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Autore: ValexLP    21/05/2016    4 recensioni
POST 5X21.
Regina è distrutta dopo la morte di Robin. Le ha salvato la vita con un atto di vero amore. Zelena vorrebbe aiutarla in qualche modo. Così capisce che c'è solo una cosa che può tentare di fare. Solo grazie al 'vero amore', potrebbe riuscire nell'intento.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Regina Mills, Robin Hood, Zelena
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Bè.. non avrei mai immaginato di dover scrivere una OneShot del genere. 
E detto sinceramente, dopo quella puntata, non pensavo di poter tornare a scrivere proprio. 
La morte di Robin mi ha completamente distrutta e non riesco a capacitarmene. 
E immagino anche voi. 
Però, poi ho pensato che dovevo fare qualcosa. 
E' stato più forte di me. 
Scrivere questa cosa non è stato per niente facile, 
piangevo da sola, credetemi! 
Quindi vi consiglio di preparavi fazzoletti! 
(vi ho avvertiti!) 
Se volete, ci terrei sempre a sapere cosa ne pensiate. 
Buona lettura!! :) 








‘Stare con te mi ha insegnato una cosa. Ho capito che tutti siamo in grado di cambiare. Il futuro non dev’essere influenzato dalle nostre azioni passate’.
‘Quindi pensi… che forse … potremmo ancora avere un futuro insieme?’
‘Regina …tu sei il mio futuro’
[…]
‘I’m with you. Always’
 

L’ultimo momento tra di loro. Le loro ultime parole. L’ultima promessa. E l’ultimo bacio.

Poi, in un attimo, la fine di tutto. Pochi secondi davanti ad Ade che minacciava Regina con il cristallo dell’Olimpo e Robin si mise in mezzo. O meglio, si sacrificò per lei. Per Regina. Per la donna che amava. Per il suo vero amore. Perché quello che fece, si trattava unicamente di un atto di vero amore. Prima di scomparire, l’anima di Robin si voltò verso di lei, la guardò, le sorrise. Ed era sereno in qualche modo. Le aveva salvato la vita, e in quel momento era la cosa che contava di più per lui.

Il funerale fu freddo. Fu un momento che Regina voleva solo dimenticare. Non le uscì una sola lacrima. Fissava quella bara con uno sguardo così immobile e confuso che metteva quasi paura. Non aveva la forza di fare e dire nulla. Riuscì solamente a posare quella freccia, con una rosa intrecciata, sulla bara. La rivelazione del nome della bimba di Robin la scosse un po’. Probabilmente fu l’unico momento in cui una lacrima rigò il viso di Regina. Zelena le confidò che nessun’altro nome poteva avere quella bambina, se non ‘Robin’.

Robin. Già. Come il padre. Come l’uomo che amava. Come l’eroe che l’aveva, anzi le aveva salvate. Perché quel giorno Robin salvò anche sua figlia. E poi perché gli occhi di quella bimba erano il suo riflesso.

Dopo il funerale, Regina e gli altri andarono da Granny, dove i Marry Man, gli uomini di Robin, volevano ricordarlo insieme e cercare di farsi forza a vicenda. Quella morte lasciò davvero tutta Storybrooke scossa. Forse perché così inaspettata, forse perché Robin era quella persona che non avrebbe fatto male a nessuno e nessuno poteva immaginarsi che ci sarebbe andato lui di mezzo, forse perché alla morte di qualcuno non ci si abitua mai. E perché ora Regina aveva ancora perso l’uomo che amava.
Era seduta su una panca all’interno del locale e fissava la foto di Robin, che i suoi uomini avevano portato per ricordarlo. La sua espressione era sempre la stessa. Poteva accadere qualunque cosa, ma in quel momento Regina non se ne sarebbe mai accorta.

‘Regina…’, arrivò alle sue spalle Mary Margareth, la quale si accorse che Regina ebbe sentito, anche se non accennò alcun movimento.

‘Regina sappiamo che non c’è niente che possiamo dire.. volevamo solo farti sapere che non devi affrontare tutto questo da sola..’, continuò, riuscendo per un attimo ad avere lo sguardo di Regina verso di lei.
‘E non lo farà.. mia sorella ha solo bisogno di qualcuno che sa cosa sta passando..’, intervenne Zelena con in braccio la figlia.
‘Sì, sappiamo cosa è successo.. e affrontare Ade non dev’essere stato semplice..’ continuò David guardandola.
La coppia si allontanò, lasciando le due sorelle e la bimba da sole.

