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Autore: Lia483    19/05/2016    1 recensioni
[ColdFlash/Lenarry - 2x20 e 2x21]
Doveva decidere se rischiare la propria vita facendosi colpire nuovamente dall'esplosione di un acceleratore di particelle.
Harry era così sicuro che il piano potesse funzionare, che i suoi calcoli fossero corretti.
Ne valeva la pena?
Valeva il rischio per riavere i poteri o forse sarebbe stato bene lo stesso così?
È vero, ora si sentiva inerme e inutile, ma solo perché era stato abituato a poter intervenire ogni volta che voleva, a riuscire a guarire da ogni tipo di ferita, a poter salvare ogni persona che era in pericolo. Alla fine, le persone normali si sentivano inermi tutti i giorni, si sarebbe riabituato ad essere come loro.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Barry Allen, Leonard Snart
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Seconda parte
 

Cisco non aveva mai usato i suoi poteri con quello scopo, spiare gli altri non era mai stato qualcosa che gli interessava fare, ma sapeva che quell'occasione era troppo importante.
Perciò, aveva cercato in camera di Barry e con una maglietta troppo grande per il fisico del velocista tra le mani, aveva aspettato l'arrivo delle sue visioni.
Un paio di ore dopo, si trovava all'angolo di una strada, dove sapeva che Captain Cold sarebbe passato da un momento all'altro.
Doveva parlarci, doveva portargli quella notizia, anche se ancora ricordava con un po' di timore la reazione dell'uomo qualche ora prima, dopo l'esplosione.
Quando egli comparve in fondo alla strada, lo notò subito, ma pur stringendo gli occhi, l'uomo non cambiò strada, continuando a camminare verso Cisco con l'intenzione di girargli intorno.
"Leonard, dobbiamo parlare."
L'uomo sembrò irrigidirsi per un attimo a quelle parole, ma non si voltò, superando l'ingegnere e continuando a camminare.
Cisco lo seguì, con espressione seria e ansiosa. "Leonard, davvero. Devi ascoltarmi, ci serve il tuo aiuto." Il criminale lo ignorò e il ragazzo decise di continuare, a proprio rischio e pericolo. "L'esplosione ha combinato qualche guaio, metaumani e altre faccende, e abbiamo bisogno di aiuto, soprattutto perché io e Harry stiamo lavorando su Barry e..."
L'ingegnere venne interrotto, ritrovandosi spinto contro il muro e bloccato lì.
Snart non aveva perso la calma come prima, ma la sua espressione glaciale lo fece rabbrividire di paura.
"Non nominare il suo nome."
"Leonard, lui è vivo, davvero."
L'espressione rimase impassibile e glaciale davanti a quella affermazione, ma Cisco poteva giurare di aver sentito la mano che gli teneva la giacca tremare appena.
"No. È morto. L'abbiamo visto tutti sbriciolarsi davanti ai nostri occhi."
"No, io l'ho visto. E' bloccato in un'altra dimensione, nella Forza della Velocità, te lo giuro." Anche se faceva un po' fatica a respirare, continuò a parlare imperterrito, prima che l'altro potesse interromperlo. "Conosci i miei poteri, ho visto che è bloccato da qualche parte. Stiamo cercando di raggiungerlo!"
"No, Cisco. Lui è morto e non tornerà. Non mi devo attaccare alle vostre cazzate."
"Barry si farebbe in quattro se foste nella situazione inversa!" esclamò l'ingegnere, arrabbiato, cercando in qualche modo di superare il muro che Captain Cold aveva tirato su tra sè stesso e il resto del mondo.
"Io non sono lui." Lo lasciò andare, chiudendo gli occhi un secondo solo prima di tornare a guardarlo. "Smettila di illuderti, Cisco. I tuoi poteri non sono infallibili. Lui è morto. Sarà meglio che ti rassegni."
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, resistendo alla voglia di colpire l'uomo di fronte a lui con un pugno. "Noi non perderemo la speranza. Noi lo salveremo e quando accadrà, sono sicuro che lui ti vorrebbe lì. E sono l'unico che era sicuro che ti sarebbe importato sapere quello che avevamo scoperto. A quanto pare, i miei poteri non sono davvero infallibili."
Cisco si voltò di colpo e se ne andò, lasciando il criminale lì in mezzo alla strada.
Non gli importava, avrebbero risolto da soli.

