come per fargli da scudo. Poco dopo anche i suoi capelli marroni presero fuoco tra le sue grida.

Sparda si risvegliò, si voltò verso i due caricando senza quasi nemmeno accorgersene un’onda di energia così potente da riuscire a controllarla a stento.

-Ma.. tu.. cosa.. fai??- gridò uno dei due demoni. Poi Lui si parò davanti al bambino che aveva l’espressione sconvolta. Non riusciva nemmeno a piangere. Non disse nulla. Semplicemente colpì i due demoni che finirono arrostiti lontano.

Ora forse qualcosa riusciva a capirlo. Capiva che non voleva più far del male. Capiva che non aveva senso tutto quello che stavano facendo. Perché ucciderli? A che pro? Sparda assunse sembianze umane. Poi prese respiro. Si voltò verso il bambino che ancora tremava di paura con le lacrime che uscivano dagli occhi. Lui non ci sapeva fare con gli esseri umani. Anzi.. lui non ci sapeva fare con niente e nessuno. Rimase lì dov’era. Provò ad aprir bocca.

-Scappa..- gli disse solo questo. Il bambino che passava il suo sguardo da Sparda, ai resti dei suoi genitori. Strinse gli occhi più e più volte per togliersi le lacrime. Annuì, per poi alzarsi a fatica.

-Corri!- lo esortò nuovamente Sparda. Il ragazzino deglutì, e si voltò, piangendo e cercando di correre veloce.

Sparda osservò fino all’ultimo l’ombra del bambino scomparire all’orizzonte. si sentì stranamente bene. Una strana.. gioia? No, non era gioia.. però.. una strana pace lo pervase. Dolce.. tirò un sospiro di sollievo.

“ho salvato un bambino..” pensò per qualche secondo. “assurdo.. un demone che salva.. un.. umano?” .. scosse la testa e prese a ridere. Già veramente stupido. Si affrettò a raggiungere gli altri.

-Allora ammazza-umani! Com’è andata?- Sparda fece spallucce. Cosa poteva raccontare? Mundus l’avrebbe ammazzato su due piedi se avesse detto la verità.

-Bene dai.. voi?- stava mentendo!

-Massì la caccia è stata buona! Ho mangiato due ragazze niente male.. ahhh la carne delle ragazze è così morbida! Tagliarla è… fantastico! Con una delle due mi sono pure divertito..- qualcosa dentro Sparda, si mosse. Violento, impetuoso. Rabbia. Si alzò.

-Vado.. – ma non finì la frase. Andò via da lì. Lontano.

Lontano perché aveva voglia di spaccargli la faccia. Voleva sentire il suo cranio sgretolarsi sotto la sua mano. Prese respiro e si calmò. Non poteva farsi prendere dalla rabbia. Ma ora quindi? Che poteva fare?  Il demone decise che avrebbe provato a salvare le vite umane di nascosto.

 

Ok! Questa è la fine del primo capitolo!! Lol.. l’ho scritta di getto! O.O

Sì lo so che sono pazza ma.. che posso farci? In due ore e poco più, ho “partorito” questa one-shot.

Non aveva in programma di farla eppure.. boh.. stasera sono ispirata. Ma che ne so! (deliri di una scrittrice impazzita XP) e alla fine ho deciso di pubblicarla anche qui! Spero che vi sia piaciuta… che altro?.. ah.. giusto.. Sparda POWA!

PS: Un ringraziamento al mio Oniichan che ci ha dato un occhio prima che la pubblicassi per darmi qualche dritta! E’ un tesoro!! <3

PSS: se lasciate un commentino anche piccolo, sarò felice! Arigaotu!! ^.^

   
 
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