Zelena era intenta a far bere la piccola dal biberon e cercava di calmarla perché iniziava a piangere senza smettere più.
‘Ei non piangere.. ecco il tuo latte!’ cercava di tranquillizzarla.
‘Piccola Robin.. non fare così..’, continuò Zelena senza riuscire nell’intento.

A quelle parole, o meglio, a quel nome, Regina fece uno scatto con lo sguardo. Guardò la sorella e subito dopo la bimba. E Zelena guardò Regina, accortasi del movimento della sorella, e le sorrise.
‘..so che forse non è il momento, ma..’, facendo una piccola pausa e guardando la bambina, ‘..vorresti prenderla in braccio?’, chiese Zelena.
Regina fissò la bimba. E poi di nuovo Zelena.
‘..da me non ne vuole sapere ora, ma forse tra le braccia della zia, magari..’, disse alzandosi verso la sorella e porgendole la piccola Robin davanti.
Regina annuì alla sorella e prese tra le sue braccia la bambina.
‘Ecco.. questo è il biberon.. vediamo che fa..’, disse Zelena.
Regina prese quel biberon con una mano, mentre con l’altra teneva la piccola. Prima di provare però, la fissò. O meglio, si accorse che la bimba stava guardando. Regina era persa in quei occhi. Quegli occhi azzurri che erano uguali al padre.

‘Ha i tuoi stessi occhi’ , le tornò a mente quando fece notare a Robin quella somiglianza e le scese una lacrima. La bimba smise di piangere e iniziò a fare dei piccoli versi e a muovere le manine. Regina la riguardò e notò che le sorrideva.

‘No ti prego Zelena.. riprenditela.. non ce la faccio! Non ora..’, fece uno scatto alzandosi e la riconsegnò tra le braccia della madre che era lì accanto.
‘Regina calma.. non è successo nulla.. non te la senti ok. È normale dopo tutto quello che è accaduto..’, disse subito Zelena.
‘No .. non è normale. Mi ha sorriso. Mi ha solamente sorriso. E io non riesco a guardarla che nei suoi occhi vedo lui. Vedo Robin.’, disse Regina con gli occhi lucidi.
‘Regina scusa.. non dovevo. In fondo è successo tutto da così poche ore che, non avrei dovuto chiederti una cosa simile..’, fece Zelena posando una mano sulla spalla di Regina.
‘Tu non c’entri. E soprattutto non c’entra lei. È una bambina e deve sorridere. Sono io che non sarò più in grado di farlo..’ disse Regina riprendendosi la borsa e facendo capire di volersene andare.
‘Ma no Regina non dire così.. ti prego.. so che ora è così.. e immagino come ti possa sentire..’, cercò di continuare Zelena.
‘..no non l’ho immagini. Qui non lo immagina nessuno. E forse non me ne rendo conto neanche io di tutto ciò..’, si mise gli occhiali, per coprirsi gli occhi.
‘..dove vai adesso? Vengo con te! Non puoi stare da sola Regina.. non ti ci lascio.’ tutta d’un fiato disse Zelena osservandola mentre si avvicinava alla porta.
‘Credimi, Zelena. È meglio che io stia da sola per ora. Non ne posso più di tutte queste persone che mi compatiscono. Devo stare lontana da tutto e tutti.’, Regina prese la mano di Zelena, che la sorella stessa le stava ponendo, e la strinse.
Un piccolo sguardo alla bimba, anche se molto veloce. E poi scomparve nella sua nuvola viola.