***

Quando Leonard era arrivato ai laboratori per parlare con il team Flash, non si era di certo aspettato di ritrovarsi rinchiuso nella stanza delle lacerazioni con tutti quanti mentre lo zombie di un metaumano di metallo cercava di sfondare la porta.
Guardò Cisco con espressione seria. "Come riuscite sempre a ritrovarvi in queste situazioni?"
"Il piano non è andato come avrebbe dovuto..." cercò di giustificarsi l'ingegnere.
"Ma non mi dire" commentò con ironia, tirando fuori la pistola congelante. "Fate quello che dovete per recuperare Barry. Se entra l'altro, intanto, io posso congelare il problema."
Harry e Cisco si portarono intorno al macchinario, che era stato modificato per poter essere usato da Cisco invece, senza discutere al tono di comando dell'altro, principalmente per mancanza di tempo.
Leonard cercò di non pensare a cosa era successo quasi ventiquattr'ore prima in quello stesso posto, mentre puntava la pistola verso la porta, che per il momento sembrava reggere bene.
"Cisco, quando guardi nella Forza della Velocità, qualcuno può guardare con te?" fu la domanda di Iris, improvvisamente.
Leonard voltò appena la testa per poter continuare a tenere d'occhio la porta e intanto seguire il discorso.
"È possibile, se si è in contatto con lui durante il processo, ma potrebbe anche essere pericoloso" rispose Harry, dubbioso.
"Posso convincere Barry a tornare indietro, sono sicura che vuole."
Leonard non disse niente, anche perché un nuovo colpo contro la porta aveva riattirato tutta la sua attenzione.
Ma, con sorpresa di tutti, si sentì la voce di Henry. "Non credo che dovresti essere tu, Iris."
"Vuoi esserlo tu?" chiese la giovane donna, gentilmente.
"No. Penso che l'unica persona che potrebbe riportare indietro Barry sia lui."
Leonard ci mise qualche secondo a capire che indicava lui e alzò un sopracciglio, guardandoli ironicamente. "Non penso di essere la persona adatta, Dr. Allen."
L'uomo, con espressione gentile e fiduciosa, così simile a quella del figlio da fargli male al cuore, scosse la testa. "Barry ha moltissima fiducia in te, ti ama e vorrà tornare indietro, se glielo chiedi tu."
Il criminale guardò il viso fiducioso di Henry, prima di spostare lo sguardo su Joe West. L'uomo era tranquillo e fece un lieve cenno. Non aveva conquistato la sua benedizione a stare con il suo figlioccio, ma Leonard immaginò di aver avuto la sua approvazione per cominciare col salvarlo.
Rimettendo la pistola nella fondina alla coscia, annuì. "Ok."
Non disse altro, anche se non era ancora convinto di quell'idea, non c'era tempo per mettersi a discutere. Barry doveva tornare indietro adesso, se era possibile.
Era venuto lì perché, nonostante avesse insistito con Cisco sul fatto che Barry era morto, non era stupido. Sapeva che se l'ingegnere aveva tanto insistito significava che ne era sicuro, che stava dicendo la verità.
Raggiunse quindi il ragazzo in piedi sulla piattaforma della macchina, dove lui gli porse la mano. Probabilmente la sua occhiata eloquente fu subito chiara a Cisco che sbuffò. "Dobbiamo essere in contatto mentre vieni con me e devo anche essere sicuro di non perderti da qualche parte, dato che sto per aprire un portale dimensionale."
Leonard annuì e prese la mano di Cisco, che era sudata per la tensione, socchiudendo gli occhi.
"Non lasci la mano di Ramon, Snart" fu l'ultima frase di Harry prima che egli attivasse la macchina e Cisco toccasse, con la mano libera, ciò che era rimasto della tuta di Barry dopo l'esplosione.
Di colpo, Leonard si sentì come strappato via da dove si trovava, anche se sembrava più una sensazione mentale che fisica. Sentiva la mano di Cisco nella propria, anche se non riusciva a vederlo.
Si guardò intorno. La velocità, perché sicuramente di quella si trattava, sotto forma di linee di diversi colori, gli vorticava intorno. C'erano nuvole, vento e fulmini che passavano intorno a lui e anche attraverso, dato che niente era reale, nemmeno egli stesso.
Guardò ancora in giro, cercò di trovare Barry, ma non gli sembrava di vedere niente.
Perciò lo chiamò, con voce forte ma non troppo. "Barry?"
Qualcosa sembrò comparire di fronte a lui, ma era troppo indistinto per capire cosa fosse e sembrava anche di spalle.
Tentò di nuovo. "Scarlet, sono qui."
All'improvviso, Barry era davanti a lui, con indosso la tuta di Flash con cui era scomparso, e lo guardava con espressione dolce e serena insieme.
Era una visione così eterea che Leonard ebbe quasi il pensiero di star guardando solo uno spirito, ma mantenne l'espressione normale e porse la mano libera, allungandosi in avanti quanto più possibile senza lasciar andare Cisco.
"Torna a casa con me, Barry."
Il velocista sembrò farsi più serio e allungò una mano a propria volta, cercando di afferrare la sua, ma ancora sembrava non essere abbastanza.
"Un ultimo sforzo, ragazzo. Non rimarrai qui."
Barry si allungò ancora, contrastando quella Forza della Velocità che cercava di tenerlo lì, fino a stringere la mano fresca di Leonard.
Il criminale ricambiò la stretta, senza lasciarla un secondo, non l'avrebbe perso ora che l'aveva ritrovato, e di colpo si ritrovarono entrambi al centro della stanza delle lacerazioni, le mani ancora intrecciate.
Si levò qualche festeggiamento, mentre Leonard tirava il velocista a sé, come se volesse controllarlo di persona per esserne certo.
Era lui, era il suo Barry.
"Amico, sono così felice che tu sia di nuovo qui, ma stiamo per morire."
"Aspetta, cosa?" rispose Barry, spalancando gli occhi alla frase di Cisco, ma a Leonard sfuggì una risatina, mentre scuoteva la testa, rassegnato davanti a quel modo di fare.
Era tornato tutto alla normalità.

