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Autore: Silvy Rainbowstorm    19/05/2016    1 recensioni
Ad anni tanto amari potrà mai seguire una dolce consolazione come ricompensa? Ecco la storia di un giuramento e una bambina che si è legata ad una creatura stramba. Per Mr. Widemouth la piccola sarebbe pronta a tagliarsi le vene!
Genere: Drammatico, Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Eccome se sapeva cosa significasse essere davvero affamata! Tecla aveva soltanto dieci anni e conduceva una misera esistenza insieme ai genitori in una casa unifamiliare polverosa e spoglia con l'intonaco giallo sbiadito e il parquet mangiato dalle tarme.
Da due settimane giaceva sul suo letto, malnutrita, con il viso corrucciato e le tempie che pulsavano dal rancore nei confronti del padre: lui le aveva impedito di vivere come le altre bambine della sua età, lui le aveva rovinato la vita trascinandola nella povertà completa per aver speso tutto lo stipendio in alcolici.
Non le interessava il fatto che fosse il padre, anzi, provava per lui disprezzo e repulsione mentre la mamma, sottomessa com'era all'uomo di casa, le faceva pena.
Sapeva che sarebbe morta molto presto per la fame che le attanagliava forte lo stomaco: la faceva contorcere sul suo materasso posto per terra e non le permetteva di dormire serenamente. Continuò così per un paio di giorni finché non sentì una lieve carezza sul viso.
"Ehi, Tecla, non essere triste."
La bambina dagli occhi cerchiati alzò lo sguardo e vide una creatura.
Aveva il corpo peloso e molto sproporzionato rispetto alla testa dalle orecchie contorte.
I suoi occhi rotondi e brillanti davano all'animale un'espressione docile, al contrario della sua bocca larga, una fossa piena di denti bianchi. 
"Ti farò sorridere io".
Tecla accennò un debole sorriso:
"Grazie per le tue attenzioni. Come ti chiami?"
La creatura esordì: "Io non ho un nome, ma puoi chiamarmi Mr. Widemouth".
I due diventarono legati l'uno all'altra. Trascorrevano giornate intere a parlare. Avevano molto da raccontarsi in quella cameretta vuota.
Un mattino Mr. Widemouth uscì dall' armadio presto: durante la notte aveva sentito la bambina gemere. 
"Buongiorno piccolina, dormito bene?"
La piccina si svegliò: "Non molto. Ho sognato di nuovo papà." Le diventarono gli occhi lucidi: "Era rientrato a casa da un pub e... la mamma non è riuscita a salvarsi dalle percosse".
L'animale la strinse delicatamente fra le braccia: "Non temere, ci sono io insieme a te."
La bambina singhiozzò: "Ho tanta paura. Cosa ne sarà di noi? Prima o poi ci separeranno".
 Widemouth la rassicurò: "Potremo andare via, lontano. Saremo eternamente felici e non avrai mai più paura o fame, te lo prometto. Ti porterò in un posto speciale".
Con il calar del sole, quando la casa dormiva, uscirono dalla camera.
Mr. Widemouth prese Tecla per mano e la portò nel bosco, imboccando un sentiero.
La bambina, appena capì che il luogo in cui si erano recati era la meta, sbarrò gli occhi turbata.
Dal terreno erboso spuntavano come funghi una miriade di lapidi in pietra. Un cartello portava la scritta "Cimitero di Trim".
Tecla non fece in tempo a lanciare uno sguardo perplesso alla creatura che fu afferrata e scaraventata su una delle pietre tombali.
L'impatto le fece zampillare sangue dal grazioso naso e vide l'amico scavare e ricoprirla frettolosamente di terra.
"No!" La piccola lanciò un grido acuto e tremendamente esasperato liberando le sue gambe, immerse nella terra umida dalle cosce in giù. Fuggì tra gli alberi con gli occhi traboccanti di lacrime.
"Mr. Widemouth, io ti volevo bene. Sei stata l'unica persona che è riuscita a farmi dimenticare la tristezza... perché adesso mi vuoi spazzare via?"
L'animale, ancora all'inseguimento della bambina, si slanciò in avanti e con una spinta fece scivolare la piccola nel fiume.
Il respiro affannato morì in gola alla sventurata e l'acqua fredda si insinuò nelle vie respiratorie. Bruciava come ferro arroventato.
"La mia adorata Tecla potrà finalmente essere felice".
La fanciulla vide da sotto l'acqua il viso lieto di 
Mr. Widemouth e venne trascinata via dalla corrente. 
(Non sei mai stato mio amico, non è vero? Io mi fidavo ciecamente di te).
L'ossigeno iniziò ad essere insufficiente e la bambina sgomenta restò ancorata al fondale. 
In quel turbinio di bolle d'aria, la avvolse un forte torpore e la vita in lei lentamente si spense.
In quell'esistenza breve e angosciante non vi fu un momento di pace, ma soltanto desideri e promesse di tessitori di sogni,
bellissime illusioni che nascondono il loro sgraziato volto dietro una maschera.
Chi sarà il prossimo a conoscere il "posto speciale"?
Spero non capiti a te.
   
 
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