CAPITOLO 3
TUTTI ODIANO LA TORRE SPROUT
"Se voglio sconfiggere
colui che ha fatto del male a Dennis devo diventare più forte, se voglio diventare
più forte devo aumentare il numero della mia squadra Pokémon,
se voglio aumentare la mia squadra di Pokémon devo
catturare questo Bellsprout", questo è il
ragionamento che fece Gennaro quando si trovò davanti un Bellsprout
selvatico mentre si dirigeva a Violapoli.
Il Pokémon
simile ad un germoglio fissava Gennaro con aria interrogativa.
Il ragazzo fece uscire il suo
Rattata dalla PokéBall.
"Rat,
usa Azione!" - gli ordinò
Il Pokémon
prese la rincorsa e si scagliò contro Bellsprout,
quest'ultimo, però, lo schivò e il Rattata andò a
sbattere su un albero, finendo KO.
Gennaro si colpì la fronte
con la mano e richiamò il suo Pokémon nella PokéBall.
"Non mi arrendo, Bellsprout!"- disse al Pokémon,
come se potesse capirlo - "ti catturerò lo stesso!"
Gennaro gli lanciò una PokéBall vuota, questa risucchiò il Pokémon
Erba/Veleno.
La sfera si mosse un po', ma
alla fine rinchiuse il Pokémon.
Gennaro saltò dalla gioia.
"Non ci posso credere!" - urlò - "Ho catturato il mio primo Pokémon!"
Stava per raggiungere la
sfera, quando vide un uomo pelato vestito da monaco.
Aveva un'aria molto serena e
tranquilla. Trasmetteva pace e armonia. Gennaro era rimasto illuminato dalla
tanta soave calma trasmessa dall'uomo. Il monaco si avvicinò lentamente al
ragazzo, gli regalò un sorriso, un sorriso dolce, tenero e sereno. Aprì la
bocca e pronunciò tre parole.
"Levati dalle
balle"
Parole che Gennaro non si
aspettava.
"Cosa? Ma lei chi è?"
- chiese all'uomo
"Il mio nome mortale è Talete"
- rispose l'uomo con un tono molto zen - "Sono uno dei Sei Saggi della
Torre Sprout, ma sono l'unico che possiede un solo Bellsprout, quindi prenderò anche quello catturato da
te"
Gennaro non riusciva a
credere alla sue orecchie. Talete prese la PokéBall
con Bellsprout da terra e cominciò a incamminarsi.
Gennaro era talmente sconvolto da paralizzarsi.
"Comunque..." - il
monaco si fermò di colpo e si volse a Gennaro - "...il tuo Rattata è molto debole, dovresti allenarlo. Vieni a farti
un giro alla Torre Sprout, lì potrà crescere" -
l'uomo s'incamminò di nuovo, non aspettando la risposta del ragazzo.
Gennaro raggiunse Violapoli ancora confuso da quello che era accaduto. Non
era sicuro fosse successo davvero. Raggiunse il Centro Pokémon,
dove l'accolse una giovane infermiera.
"Sei in un Centro Pokémon" - disse - "Rimettiamo in sesto i tuoi Pokémon. Vuoi far riposare la tua squadra?"
"Ho solo un Rattata" - chiarì Gennaro
"Rattata?
Cosa è? Un nuovo Pokémon?" - chiese l'infermiera
"...lei non conosce i Rattata? Ma da dove viene?"
"Senti, comincia a stare
calmo! Ora controllo che Pokémon sia, vieni Geodude!" - l'infermiera chiamò un Geodude,
ma si presentò un Chansey.
"...quello è un Chansey... non è un Geodude!"
L'infermiera guardò stupita
il ragazzo, controllò su un libro consegnatole da Chansey
e vide che il ragazzo aveva ragione.
"Oh, certo, lo
sapevo" - mentì la giovane - "Ho...ho semplicemente soprannominato il
mio Chansey con il nome di Geodude!"
- disse, poi scoppiò in una grossa e falsa risata.
La ragazza sfogliò
velocemente il libro e trovò il paragrafo su Rattata.
"Eccolo!" - disse
soddisfatta - "Rattata! Oh ... è un Pokémon Topo! Che schifo!"
"Come che schifo??"
- Gennaro capì che dopo quella giornata nulla lo avrebbe più sorpreso -
"Lei è un'infermiera di Pokémon, dovrebbe
conoscerli e amarli tutti!"