‘Zelena che succede? Dov’è Regina?’, chiese Mary Margareth rientrando nel locale.
‘è andata via.. ha bisogno di stare sola..’,
‘è normale.. è stato uno shock per noi questa morte, così all’improvviso, non oso immaginare come si senta in questo momento.. credo che sia ancora peggio di quando anni fa.. perse Daniel. Ha combattuto per quest’amore, anche se con paura all’inizio, ma ci si è buttata dentro più di quanto volesse.. e ora che ci credeva davvero, ora che davvero era felice..’, parlava MM
‘…ha perso di nuovo tutto!’, concluse Zelena.
‘Già. Aveva perfino ritrovato una sorella..’, lo disse sorridendo a Zelena che ricambiò il sorriso, ‘.. mi fa così strano ora pensarvi e vedervi come sorelle. Come vere sorelle.’,
‘..lo siamo sempre state. Per quanto possa sembrare assurdo, lo siamo sempre state. È per questo che però non riuscirò mai a perdonarmi per aver fatto quello che ho fatto contro di lei.. e parte della sua felicità. Ora vorrei fare chissà cosa.. ma non vedo cosa. E probabilmente sarebbe del tutto inutile. Non c’è nulla che posso fare ora. Solo starle accanto.’, parlava Zelena, cullando la piccola che intanto aveva preso sonno e ricevendo un sorriso da MM.
‘Ora forse c’è poco che possiamo fare. Chiunque di noi. È successo tutto così di fretta che neanche sappiamo cosa dirle, e credo che lei non si voglia sentir dire le solite frasi di circostanza. Non era il tipo prima, figuriamoci ora.’
‘Prima le ho dato la bimba in braccio. Non so come mi sia venuta in mente una cosa simile, ma è stato così naturale. E senza volerlo, probabilmente le ho fatto ancora più male. È figlia mia, ma lo è anche di Robin, e si vede parecchio.. e come se non bastasse, ora porta il suo nome. Non è riuscita a guardarla per più di cinque secondi che non ha retto la situazione’, raccontò Zelena ancora.
‘Non hai fatto niente di male. Anzi. Ma capisco la reazione di Regina. Quella bimba sarà sempre il riflesso di Robin. Regina quando la guarderà, nello stesso momento vedrà in lei Robin. E il fatto stesso che non è riuscita a dirgli nulla prima che morisse, è ancora più atroce. Penso che questo la faccia stare ancora più male. Ripeto, tutto così all’improvviso… ci metterà davvero tanto a realizzare tutto questo. Quando eravamo nell’Oltretomba ha avuto modo di rivedere il padre, vostra madre…ora invece non potrà fare nulla di tutto questo con Robin. Persino con Daniel, riuscì a parlarci un’ultima volta, anni fa..’, proseguiva Mary Margareth davanti a Zelena che intanto aveva cambiato sguardo. Uno sguardo pensieroso. Uno sguardo di una persona che stava pensando a qualcosa.
‘Come aveva fatto Regina a parlare con il padre? Voglio dire è successo subito appena arrivò lì vero? Come fece?’, chiese curiosa Zelena.
‘E’ stato Gold. In realtà lui diede un liquido, la birra di Seonaidh, ad Emma per comunicare con  Killian, davanti la sua tomba. La stessa cosa fece Regina, davanti la tomba del padre. Ma perché mi chiedi questo? Ora che c’entra?’, capendo che Zelena stesse pensando a qualcosa.
‘Mmm no.. niente.. non sono sicura.. ma forse posso cercare di fare qualcosa per mia sorella..’, disse Zelena.
‘Zelena, scusami se freno il tuo pensiero, ma sai meglio di me che il potere di quel cristallo era di distruggere completamente la persona. E se ho capito bene le tue intenzioni, di Robin ora non c’è più nulla. Non è neanche nell’Oltretomba purtroppo.. cosa pensi di fare?’ chiesa confusa MM.
‘Non lo so. Probabilmente andrà incontro ad un rischio ma.. voglio tentare una cosa. C’è qualcosa che non mi quadra se ripenso a come è morto Robin a differenza di Ade. Ed entrambi sono stati colpiti da quel cristallo.’, ripensò a qualche ora prima e sembrò davvero più decisa ad andare avanti.
‘Non so a cosa tu ti stia riferendo ma.. sei sicura?’, chiese ancora MM.
Zelena guardò Mary Margareth e le sorrise.
‘Ti dispiace tenermi per un po’ Robin? Farò subito.. spero. Devo andare da una parte. Anzi da una persona.’, fece Zelena consegnando la piccola tra le braccia di MM.
‘Ma certo! Non appena sarai di ritorno, mi dirai.. e buona fortuna!’, sorrise.
‘Ciao piccola mia. La mamma torna presto!’, e baciando la figlia uscì da Granny.
 

LA MATTINA SEGUENTE.

Mary Margareth era da Granny e con lei anche Henry. Stavano facendo colazione e lui era preoccupato per la madre. Non aveva ancora avuto modo di parlarci e aveva paura di come potesse reagire ora. Dopo una nuova perdita.