***

"Joe ha proposto tantissime volte di accompagnarmi... ma ho sempre trovato una scusa per rifiutare."
Barry e Leonard camminavano sotto la pioggia leggera attraverso il prato del cimitero di Central City, che il velocista a malapena ricordava, dato che ci era stato solo una volta al funerale, ma sapeva benissimo dove cercare.
Il criminale indossava un cappotto blu, lungo, sopra i suoi soliti vestiti neri, mentre Barry aveva messo una giacca più elegante e in mano teneva dei fiori.
Ancora Leonard si chiedeva perché Barry avesse chiesto a lui di accompagnarlo in quella che sarebbe stata la sua prima visita alla madre, dopo sedici anni.
Alla fine, il velocista si fermò davanti ad una lapide e lasciò andare la mano del compagno, per chinarsi in avanti e posare i fiori di fronte ad essa, prima di raddrizzarsi.
"Sai, Len, mentre ero nella Forza della Velocità, essa ha preso le sembianze delle persone che amo, per cercare di farmi sentire più a mio agio..."
Leonard restò in piedi dietro di lui, ascoltandolo con attenzione.
"E ho incontrato mia mamma."
"Sai che non era lei, Barry."
"Sì, lo so. Non era lei. Ma allo stesso tempo era quanto di più vicino a lei potessi vedere..." Gli occhi del velocista si fecero lucidi mentre guardava la lapide. "Ha detto che è orgogliosa di me e dell'uomo che sono diventato."
Leonard si avvicinò, fino a passargli un braccio intorno alla vita, stringendolo a sé, e l'altro si lasciò abbracciare. "Sono sicuro che lo pensa davvero, Barry."
Il velocista appoggiò la testa contro la sua spalla, prima di continuare con il suo racconto. "Ha anche detto che gli piaci."
L'uomo si irrigidì, non se l'era aspettato. "La Forza della Velocità ha una bella faccia tosta."
"No, Len. Sono sicuro che sia così." Barry fece un sorriso dolce, dandogli un bacio sulla guancia, prima di girarsi di nuovo verso la tomba. "Lui è Leonard, mamma. Lo so cosa pensi, è un po' uno stronzo, ma si prende cura di me e io lo amo, mamma. Spero che approverai."
Leonard passava lo sguardo da lui alla tomba, perplesso, ma sembrava anche un po'... imbarazzato per quel discorso? Barry non ne era affatto sicuro, ma non importava.
Gli strinse la mano, forte. "Grazie di essere qui, Len."
Leonard ricambiò la stretta, mentre sul suo viso si apriva un sorriso più dolce del suo solito. Poi lo strinse contro il proprio petto, baciandolo tra i capelli umidi di pioggia.
Intanto, un timido raggio di sole fece capolino tra le nuvole.







NdA:
Lo ammetto, non era stata mia intenzione continuarla, inizialmente. O almeno, fare due fanfic legate. Invece alla fine ci stava bene come secondo capitolo a mio parere. E quindi ecco qui la parte dedicata alla splendida puntata 2x21 <3
Non so se metterò altre puntate in questa breve storia, al momento sono contenta così <3
Io mi sono commossa a scriverla e, se non avete tirato fuori una lacrimuccia, vi dico solo che il raggio di sole finale per me è Nora che li guarda *e per lei giù lacrime perché quando si parla di Nora Allen lei non riesce proprio a trattenersi*
Spero davvero che vi sia piaciuta anche questa seconda parte e che mi lascerete un commento per farmi sapere cosa ne pensate! <3
A presto!

Lia Allen
  
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