"Sì, sì, lo so. Ma i roditori
mi fanno impressione. Non puoi dirigerti al Centro Pokémon
di Azalina?"
Gennaro uscì, si diresse al Pokémon Market, comprò una pozione, fece guarire il suo Rattata e intuì che avrebbe dovuto farlo prima.
Notò che Violapoli,
rispetto a Fiorpescopoli, era molto più grande e che la
maggior parte delle abitazioni presentavano dei tetti di colore viola, un
colore che a Gennaro non piaceva un granché. Da una di queste case uscì un
ragazzo. Questo, appena vide Gennaro, gli andò incontro.
"Sei un allenatore?"
Gennaro aveva paura di
rispondere di sì, il suo Rattata si era appena
stabilizzato e non era ancora pronto ad affrontare un incontro.
"Se sei un
allenatore..." - il ragazzo non aspettò alcuna risposta - "Ti va di
fare uno scambio? Il mio Nixy in cambio di Bellsprout"
Se quel monaco non gli avesse
rubato Bellsprout, Gennaro avrebbe potuto effettuare
lo scambio ma, probabilmente, non gli sarebbe convenuto. Un allenatore
scambierebbe con un Bellsprout solo un Pokémon più debole. Gennaro era, comunque, curioso.
"Che tipo di Pokémon è Nixy?" - chiese
Il ragazzo guardò negli occhi
Gennaro e sorrise.
"E' un potentissimo Onix!!!"
Gennaro rimase di sasso.
Immaginò come sarebbe stato possedere quel gigantesco serpentone di pietra alto
più di otto metri. Si decise: sarebbe andato alla Torre Sprout,
avrebbe sconfitto Talete, si sarebbe ripreso il suo Bellsprout,
lo avrebbe scambiato con Onix e sarebbe diventato un
allenatore potentissimo.
La Torre Sprout
era un'imponente struttura alta trenta metri. La maestosa pagoda faceva sentire
Gennaro davvero piccolo, il ragazzo decise di entrare. Ciò che attirò la sua
attenzione fu, in un primo momento, l'ondeggiare del pilastro centrale della
torre, poi, a catturare la sua vista, fu una ragazza. Quella ragazza aveva un
viso familiare. Ci volle un po' ma Gennaro ricordò chi fosse. Era Alice, la
ragazza che aveva denunciato Argento nel laboratorio del professor Elm. Vide che Alice stava parlando con uno strano uomo. I
capelli bianchi, le numerose rughe e la lunga barba bianca fecero capire a
Gennaro che l'uomo doveva essere molto in avanti con gli anni. La ragazza
sembrava infastidita dalla presenza di quell'uomo, quest'ultimo, d'altro canto,
appena vide Gennaro si dileguò velocemente, insospettendolo. Anche la ragazza,
vedendo Gennaro, si comportò in maniera strana. Divenne tutta rossa e cominciò
a fissare il pavimento. Gennaro decise di ignorarla. Salì i vari piani della
torre e arrivò all'ultimo piano. Sei monaci stavano in ginocchio a meditare,
tra questi Gennaro riconobbe Talete.
"Ehi tu!" - lo
indicò - "Dammi il mio Bellsprout!"
Tutti e sei i monaci
voltarono simultaneamente la testa verso Gennaro, portarono il loro dito indice
dinanzi alle labbra e lo invitarono a fare silenzio.
"Io non sto zitto!"
- disse il ragazzo con convinzione - "Se non volete ridarmi il mio Pokémon con le buone, lo prenderò con le cattive!"
Gennaro fece uscire Rat dalla PokéBall, il Pokémon era pronto ad attaccare.
I sei monaci si alzarono e,
sempre simultaneamente, lanciarono sei PokéBall da
quali uscirono altrettanti esemplari di Bellsprout.
Per Gennaro si presentava una
sfida difficile, uno contro sei. Il ragazzo si rivolse al suo Rattata. "Possiamo farcela" - lo incoraggiò -
"So che puoi sconfiggere quelle piante!"
I Bellsprout
erano pronti ad attaccare ma furono fermati da una voce femminile.
"Un momento! Ti aiuto
io! Ragazzino!!"
Gennaro si volse a vedere da
dove provenisse quella voce, quando lo scoprì non poté crederci.
"L'infermiera che non
conosce i Rattata? Cosa ci fa qui?"
L'infermiera cacciò una Pokéball dalla sua borsetta.
"Di mattina sono una
semplice e brava infermiera di Pokémon, di notte
divento Casey, la giustiziera che difende i
deboli!"