‘La mamma non tornerà cattiva vero? Ha fatto tanto per essere com’è ora, non le accadrà di nuovo eh nonna?’, chiese il ragazzo.
‘No Henry. Regina, per quanto ora possa essere sotto shock e distrutta, non tornerà quella di una volta. Semplicemente perché penso che lei sappia che Robin non vorrebbe una cosa simile. Come non lo vorrebbe nessuno..’, disse accarezzando Henry.
‘Lo spero…’.
‘Mary Margareth!! Oh Henry ci sei anche tu!!’ entrò gridando di fretta Zelena.
‘Zelena che c’è? Che succede?’, chiese subito MM spaventata.
‘Regina! Dov’è? Non la trovo! Sono andata nella sua villa ma non ho trovato nessuno. È tutto chiuso. Sono andata nel suo ufficio e niente. Tutto intatto! Speravo sapeste qualcosa..’, chiese ancora.
‘Calma Zelena.. calma! Non può essere andata chissà dove..’, fece subito MM.
‘Zelena, la mamma ora può essere andata solo in un posto..’ disse Henry immaginando.
‘Ma giusto! Che idiota che sono! Nella cripta! E dove sennò?, si illuminò Zelena.
‘Zelena ma per quella cosa di cui mi parlavi ieri..?!’, chiese MM curiosa.
‘Ehm.. diciamo che forse.. siamo sulla buona strada. Ed è  per questo che devo correre da lei…’, sorrise e si diresse subito nella cripta da Regina.
 

‘Regina?! Regina dove sei?’, gridò Zelena entrando piano piano nella cripta con la piccola Robin in braccio.

Entrò a fatica però. Si ritrovò in una cripta totalmente sotto sopra. Regnava il caos più totale. Quel disordine, che fino a poco tempo fa avrebbe fatto urlare Regina, ora era lì. Nella sua cripta.

‘Mio dio! Regina ma che diavolo è successo…!?’ camminava, o meglio, cercava di camminare, per trovare la sorella, in mezzo a tutto quel caos, anche a terra.
‘Regina??’, alzò lo sguardo e video lo specchio di Regina fatto in mille pezzi e rimase scioccata. Lo specchio è sempre stato uno degli oggetti più preziosi per Regina e vederlo in quello stato faceva capire molto. Ad un certo punto la bimba, in braccio a Zelena, iniziò a piangere.
‘Ei tesoro.. buona! Buona! Non è nulla… è tutto apposto! Ora vedrai che zia Regina starà meglio..’, cercò di calmarla, mentre avanzava sempre di più.

Si avvicinò sempre di più al centro della cripta, vicino lo specchio e quando si voltò nella sua destra, la vide sul letto, sdraiata a pancia all’in giù. Sembrava stesse dormendo.
Zelena si avvicinò lentamente, le stava per posare una mano su un una spalla, quando si accorse che fosse sveglia. Anzi, i suoi occhi erano più spalancati che mai e fissavano il vuoto.
‘Ei..!! Vedo che ti sei sfogata abbastanza ieri sera… ora come ti senti?’

‘Come vuoi che mi senta? Come mi dovrei sentire Zelena? Sono passate neanche ventiquattro ore da quando Robin è morto.. e come diavolo mi dovrei sentire?!’, si sedette di fronte la sorella alzando il tono di voce.
‘Regina lo sai che non mi aspettavo di sentirti dire ‘felice e serena..’, ma almeno che …’, continuò Zelena ma venne di nuovo interrotta.
‘Almeno cosa? Cosa Zelena? Vuoi sapere come mi sento? Vuoi sapere se dopo aver messo a soqquadro questa cripta, mi senta meglio? Se mi sia sfogata?’ si alzò Regina di fronte alla sorella e la guardò fissa negli occhi, ‘NO! No Zelena. Mi sento uno schifo. Mi sento vuota. Mi sento come se mi mancasse l’aria. E ogni momento che passa, desidererei con tutto il cuore di morire. Di farla finita..’,
‘Regina ma che stai dicendo? Sei impazzita?’, disse spaventata Zelena.

‘Forse non sono mai stata più lucida di adesso. Infondo che cosa ho vissuto fin ora? Qualcosa che è di nuovo finito. Qualcosa che mi ha solamente illuso. E sai che ti dico? Sono anche arrabbiata. Molto. Anzi credo di provare odio. Sì, odio con tutto il mio cuore Robin. Lo odio perché è stato solamente un egoista. Lo odio perché Ade stava uccidendo me. E non lui. Lo odio perché ora per me sarebbe tutto finito. Lo odio da morire perché ora se non ci fossi più, sarebbe lui disperato. E non io. Lo odio perché mesi fa mi ha fatta soffrire quando lasciò Storybrooke con Marian. Lo odio perché si è fatto fregare da te e ti ha messo incinta. E lo odio perché ora questa bambina è uguale a lui ed ha il suo stesso nome!’.
Zelena era completamente senza parole davanti la sorella che scandiva ogni singola parola, accompagnata da occhi lucidi e respiri profondi. Anche se le metteva paura, capiva benissimo cosa stesse accadendo a Regina ora. E la doveva solamente lasciar fare e dire.

‘Regina…’ disse.

‘..ma sai cosa odio più di tutto di lui?’

‘Cosa?’,

Regina fece una piccola pausa.

