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Autore: Starsign    19/05/2016    0 recensioni
Gennaro fece un'abbondante colazione e uscì di casa, era una soleggiata giornata estiva e Fiorpescopoli era illuminata e riscaldata da potenti raggi solari. Al centro della città Gennaro incontrò un suo amico, Dennis, il ragazzo mostrava in viso una strana espressione.
"Ce l'ho fatta" - disse
"Fatto cosa?" - chiese prontamente Gennaro
Dennis gli mostrò una PokèBall
"Ho catturato il mio primo Pokémon! Ce l'ho fatta, Gennaro! Ora possiamo sfidarci in una battaglia Pokémon!"
Gennaro sorrise, finalmente avrebbe sostenuto la sua prima battaglia, il primo passo per diventare un allenatore, non vedeva l'ora.
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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CAPITOLO 3

TUTTI ODIANO LA TORRE SPROUT

 

"Se voglio sconfiggere colui che ha fatto del male a Dennis devo diventare più forte, se voglio diventare più forte devo aumentare il numero della mia squadra Pokémon, se voglio aumentare la mia squadra di Pokémon devo catturare questo Bellsprout", questo è il ragionamento che fece Gennaro quando si trovò davanti un Bellsprout selvatico mentre si dirigeva a Violapoli.

Il Pokémon simile ad un germoglio fissava Gennaro con aria interrogativa.

Il ragazzo fece uscire il suo Rattata dalla PokéBall.

"Rat, usa Azione!" - gli ordinò

Il Pokémon prese la rincorsa e si scagliò contro Bellsprout, quest'ultimo, però, lo schivò e il Rattata andò a sbattere su un albero, finendo KO.

Gennaro si colpì la fronte con la mano e richiamò il suo Pokémon nella PokéBall.

"Non mi arrendo, Bellsprout!"- disse al Pokémon, come se potesse capirlo - "ti catturerò lo stesso!"

Gennaro gli lanciò una PokéBall vuota, questa risucchiò il Pokémon Erba/Veleno.  

La sfera si mosse un po', ma alla fine rinchiuse il Pokémon.

Gennaro saltò dalla gioia. "Non ci posso credere!" - urlò - "Ho catturato il mio primo Pokémon!"

Stava per raggiungere la sfera, quando vide un uomo pelato vestito da monaco.

Aveva un'aria molto serena e tranquilla. Trasmetteva pace e armonia. Gennaro era rimasto illuminato dalla tanta soave calma trasmessa dall'uomo. Il monaco si avvicinò lentamente al ragazzo, gli regalò un sorriso, un sorriso dolce, tenero e sereno. Aprì la bocca e pronunciò tre parole.

"Levati dalle balle"

Parole che Gennaro non si aspettava.

"Cosa? Ma lei chi è?" - chiese all'uomo

"Il mio nome mortale è Talete" - rispose l'uomo con un tono molto zen - "Sono uno dei Sei Saggi della Torre Sprout, ma sono l'unico che possiede un solo Bellsprout, quindi prenderò anche quello catturato da te"

Gennaro non riusciva a credere alla sue orecchie. Talete prese la PokéBall con Bellsprout da terra e cominciò a incamminarsi. Gennaro era talmente sconvolto da paralizzarsi.

"Comunque..." - il monaco si fermò di colpo e si volse a Gennaro - "...il tuo Rattata è molto debole, dovresti allenarlo. Vieni a farti un giro alla Torre Sprout, lì potrà crescere" - l'uomo s'incamminò di nuovo, non aspettando la risposta del ragazzo.

 

Gennaro raggiunse Violapoli ancora confuso da quello che era accaduto. Non era sicuro fosse successo davvero. Raggiunse il Centro Pokémon, dove l'accolse una giovane infermiera.

"Sei in un Centro Pokémon" - disse - "Rimettiamo in sesto i tuoi Pokémon. Vuoi far riposare la tua squadra?"

"Ho solo un Rattata" - chiarì Gennaro

"Rattata? Cosa è? Un nuovo Pokémon?" - chiese l'infermiera

"...lei non conosce i Rattata? Ma da dove viene?"

"Senti, comincia a stare calmo! Ora controllo che Pokémon sia, vieni Geodude!" - l'infermiera chiamò un Geodude, ma si presentò un Chansey.

"...quello è un Chansey... non è un Geodude!"

L'infermiera guardò stupita il ragazzo, controllò su un libro consegnatole da Chansey e vide che il ragazzo aveva ragione.

"Oh, certo, lo sapevo" - mentì la giovane - "Ho...ho semplicemente soprannominato il mio Chansey con il nome di Geodude!" - disse, poi scoppiò in una grossa e falsa risata.