Gennaro controllò l'orologio.
"Sono le undici di
mattina"
"Non essere
pignolo!" - lo ammonì Casey - "Sono qui per
salvare te e quello schifo di Rattata!"
Casey lanciò la Pokéball che si
aprì.
"Vai Kabuto,
scelgo te!" - disse la ragazza.
Dalla PokéBall
venne fuori un Metapod, un Pokémon
Bozzolo di colore verde.
"Quello è un Metapod, non è un Kabuto!" -
la corresse Gennaro.
"Lo so! Ho solo dato al
mio Metapod il nome Kabuto,
ok?" - mentì spudoratamente Casey - "Ora, Kabu...cioè...Metapod usa Super-Mega-Raggio-Mortale!!!"
Il Metapod
rimase fermo.
"MA CHE MOSSA
E'???" - le urlò Gennaro - "Te la sei appena inventata!"
"Gne
gne... appena inventata... gne
gne"- gli fece il verso Casey
- "guarda un po' come si lotta! Metapod! Usa
Ombrellata!!"
Il Metapod
rimase fermo, Casey, invece, prese un ombrello dalla
borsa, lo lanciò verso i monaci e ne colpì quattro.
"Ho vinto! Ho
vinto!" - urlò la giovane mentre richiamava Metapod
nella sfera, poi scappò via.
Quella surreale scena si era
conclusa. Talete, un altro monaco di nome Orazio e i loro due Bellsprout erano rimasti in gara. A Gennaro e Rat il compito di sconfiggerli.
"Il tuo Rattata ha già affrontato questo Bellsprout"
- disse Talete - "e ha perso, erri se pensi che cambierà qualcosa
adesso"
Il monaco Orazio guardò il
suo Bellsprout - "Eiso,
usa Frustata!"
Il Bellsprout
di nome Eiso usò le sue liane sottili come fruste e
colpì Rat, il Pokémon,
anche se a fatica, si riprese dal colpo.
"Usa anche tu Frustata, Jin!" - ordinò Talete
La frustata del Bellsprout di Talete, Jin, fu
fatale per Rat e lo mise KO.
I due monaci richiamarono i Pokémon nelle rispettive sfere, Gennaro, distrutto, fece lo
stesso con Rat.
"Essere un bravo
allenatore non è scritto nel tuo destino, ragazzo" - disse Talete - "cerca
un'altra ambizione".
Con gli occhi pieni di
lacrime, Gennaro uscì dalla torre e si ritrovò davanti Alice.
La ragazza fissava a terra,
ma sembrava voler parlare con lui.
"Io...io ho visto la
battaglia" - balbettò
Gennaro si riempì di
vergogna.
"Volevo dirti..." -
continuò la ragazza con fatica - "...che...che mi spiace come sia finita"
"Grazie" - le
rispose Gennaro
La ragazza si sforzò di
alzare lo sguardo, incontrò per un secondo quello di Gennaro e poi lo abbassò
di nuovo.
"Io voglio diventare una
Capopalestra" - confessò la ragazza - "Una Capopalestra di Pokémon di tipo
Veleno"
A Gennaro parve strano che
una ragazza così timida amasse un tipo di Pokémon
così letale, però annuì
"Buon per te, ora,
scusami, ma devo andare" - si congedò il ragazzo, Alice riuscì a fermarlo.
"Anche a te piacciono i
tipi Veleno?" - gli chiese - "Ho sentito che volevi a tutti i costi
il Bellsprout di quel monaco"
"Quel Bellsprout l'avevo catturato io!" - puntualizzò il
ragazzo - "e comunque volevo scambiarlo con un Onix"
"Perché non ne catturi
un altro?"
Anche Gennaro se lo chiese.
La soluzione in fondo era così semplice. Ringraziò Alice e corse via.
Mentre correva vide un
ragazzo con un cappello uguale al suo. Lo riconobbe, era Armonio.
"Ehi! Come va! Ho preso
un nuovo cappello! Ora ne abbiamo due uguali!" - lo salutò l'allenatore
Gennaro non ricambiò il
saluto
"Cosa ci fai qui?"
- gli chiese
Armonio mostrò al ragazzo una
PokéBall
"Ho appena scambiato un
mio Bellsprout per un Onix,
un vero affare!" - disse Armonio sorridendo
Gennaro non aveva dubbi.
Quattro giorni prima aveva
perso il suo amico.
Ma fu questo il giorno più
brutto della sua vita.