‘..lo odio perché l’amavo. E lo amo ancora. E so che tutto questo non passerà mai. Perché come mi rubò il cuore lui, nessuno mai c’era riuscito prima..’

‘..era ed è il Principe dei ladri, come poteva essere altrimenti?’, rispose Zelena davanti una Regina che non riuscì più a trattenere le lacrime, finalmente. E a quella vista, Zelena posò la bimba sul letto, e abbracciò più che potè la sorella.
Regina scoppiò in un pianto che si teneva dentro da troppo. Forse non si aspettava neanche lei di reagire così, ma ne aveva bisogno. E ora farlo tra le braccia della sorella era così strano, ma così sentito che non riuscì a fermarsi più. Per un attimo tornarono come bimbe. Zelena, la sorella maggiore, che proteggeva la sorellina minore.
‘Sfogati Regina.. sfogati! Butta giù tutto. Piangi tutte le lacrime che vuoi. Vedrai che in qualche modo farà passare qualcosa..’ disse Zelena mentre l’accarezzava.

‘Mi manca. Mi manca tanto.’, disse staccandosi lentamente, ma ancora con occhi rossi pieni di lacrime,
‘.. non credo di riuscire a superare tutto questo. Ho sempre quell’immagine davanti a me. Lui che si mette in mezzo e viene colpito. Poi si gira verso di me e ci guardiamo, cerchiamo di toccarci un’ultima volta ma non ci riusciamo.’

‘Lo so, è stato terribile. Ed è stata anche tutta colpa mia, se siamo arrivati a quel punto. Non mi sarei mai dovuta fidare di Ade. Dal dio dell’oltretomba, che cosa mi potevo aspettare? Sono stata una stupida!’, abbassò lo sguardo Zelena.
‘Sai che non devi dire così. Te l’ho già detto! A volte l’amore ci rende ciechi. Eri innamorata.’,
‘Si ma non è una giustificazione Regina.. Robin ha pagato con la sua stessa vita tutto questo, proprio ora che.. ecco forse, qualcosa si poteva sistemare tra di noi!’, continuò Zelena.
‘Sai cosa mi ha detto Robin, poco prima di arrivare in ufficio?!’, disse Regina.
‘Cosa?’,
‘Discutevamo proprio di questa situazione. E mi ha detto che infondo ho fatto bene a darti un’altra possibilità. Tutti possiamo cambiare e il nostro futuro non deve essere influenzato dalle azioni passate. E ha detto che l’ha capito stando con me. Grazie alla nostra storia e a quello che siamo e che siamo stati.’, raccontò Regina a Zelena, ma in un attimo si riallontanò. Ebbe un brivido.

‘Che c’è Regina?’,
‘Niente.. è solo che.. se ripenso a quello che poi mi ha detto…’,
‘Cosa? Dimmi Regina.. parla, non ti tenere tutto dentro..’, incitò Zelena.

‘..che ero il suo futuro. Mi ha detto che ero il futuro. E ora tutto questo ‘futuro’ non ci sarà più. È andato via per sempre. Non avremo mai un futuro insieme lo capisci?’, Regina alzò gli occhi al cielo continuando a piangere, mentre Zelena le accarezzò una spalla.

‘Sai perché sono venuta in questa cripta? Perché ormai questo era il nostro posto. Era dove venivamo sempre per sparire da tutti i problemi che ci circondavano. Per essere solamente noi. Robin e Regina. E credimi che ci riuscivamo. Qui, tempo fa, prima che lasciasse Storybrooke, venne da me, e contro tutti i principi in cui lui credeva da sempre, mi prese e mi fece sua. Anche se credeva che sua moglie fosse qui, ancora. Aveva scelto me. Disse ‘perché oggi è un giorno diverso’. E aveva ragione. Perché con lui ogni giorno era diverso. Ogni giorno accanto a lui, era una nuova vita per me. Quella notte, tra le sue braccia, mentre facevamo l’amore, io ho ripreso a vivere. Mai mi sono sentita così amata quando ero con lui. Poteva accadere qualunque cosa, ma io con Robin, sapevo di poter affrontare tutto e tutti. Il nostro amore ce l’avrebbe fatta. Abbiamo superato cose che nessun’altra coppia l’avrebbe superata. Eravamo felici finalmente. E ora invece? Perché?’, guardò di nuovo la sorella negli occhi, come per cercare risposta.