La ragazza sfogliò velocemente il libro e trovò il paragrafo su Rattata.

"Eccolo!" - disse soddisfatta - "Rattata! Oh ... è un Pokémon Topo! Che schifo!"

"Come che schifo??" - Gennaro capì che dopo quella giornata nulla lo avrebbe più sorpreso - "Lei è un'infermiera di Pokémon, dovrebbe conoscerli e amarli tutti!"

"Sì, sì, lo so. Ma i roditori mi fanno impressione. Non puoi dirigerti al Centro Pokémon di Azalina?"

Gennaro uscì, si diresse al Pokémon Market, comprò una pozione, fece guarire il suo Rattata e intuì che avrebbe dovuto farlo prima.

Notò che Violapoli, rispetto a Fiorpescopoli, era molto più grande e che la maggior parte delle abitazioni presentavano dei tetti di colore viola, un colore che a Gennaro non piaceva un granché. Da una di queste case uscì un ragazzo. Questo, appena vide Gennaro, gli andò incontro.

"Sei un allenatore?"

Gennaro aveva paura di rispondere di sì, il suo Rattata si era appena stabilizzato e non era ancora pronto ad affrontare un incontro.

"Se sei un allenatore..." - il ragazzo non aspettò alcuna risposta - "Ti va di fare uno scambio? Il mio Nixy in cambio di Bellsprout"

Se quel monaco non gli avesse rubato Bellsprout, Gennaro avrebbe potuto effettuare lo scambio ma, probabilmente, non gli sarebbe convenuto. Un allenatore scambierebbe con un Bellsprout solo un Pokémon più debole. Gennaro era, comunque, curioso.

"Che tipo di Pokémon è Nixy?" - chiese

Il ragazzo guardò negli occhi Gennaro e sorrise.

"E' un potentissimo Onix!!!"

Gennaro rimase di sasso. Immaginò come sarebbe stato possedere quel gigantesco serpentone di pietra alto più di otto metri. Si decise: sarebbe andato alla Torre Sprout, avrebbe sconfitto Talete, si sarebbe ripreso il suo Bellsprout, lo avrebbe scambiato con Onix e sarebbe diventato un allenatore potentissimo.

 

La Torre Sprout era un'imponente struttura alta trenta metri. La maestosa pagoda faceva sentire Gennaro davvero piccolo, il ragazzo decise di entrare. Ciò che attirò la sua attenzione fu, in un primo momento, l'ondeggiare del pilastro centrale della torre, poi, a catturare la sua vista, fu una ragazza. Quella ragazza aveva un viso familiare. Ci volle un po' ma Gennaro ricordò chi fosse. Era Alice, la ragazza che aveva denunciato Argento nel laboratorio del professor Elm. Vide che Alice stava parlando con uno strano uomo. I capelli bianchi, le numerose rughe e la lunga barba bianca fecero capire a Gennaro che l'uomo doveva essere molto in avanti con gli anni. La ragazza sembrava infastidita dalla presenza di quell'uomo, quest'ultimo, d'altro canto, appena vide Gennaro si dileguò velocemente, insospettendolo. Anche la ragazza, vedendo Gennaro, si comportò in maniera strana. Divenne tutta rossa e cominciò a fissare il pavimento. Gennaro decise di ignorarla. Salì i vari piani della torre e arrivò all'ultimo piano. Sei monaci stavano in ginocchio a meditare, tra questi Gennaro riconobbe Talete.

"Ehi tu!" - lo indicò - "Dammi il mio Bellsprout!"

Tutti e sei i monaci voltarono simultaneamente la testa verso Gennaro, portarono il loro dito indice dinanzi alle labbra e lo invitarono a fare silenzio.

"Io non sto zitto!" - disse il ragazzo con convinzione - "Se non volete ridarmi il mio Pokémon con le buone, lo prenderò con le cattive!"

Gennaro fece uscire Rat dalla PokéBall, il Pokémon era pronto ad attaccare.

I sei monaci si alzarono e, sempre simultaneamente, lanciarono sei PokéBall da quali uscirono altrettanti esemplari di Bellsprout.

Per Gennaro si presentava una sfida difficile, uno contro sei. Il ragazzo si rivolse al suo Rattata. "Possiamo farcela" - lo incoraggiò - "So che puoi sconfiggere quelle piante!"

I Bellsprout erano pronti ad attaccare ma furono fermati da una voce femminile.

"Un momento! Ti aiuto io! Ragazzino!!"

Gennaro si volse a vedere da dove provenisse quella voce, quando lo scoprì non poté crederci.

