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Autore: sfiorarsi    19/05/2016    9 recensioni
[Sterek!shot | 515 parole | fluff]
«Prima di tutto togli il tappo, ed eviti di far fuoriuscire il dentifricio da tutte le parti, sourwolf, perché sono costretto, ogni volta, a pulire le tue tracce» cominciò, illustrando le sue parole con i gesti, posando il tappo bianco sul ripiano del lavello. Derek evitò di ricordargli quante volte avesse dovuto asciugare i resti delle gocce di latte che Stiles lasciava traboccare dalla tazza, o quante volte si fosse ritrovato con i suoi panni sporchi in mano.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di tubetti di dentifricio e lenzuola sfatte.
 
Disclaimer: i personaggi sotto descritti non mi appartengono, ma sono di proprietà di chi ne detiene i diritti. Questa one-shot è stata ideata e scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
«Derek, si può sapere perché devi premere il tubetto di dentifricio al centro?» pronunciò Stiles, facendo capolino dalla porta del bagno. Il maggiore stava accuratamente piegando le sue t-shirts, impilandole in file ordinate all’interno dei cassetti del comò. Si voltò lentamente, osservando Stiles che, contro lo stipite della porta, aveva le braccia incrociate al petto, come ad accentuare una sorta di cipiglio rigido che, in quel momento, non gli apparteneva affatto.
Derek si limitò a sollevare un sopracciglio – una maglietta di Stiles ancora stretta fra le dita –, esprimendo il suo stupore in quel semplice e usuale gesto che tanto lo caratterizzava.
«Non credevo che, raggiunta l’età di 28 anni, ti dovessi ancora insegnare come utilizzare un tubetto di dentifricio» disse Stiles con tono sarcastico, sparendo all’interno del bagno e facendo cenno a Derek di seguirlo. Gesto che il maggiore non esitò a compiere, consapevole di quanto fosse divenuto dipendente da quella figura gracile – non come i tempi passati, considerato il fatto che Stiles aveva cominciato un corso intensivo in palestra, e Derek adorava saggiarne i risultati le domeniche mattina, fra le lenzuola candide e sfatte, mentre gli unici suoni che riempivano le stanze erano baci languidi e lascivi e sospiri davvero mal trattenuti da entrambi.
Si ritrovò davanti Stiles, un tubetto di dentifricio alla menta e uno spazzolino fra le mani, che lo osservava con espressione indecifrabile.
«Prima di tutto togli il tappo, ed eviti di far fuoriuscire il dentifricio da tutte le parti, sourwolf, perché sono costretto, ogni volta, a pulire le tue tracce» cominciò, illustrando le sue parole con i gesti, posando il tappo bianco sul ripiano del lavello. Derek evitò di ricordargli quante volte avesse dovuto asciugare i resti delle gocce di latte che Stiles lasciava traboccare dalla tazza, o quante volte si fosse ritrovato con i suoi panni sporchi in mano. Si trattenne, mordendosi la lingua.
«Poi, partendo dal fondo del tubetto, premi lentamente per far alzare il dentifricio fino all’uscita, e per spremerlo sullo spazzolino» disse, imitando i gesti e inumidendo le setole sotto al flusso leggero dell’acqua fresca serale per poi portarselo alla bocca, strofinando con la dovuta calma e pacata tranquillità i denti. Derek si accorse di una gocciolina d’acqua che scorreva dal mento di Stiles fino alla linea diritta del suo collo. La osservò scendere, lenta, su quella pelle pallida, brillando lievemente alla luce del tramonto di metà luglio, che traspariva dalla finestra del bagno. Derek si avvicinò al corpo di Stiles, con passi lenti e studiati, per poi poggiare le labbra morbide e calde su quella gocciolina fredda, seguendo la linea contorta della vena pulsante e sorridendo lievemente al sospiro di Stiles che, una volta posato lo spazzolino dopo un altro paio di mosse, si lasciò trasportare da quella delicatezza inaspettata. Seguì la linea perfetta del percorso della gocciolina, inumidendo la pelle di Stiles e marchiandola con una lieve pressione dei denti.
«Sourwolf» proferì, proprio mentre il maggiore lo stringeva fra le braccia, conducendolo nella camera da letto «direi che abbiamo di meglio da fare che qualche sporadica lezione su come si preme un dentifricio».
 
 
 
 
N.d.A: breve one-shot di dubbia qualità ambientata un sabato sera di metà luglio, subito dopo cena, che tratta di un semplice momento di quotidianità fra i due, riportando un vizio che, tuttora, mi viene rimproverato. Vi ringrazio per aver letto!
  
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