‘Perché si è messo davanti? Perché ha deciso lui per me? Meritavo più io di morire, per tutto quello che ho fatto in passato..’, ancora Regina.
‘Non dire così. Se l’ha fatto, c’è una ragione. E me l’hai detta tu stessa. Perchè questo è il vero amore. Lui ha sacrificato la sua vita, per salvarti. E ora lui è in qualche modo felice. Ha fatto.. come dite voi?! …la cosa giusta da fare..’, cercò di consolare Zelena.
‘Già. Ma è così assurdo. L’ho perso perché mi ha amato troppo. E poi sai che mi fa stare peggio? Non ho potuto dirgli nulla. È successo tutto da un momento all’altro. Due secondi prima c’era e poi finì tutto. Avrei voluto dirgli tante di quelle cose. E invece ora a chi le dirò? Non mi potrà neanche sentire da qualche parte, dato che di lui non è rimasto nulla.’, disse Regina facendo uscire ancora qualche lacrima.

In quel momento, la piccola Robin fece dei piccoli versi. E le due sorelle si girarono verso di lei.

‘Bè.. lei è un bel pacchetto che Robin ti ha lasciato eh.. potresti sempre provare con lei, dopotutto sei pur sempre la sua zia..’ disse Zelena, prendendo in braccio la piccola e rivolgendola verso di lei.
Regina sorrise guardando la bimba. La fissò negli occhi. Quegli occhi che le facevano pur sempre ‘paura’ in qualche modo. Senza dire nulla avvicinò una mano al viso della bambina. Voleva accarezzarla. Ma poi fece tutto la piccola. Avvicinò la sua manina al dito di Regina e intrecciò le dita lì attorno. Zelena osservò la scena. E Regina era completamente sommersa dalle sue stesse lacrime.

‘Che ne dici di prendere in braccio tua nipote?’, chiese ancora una volta.
Regina alzò lo sguardo verso la sorella. La guardò per un attimo ancora insicura. Riguardò la bimba. E vedendo il sorriso che aveva nel viso e quegli occhi che la fissavano sempre di più, fece cenno a Zelena di passargliela in braccio.

E così fece.

‘Vieni dalla zia piccola Robin..’, esclamò Regina, tenendola stretta tra le sue braccia e iniziando a giocare con le manine della piccola. Rimase così fissa su di lei per qualche minuto.
‘Piccolina, come sei bella! Assomigli così tanto al tuò papà. Gli avrei voluto dire tante cose guardandolo negli occhi, come ora sto facendo con te.. ma non posso più. Chissà forse se lo dico a te, arriverà anche a lui..’, disse Regina commossa.

‘Bè forse.. un modo ci sarebbe..’, intervenne Zelena.

‘Che cosa dici Zelena?’, disse Regina non capendo la sorella.

‘Forse potresti parlare con Robin.. in un qualche modo..’, continuò Zelena.

‘Oh Zelena, sappiamo com’è la situazione.. Robin non è neanche nell’oltretomba ora. Non è in nessun luogo. Ti prego, non farmi stare peggio di quanto lo sia adesso…’
‘E’ l’ultima cosa che vorrei, credimi! Ma se ti dico questa cosa è perché ..esiste una possibilità. Potresti parlare con Robin, un’ultima volta!’, affermò Zelena davanti una Regina scioccata.

‘Come? Quando? Zelena cosa hai in mente? È impossibile …’, disse Regina.

‘Si. In teoria. Ma ieri, parlando con Mary Margareth ho scoperto come sei riuscita a parlare con tuo padre nell’oltretomba. Grazie a quel liquido che Gold aveva dato ad Emma. Tu lo hai versato davanti la sua tomba e lui è apparso.’, spiegò Zelena.
‘Ma ti sto dicendo che di Robin non c’è più nessuna traccia. Ade è stato chiaro fin troppo abbastanza. E non succederà mai una cosa simile a come è accaduto con mio padre. L’anima di Robin è svanita completamente!’,

‘Esatto. Questo è il punto! Di Robin tu hai visto la sua anima che svaniva. Di Ade invece, cosa hai visto? Che fine ha fatto Ade? Polvere. Solo polvere! Quindi ancora non è detta l’ultima parola.’
‘Ma sarebbe comunque impossibile. Non abbiamo neanche quella specie di pozione che Gold diede ad Emma’, ancora scettica Regina.

‘.. e allora perché esistono le sorelle?’, disse Zelena cacciando dalla tasca una piccola boccetta e sorridendole.

‘E quella? Dove l’hai presa?’, si chiese stupita Regina.

‘Ti basti sapere che ieri ho fatto due chiacchiere, o forse anche quattro, con Gold. Ed eccola qui. È tutta tua!’, disse Zelena.