"L'infermiera che non conosce i Rattata? Cosa ci fa qui?"

L'infermiera cacciò una Pokéball dalla sua borsetta.

"Di mattina sono una semplice e brava infermiera di Pokémon, di notte divento Casey, la giustiziera che difende i deboli!"

Gennaro controllò l'orologio.

"Sono le undici di mattina"

"Non essere pignolo!" - lo ammonì Casey - "Sono qui per salvare te e quello schifo di Rattata!"

Casey lanciò la Pokéball che si aprì.

"Vai Kabuto, scelgo te!" - disse la ragazza.

Dalla PokéBall venne fuori un Metapod, un Pokémon Bozzolo di colore verde.

"Quello è un Metapod, non è un Kabuto!" - la corresse Gennaro.

"Lo so! Ho solo dato al mio Metapod il nome Kabuto, ok?" - mentì spudoratamente Casey - "Ora, Kabu...cioè...Metapod usa Super-Mega-Raggio-Mortale!!!"

Il Metapod rimase fermo.

"MA CHE MOSSA E'???" - le urlò Gennaro - "Te la sei appena inventata!"

"Gne gne... appena inventata... gne gne"- gli fece il verso Casey - "guarda un po' come si lotta! Metapod! Usa Ombrellata!!"

Il Metapod rimase fermo, Casey, invece, prese un ombrello dalla borsa, lo lanciò verso i monaci e ne colpì quattro.

"Ho vinto! Ho vinto!" - urlò la giovane mentre richiamava Metapod nella sfera, poi scappò via.

Quella surreale scena si era conclusa. Talete, un altro monaco di nome Orazio e i loro due Bellsprout erano rimasti in gara. A Gennaro e Rat il compito di sconfiggerli.

"Il tuo Rattata ha già affrontato questo Bellsprout" - disse Talete - "e ha perso, erri se pensi che cambierà qualcosa adesso"

Il monaco Orazio guardò il suo Bellsprout - "Eiso, usa Frustata!"

Il Bellsprout di nome Eiso usò le sue liane sottili come fruste e colpì Rat, il Pokémon, anche se a fatica, si riprese dal colpo.

"Usa anche tu Frustata, Jin!" - ordinò Talete

La frustata del Bellsprout di Talete, Jin, fu fatale per Rat e lo mise KO.

I due monaci richiamarono i Pokémon nelle rispettive sfere, Gennaro, distrutto, fece lo stesso con Rat.

"Essere un bravo allenatore non è scritto nel tuo destino, ragazzo" - disse Talete - "cerca un'altra ambizione".

 

Con gli occhi pieni di lacrime, Gennaro uscì dalla torre e si ritrovò davanti Alice.

La ragazza fissava a terra, ma sembrava voler parlare con lui.

"Io...io ho visto la battaglia" - balbettò

Gennaro si riempì di vergogna.

"Volevo dirti..." - continuò la ragazza con fatica - "...che...che mi spiace come sia finita"

"Grazie" - le rispose Gennaro

La ragazza si sforzò di alzare lo sguardo, incontrò per un secondo quello di Gennaro e poi lo abbassò di nuovo.

"Io voglio diventare una Capopalestra" - confessò la ragazza - "Una Capopalestra di Pokémon di tipo Veleno"

A Gennaro parve strano che una ragazza così timida amasse un tipo di Pokémon così letale, però annuì

"Buon per te, ora, scusami, ma devo andare" - si congedò il ragazzo, Alice riuscì  a fermarlo.

"Anche a te piacciono i tipi Veleno?" - gli chiese - "Ho sentito che volevi a tutti i costi il Bellsprout di quel monaco"

"Quel Bellsprout l'avevo catturato io!" - puntualizzò il ragazzo - "e comunque volevo scambiarlo con un Onix"

"Perché non ne catturi un altro?"

Anche Gennaro se lo chiese. La soluzione in fondo era così semplice. Ringraziò Alice e corse via.

Mentre correva vide un ragazzo con un cappello uguale al suo. Lo riconobbe, era Armonio.

"Ehi! Come va! Ho preso un nuovo cappello! Ora ne abbiamo due uguali!" - lo salutò l'allenatore

Gennaro non ricambiò il saluto

"Cosa ci fai qui?" - gli chiese

Armonio mostrò al ragazzo una PokéBall

"Ho appena scambiato un mio Bellsprout per un Onix, un vero affare!" - disse Armonio sorridendo

Gennaro non aveva dubbi.

Quattro giorni prima aveva perso il suo amico.

Ma fu questo il giorno più brutto della sua vita.

 

 

 

 

 

  
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