‘Ma..  siamo sicuri che funzioni? Voglio dire.. è stato pur sempre colpito da quel maledetto cristallo.. come può ora funzionare questa semplice pozione qui? A storybrooke?’,
‘Secondo te cosa potrebbe creare questa cosa così grande? Qual è la magia più grande di tutti Regina?’, chiese Zelena guardando la sorella negli occhi facendole capire la risposta.

‘…il vero amore.. e Robin è morto con un atto di vero amore..! Può farcela Zelena! Può tornare da me.. posso parlargli ancora...’, subito si creò un sorriso immenso nel viso di Regina.

‘Già.. ma Regina ricordati che avrete poco tempo. Non voglio spezzare questo momento, ma.. mi raccomando. Soli pochi minuti avrete. Poi lui dovrà scomparirà di nuovo.’, preciso Zelena, per paura che la sorella potesse illudersi di un qualcosa che comunque non fosse possibile.
‘Lo so. Lo so bene Zelena. Ma credimi, questi pochi minuti che avrò a disposizione saranno tutto per me. Ho bisogno di sentirlo e di parlarci ancora un’ultima volta’.
Regina stava per riconsegnare la piccola Robin tra le braccia di Zelena, ma la sorella la bloccò.

‘No. Va’ pure con lei. Credo che abbiano bisogno entrambi di vedersi ancora una volta. E credo che Robin sarà felice di vederti lì con lei.’, disse Zelena commossa.

Regina era davvero emozionata e commossa. Abbracciò forte ancora la sorella.

‘Ti voglio bene.. e grazie di tutto..’
‘Anch’io sorellina..’.

E così Regina uscì dalla cripta con la piccola Robin.
 
 


‘Ei piccolina, ssshh.. fai la brava.. adesso torna il tuo papà. Pochi minuti, ma sarà qui. Di nuovo qui.’, disse Regina cullando la piccola tra le sue braccia, mentre piangeva.
Arrivò davanti la tomba di Robin. E per un attimo a Regina tornò in mente ancora quella scena. Robin trafitto da quel cristallo e poi a terra. Si scosse leggermente, ma poi cacciò la boccetta che Zelena le aveva dato. La strinse nella mano, chiuse gli occhi.

‘Ti prego...’ sussurrò.

Aveva come paura che fosse un’altra illusione.
La bimba emise un altro verso. E Regina sorrise.
‘Si.. si.. ora ci provo. Vediamo che succede..’, parlò con la piccola.

Regina allora prese la boccetta, la aprì con un mano, mentre con l’altra teneva la bimba, e lentamente, versò tutto il contenuto davanti la tomba di Robin.
Poi fece un piccolo passo indietro. Chiuse gli occhi, con la speranza che qualcosa sarebbe presto accaduto.
Aspettò qualche secondo, ma non sentì nessuna voce. Non come accadde con suo padre.
La bimba si mise a piangere di nuovo.
‘Lo so.. lo so piccola.. probabilmente doveva andare così. Qui siamo a Storybrooke. E quello che accadde nell’oltretomba non può ripetersi qui. Neanche il vero amore può. Il tuo papà non lo rivedremo più..vivrà solo nei tuoi occhi..’, commossa Regina baciò la fronte della bimba e posò la sua guancia su quelle sua.

‘Come siete belle amori miei..’

Regina ebbe un brivido per tutto il corpo.
Una lacrima rigò tutto il suo viso mentre era ancora ad occhi chiusi, capendo cosa stesse succedendo.

‘Robin…’ sussurrò.

‘Regina…’

‘Regina guardami pure… sono qui..’ disse la voce. La voce di Robin.

Lei aprì gli occhi e alzò lo sguardo.

Davanti a lei c’era lui. Robin.

L’anima di Robin ricomposta.

Era vestito come la prima volta che lo incontro nella foresta incantata.

Come il vero principe dei ladri.

‘Robin..’, riuscì a dire ancora Regina.

‘Non piangere amore mio.. sono qui.. e sono sereno..’

‘Oh amore mio…’ ancora Regina incredula e commossa.

‘…ti ho salvata e questo per me è tutto ciò che mi rende felice.. ’, disse Robin tendendo la sua mano sulla guancia di Regina, per accarezzarla. E nonostante non fosse in carne ed ossa, Regina riuscì a sentire tutto il calore e l’amore che era ancora vivo in lui. Come se la stesse toccando davvero.

‘Mi manchi così tanto amore.. è dura senza di te.. non riesco ad immaginarmi ora il futuro. Il futuro che dovevamo creare insieme.. come farò? Dove prenderò la forza?’, chiese Regina tenendo la mano di Robin ferma sulla sua guancia.

‘Da lei..’ disse Robin indicando la figlia, ‘… prendila tutta da lei! Lei ti aiuterà ad andare avanti. Avrai sempre un pezzo di me con te. E da come si tiene tra le tue braccia, riesco a percepire già quanto ti adori..’ disse Robin osservando la scena.

‘.. si chiama Robin lo sai? L’ha scelto Zelena. Dice che non ci sarebbe stato nessun’altro nome possibile.. se non il tuo!’, raccontò Regina e Robin sorrise a quelle parole.

I due si fissarono per qualche secondo commossi.

‘Ti amo Robin. Volevo che tu lo sapessi. Non sono mai stata in grado di dirtelo. Non ho mai avuto il coraggio. E non sai quanto sia bello ora dirtelo. Mi sento in colpa di non averlo detto prima.’, confessò Regina tra le lacrime.

‘Ti amo anch’io Regina. E ti amerò per sempre. E voglio che tu sappia che rifarei tutto quello che ho fatto, altre milioni di volte. Non dimenticarlo mai. Come non dimenticare mai.. la bella persona che sei. Perché lo sei sempre stata. So che ora potresti cedere al tuo passato oscuro, ma non farlo. Ricordati sempre chi sei davvero. Promettimi che d’ora in poi, riprenderai tutte le forze e tornerai ad essere quella forte eroina della quale mi sono innamorato. Non buttare tutto al vento.’, disse Robin alla sua donna.

‘..oh Robin! È così dura, senza di te. Ma va bene.. te lo prometto amore mio. Vedrai.. il tuo sacrificio non sarà stato vano. Avevo bisogno di sentirmi dire da te queste parole, più che da chiunque altro.’, rispose Regina facendosi forza.

Robin poi si avvicinò. E cercò le mani della bimba. Regina l’avvicinò all’uomo.

‘Ciao piccola Robin. Sappi che il tuo papà è sempre con te. Sempre. E in ogni caso, avrai una zia che ti ama e ti amerà così tanto che sentirai anche il mio amore. E quando la vedrai un po’ triste, stalle vicino, abbracciala, così che io lo facci attraverso di te. E mi raccomando con il tuo fratello maggiore.. non litigate troppo spesso.’, si raccomandò Robin alla piccola, che anche se non capiva nulla di tutto ciò che stava accadendo, sorrideva verso il papà.

Intanto Regina, che ascoltava le parole di Robin alla figlia, era sempre più in lacrime. Robin la guardò. Le prese il mento con due dita e avvicinò le sue labbra a quelle di Regina. Si baciarono in quel modo così strano, ma così vero. Così pieno di amore, calore e dolcezza che sembrò quasi che Robin fosse lì, in carne ed ossa, davanti Regina.

Si staccarono lentamente e Robin posò la sua fronte su quella di Regina.

‘Mi raccomando amore mio… non ti abbattere. Continua a lottare. Combatti. Per te, per lei, per me. E per il nostro amore. Hai visto quanto è magico e potente. Sei così bella quando sorridi, non eliminare mai quel sorriso. So che è dura ora, ma ce la farai. Come ce l’hai sempre fatta. Io sono con te. Sempre. Ricordatelo.’

‘Anch’io amore mio. Sono con te. Sempre. Ovunque andrai. Ovunque sarai. Sono con te. Siamo con te.’, disse Regina guardando anche la piccola.  

Robin accarezzò e baciò la figlia. Poi prese la mano di Regina. Si strinsero forte.

Regina capì che l’effetto della pozione stava scomparendo e Robin stava per andare davvero via per sempre.

‘Robin.. no..’

Strinse ancora di più la presa. E le lacrime ricominciarono a non fermarsi sul suo volto. Mentre Robin sorrideva per darle forza.

‘Ti amo Regina.. ce la farai! e resta sempre ciò che sei!’, diceva Robin mentre stava scomparendo.

‘Te lo prometto Robin. Te lo prometto… ti amo!’, disse tra una lacrima e l’altra, vedendo il suo ladro sparire per sempre.

Quando si rese conto che tutto finì, si buttò giù in ginocchio davanti quella tomba.

Ma le lacrime smisero di rigarle il volto.

In un attimo si sentì così diversa.

Il suo cuore era pieno. Pieno di forza che solo il suo amore più grande poteva donarle.

Sorrise alla tomba di Robin. Come per salutarlo anche in quel modo.

Poi guardò di nuovo la piccola che la fissava.

‘Ce la faremo Robin. Ce la faremo!’, sussurrò commossa guardandola negli occhi, che brillavano più che mai. 
   
 
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